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Venerdì, 01 Novembre 2024

“Chiediamo, con forza, un intervento risolutivo ai soggetti politici decisori sul dissesto idrogeologico da dieci anni almeno, assistiamo a tutto fumo e niente arrosto.” Pietro Molinaro continua ad essere molto attento e deciso su quello che è un argomento cardine per la Calabria e ricorda “che fino ad oggi su questa emergenza, che riguarda tutti i 409 comuni della Calabria, non si è prodotto nulla di buono“. Che sia la volta buona? Ce lo auguriamo: anche perché le risorse ci sono e ci saranno! – commenta Molinaro. Anche perché – prosegue- come denunciato proprio oggi dalla Corte dei Conti molte risorse disponibili, vengono poi destinate all'emergenza, anziche' ad una effettiva opera di prevenzione. La riunione della commissione consiliare “Ambiente” con una specifica sessione dedicata al dissesto idrogeologico fa ben sperare ,così come le dichiarazioni del suo presidente Nicola Irto che sottolinea che la Regione deve essere in prima fila, utilizzando ogni tipo di risorsa disponibile e coinvolgendo ogni soggetto, pubblico e privato, istituzionale o associazionistico che hanno voce, - io aggiungerei chiosa Molinaro competenze, capacità ,dedizione e idee – in una materia che è decisiva per lo sviluppo della Calabria. Coldiretti ha su questo idee molto chiare da sempre ribadite e portate avanti, anche se è ormai quasi stanca di fare il giro “delle sette chiese” ricevere promesse, riscontrare solo annunci ma rimanendo al punto di partenza. Occorrono decisioni rapide di solo buon senso – continua – e i Consorzi di Bonifica sono Enti di autogoverno degli agricoltori che operano in regime di sussidiarietà, hanno dimostrato con le poche risorse disponibili di essere capaci e virtuosi ed allora cosa si aspetta a fare in modo che il parco progetti dei Consorzi venga finanziato? “Non abbiamo bisogno di grandi ed iperbolici investimenti con il rischio di improduttive richieste di stati di avanzamento – prosegue – bensì di puntare su piccoli-medi progetti che rendono più sicura la montagna e collina e proteggono la pianura. Accelerare gli investimenti significa dare sbocchi occupazionali, far lavorare con maggior profitto e impegno per la collettività le maestranze ad iniziare dagli Operai idraulico Forestali. Dissesto idrogeologico e piano regionale irriguo regionale sono prove importanti per questo nuovo Governo Regionale che per davvero possono segnare una svolta.. “Ma occorre fare presto anzi molto presto – conclude Molinaro –" poiché anche qui l’autorevole relazione della Corte dei Conti è eloquente individuando la criticità nella dilatazione dei tempi di attuazione degli interventi “. E’ l’ora di una autorevole unità di missione che sappia e possa decidere: solo così possiamo escludere imprevedibili e tragiche fatalità”.

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Prosegue il progetto “Identità e territorio” curato dall’associazione Catanzaro è la mia città che ha come obiettivo il fare conoscere la storia, la geografia, l’architettura e la letteratura di Catanzaro.

L’iniziativa, progetto pilota patrocinato gratuitamente dal MI.UR. Ufficio Scolastico Regionale e seguito nella persona della Professoressa Maria Marino, ha l’obiettivo di sensibilizzare le coscienze dei più giovani sulla propria città per sviluppare in loro una coscienza identitaria.

Le lezioni che si stanno svolgendo hanno visto come protagonisti i ragazzi dell’I.C. “Patari-Rodari”- e dell’ I.C. “Don Milani” coinvolgendo i fanciulli della scuola primaria ed i ragazzi della scuola secondaria.

Entusiasmo e curiosità da parte degli studenti che della propria città conoscono ben poco, tante le domande mirate per avere dettagli sulla storia della propria città e sui quartieri che ad alcuni sembravano città provincia del capoluogo di regione.

“La conoscenza di ciò che siamo stati, per meglio comprendere cosa siamo – ha detto Francesco Vallone, Presidente dell’ Associazione Catanzaro è la mia città – vuole essere uno degli obiettivi di queste lezioni di “catanzaresità” che come associazione abbiamo voluto impartire gratuitamente sperando nel successo dell’iniziativa, Progetto Pilota di un progetto più grande che si vorrà realizzare grazie all’Ufficio Scolastico Regionale.

Conoscere la propria città, per amarla e per volere il meglio per essa e per i suoi cittadini, le lezioni magistralmente tenute dallo storico Mario Mauro presidente del gruppo Storico città di Catanzaro e delle guide turistiche calabresi sono state, finora, una sorpresa per tutti i ragazzi che hanno vissuto in una città che stanno, solo ora, iniziando a conoscere.”

“L’attività dell’ Associazione Catanzaro è la mia città – continua il presidente Vallone -, dopo quanto realizzato l’estate scorsa e durante il periodo natalizio con le visite guidate ai catanzaresi che volevano apprezzare il proprio patrimonio storico, cerca di integrarsi nel quotidiano per coinvolgere quanto più possibile cittadini, istituzioni, organi di informazione, imprenditoria per dare un minimo di dignità ad una città che ai più sembra ormai morta”

“E’ gravissimo lo stato di crisi di mercato del settore ortofrutticolo e più specificatamente di quello agrumicolo che sta mettendo in ginocchio le imprese agricole calabresi. Eppure quotidianamente nel territorio ionico tra Corigliano e Rossano Calabro, ma non escludiamo che accada anche da altre parti, abbiamo potuto riscontrare che sono arrivate, quasi quotidianamente prima ingenti quantità di clementine, e tuttora arance, in una sorta di corsia preferenziale, in particolare spagnole che abilmente sono state stoccate e poi spacciate per italiane sui mercati nazionali alimentando un circuito illegale di importazioni/ di prodotti agroalimentari”. Questa la chiara denuncia di Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria. Insomma agrumi “clandestini”, che chiedono “asilo” e che creano concorrenza sleale ”. La Calabria, è leader per quantità e qualità delle produzioni agrumicole ma - continua Molinaro – con l’importazione di agrumi dalle più svariate provenienze, le nostre produzioni rimangono sulla pianta e la piana di Rosarno Gioia Tauro è la testimonianza più tangibile. Il consumatore pensando di acquistare arance calabresi, si porta a casa, senza saperlo, un prodotto di altro paese. Diversi magazzini della Calabria purtroppo si prestano a questo. I sequestri - afferma - sono all’ordine del giorno ma questo non basta E’ una situazione non più sopportabile e necessariamente devono convergere gli sforzi della Regione Calabria e del  Ministero per le Politiche Agricole al fine di elevare il livello dei controlli sulla totalità e non solo su campionature di prodotti ortofrutticoli  provenienti da Paesi extracomunitari e non, garantendo il monitoraggio nella fase della commercializzazione per garantire il consumatore contro le frodi alimentari che si celano dietro una falsa etichetta di provenienza del prodotto”. “Quanto sta accadendo nella nostra Regione rispetto alla crisi delle arance, - aggiunge Molinaro -  impone la messa in atto di un piano di azione che da un lato promuova le produzioni tipiche di qualità e dall’altro sventi eventuali tentativi di spacciare prodotti di dubbia origine e provenienza e scarsa qualità per ‘made in Calabria’ quando nulla hanno a che fare con il nostro territorio”. Vergognoso è il rapporto all’interno della filiera dove , ad esempio, un Kg di clementine sulla pianta al coltivatore è stato pagato al massimo 15 – 20 cent.mi di euro che sono diventati 50 – 70 ai mercati generali (è aggiunta la raccolta, lavorazione, incassettamento e trasporto) per arrivare sul banco dei mercati e supermercati ad euro  1,50 – 2,00 che pagano i consumatori. Chiediamo di irrobustire i controlli a tappeto attivando particolarmente gli  organismi nazionali preposti. Un elemento che non può essere sottaciuto – commenta Molinaro – è quello che questo circuito perverso è sempre di più penetrato e condizionato dal potere criminale, - come ha posto in evidenza l’ultimo rapporto della Fondazione Agromafie promossa da Coldiretti - esercitato ormai in forme raffinate attraverso la finanza, gli incroci e gli intrecci societari, la conquista di marchi prestigiosi, il condizionamento del mercato, l’imposizione degli stessi modelli di consumo. Uno stato di cose che non è più possibile sostenere perche a rimetterci le penne sono i nostri produttori.

Highlanders

Vittoria larga nel punteggio, 42 a 7 il finale, ma che non rende l'idea di quale sia stato l'andamento del match.

La lunga trasferta affrontata e la buona prestazione iniziale dell'attacco napoletano guidato dal QB Izzo, pronto a bucare con efficacissime corse personali la difesa nero oro, rendono difficile l'inizio di gara dei catanzaresi, che, infatti, subiscono nei primi minuti il touchdown degli 82ers che fissa il punteggio sul 7-0.

Gli Highlanders ci mettono tutto il primo tempo per entrare in ritmo partita, ma per loro fortuna, subito dopo la meta partenopea, il runningback Consuele Morrone con una corsa di 34 yard, riporta subito avanti i suoi,  sul risultato di 7-8, sul quale si conclude il primo quarto.

La difesa catanzarese - seppur con qualche sofferenza di troppo - riesce a fermare gli 82ers mentre in attacco il quarterback Petrullo, freddo e preciso, sale in cattedra e conclude con un touchdown personale una lunga serie di attacchi nero oro.

Con la segnatura del regista Highlanders si va al riposo di metà partita sul 7-14.

I coaches Marino e Imbesi approfittano dell'intervallo per correggere le imperfezioni viste nel primo tempo, anche sotto il profilo della concentrazione e della tenuta mentale dei loro giocatori.

Gli aggiustamenti effettuati sortiscono immediatamente effetto ed i catanzaresi realizzano tre touchdown, tutti opera di ricevitori, due per Antonio Mosca e uno per Giuseppe Brescia, nel terzo quarto e così sul parziale di 7-34 mettono al sicuro il vantaggio.

Nell'ultimo quarto la meta, meritatissima, del runningback Marcello Milioti mette il sigillo al match che si conclude 7-42.

A fine partita, aldilà dell'ovvia soddisfazione, dalle parole degli allenatori catanzaresi traspare la consapevolezza di dover ancora lavorare intensamente per migliorare sotto tutti i profili per puntare ad un obiettivo ambizioso quale potrebbe essere la vittoria del girone più meridionale del campionato di III divisione.

Intanto l'attenzione degli Highlanders si sposta sul prossimo obiettivo, il derby contro gli Achei, in programma per domenica 12 Aprile nella città pitagorica.

Dopo il successo delle tappe di Reggio Calabria e Catanzaro, a partire da lunedì 16 marzo, torna in terra calabra il progetto "Mangia bene, cresci bene", con l'obiettivo di sensibilizzare ragazzi e genitori sulle regole della sana alimentazione. L’iniziativa promossa dal Moige - movimento genitori è realizzata con il patrocinio scientifico di SIPPS - società italiana di pediatria preventiva e sociale e di AMIOT - associazione medica italiana di omotossicologia e in collaborazione con GUNA S.p.A.

 

CROTONE

Grande protagonista l'Istituto Comprensivo "Alcmeone" di Crotone, che propone ben 5 appuntamenti in altrettante giornate, curati dal dott. Giovanni Chiaravalloti: lunedì 16 marzo sarà la volta degli studenti di scuola elementare (dalle 10:00 alle 12:00) seguiti, martedì 17 e venerdì 20 marzo, dai colleghi di scuola media (ore 9:00-11:00); i genitori potranno partecipare agli incontri rispettivamente il 23 e 24 marzo.

CATANZARO

Mercoledì 18 marzo, la campagna si sposterà in provincia di Catanzaro, con gli incontri presso le scuole di Miglierina (elementare, dalle 9:00 alle 10:30; media, il 26 marzo) e di Marcellinara (media, dalle 11:00 alle 12:30). Il 25 marzo è previsto un doppio appuntamento per gli studenti della scuola primaria (9:00-10:30) e secondaria (11:00-12:30) di Settingiano. Gli incontri nel catanzarese si chiuderanno con le date di aprile, che coinvolgeranno, dalle 9:30 alle 10:30, tre scuole elementari nel capoluogo di provincia calabrese: la “Centro Storico Maddalena” (1 aprile), la “Fiume Neto” (8 aprile) e la “Siano sud” (15 aprile). Gli incontri saranno tenuti dal dott. Rosario Amelio.

COSENZA

“Mangia bene, cresci bene” arriverà il 28 marzo in provincia di Cosenza all’I. C. “Isidoro Gentili” di Paola, che ospiterà due sessioni dedicate rispettivamente agli studenti di scuola elementare (dalle 8:30 alle 10:00) e media (dalle 10:30 alle 12:00). Sabato 11 aprile toccherà invece agli alunni della scuola primaria di Amantea (dalle 8:30 alle 11:00) e ai genitori (dalle 11:00 alle 12:30) presso la sede di Lago, coordinati dalla dott.ssa Teresa Tirocinio.

 

I DATI

Dall’indagine “L’obesità infantile: un problema rilevante e di sanità pubblica” (2015), a cura dellOsservatorio per la Salute del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università “Milano Bicocca”, diretto dalla prof. Mara Tognetti, che raccoglie le principali ricerche nazionali ed internazionali in materia di alimentazione, emerge che l’Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dal fenomeno dell’obesità infantile: nel nostro paese la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica supera di circa 3 punti percentuali la media Europea, con un tasso di crescita/annua dello 0,5-1%, pari a quello degli Stati Uniti.

Le indicazioni emerse dalla prima rilevazione del WHO COSI Program evidenziano che i bambini italiani più soggetti a disturbi alimentari hanno tra gli 8 e 9 anni: a quest’età, 1 bambino su 4 è obeso e 1 su 2 sovrappeso; tra le bambine le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%.

Diverse ricerche, riferite al contesto italiano, mostrano che, estendendo il campione tra i 6 e gli 11 anni, è sovrappeso 1 bambino su 4 (23,1%) mentre 1 su 10 (9,8%) è addirittura obeso. In ambito continentale obesità e sovrappeso prevalgono tra i minori dei paesi mediterranei (con percentuali che oscillano tra il 20 e il 36%), piuttosto che in quelli del nord Europa (tra il 10 e il 20%). Anche in Italia il fenomeno ricalca le stesse differenze geografiche, con percentuali che vanno dall’8,2% al Nord, al 9,3% del Centro fino al 15,2% del Sud. La regione più colpita dal fenomeno è la Campania, dove 1 bambino di terza elementare su 2 è obeso o in sovrappeso; seguono Puglia,Molise Abruzzo e Basilicata, che evidenziano percentuali superiori al 40%. Gli adolescenti italiani in sovrappeso tendono a diminuire con l’aumentare dell’età, confermando la maggiore esposizione delle generazioni più giovani: a 11 anni ne soffre 1 ragazzo su 3 e 1 ragazza su 4; un dato che, raffrontato alle rilevazioni sui quindicenni, decresce, per ambo i sessi, di circa 10 punti percentuali.

I fattori che determinano l’obesità, oltre a quelli di natura genetica, sono principalmente legati al contesto socio-economico, familiare e agli stili di vita. Diverse indagini concordano nell’attribuire maggiore predisposizione a diventare obesi a soggetti che vivono in condizioni “disagiate”. Il dato più preoccupante riguarda però l’impatto dei genitori sull’alimentazione dei minori. Solo il 44,7% di loro conosce le regole della sana alimentazione (Censi). I dati dell’indagine “OKkio alla Salute” confermano una disinformazione diffusa da parte degli adulti in materia di dieta alimentare. Il 37% delle madri di figli in sovrappeso non ritiene “eccessiva” la quantità di cibo che i mangiano i bambini, mentre solo il 29% di esse afferma il contrario. Inoltre solo 4 mamme su 10 reputano insufficiente l’attività motoria svolta dal figlio. Sul versante delle abitudini alimentari è altrettanto importante la percentuale di coloro che adottano comportamenti scorretti: 1 bambino su 10 salta la prima colazione, mentre 3 su 10 la fanno in maniera sbilanciata (troppi carboidrati o proteine); 2 bambini su 3 fanno una merenda abbondante a metà mattina. I genitori dichiarano che 4 bambini su 10 consumano quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate e il 22% non mangia tutti i giorni frutta e verdura. Dall’indagine Zoom8 emerge inoltre che 1 intervistato su 2 non mangia “mai o quasi mai” legumi e solo 1 su 5 lo fa 2-3 volte a settimana, come raccomandato. 1 su 7 si alimenta con insaccati una o più volte al giorno. Il consumo giornaliero di cibi ipercalorici è un fenomeno largamente diffuso: 1 bambino su 3 mangia quotidianamente snack e 1 su 4 consuma bibite zuccherate. In alcune circostanze anche più volte al giorno (nel 3,5% dei casi per i primi, 17% per le seconde).

Anche uno stile di vita sedentario concorre all’obesità in età pediatrica, poiché strettamente correlato al consumo di questi cibi. 1 bambino su 6 dichiara di non aver fatto attività fisica nel giorno precedente all’indagine, o di fare sport un’ora alla settimana; 4 su 10 confessano di avere la tv in camera; 1 su 3 di restare incollato al televisore o ai videogames per più di 2 ore al giorno, mentre solo 1 su 4 dichiara di andare a scuola a piedi o in bicicletta.

 

LA CAMPAGNA

Tra febbraio e maggio, “Mangia bene, cresci bene” attraverserà tutta Italia. Prenderanno parte al progetto 379 scuole, suddivise tra medie ed elementari, per un totale di circa 40.000 studenti e 75.000 genitori coinvolti. In ciascun istituto, i docenti e i medici di AMIOT terranno degli incontri formativi sulla sana alimentazione e distribuiranno un kit didattico a ragazzi e genitori. Agli studenti è inoltre riservato un concorso a premi: le illustrazioni più significative saranno affisse nelle farmacie e gli studi medici aderenti e daranno vita ad un calendario info-educativo dell’iniziativa distribuito nelle scuole che hanno partecipato all’iniziativa.

 

 

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