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Meloni convoca il G7. Israele vieta l'ingresso nel Paese a Guterres

Il giorno dopo l’attacco iraniano contro Israele, in cui circa 200 missili sono stati lanciati sul territorio israeliano e in gran parte intercettati dal sistema Iron Dome, Israele ha ripreso i raid aerei contro le roccaforti di Hezbollah a Beirut. L’intensificarsi delle tensioni in Medio Oriente ha spinto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a convocare una riunione urgente dei leader del G7 nel pomeriggio.

"L'Italia continuerà a impegnarsi per una soluzione diplomatica, anche in qualità di presidente di turno del G7", ha affermato Meloni. Durante la riunione, che si terrà a Palazzo Chigi, i leader discuteranno delle misure da adottare per affrontare l’escalation della crisi. La premier ha sottolineato l'importanza del ruolo dell’Italia e degli altri Paesi del G7 nel cercare una via d'uscita diplomatica a una situazione che sta rapidamente degenerando.

Hezbollah ha annunciato di essere attivamente impegnato in combattimenti contro le forze israeliane entrate nel sud del Libano, precisamente nel villaggio di confine di Maroun al-Ras. La formazione sciita pro-iraniana ha anche dichiarato di aver respinto un tentativo israeliano di entrare nel vicino villaggio di Adaysseh. Questa situazione rappresenta un'escalation preoccupante nel già teso conflitto tra Hezbollah e Israele, con il sud del Libano che diventa nuovamente un teatro di guerra attiva.

Parallelamente, Israele ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, "persona non grata", vietandogli l'ingresso nel Paese. Questa mossa è stata una reazione alla mancata condanna esplicita da parte di Guterres dell'attacco iraniano contro Israele. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha duramente criticato il segretario generale, affermando che chi non condanna l'Iran non ha diritto di mettere piede sul suolo israeliano. Katz ha inoltre accusato Guterres di essere filo-terrorista, sollevando ulteriori tensioni diplomatiche tra Israele e l'ONU.

Sul fronte internazionale, l'Italia sta monitorando attentamente la situazione in Libano, con particolare attenzione alla sicurezza dei suoi cittadini e del personale militare impegnato nelle missioni di pace. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso preoccupazione per il deterioramento della situazione e ha sottolineato che il governo italiano è impegnato in un'azione diplomatica volta a prevenire un’escalation simile a quella vista a Gaza. Tajani ha ribadito che l'Italia è pronta a fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei propri connazionali, in particolare dei 3.200 italiani attualmente presenti in Libano.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha dichiarato che, sebbene il livello di rischio per i militari italiani in Libano non sia aumentato in modo significativo, rimane una preoccupazione costante. Crosetto ha evidenziato che, a seguito del rinnovo del mandato della missione UNIFIL da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, sono stati aggiornati i piani di contingenza per proteggere il personale italiano. L'Italia ha anche inviato esperti e mezzi strategici, come navi e aerei, per sostenere le operazioni. Crosetto ha aggiunto che l'eliminazione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, rappresenta un punto di svolta per il conflitto, aumentando l'incertezza sulle prossime mosse di Israele e la comunità internazionale.

Infine, Crosetto ha concluso il suo intervento sottolineando che la speranza di una risoluzione diplomatica rimane l'unica strada percorribile, ma che un cessate il fuoco duraturo è essenziale per avviare qualsiasi processo di pace. Tuttavia, le azioni di Israele e le tensioni nella regione non lasciano spazio a un facile ottimismo.

L'Iran ha dichiarato "concluso" il suo attacco contro Israele, dopo aver lanciato circa 180 missili verso il territorio dello Stato ebraico, la maggior parte dei quali è stata intercettata dal sistema di difesa Iron Dome. L'operazione è stata una rappresaglia per l'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Durante l'offensiva, due israeliani sono rimasti leggermente feriti dalle schegge, mentre in Cisgiordania un palestinese è morto a causa di un frammento. Nello stesso contesto, un attacco terroristico nella metropolitana di Jaffa ha provocato otto vittime, con due attentatori che hanno aperto il fuoco sulla folla.

Durante la notte, Israele ha ripreso i raid aerei in Libano, colpendo obiettivi di Hezbollah. Da parte sua, Hezbollah ha dichiarato di essersi scontrato con truppe israeliane che avrebbero tentato di infiltrarsi nel villaggio di Adaysseh. Inoltre, il gruppo ha rivendicato il lancio di una salva di missili contro la città israeliana di Haifa, sebbene non siano ancora disponibili dettagli su vittime o danni.

Il ministro degli Esteri iraniano, Seyed Abbas Araghchi, ha affermato su X che l'azione iraniana è conclusa, a meno che Israele non decida di provocare ulteriormente, nel qual caso l'Iran risponderà con maggiore forza. La dichiarazione ha trovato la reazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha definito l'attacco iraniano un "grosso errore" per il quale Teheran pagherà un caro prezzo. Anche il presidente statunitense Joe Biden ha confermato che gli USA stanno collaborando con Israele per pianificare una risposta appropriata. Il Cremlino, invece, ha espresso preoccupazione per l'escalation e ha invitato tutte le parti a mantenere la calma.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha commentato con orgoglio l'operazione militare dell'Iran, sostenendo che l'Iron Dome israeliano si è dimostrato "più fragile del vetro". Durante una riunione di gabinetto, ha inoltre ribadito che l'Iran è pronto a rispondere in maniera schiacciante a qualsiasi altra provocazione israeliana.

Il sistema di difesa aerea Iron Dome di Israele ha intercettato migliaia di razzi da quando e' entrato in funzione nel 2011, fornendo al Paese una copertura cruciale durante i periodi di conflitto. Si e' fatto molto affidamento su di esso per proteggere i siti militari e civili dai frequenti lanci di razzi da Gaza e dal Libano nella guerra in corso tra Israele e Hamas. Le difese aeree israeliane erano in funzione questa sera, quando l'Iran ha lanciato missili contro Israele in risposta all'uccisione da parte di Israele di leader militanti sostenuti da Teheran.

Il capo militare israeliano Herzi Halevi ha dichiarato che il fuoco di sbarramento iraniano è stato in parte neutralizzato da "un sistema di difesa aerea molto forte". Il sistema ha anche intercettato piu' di 200 droni e missili lanciati dall'Iran il 13 aprile. Israele ha inizialmente sviluppato l'Iron Dome da solo dopo la guerra del Libano del 2006, e successivamente e' stato affiancato dagli Stati Uniti, che hanno fornito il loro know-how di difesa e miliardi di dollari di sostegno finanziario al programma.

La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha dichiarato che la presenza degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei in Medio Oriente è la vera "radice dei problemi" che causano conflitti e guerre nella regione. Khamenei ha auspicato che, con il contributo dell'ispirazione della Rivoluzione islamica e la cooperazione di altre nazioni, l'Iran riuscirà a ridurre l'influenza negativa dei nemici nella regione.

L'Iran ha dichiarato che prenderà di mira "l'intera infrastruttura" di Israele se sarà attaccato in risposta al lancio di missili avvenuto martedì. Il capo di stato maggiore dell'esercito iraniano, generale maggiore Mohammad Bagheri, ha avvertito che se il "regime sionista" non verrà fermato dai suoi sostenitori americani ed europei e proseguirà con le sue azioni contro l'Iran, la risposta sarà ancora più decisa. "Se questi crimini continueranno o se agiranno contro la nostra sovranità e integrità territoriale, ripeteremo l'operazione di stanotte con maggiore intensità e colpiremo tutte le infrastrutture del regime", ha dichiarato Bagheri in un'intervista alla televisione di Stato iraniana.

Israele, intanto, starebbe pianificando una risposta significativa agli attacchi missilistici. Secondo quanto riportato da Axios, le strutture petrolifere iraniane potrebbero essere uno dei principali bersagli, insieme al sistema di difesa aerea e a figure chiave del regime iraniano. Tuttavia, i dettagli su tempi e obiettivi finali devono ancora essere definiti.

Nella notte, l'esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti contro Hezbollah in Libano. Il portavoce dell'esercito israeliano, contrammiraglio Daniel Hagari, ha confermato che l'aeronautica militare sta operando "a pieno regime" e continuerà a colpire in tutto il Medio Oriente. Israele ha avvertito i residenti di Dahye, un sobborgo meridionale di Beirut noto per il sostegno a Hezbollah, di allontanarsi da alcune zone specifiche, evidenziate in rosso su fotografie aeree, in previsione di ulteriori bombardamenti. Altri avvisi simili sono stati emessi per i residenti del quartiere di Choueifat Al-Amrousieh, invitandoli a evacuare a causa di possibili nuovi attacchi.

Nel frattempo, i ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato "riusciti" attacchi con missili cruise contro obiettivi militari israeliani. Yahya Sari, portavoce degli Houthi, ha dichiarato che tre missili Quds-5 hanno colpito con successo le loro destinazioni in Israele. Ha inoltre espresso il pieno sostegno all'azione iraniana contro Israele e si è detto pronto a partecipare a operazioni militari congiunte contro lo Stato ebraico.

 

Fonte Varie Agenzie 

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