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Venerdì, 18 Ottobre 2024

Intervento del Premier Meloni in Senato, in vista del Consiglio Europeo

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme ai Primi Ministri danese, Mette Frederiksen, e olandese, Dick Schoof, ha guidato un incontro informale tra alcuni dei Paesi membri dell'UE più coinvolti nella questione migratoria, con un focus particolare sulle soluzioni innovative. Questo vertice, che ha visto la partecipazione di Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Commissione Europea e i Leader di Austria, Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria, ha rappresentato un passo significativo verso la ricerca di strategie comuni.

In particolare, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha delineato le principali iniziative emerse dalla sua Lettera sulla migrazione, inviata pochi giorni prima, concentrandosi soprattutto sul tema delle "soluzioni innovative". Tra queste, sono stati discussi approcci per gestire i flussi migratori e combattere efficacemente il traffico di esseri umani.

Meloni ha presentato l'accordo Italia-Albania come un esempio concreto di cooperazione bilaterale, sottolineando l'arrivo dei primi migranti irregolari nel porto albanese di Shengjin e il ruolo strategico di tale intesa nel contrasto alla criminalità organizzata legata al traffico di esseri umani.

Uno dei temi centrali del dibattito è stato il concetto di "Paese terzo sicuro", da includere nel quadro del nuovo Patto Migrazione e Asilo. I Leader hanno esplorato soluzioni basate sulla collaborazione con UNHCR e IOM per facilitare i rimpatri volontari assistiti e migliorare l’efficacia dei "return hubs", strutture dedicate alla gestione delle procedure di rimpatrio.

I partecipanti hanno concordato sull'importanza di mantenere una stretta cooperazione operativa, con l'obiettivo di rendere più efficace e coordinata la politica migratoria dell'Unione Europea. Questo tipo di dialogo sarà cruciale per prepararsi ai prossimi Consigli Europei, nei quali sarà fondamentale adottare misure condivise e strutturate per rispondere alle sfide migratorie globali, rafforzando il sistema comune di gestione delle migrazioni.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima di partire ha espresso preoccupazione per l'escalation in Medio Oriente durante il suo intervento in Senato, in vista del Consiglio Europeo del 17 e 18 ottobre. Annunciando la sua imminente missione in Libano, Meloni ha ribadito l'impegno dell'Italia per il cessate il fuoco nella regione e ha sottolineato l'importanza di garantire la sicurezza dei soldati italiani impegnati nelle missioni internazionali, sia nell'ambito di UNIFIL che della missione bilaterale MIBIL. In un contesto di crescente tensione, la premier ha riaffermato il diritto di Israele a difendersi, ma ha richiamato al rispetto del diritto internazionale umanitario.

Meloni ha anche denunciato il recente attacco alle postazioni italiane in Libano da parte dell'esercito israeliano, definendolo inaccettabile. Sebbene non vi siano state vittime, ha dichiarato che l'episodio rappresenta una violazione che non può essere ignorata, in quanto minaccia la stabilità della regione e la sicurezza delle forze di pace.

Un altro tema affrontato è stato quello delle forniture di armi. Meloni ha chiarito che, dopo l'avvio delle operazioni israeliane a Gaza, l'Italia ha sospeso tutte le nuove licenze di esportazione di armi verso Israele, a differenza di altri Paesi europei come Francia, Germania e Regno Unito che continuano a operare caso per caso. Ha precisato che tutte le licenze già esistenti sono state esaminate nel rispetto delle normative italiane ed europee.

In vista del prossimo Consiglio Europeo, Meloni ha chiesto una collaborazione bipartisan per sostenere la nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente della nuova Commissione Europea. Ha evidenziato che questa nomina rappresenta un significativo miglioramento per l'Italia rispetto alla precedente composizione della Commissione, e ha esortato le forze politiche italiane a farsi sentire all'interno dei loro gruppi politici europei, in particolare rivolgendosi al Partito Democratico per sollecitare un sostegno concreto a Fitto.

Infine, Meloni ha toccato il tema delle politiche migratorie, lodando l'approccio dell'Europa e l'impulso dato dall'Italia per un cambio di rotta. Ha definito l'accordo tra Italia e Albania un modello coraggioso e innovativo, che potrebbe essere esteso ad altri Paesi extra-UE. Allo stesso tempo, ha criticato duramente le dichiarazioni di alcune ONG, in particolare Sea Watch, che ha accusato le guardie costiere di essere "trafficanti di uomini". Meloni ha descritto tali affermazioni come indegne, sottolineando come esse mirino a delegittimare il lavoro delle forze di sicurezza nel contrastare l'immigrazione illegale.

In Senato, il dibattito si è acceso soprattutto con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. In un momento particolarmente teso, Meloni ha risposto con fermezza alle critiche sul Superbonus e sulla politica estera, accusando il Movimento di aver gestito in modo superficiale sia le crisi internazionali sia il bilancio dello Stato durante il loro periodo al governo, lasciando un'eredità di 200 miliardi di debiti.

 

Fonte Palazzo Chigi e varie agenzie 

 

 

 

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