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Giovedì, 02 Maggio 2024

L’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” ha segnato un importante traguardo eseguendo la prima seduta operatoria al mondo di oftalmoplastica con l’utilizzo del visore commerciale Apple Vision Pro. Si tratta di una tecnica innovativa realizzata proprio con l’ausilio di questo dispositivo all’avanguardia non ancora commercializzato in Europa, che offre notevoli benefici di carattere sanitario oltre che economico.

In particolare sono stati due gli interventi realizzati in via sperimentale dall’équipe della Clinica Oculistica diretta da Teresio Avitabile, entrambi andati a segno con gran successo e grande soddisfazione dei sanitari. A realizzarli nella sala operatoria del Policlinico erano presenti gli oculisti Andrea Russo e Matteo Orione che hanno eseguito una “correzione entropion della palpebra inferiore” e una “blefaroplastica curativa” su due pazienti sulla sessantina, affetti da patologie dell’occhio piuttosto comuni.

Gli interventi, scelti appositamente tra quelli di routine, (nel primo caso la palpebra inferiore ruotava verso l’interno dell’occhio determinando delle abrasioni a livello corneale con gravi fastidi e spesse volte ipovisione) hanno permesso di testare la nuova tecnica che ha del rivoluzionario ed è stata utilizzata finora solo negli Stati Uniti in altre specialità.

Normalmente questo tipo di interventi viene eseguito ad occhio nudo mentre in questo caso il visore della Apple ha offerto la possibilità di scattare foto e video in tre dimensioni, avendole sempre visibili in uno schermo virtuale e gestibili con un semplice gesto della mano senza dover toccare alcunché, rimanendo dunque totalmente sterili. Il chirurgo, durante tutto l’intervento, ha avuto inoltre la possibilità di confrontare le nuove foto con quelle del pre-operatorio, riprodotte sempre in tre dimensioni. 

Numerosi i vantaggi offerti dalla nuova tecnica: la capacità di registrare l'intervento chirurgico dall'inizio alla fine con la conseguente possibilità di ridurre le controversie legali correlate alle pratiche mediche, vista la disponibilità di documentazione dettagliata e obiettiva degli interventi; un valido aiuto anche nella didattica e nella collaborazione tra chirurghi a distanza; non ultima, la possibilità agli studenti di medicina e ai chirurghi in formazione di osservare gli interventi da una prospettiva in prima persona, migliorando notevolmente la comprensione delle procedure chirurgiche.

Infine, la collaborazione in tempo reale tra chirurghi posti in diverse località attraverso possibili videochiamate e la condivisione dello stesso campo visivo, contribuirebbe a facilitare notevolmente l’eventuale consulenza e guida durante gli interventi chirurgici più complessi.

La clinica oculistica sta già realizzando uno studio sull’impiego del dispositivo in chirurgia e i video realizzati verranno presentati nei vari congressi ai quali parteciperanno i professionisti dell’azienda ospedaliero universitaria.

 

 

«Non si tratta dell’abolizione del numero chiuso, il testo adottato dal gruppo di esperti della commissione Cultura del Senato (proposta di legge delega d’iniziativa parlamentare) infatti prevede che il numero di iscrizioni al secondo semestre sia coerente con il fabbisogno di medici stimato dal Sistema Sanitario Nazionale: solo chi avrà un punteggio alto potrà accedere ai posti disponibili». Ad affermarlo è Alfio Saggio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania. La reazione giunge a seguito dall’approvazione del Testo base della Delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina Veterinaria.

«Il testo non è molto chiaro - ha dichiarato il presidente Saggio - ma quello che si evince è che il numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e in Veterinaria non scompare, ma si sposta in avanti di sei mesi». 

A un primo semestre aperto a tutti (probabilmente non in presenza), infatti, ne seguirà un secondo al quale potranno accedere gli aspiranti medici che avranno superato prima gli esami individuati come propedeutici, poi un quiz nazionale. «Le materie di studio non sono ancora state decise - ha aggiunto Saggio - le individuerà il Governo, ciò che è chiaro è che per essere ammessi al secondo semestre, oltre ad aver passato tutti gli esami, servirà essere collocati in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale. Esiste tuttavia un paracadute per chi non passerà al secondo semestre: il riconoscimento dei crediti universitari acquisiti nel primo semestre, che potranno essere sfruttati in uno dei corsi di laurea di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria». 

Allo studente, nel momento in cui si iscrive a Medicina, verrà chiesto di indicare una seconda scelta sempre all’interno di quell’area che potrebbe diventare la destinazione finale: la doppia iscrizione sarà gratuita.

«Il testo possiede qualche lacuna - conclude Saggio - noi siamo contrari all’abolizione del numero chiuso, bisognerebbe semmai armonizzarlo con il numero di borse di specializzazione, molte delle quali, purtroppo, hanno perso attrattività presso i neolaureati». 

Elevare il livello della formazione per gli iscritti. Raccogliere proposte da parte dei colleghi da proporre il 7 maggio in occasione degli Stati Generali dei Commercialisti 2024 di Roma. Continuare a migliorare i rapporti con gli Enti e le Istituzioni: in primis INPS e Agenzia delle Entrate. Questi sono gli obiettivi che l’attuale Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania vuole conseguire nei prossimi mesi. È quanto emerso nel corso dell’evento “Il Consiglio incontra gli iscritti”, che si è svolto presso Camplus (ex Collegio d’Aragona). Padrone di casa Salvatore Virgillito, presidente Odcec Catania, al suo fianco il vice presidente Tito Giuffrida, il consigliere segretario Eleonora Contarino e il consigliere tesoriere Anna Quattrone.

«È stato il secondo incontro con gli iscritti dal nostro insediamento - ha affermato il presidente dell’Ordine etneo Virgillito - abbiamo organizzato numerosi eventi in questi anni, il nostro obiettivo principale è capire cosa si può fare in futuro per l’interesse della nostra categoria: in questa direzione è per noi fondamentale raccogliere le istanze degli iscritti. L’obiettivo è quello di continuare a mantenere alto il livello della formazione alzando sempre più l’asticella qualitativa. È importante fare rete tra colleghi per crescere insieme e acquisire l’autorevolezza che ci appartiene. Il 7 maggio a Roma durante gli Stati Generali il nostro presidente nazionale esporrà gli obiettivi più rilevanti del suo mandato e si discuterà sul futuro della nostra professione e sui cambiamenti in atto. Sarà l’occasione per sottoporre ai dirigenti nazionali di categoria alcune proposte che raccoglieremo dal confronto con i nostri iscritti. Si discuterà di responsabilità dei professionisti, soprattutto quando ricoprono ruoli nei Collegi Sindacali; ascolteremo le novità normative ed esprimeremo come di consuetudine la nostra opinione per essere sempre propositivi. Crediamo nell’obiettivo di sviluppare un rapporto collaborativo e costruttivo con gli enti e le istituzioni, in particolare con l’Agenzia delle Entrate e l’INPS. Proprio con l’Istituto nazionale di previdenza sociale stiamo lavorando alla creazione delle linee-guida da sottoporre ai colleghi per dare loro maggiori informazioni. Costante rimane il dialogo con l’Agenzia delle Entrate per cercare di migliorare il rapporto collaborativo».  

 

Una sinergia tra Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catania, UniCt e Inail per garantire ai medici formazione e informazione, e ai pazienti, tutela e prestazioni efficaci. È quanto è emerso dal convegno “I certificati medici nella tutela degli infortuni sul lavoro” che si è svolto il 13 aprile presso l’Aula Magna “Ferdinando Latteri” della Torre Biologica di Catania.

Il Convegno, organizzato dall’OMCeO di Catania, Inail e Università etnea ha trattato i temi burocratico-amministrativi che ogni medico deve conoscere riguardo le certificazioni mediche e la tutela dell’infortunio sul lavoro, gli adempimenti telematici, l’idoneità al rientro professionale, l’Accordo Inail - Fondo Sanitario Nazionale del 2019 per i rapporti economici connessi all’erogazione delle prestazioni.

 Il confronto, primo di altri che le parti hanno fatto intendere di voler promuovere in futuro, è stato alimentato da protagonisti regionali e nazionali. Moderato da Patrizio Rossi (sovrintendente sanitario centrale Inail) e Cristoforo Pomara (professore ordinario e direttore Scuola di specializzazione in Medicina Legale di UniCt) il dibattito ha visto la partecipazione di Venerando Rapisarda (professore ordinario di Medicina del Lavoro di UniCt), Alfio Saggio (presidente OMCeO di Catania) e Agatino Cariola (direttore Centrale Rapporto Assicurativo INAIL).

 «Non è un bel momento per la sanità italiana, e la recente lettera scritta dai 14 scienziati lo conferma - ha affermato Alfio Saggio, presidente OMCeO di Catania - cerchiamo con questi confronti di sopperire a determinati disguidi che si sono creati sulla certificazione degli infortuni. Abbiamo voluto questo momento di aggiornamento con Inali e UniCt per cercare di mettere a punto un protocollo d’intesa per snellire pratiche e iter amministrativi e favorire i pazienti, specialmente quando incappano negli infortuni sul lavoro».

«Siamo lieti di aver avviato una collaborazione con l’Ordine - ha dichiarato Diana Artuso, direttrice Inail Catania - siamo partiti dalla condivisione di un pensiero comune: mettere al centro le esigenze dei pazienti e degli infortunati. Questi ultimi, devono trovare interlocutori preparati, che siano consapevoli dei diritti, delle prestazioni e delle tutele che vengono assicurati dall’Istituto». «Il tema riguarda tutti i medici che si trovano ad interagire con un paziente che ha avuto un infortunio sul lavoro, e questo avviene nei Pronto Soccorso e anche presso gli studi di medicina generale», ha aggiunto Giuseppe Distefano, responsabile scientifico del Corso.

«Il tema del convegno è essenziale perché il ruolo dei medici è diventato fondamentale anche ai fini di assicurare le giuste tutele agli infortunati sul lavoro e i soggetti che hanno contratto malattie professionali - ha affermato Agatino Cariola, direttore centrale Rapporto Assicurativo Inail - il ruolo che essi svolgono nella redazione dei certificati medici indirizza l’utente ad avere la giusta prestazione». «Alla luce degli eventi di cronaca che tragicamente siamo costretti a seguire - ha concluso Cristoforo Pomara - l’attività certificativa soprattutto nell’ambito dell’infortunistica è fondamentale. Il certificato assume un atto che la Repubblica paragona all’atto notarile. Al medico è demandato un ruolo importante che è quello di una corretta certificazione, che è un marker importante per valutare anche la correttezza di un datore di lavoro nei confronti del dipendente».

 

In occasione del convegno molto partecipato intitolato "Le sfide dell’agrumicoltura del futuro", tenutosi ieri presso il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell'Università di Catania, la Presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, ha posto l'accento sull'importanza dell'innovazione organizzativa e della collaborazione per il futuro dell’agrumicoltura della regione.

 Argentati ha evidenziato il significativo know-how siciliano in termini di produzione, trasformazione, commercializzazione, ricerca scientifica, “ma per avanzare ulteriormente, - continua - dobbiamo puntare sulla capacità di fare sistema”, facendo eco alle parole dell'Assessore dell'Agricoltura della Regione Siciliana, l'On. Luca Sammartino. La Presidente ha poi ribadito l'importanza di superare le divisioni e di lavorare insieme, evidenziando i successi ottenuti in passato dallo stesso Distretto, e sottolineando l'urgenza di adottare un approccio innovativo e organizzato.

 “Non possiamo permetterci di riposare sugli allori; l'agrumicoltura è cambiata e dobbiamo evolverci con essa. È cruciale che riflettiamo su come utilizzare al meglio le nostre risorse e i nostri successi per rimanere competitivi”, continua Argentati, chiedendo una maggiore regolamentazione e coordinamento tra gli strumenti e le iniziative esistenti.

 Infine, ha lanciato un appello all'Assessore Sammartino e agli stakeholder del settore, invitandoli a una riflessione congiunta sul futuro dell'agrumicoltura siciliana, enfatizzando la necessità di un dialogo aperto e di strategie integrate per promuovere non solo la produzione, ma anche la tutela dell'ambiente, il paesaggio e i diritti dei consumatori.

 “Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia rappresenta tutta la nostra comunità. È il momento di agire insieme per assicurare che il nostro settore non solo sopravviva, ma prosperi nell'era globale”, conclude Argentati.

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