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Il “Cafè Le Trou” della famiglia Giantomasi: un genere unico nel panorama della storia epocale e gastronomica della città

Nel cuore centrale della storica città campana di Benevento, in Corso Garibaldi 30, a pochi metri dal Teatro comunale Vittorio Emanuele e dalla Chiesa longobarda di Santa Sofia, si trova l’antico e famoso “Cafè Le Trou” che, già dal nome, evoca riferimenti francesi. Il locale è gestito dalla famiglia Giantomasi, composta dai genitori e da tre sorelle e, proprio una di loro, Giulia, ci fa sapere che: “La nostra è una storia familiare, mio papà si occupava del settore dell’abbigliamento e infatti questo, tempo fa, era un negozio di vestiti. Lui ha da sempre desiderato aprire un bar e nel tempo, dopo tanti sacrifici e impegno, finalmente è riuscito a realizzare il suo sogno. La parola “Le Trou”, in lingua francese, significa “il buco” e il nome è stato scelto proprio per le piccole dimensioni che caratterizzano il nostro locale. Mio papà è un artista che dipinge quadri, ha visitato e frequentato la città di Parigi di cui è rimasto affascinato subendone l’influsso e lo spirito storico-culturale che ha riproposto in questo luogo arredandolo personalmente a mano e apportando lui stesso dei lavori di sistemazione e miglioramento della struttura. Ormai 23 anni fa abbiamo aperto questo Caffè a Benevento e, per l’epoca, abbiamo rappresentato una vera e propria rivoluzione negli usi e nei costumi propri della città. Siamo infatti antesignani di un nuovo genere storico di modalità lavorativa femminile in quegli anni. Infatti, in quel periodo, eravamo le prime e uniche donne che lavoravano dietro il bancone di un bar e si trattava di una novità assoluta nel settore che ha richiesto del tempo prima di essere assimilata e accettata nel paese in cui creava quasi scalpore e scandalo il fatto che delle donne entrassero in un bar, figurarsi se addirittura ci lavoravano! La nostra attività è unica anche per la produzione dell’ormai celeberrimo caffè alla nocciola che si trova solo da noi. Inizialmente abbiamo fatto delle prove e dei tentativi riscaldando la crema di nocciola con il vapore caldo della macchina del caffè e, visto che il risultato era ottimo, successivamente abbiamo inventato questa nuova tipologia e variante di caffè alla nocciola. Abbiamo così prodotto la crema di caffè alla nocciola nelle modalità freddo/semifreddo per soddisfare i gusti estivi che rinfrescano nelle giornate più calde, mentre nel freddo inverno abbiniamo il prodotto al nostro famoso liquore beneventano alle erbe “Strega” che riscalda. Sicuramente abbiamo ereditato questa vena creativa dal nostro papà che è un artista che crea quadri su tela con colori acrilici e le sue opere sono esposte in maniera permanente al piano superiore del nostro locale. Le tele, realizzate con una tecnica naturale di tipo artistico, sono state inoltre esposte a una mostra organizzata nella biblioteca di Benevento e a Parigi”.

La zona del Sannio è famosa per la coltivazione della nocciola e i filari di noccioleti abbondano nel paesaggio tipico di queste meravigliose e ricche terre. Recentemente sono tornata a visitare la città di Quindici, in provincia di Avellino, da cui origina la mia famiglia materna, e ho notato quanto questa coltivazione sia sempre più espansa e curata da parte degli abitanti. Mio nonno, Alfredo Caracciolo, si era trasferito per lavoro dal sud al nord nel periodo del dopoguerra e, nella città di Moncalieri, in provincia di Torino, in cui era andato ad abitare, aveva portato con sé molte piante di questa tipica nocciola che amava definire unica e speciale nel suo genere per il gusto e la morbidezza. Nella zona in cui confluiscono i confini delle province di Caserta, Avellino e Benevento, si coltiva una varietà tipica di nocciola detta "Riccia di Talanico". Dotata di ottime caratteristiche organolettiche, la Riccia ha un guscio sottile di colore fulvo chiaro, forma allungata e sezione abbastanza regolare. Il seme ha dimensioni medio-piccole, ma buona resa alla sgusciatura, ottimo aroma e sapore molto gradevole. Le nocciole vengono consumate dopo l'essiccazione che avviene nei cosiddetti "soppigni", le tipiche soffitte aperte lateralmente, oppure in appositi essiccatoi. Ho assaggiato personalmente il caffè alla nocciola del “Cafè Le Trou” e è una vera delizia per il palato rappresentando oltretutto una tipicità unica nel suo genere, perciò bisogna recarsi personalmente in questo locale per vivere la magia che regala il posto. Oltre alla bontà del prodotto, è un vero piacere gustare l’allegro e vitale ambiente familiare che caratterizza queste persone dotate di un innato spirito di calorosa accoglienza, oltre che di un imprinting artistico che si contraddistingue per i vari influssi internazionali e di apertura al bello e al nuovo che porta innovazione e benessere sociale collettivo.

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