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Venerdì, 18 Ottobre 2024

Nicoletta De Lucia racconta la sua esperienza di studentessa all'istituto di scienze religiose di Benevento

Nicoletta De Lucia, giovanissima studentessa dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Giuseppe Moscati” di Benevento, porta con sé una ventata di allegria e di glamour che rappresentano un piacevole momento di rilassante svago nell’impegnativo periodo di studi e esami che si sono svolti durante la sessione estiva appena terminata. Nicoletta, ragazza molto curata nell’abbigliamento e studiosa, fa sapere che: “Da sempre sono appassionata di moda e mi piace esprimere questo aspetto giocoso della mia personalità. Infatti, come abbiamo studiato durante le lezioni di Psicologia di cui ho appena sostenuto molto positivamente l’esame, l’abito fa il monaco e amo far emergere, anche tramite i vestiti che indosso, chi sono. Ritengo che cambiare il proprio look sia un modo simbolico per rappresentarsi e farsi conoscere dagli altri calandosi e interpretando i vari e diversi ruoli che la società contemporanea richiede. E’ inoltre un modo per rivelare agli altri il nostro essere e fa parte di un percorso di crescita umana: infatti nel periodo adolescenziale è usuale indossare abiti più corti e sbarazzini, mentre nell’età adulta è più forte il desiderio di vestirsi in modo più elegante. Credo che sia importante l’apertura mentale e mettersi sempre in gioco in una tensione volta al miglioramento personale in ambito collettivo per cercare di raggiungere sempre nuovi e migliori obiettivi di vita così come questi studi ci stanno insegnando. Sono nata 20 anni fa nella città campana di Benevento e la mia docente di religione delle scuole superiori C. F. mi ha trasmesso la passione nel proseguire questo importante percorso formativo. Quando conseguirò la laurea, mi piacerebbe insegnare per poter portare avanti la tradizione di trasmissione di fede e dei valori umani che devono essere sempre più veicolati fra le giovani generazioni in modo da non disperdere un fondamentale sapere di vita. E’ importante non privarsi mai di se stessi, anche nel vestirsi, e dobbiamo sempre amarci perché siamo immagine e somiglianza di Dio che ci ha creati nella sua infinita bontà. Spesso percepisco, in particolare fra i miei coetanei, che il sentire religioso viene inteso in modo negativo, Dio è vissuto come una figura punitiva e perciò non si affidano a Lui allontanandosi dalla fede. Invece non è così, Dio è positivo e ci ama sempre perdonando i peccati di chi si pente. La fede non mi ha mai abbandonato, ha vacillato durante l’adolescenza, ma dopo quel periodo di vita l’ho riscoperta ancora più salda e forte. L’uomo deve essere consapevole che Dio è vicino a noi e non ci rifiuta o abbandona mai, dipende perciò da noi se volerlo o meno nella nostra vita. Quando ci si avvicina a Dio si modifica in positivo anche l’atteggiamento dell’essere umano che diventa empatico, solidale e volto al bene collettivo. Mia nonna mi ha insegnato che “fare il bene fa bene a chi lo fa” e, fin da piccola, mi portava con lei a seguire la Santa Messa; successivamente ho frequentato i corsi e ho partecipato attivamente alle attività religiose organizzate dalla Chiesa. Il cristiano deve essere empatico per riuscire a mettersi nei panni degli altri e poter così aiutare il prossimo nei bisogni di vita sempre accompagnati da un profondo senso di giustizia. Cerco di dare sempre fiducia e amore agli altri con generosità e questa esperienza all’Istituto di Scienze Religiose mi ha permesso di confrontarmi positivamente anche con persone adulte, amo scherzare e far ridere gli altri perché ritengo che sia la migliore terapia benefica per contrastare, con il sorriso e l’armonia umana, le negatività della vita. Questo percorso di studi, che ho iniziato due anni fa, mi sta facendo crescere molto dal punto di vista umano e sto capendo tanto della religione grazie all’approfondimento delle materie teologali. Il mio sogno è insegnare ai ragazzi che considero come se fossero miei figli, sono una seconda famiglia perché li aiuti a crescere, e li segui nel loro sviluppo entrando nel loro mondo fino a quando si sono formati per intraprendere in autonomia il loro percorso e cammino umano. La vita non si fonda sul benessere economico o sul potere temporale perché sono aspetti evanescenti e illusori: i veri valori umani sono fare il bene e amare il prossimo, l’unione fa la forza! Ho ricoperto il ruolo di rappresentante scolastica e bisogna collaborare, non giudicare mai gli altri né urlare come fanno gli ignoranti perché abbiamo un cervello che si basa su pensieri della logica e della ragione così come ci ha insegnato il filosofo greco Aristotele. Sono una persona determinata e so che cosa voglio raggiungere nella vita, desidero realizzarmi con una famiglia che è il vero grande valore cristiano. Mi sto impegnando per ottenere un futuro diverso dalla vita attuale che è sempre stata segnata da sacrifici e fatiche: dall’età di 15 anni mi mantengo da sola economicamente svolgendo i lavori di cameriera, baby sitter e animatrice per bambini a cui ho dato tanto amore che nella mia famiglia purtroppo è sempre stato carente lasciandomi dei vuoti affettivi. Consiglio ai giovani questo percorso di studi che è caratterizzato dallo sviluppo della qualità umana dell’empatia, noi esseri umani non siamo dei robot, ma il perno principale che ci guida e a cui dobbiamo rivolgerci è la coscienza morale della nostra anima. Quando insegnerò cercherò di potenziare la dote umana dell’empatia che ci hanno insegnato all’Istituto di Scienze religiose e mi baserò sulla reciprocità dei rapporti fra i ragazzi che devono essere sostenuti con umanità dai docenti nei momenti di difficoltà. Metterò tutto il mio cuore affinchè i giovani possano formarsi una robusta ossatura necessaria per vivere nel bene di Dio e nell’amore umano”.    

 

 

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