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Sabato, 01 Giugno 2024

Al Salone del libro Lorenzo Pesce presenta il suo avvincente romanzo storico

All’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino è stato presentato dalla giornalista Isabella Puma il libro dell’autore Lorenzo Pesce “L’amore, l’onore e la spada. La riscossa di Martino da Mesnil” edito dalla casa editrice D’Ettoris Editori di Crotone.

Lorenzo Pesce nasce il 13 febbraio 1948 a Ronco Canavese, in provincia di Torino, da Margherita Geninatti Crich, casalinga, e da Carlo, carabiniere. Vive a Torino dal 1954. Frequenta il liceo D’Azeglio e nel 1966 si iscrive all’Università di Torino, Facoltà di Lettere Moderne. Si laurea nel 1971 (dal 1968 lavora come supplente nelle medie, per mantenersi agli studi) in Storia medievale con una tesi sulla potenza economica dei vescovi di Ivrea tra il X e il XIII sec. Dal 1971 al 1985 insegna nella scuola media inferiore. Dal 1985 al 2007 (anno del pensionamento) insegna Italiano e Storia alle medie superiori. Per l’editrice Petrini collabora negli anni Ottanta alla realizzazione di un’antologia di italiano per la scuola media, (Casalegno, Monge, Nesta, Pesce, Soprattutto l’uomo). Negli anni Novanta per lo stesso editore raccoglie testi medievali per un libro di letture per la seconda media, “Le più belle storie del Medioevo”. Nel dicembre 2017 per Europa Edizioni pubblica il romanzo storico “Il fabbro, il templare e la reliquia”. Nel 2020 pubblica il secondo romanzo (Martino da Mesnil, Letteratura Alternativa edizioni), in cui proseguono le avventure del fabbro-cavaliere Martino. Nel 2022 è la volta del terzo romanzo, "Da Parigi a Outremer" (Letteratura Alternativa edizioni, dove si parla dei figli di Martino".

Lorenzo Pesce fa sapere che: “Le vicende narrate sono ambientate negli anni 1291/93, dopo la caduta di San Giovanni d’Acri e la fine degli stati crociati in Terrasanta. I protagonisti sono il fabbro-cavaliere Martino da Mesnil, i suoi figli Jacopo e Martin, la bella Ginevra.  Martino, vedovo inconsolabile di Marghitin, non ha più da tempo notizie dei suoi figli, entrambi al servizio del Tempio e inviati oltremare anni prima. Decide quindi di partire con l’amico Conan, alla ricerca dei figli. Il suo viaggio è lungo e periglioso: lascia Mesnil, dove vive da tempo, raggiunge Genova e si imbarca. La traversata dell’Egeo è tormentata anche dai pirati, tuttavia Martino riesce a sbarcare senza danni a Cipro, per scoprire che Jacopo è probabilmente vivo, ma lontano, sulle montagne della Piccola Armenia. Martino non si perde d’animo e riparte: sul Nur Dag ritrova Jacopo e combatte insieme a lui contro i Mamluk che assediano il castello di Roche Guillaume. Jacopo, che pure è un valoroso, viene cacciato dai Templari per una grave colpa; riparte con il padre per Cipro, dove lo accolgono la bella Ginevra e il piccolo Roland.  Dopo una breve sosta Martino, Jacopo ed altri compagni si imbarcano avendo come mèta Acri, seguendo le tracce di Martin.  Facendo tappa ad Alessandria d’Egitto, la piccola compagnia di Martino raggiunge Sousse, in Tunisia, dove è in atto una guerra civile tra un usurpatore e Ibrahim, figlio di Hussein (vecchio amico di Martino) e dove dovrebbe trovarsi prigioniero Martin.  Dopo una furibonda battaglia, in cui intervengono provvidenzialmente i Templari, Martin è liberato. Martino ha ritrovato i figli e può finalmente tornare a Genova, dove forse lo attende un nuovo amore”.

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