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Venerdì, 01 Novembre 2024

Charlie Hebdo, uccisi i terroristi

Sono stati uccisi i killer del Charlie Hebdo. Il blitz delle teste di cuoio a Dammartin-en-Goele, nella tipografia dove erano asserragliati i fratelli Kouachi si è concluso anche con il salvataggio dell'ostaggio.
La tv francese ha trasmesso le immagini in diretta: fumo, raffiche ed esplosioni.

Non ci sono invece vittime nel blitz alla tipografia contro i fratelli Cherif e Said Kouachi, sospettati della strage al giornale satirico costata la vita di 12 persone.

Si è dunque conclusa la lunga fuga dei due terroristi. I due sono rimasti ore barricati nell'azienda. Inutili le trattative con loro per evitare un ulteriore spargimento di sangue.

Il presidente francese Francois Hollande nel frattempo si recava ai piedi dall'Eliseo al vicino ministero dell'Interno per seguire da vicino le trattative, ma anche per dimostrare al Paese che lo Stato non ha paura in queste ore drammatiche.

«L'epilogo è vicino», ha detto nel pomeriggio il prefetto di polizia di Parigi, riferendosi alla vasta operazione di polizia. La Francia ha mobilitato oltre 88.000 uomini per rispondere all'emergenza e durante la notte per le ricerche sono stati mobilitati tra l'altro cinque elicotteri. Le unità di èlite della polizia e della gendarmeria (Raid e GIGN) hanno passato al setaccio la Piccardia, dove - come a Parigi - è stato decretato il massimo livello di allerta antiterrorismo.

Armati, con casco e uniforme nera, gli uomini hanno pattugliato strade, controllando veicoli, perlustrando giardini, case, condomini, villaggi, fino ad arrivare alla stamperia. A Washington intanto, responsabili Usa hanno rilevato che i due presunti killer di 32 e 34 anni - Chèrif e Said Kouachi - erano iscritti da anni nella lista nera americana del terrorismo. Il più grande avrebbe anche effettuato un viaggio in Yemen per addestrarsi all'uso delle armi....Cosi due assalti in contemporanea per un'unica operazione. Fuoco della polizia nel locale kosher a Parigi, dove è stato ucciso il killer del poliziotta, il quale si era asserragliato con sei ostaggi, tra cui un neonato. Dopo aver aperto il fuoco, il 32enne Amedy Coulibaly aveva preso sei ostaggi, tra cui donne, davanti al negozio kosher alla Porte de Vincennes di Parigi. "Sapete chi sono! Sapete chi sono!", aveva gridato per due volte ai poliziotti. Ha pesantissimi precedenti penali.

"Liberate i fratelli Kouachi e non fate assalti o ucciderò tutti gli ostaggi", aveva detto il sequestratore riferendosi agli altri due terroristi autori dell massacro di Charlie Hebdo, asserragliati in una stamperia da ore, poi uccisi della polizia nell'altro assalto.

I servizi segreti algerini avevano avvertito la Francia il 6 gennaio dell'imminenza di un attacco terroristico.

C'è anche una ragazza, la ventiseienne Hayat Boumeddiene, tra i ricercati per la sparatoria di ieri a Montrouge. La prefettura di Parigi ha emesso un 'avviso di ricerca' nei suoi confronti. Secondo Bfm Tv sarebbe la fidanzata di Amedy Coulibaly, il killer che ora è barricato nel supermercato kosher di Parigi.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu aveva dato ordine al ministero degli esteri e al Mossad di dare al governo francese ''ogni assistenza necessaria per combattere l'ondata di terrorismo a Parigi''.

Amely Coulibaly è uscito di prigione da due mesi. Era stato arrestato e condannato nel 2010, per aver fatto parte di un gruppo che aveva elaborato un piano per tentare di far evadere Smait Ali Belkacem, l'autore dell'attentato del 1995 alla stazione RER di Saint-Michel a Parigi. Nella stessa inchiesta, riferiscono i media francesi, era stato interrogato anche Cherif Kouachi, uno dei due assalitori di Charlie Hebdo, che era però stato scagionato.

La Prefettura di Parigi, in presenza della grave situazione nella capitale francese, ha ordinato per precauzione la chiusura di tutti i negozi della rue des Rosiers, il cuore dell'antico quartiere ebraico di Parigi, il Marais. Allerta anche al Trocadero, sito storico di Parigi di fronte alla Tour Eiffel. La polizia ha fatto sgomberare, armi in pugno, gli accessi alla metropolitana.

007 sotto accusa. Secondo informazioni giornalistiche la Francia torna a interrogarsi sull'efficacia dei sistemi di sorveglianza dei potenziali soggetti pericolosi sul suo territorio. Tanto più che secondo indiscrezioni i servizi segreti algerini avrebbero avvertito la Francia di un attacco terroristico imminente.

Anche questa volta, come per l'assassino di Tolosa Mohamed Merah e l'assalitore del Museo ebraico di Bruxelles Mehdi Nemmouche, uno dei sospetti killer, Cherif Kouachi, era già noto alle forze dell'ordine come musulmano radicalizzato, ed era addirittura già stato in prigione per aver fatto parte di un gruppo jihadista. Ma c'è di più. Lui e il fratello erano da tempo della nella no fly list degli Stati Uniti. Insomma, non potevano salire a bordo di aerei americani.

Come scrivono le agenzie di stampa Cherif, aspirante rapper, in un reportage tv aveva persino dichiarato di «essere pronto a martirio. Il giovane era stato fermato nel 2005, mentre si apprestava a partire per Damasco da cui intendeva poi raggiungere l'Iraq, per unirsi alle milizie di fondamentalisti islamici nel Paese. Nello stesso anno, l'allora ventitreenne era addirittura apparso in un reportage televisivo, una puntata della trasmissione d'inchiesta “Pièces a conviction” di France 3 sulla radicalizzazione dei giovani islamici.

Presentato come un «allievo assiduo» dell'imam estremista Farid Benyettou, secondo le informazioni dei quotidiani Francesi che dal diciannovesimo arrondissement di Parigi convinceva dei volontari ad andare a combattere in Iraq. «Farid mi ha detto che i testi (sacri) danno prove dei benefici degli attacchi suicidi - raccontava Cherif agli autori del reportage - È scritto nei testi che è una cosa giusta morire da martiri». Tre anni dopo, nel 2008, Cherif Kouachi viene condannato, proprio per la sua appartenenza a questa filiera jihadistà, a tre anni di carcere di cui 18 mesi con la condizionale. Ma una volta uscito di prigione riesce a sfuggire alla sorveglianza dei servizi segreti e tornare nell'anonimato, spostandosi da Parigi alla più periferica Reims.


E ora in molti si chiedono se non sarebbe stato possibile accorgersi della sua pericolosità. «Il parlamento vorrà necessariamente sapere, non ho ancora risposte per queste domande», ha detto ieri mattina il premier Manuel Valls, sottolineando che al momento « Ma, intantro, scoppia la polemica sui servizi segreti francesi. Interpellato dalla radio France Info, l'avvocato specializzato in terrorismo Thibauld de Montbrial mette in causa i mezzi limitati dell'intelligence: «I nostri servizi sono molto efficaci, ma la direzione generale della sicurezza interna non ha un numero di funzionari estensibile all'infinito», spiega l'esperto francese, sottolineando che non sempre è possibile monitorare in modo costante e preciso tutti i potenziali sospetti.

Un forte attacco all'intelligence francese era arrivato poche ore dopo la strage da Marine Le Pen. La leader del Front National accusa di inefficienza i servizi segreti francese, tanto da far salire ancora di più la preoccupazione per la sicurezza nazionale: «Non sono accorti che si stava preparando un attento contro Charlie Hebdo. Un attentato altamente professionale».

Intanto vediamo che cosa e successo tutto il giorno fino al blitz delle forze speciali della Polizia Francese ma si sapra di piu alle undici di stasera dopo la conferenza stampa e dopo che il Presidente Hollande parlera alla Nazione :

Il presidente francese Francois Hollande nel frattempo si recava ai piedi dall'Eliseo al vicino ministero dell'Interno per seguire da vicino le trattative, ma anche per dimostrare al Paese che lo Stato non ha paura in queste ore drammatiche.

«L'epilogo è vicino», ha detto nel pomeriggio il prefetto di polizia di Parigi, riferendosi alla vasta operazione di polizia. La Francia ha mobilitato oltre 88.000 uomini per rispondere all'emergenza e durante la notte per le ricerche sono stati mobilitati tra l'altro cinque elicotteri. Le unità di èlite della polizia e della gendarmeria (Raid e GIGN) hanno passato al setaccio la Piccardia, dove - come a Parigi - è stato decretato il massimo livello di allerta antiterrorismo.

Armati, con casco e uniforme nera, gli uomini hanno pattugliato strade, controllando veicoli, perlustrando giardini, case, condomini, villaggi, fino ad arrivare alla stamperia. A Washington intanto, responsabili Usa hanno rilevato che i due presunti killer di 32 e 34 anni - Chèrif e Said Kouachi - erano iscritti da anni nella lista nera americana del terrorismo. Il più grande avrebbe anche effettuato un viaggio in Yemen per addestrarsi all'uso delle armi.

L'azienda di Damamrtin-en-Goele in cui i fuggitivi si sono rifugiati è un piccolo atelier con quattro dipendenti di produzione di insegne, cartelli e stand per fiere, per clienti pubblici e privati, della società Creation Tendence Decouverte (CTD). La struttura si trova in un'area industriale nella parte nord del comune di Dammartin-en-Goele, a fianco della strada nazionale 2 su cui era avvenuta la sparatoria.

Durante le trattative i due killer in una telefonata hanno detto di voler «morire da martiri». Lo ha rivelato ai microfoni di itelè il deputato dell'Ump (centrodestra) Yves Albarello. La frase è stata pronunciata in un colloquio con rappresentanti della polizia, che stavano cercando di stabilire un contatto con i due fuggitivi barricati in un'azienda.

Uno dei fratelli Kouachi, incrociato stamane da un commerciante di Dammartin, aveva detto «se ne vada, noi non uccidiamo i civili». Eric, un uomo che abita poco distante dalla zona industriale dove i due fratelli Kouachi si sono barricati, ha raccontato: «Stamani alle 8:30 ho sentito due spari e ho pensato: ci siamo, li hanno messi all'angolo. Era chiaro che fossero in questa zona. È una questione di logica, se è vero che volevano tornare a Parigi. I miei figli? Sì stamani li ho mandati a scuola. Ma ora ci hanno detto che non usciranno al solito orario. Hanno diffuso l'invito ad aspettare. Abbiamo paura, ma forse ora siamo alla fine».

Paura per circa 300 tra bambini e maestre di una scuola primaria a poca distanza dalla tipografia. Secondo testimoni i maestri hanno fatto stendere i bambini a terra per tenerli lontani dalle finestre e la scuola ha chiesto ai genitori di non andare a prendere i loro figli.

Fonti ufficiali di Sanaa confermano che almeno uno dei fratelli Kouachi è sospettato di aver combattuto nelle file di al Qaida in Yemen.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama si è recato all'ambasciata francese di Washington, dove ha presentato le sue condoglianze per l'attacco di mercoledì alla sede di Charlie Hebdo. Il presidente ha firmato il libro di condoglianze ed è rimasto in silenzio per un minuto, prima di parlare con l'ambasciatore Gerard Araud. «A nome di tutti gli americani - ha scritto Obama - rivolgo il nostro più profondo cordoglio e solidarietà al popolo di Francia a seguito del terribile attentato terroristico a Parigi. Come alleati attraverso i secoli, ci troviamo uniti con i nostri fratelli francesi al fine di garantire che sia fatta giustizia e il nostro modo di vivere sia difeso». Il presidente americano ha poi concluso il suo messaggio scrivendo: «Vive la France!».

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