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Al via Il RiaceInFestival

Il RiaceInFestival, festival delle migrazioni e delle culture locali di Riace (RC), è una manifestazione nata sull’onda della politica di accoglienza e reinsediamento dei rifugiati e richiedenti asilo politico che l’amministrazione comunale del paese dei Bronzi sta attuando da diversi anni con risultati molto positivi insieme al comune di Caulonia. Tra il 26 e il 30 giugno 2013, oltre alla proiezione dei cortometraggi in concorso, saranno proposti altri eventi tra arte, letteratura, cinema, teatro, musica e impegno civile. La principale novità di questa edizione è la finestra che viene aperta sul tema della salvaguardia dell’ambiente in collaborazione con l’Associazione Comuni Virtuosi.

GLI EVENTI CINEMATOGRAFICI
Il fulcro cinematografico del festival è costituito dal concorso per filmakers con il quale si vuole dare spazio a cortometraggi indipendenti legati ai temi delle migrazioni, della multiculturalità e, quest’anno, anche ai temi della difesa dell’ambiente e della sensibilizzazione nei confronti della raccolta differenziata, anche per ciò che riguarda la creazione di occupazione e la riduzione del business delle criminalità organizzate. Non a caso Riace è uno dei pochi comuni della Locride che applica la differenziata e lo fa utilizzando gli asini.
Sono in programma due incontri con registi: il 27 giugno Michelangelo Frammartino presenterà al pubblico spezzoni di alcuni suoi film in una serata condotta dal critico cinematografico Antonio Capellupo ed il 29 giugno Francesco Munzi presenta il suo film “Il resto della notte” dialogando con la giornalista Maria Teresa D’Agostino. Per le proiezioni fuori concorso il cartellone offre il 26 giugno il film “Aspromonte” di Hedy Krissane con introduzione del Professore Tonino Perna ed il 30 giugno il film “Un pagamu – La tassa sulla paura” di Claudio Metallo.

GLI EVENTI TEATRALI E MUSICALI
Il 26 giugno l’associazione Spaesati/Bonawentura presenta lo spettacolo teatrale “Come diventare italiani in 40 minuti” di Laila Wadia, con Marcela Serli e regia di Sabrina Morena.
Dalla Sardegna arrivano due reading musicali: il 27 giugno “Memoria del mare | L’isola, le storie, il tempo” con Giacomo Casti e Arrogalla ed il 28 giugno “Fabrizio De Andrè – 1981.L’indiano e la Sardegna. Un viaggio lungo un disco, un disco lungo un viaggio” con Giacomo Casti e Matteo Sau.
Il 30 giugno verrà messo in scena lo spettacolo teatrale “Opera Aperta” di e con Nino Racco e dedicato a Rocco Gatto, ucciso dalla mafia a Gioiosa Jonica nel 1977.

GLI INCONTRI E I CONVEGNI
Il 26 giugno lo scrittore e giornalista Giovanni Maiolo presenta il suo libro “Geografia dell’anima.Viaggio Latinoamericano” (Edizione Ass. Culturale il Foglio). Il 28 giugno il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli propone l’incontro dal titolo “Rifiut(at)i" nel quale vengono esaminate storie e immagini dai campi Rom alla periferia di Napoli, dove esseri umani rifiutati e rifiuti tossici umani vivono da anni una storia comune. A seguire è in programma anche il convegno “Rifiuti: il grande business”, organizzato in collaborazione con l’Associazione Comuni Virtuosi e il comune di Botricello (CZ).
Il 28 giugno è in programma un incontro con alcuni rappresentanti di associazioni e festival facenti parte della Rete del Caffè Sospeso www.retedelcaffesospeso.com , associazione di festival e associazioni culturali in mutuo soccorso che collabora alla organizzazione del RiaceInFestival e che è stata costituita nel 2010 dalla Rete dei Comuni Solidali, dall’ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione e da questi 7 festival: Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, Valsusa Filmfest della Valle di Susa (TO), Lampedusainfestival di Lampedusa (AG), Festival S\paesati di Trieste, Filmfestival sul Paesaggio di Polizzi Generosa (PA), Marina Cafè Noir - festival di letterature applicate di Cagliari e Riaceinfestival di Riace (RC).
Nella mattinata del 29 giugno si svolgerà un evento speciale dedicato agli alberi: verrà inaugurato il ‘Parco Urbano Sara’ dedicato a una portatrice d'acqua nel quale abitanti di Riace di varia etnia pianteranno due alberi di melograno chiamati Albero della Memoria e Albero della Speranza, uno in ricordo delle vittime della ‘ndrangheta e l'altro in ricordo di tutti i profughi morti in mare; Tiziana Volta presenterà quindi il ‘Kaki Three Project’ e candida il Comune di Riace ad accogliere un albero di Cachi di Nagasaki, simbolo internazionale della pace; infine, verrà presentato il progetto “Un albero per ogni nuovo nato” , attraverso il quale verrà piantato un nuovo albero pe r ogni nuovo cittadino di Riace, e verranno letti alcuni articoli della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani in varie lingue. Verrà piantato anche un albero in ricordo di Dino Frisullo, al quale viene immediatamente dopo dedicato il convegno “A Dieci anni dalla scomparsa di Dino Frisullo”, in collaborazione con l’Associazione Europa Levante e l'associazione Senzaconfine, per ricordare il compianto militante antirazzista e pacifista, giornalista, scrittore e appassionato difensore dei diritti di minoranze oppresse.
A seguire viene proposta, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Giuristi Democratici, un incontro dal titolo ‘Accoglienza e legalità. L’importanza dei diritti civili’. Il 30 giugno viene organizzato l’incontro dal titolo ‘Occhio sulla Calabria - Premio Gianluca Congiusta’, una panoramica sulle realtà calabresi che affrontano problematiche quotidiane legate al territorio e dedicato al ricordo del giovane commerciante della Locride barbaramente ucciso  dalla ‘ndrangheta nel 2005. 


GLI OBIETTIVI DEL FESTIVAL
Il festival vuole essere una iniziativa concreta che, attraverso l’universale linguaggio del cinema e delle arti, promuova lo scambio e la conoscenza reciproca affinché si contrastino forme di chiusura e razzismo, richiamando l’attenzione sul percorso innovativo che le amministrazione comunali di Riace e Caulonia hanno avviato coniugando l’accoglienza dei migranti con il rilancio del proprio territorio e dando l’immagine di una Calabria inedita, diversa da quella delle cronache nere.

RIACE E CAULONIA sono comuni virtuosi che puntano sull’integrazione tra culture diverse, la valorizzazione della cultura materiale e l’eco-sostenibilità che negli ultimi anni hanno saputo coniugare accoglienza dei migranti e rilancio del territorio dando l’immagine di una Calabria diversa da quella salita alle ribalte delle cronache con la rivolta di Rosarno. I due comuni della Locride si stanno distinguendo per una serie di iniziative incentrate sulla multiculturalità, il rispetto per l’ambiente e la salvaguardia delle proprie tradizioni. Un esempio chiaro è la raccolta differenziata con gli asini. Paesi che si stavano spopolando e che al fenomeno della migrazione hanno reagito diventando centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo (aderendo al progetto SPRAR promosso a livello nazionale dal Ministero dell'Interno) attraverso la “Associazione Città Futura don Giuseppe Puglisi” www.cittafuturariace.it, conservando e rivitalizzando al contempo, nell’incontro con “l’altro”, le proprie tradizioni locali e creando una nuova formula ricettiva per il turismo (case fatiscenti ristrutturate e affittate ai turisti).
L’esperienza di questi comuni ha avuto una eco importante anche grazie Wim Wenders che nel 2010 ha realizzato il primo cortometraggio di produzione italiana in 3D intitolato “Il Volo”, primo filmato italiano in 3D girato tra Riace e Caulonia ed ispirato alle esperienze di accoglienza ed integrazione di queste amministrazioni. Wim Wenders ne ha parlato anche all’interno del X summit dei Premi Nobel per la pace organizzato nel Municipio Rosso di Berlino in occasione delle celebrazioni per il ventennale della caduta del muro, dicendo: "La vera utopia non e' la caduta del muro, ma quello che e' stato  realizzato in alcun paesi della Calabria, Riace in testa. Il vero miracolo non è qui, ma in Calabria, dove per la prima volta ho davvero visto un mondo migliore. Ho visto un paese capace di risolvere, attraverso l’accoglienza, non tanto il problema dei rifugiati, ma il proprio problema: quello di continuare a esistere, di non morire a causa dello spopolamento e dell’immigrazione. E ho voluto raccontare questa storia in un film che ha come attori i veri protagonisti”.

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