Il dato dei 60 miliardi non è, come poi precisato dallo stesso commissario Ue, frutto di uno studio europeo ma è la citazione di una cifra indicata in un documento della Corte dei Conti . Anche questa cifra, come documentato in lungo e documentato articolo su 'Il Post', non è frutto di una ricerca specifica ma è solamente una stima, una misura approssimativa. Nulla di più.
L'ANSA, come correttamente il Post aveva riportato, aveva riportato la dichiarazione del commissariato che "la cifra di 60 miliardi di euro della Corte dei Conti sulla corruzione in Italia non è comparabile con quella complessiva di 120 miliardi di euro, come stima per i 28 Paesi Ue, contenuta nel rapporto anticorruzione di Bruxelles". Ma i giochi ormai erano fatti.
Il portavoce di Malmstrom, nello stesso giorno, aveva provato a chiarire che "si tratta di studi basati su parametri diversi e non comparabili tra loro, quindi non è possibile concludere che l'impatto italiano equivale alla metà di quello europeo".
Insomma: la corruzione in Italia c'è e rimane, evidentemente, la preoccupazione dell'Unone Europea per un fenomeno dilagante anche in altri Paesi. Ma le cifre sono diverse.