Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 16 Settembre 2024

Invasione tedesca a Croto…

Set 12, 2024 Hits:169 Crotone

XX Edizione del Premio …

Ago 21, 2024 Hits:546 Crotone

Un Eroe Senza Mantello: A…

Ago 12, 2024 Hits:762 Crotone

Isola Summer 2024, ecco g…

Lug 05, 2024 Hits:1333 Crotone

Premio Pino D'Ettoris: al…

Lug 01, 2024 Hits:1090 Crotone

San Giuda Taddeo presenta…

Mag 27, 2024 Hits:1637 Crotone

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:2320 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:1600 Crotone

Concluse le operazioni di voto sul blog di Grillo sull'espulsione della senatrice Adele Gambaro. Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 voti) ha votato per l'espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 voti) ha votato per il no.

"Sono umanamente dispiaciuto ma ricordo a me stesso che vanno coniugate libertà e responsabilità". Così Nicola Morra, presidente dei senatori del Movimento 5 Stelle, commentando l'espulsione della senatrice Adele Gambaro dal gruppo.

Il Blog di Beppe Grillo ha dato il via alla "ratifica" dell'espulsione della senatrice M5S Adele Gambaro. Il voto degli iscritti al portale è aperto fino alle 17 di oggi.

"La senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni lesive per il M5S senza nessun coordinamento con i gruppi parlamentari e danneggiando l'immagine del M5S con valutazioni del tutto personali e non corrispondenti al vero" si legge sul blog del leader M5S dove si ricorda la 'procedura'.

"I gruppi parlamentari riuniti del M5S Camera e Senato ai sensi del Codice di Comportamento, hanno deliberato a maggioranza di proporre l'espulsione dal gruppo parlamentare del Senato di Adele Gambaro" perché "in occasione delle Parlamentarie, Adele Gambaro aveva promesso che nel caso di disaccordo con la linea del M5S, avrebbe dato le sue dimissioni dal Parlamento, cosa non avvenuta". L'espulsione della Gambaro, si legge sul blog, "va ora ratificata dagli iscritti al portale al 31 dicembre 2012 con documento digitalizzato. Gli utenti abilitati possono votare qui durante la giornata di oggi 19 giugno 2013 dalle 11 alle 17".

"Ho più volte detto che se qualcuno pensasse a un'assurda espulsione di Silvio Berlusconi dalla vita parlamentare, o per via giudiziaria o votando in Parlamento la sua ineleggibilità, l'indignazione per un fatto tanto grave sarebbe generale". Maurizio Gasparri precisa l'annuncio di dimissioni del Pdl se Berlusconi venisse condannato, sganciandole dalla sentenza della Corte Costituzionale prevista in giornata. "Non possiamo immaginare - dice Gasparri - che qualcuno voglia eliminare o espellere Berlusconi dalla scena politica italiana. Se ci fosse una palese violazione dei diritti di Berlusconi attraverso sentenze o decisioni definitive non potremmo rimanere inerti e per questo non ho escluso iniziative eclatanti come le dimissioni di tutti i parlamentari del Pdl". "Ribadisco che si tratterebbe di iniziative a fronte di eventi definitivi che mi auguro mai ci saranno. Le decisioni in corso in queste ore - precisa Gasparri - non sono tra quelle conclusive dei vari iter in atto".

Respinto, dalla Consulta, il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul mancato riconoscimento del legittimo impedimento dell'ex premier Silvio Berlusconi a comparire nell'udienza del processo Mediaset - del primo marzo 2010 - in quanto impegnato a presiedere un Consiglio dei ministri non programmato. Ci rechiamo immediatamente da Berlusconi. La decisione travolge ogni principio di leale collaborazione e sancisce la subalternità della politica all'ordine giudiziario". Lo afferma in una nota i ministri del Pdl in merito alla decisione della Consulta. 'E' una decisione incredibile. Siamo allibiti, amareggiati e profondamente preoccupati - si legge nella nota dei ministri del Pdl - La decisione stravolge ogni principio di leale collaborazione e sancisce subalternità della politica all'ordine giudiziario"

Sì, sono favorevole": così Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, risponde a chi gli chiede dell'ipotesi di dimissioni in massa dei parlamentari Pdl nel caso che a Berlusconi fosse data l'interdizione dai pubblici uffici. "'Nel Pdl ognuno e' libero di fare ciò che vuole", ha aggiunto a proposito di chi è invece contrario. Verdini ha parlato a margine del convegno su "La fine della seconda repubblica" organizzato da ReL, la Fondazione 'Riformismo e Liberta''. Ore cruciali, quelle a venire, per Silvio Berlusconi, con l'atteso pronunciamento della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento nell'ambito del processo Mediaset - ora pendente in Cassazione - per il quale il 'cav' è stato condannato per frode fiscale a quattro anni di reclusione e a cinque anni di interdizione di pubblici uffici. In  particolare, la Consulta deve decidere sul conflitto tra poteri sollevato nell'aprile 2011 dalla Presidenza del Consiglio contro il Tribunale di Milano. Il primo marzo 2010 Berlusconi, allora premier, avrebbe dovuto partecipare a un'udienza del processo di primo grado secondo il calendario concordato dai legali con i giudici, ma chiese il legittimo impedimento perché un Consiglio dei ministri, fissato al 26 febbraio 2010, era slittato nella data dell'udienza. Il tribunale rigettò l'istanza e Berlusconi fece ricorso alla Corte Costituzionale. Il caso è complesso e questo - al di là delle possibili ragioni di opportunità politica che il 24 aprile scorso, nel pieno della formazione del governo Letta, possono aver indotto la Corte a far slittare il verdetto atteso per quella data - spiega perché la vicenda
si trascini da 2 anni e abbia richiesto un supplemento di attività istruttoria. Il 22 maggio 2012, infatti, ci fu una prima udienza in Consulta e la Corte chiese al tribunale di Milano ulteriori atti, tra cui le motivazioni di rinvio del Cdm e l'istanza di legittimo impedimento. I risultati di quell'istruttoria sono stati resi noti in udienza il 23 aprile di quest'anno dal giudice costituzionale relatore, Sabino Cassese: su 37 udienze del processo a Milano, 13 avevano coinvolto Berlusconi, che 4 volte non ha potuto comparire, 3 ha chiesto il legittimo impedimento, 2 se l'é visto negare. La Consulta, quindi, ha svolto approfondimenti per capire come inquadrare la tesi dei giudici di Milano secondo i quali i legali dell'ex premier avrebbero dovuto indicare, nel chiedere il legittimo impedimento, la "specifica inderogabile necessità" della sovrapposizione dei due impegni: udienza e Cdm. Sicuramente presiedere un consiglio ministri è, di per sé, un atto che giustifica il legittimo impedimento: per il premier non presiederlo sarebbe come per un presidente di Tribunale non presiedere alle udienze. Se ci si dovesse fermare qui, insomma, Milano avrebbe torto. Ma il tribunale sostiene che era stato concordato un calendario e poi c'é stato uno rinvio improvviso e arbitrario del Cdm, mentre l'avvocatura dello Stato che rappresenta la presidenza del Consiglio di fronte alla Consulta, ha motivato il rinvio con i lavori sul ddl anticorruzione.

La questione è fino a che punto il giudice costituzionale possa sindacare lo slittamento di un Cdm. "Può la Consulta addentrarsi in una sorta di indagine per stabilire se è vero che una convocazione fu spostata strumentalmente?", ha argomentato un presidente emerito della Consulta. "Le esigenze di un governo - ha aggiunto lo stesso giurista - possono mutare da un momento all'altro e la Corte non può dire: la data era quella e non si poteva spostare. Per questo ritengo che le possibilità di accoglimento del ricorso siano maggiori di quelle del rigetto". Ma ci sono anche valutazioni di segno opposto che la Corte sta soppesando. E cioé se non sia da ascrivere piuttosto all'ex premier il mancato rispetto del principio di leale collaborazione, che avrebbe minato l'equilibrio dei valori costituzionali a discapito del solo interesse giurisdizionale. Quando nel 2011, relatore lo stesso Cassese, la Consulta decretò l'illegittimità parziale della legge sul legittimo impedimento, stabilì che il premier deve indicare indicare un "preciso e puntuale impegno" ed è nel potere del giudice "valutare caso per caso". Se vincerà l'ex premier, spetterà poi alla Cassazione stabilire se l'assenza di Berlusconi a quell'udienza del primo marzo 2010 a Milano produsse un tale vulnus ai diritti di difesa, da comportare un annullamento del processo riportando indietro il calendario di oltre tre anni. Ma la Suprema Corte potrebbe dire che si trattò di un'udienza secondaria e in questo caso non ci sarebbero effetti sul processo penale.

E' "inaccettabile" che non si trovino gli otto mld che servono per l'Imu ed evitare l'aumento dell'Iva, secondo Silvio Berlusconi, intervenuto ieri all'inaugurazione della casa di cura Villa San Mauro a Pontida."Il governo sta affannosamente cercando otto mld, ma quale azienda non riesce a tagliare i costi dell'1%..".

Berlusconi ha ribadito il no all'Imu che è una tassa "dannosa e ingiusta". "Noi vogliamo che sia abrogata - ha spiegato - per quasi un fatto simbolico, rappacificare lo stato con i cittadini". L'ex premier è però tornato a chiedere anche di evitare l'aumento dell'Iva che "secondo gli economisti che hanno la testa sulle spalle non porterebbe maggiori entrate all'erario ma un decremento" per la diminuzione dei consumi.

"Il governo non potrà mai creare lavoro, il lavoro lo possono creare solo gli imprenditori, dobbiamo sostenere questi capitani coraggiosi che oggi dobbiamo chiamare eroi", ha detto ancora Berlusconi.

Il governo vada alla Ue e dica "il limite del 3% all'anno e del fiscal compact ve lo potete dimenticare". "Ci volete mandar fuori dalla moneta unica? Fatelo. Ci volete mandar fuori dalla Ue, ma no... Vi ricordiamo che noi versiamo 18 miliardi all'anno e ce ne ridate indietro solo 10".

"Bisogna che chi va su non sbatta i tacchi di fronte a queste autorità di Bruxelles che, per nove anni di esperienza che ho io, a trattare a Bruxelles sono sempre quelli che tutti i Paesi mandano lì perché li vogliono mandare via", ha aggiunto il cavaliere.
Abbiamo bisogno del tempo necessario per adottare misure fiscali ragionate e ragionevoli". Così il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, a margine dell'evento della GdF, risponde ai giornalisti che chiedono se sia stata presa una decisione sull'aumento dell'Iva. E a chi gli chiede se il ministro Zanonato abbia passato a lui la palla, Saccomanni ha commentato: "La palla è stata sempre nel mio campo".

Lo sforzo di risanamento del bilancio dello Stato resta tra le priorità dell'azione di governo" ha detto il ministro Fabrizio Saccomanni parlando alla Gdf e aggiungendo che "l'impegno per il consolidamento delle finanze pubbliche non può essere rallentato e per il suo successo è essenziale il contributo dei cittadini".

In una fase che costringe gli italiani ad affrontare sacrifici quotidiani, il tenace perseguimento degli evasori e la facilitazione dell'adempimento degli obblighi fiscali per i contribuenti onesti costituiranno iniziative importanti per conseguire una maggiore giustizia sociale"continua il ministro Fabrizio Saccomanni alla Gdf.

La lotta all'evasione fiscale non può essere assolutamente allentata ma essa può e deve tenere conto delle esigenze dei contribuenti in difficoltà" dice il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni parlando alla Gdf evidenziando che "in tale senso vanno interpretate le misure adottate con il 'decreto del fare'".

Il prelievo deve essere agevolmente corrisposto e l'onere dello stesso equamente distribuito"ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, parlando del prelievo fiscale alla scuola di polizia tributaria della Guardia di Finanza.

"Il Ministero dell'Economia sta assicurando l'attuazione concreta dell'iniziativa di accelerazione del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione che, per la rapidità di esecuzione e la dimensione complessiva, si caratterizza come una vera e propria manovra anticiclica di sostegno all'economia" continua il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, parlando alla scuola di polizia tributaria della GdF.

Dobbiamo conciliare il contenimento della spesa, essenziale per ridurre la pressione fiscale, con la produzione di servizi pubblici di elevata qualità" ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni parlando alla Gdf ed evidenziando che il ministero dell'Economia intende "accelerare l'attuazione delle procedure di spending review utilizzando i contributi di analisi e di proposta già elaborati dai precedenti governi".

Abbiamo bisogno del tempo necessario per adottare misure fiscali ragionate e ragionevoli". Così il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, a margine dell'evento della GdF, risponde ai giornalisti che chiedono se sia stata presa una decisione sull'aumento dell'Iva. E a chi gli chiede se il ministro Zanonato abbia passato a lui la palla, Saccomanni ha commentato: "La palla è stata sempre nel mio campo".

L'evasione fiscale distorce la concorrenza tra imprese, accresce l'onere fiscale per i contribuenti onesti, esaspera le disuguaglianze"ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. Parlando a margine il ministro ha ribadito: "L'evasione privilegia chi evade e danneggia chi è onesto ma dobbiamo contemperare la lotta all'evasione con le esigenze di chi è in difficoltà".

fisco equamente distribuito consentirà alla popolazione italiana di guardare con fiducia alla conclusione di questo lungo periodo di crisi e di trarre benefici strutturali e sostenibili dalla ripresa economica" ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni parlando alla Guardia di finanza.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI