Dopo gli scontri di ieri a Roma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontra gli operai Ast a Palazzo Chigi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Renzi assicura:"Faremo le verifiche e poi gli atti saranno conseguenti". La vertenza della Ast di Terni, sottolinea il premier, "va separata dal confronto politico". Il premier chiede, a quanto si apprende, "un confronto serio e nel merito" su Terni. "Non consentirò di strumentalizzare Terni" dice. "Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali", spiega inoltre il presidente del Consiglio. "L'imperativo morale è portare a casa la vertenza Ast".
La leader della Cgil, Susanna Camusso, intanto, va all'attacco del premier. "Il presidente del Consiglio - va giù dura commentando quanto accaduto ieri a Radio Anch'io - dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell'ordine pubblico".
Intanto stasera si terrà alle 18,30 nell'Aula della Camera l'informativa urgente del ministro dell'Interno Angelino Alfano sugli scontri.
«Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali» ha detto Renzi.
«La vertenza della Ast di Terni va separata dal confronto politico - ha detto il premier chiedendo un confronto serio e nel merito su Terni - Non consentirò di strumentalizzare Terni. L'imperativo morale è chiudere la vertenza dell'acciaieria umbra. Le discussioni politiche le lasciamo fuori da qui».
«Il presidente del Consiglio dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell'ordine pubblico - ha detto intervenendo a Radio Anch'io su Radio1 il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, riferendosi agli scontri di ieri - Il governo, invece di fare ping pong tra le parti, dovrebbe sentire direttamente il governo tedesco e muoversi sulla multinazionale».
«Non capisco questo riferimento ad abbassare i toni, perché se c'è qualcuno che ha alzato i toni sono quelli che non sanno leggere gli articoli e che usano i titoli per fare polemica. Direi che questo appello il presidente del Consiglio lo deve rivolgere in casa sua. Gli episodi di ieri sono un segnale pericoloso per una situazione economica e sociale molto difficile».
«Ho incontrato personalmente i lavoratori dimessi, tutti e due raccontano la stessa cosa: c'è stato un ordine esplicito - ha detto Camusso intervistata dal Fatto Quotidiano - Stupisce sempre, del resto, che queste cose possano avvenire per caso. Ci deve essere un ordine».