Rapiti in Siria una suora italiana e una ventina di cristiani

Un parroco siriano e "una ventina" di altri cristiani sono stati rapiti in un villaggio del nord della Siria al confine con la Turchia ma non è chiaro chi abbia compiuto il sequestro. Lo riferisce l'agenzia Fides citando il vescovo Georges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino.

C'e' anche una religiosa francescana italiana, Suor Patrizia, tra i religiosi residenti nel villaggio di Knayeh, nel nord-ovest della Siria, dove e' stato rapito un parroco insieme con una ventina di persone. Lo ha detto ai giornalisti delle agenzie presenti su posto il nunzio apostolico in Siria, mons. Mario Zenari. Non si sa se la suora, che è di Avellino, sia tra gli ostaggi.

Il sequestro collettivo - ha aggiunto Khazen - è avvenuto nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 ottobre. Al momento non sappiamo chi li abbia sequestrati, se siano stati gruppi di jihadisti o altri. Non riusciamo a contattare nessuno, e non siamo stati contattati da nessuno. Sappiamo soltanto che anche ieri il convento è stato saccheggiato, e altre persone del villaggio si sono nascoste. Tra i rapiti ci sono giovani, sia ragazzi che ragazze". L'agenzia ricorda che Knayeh è un villaggio cristiano vicino al confine con la Turchia. I frati minori della Custodia di Terra Santa sono presenti nella valle dell'Oronte da oltre 125 anni. Oltre al convento le suore francescane gestiscono un centro giovanile, un asilo e un ambulatorio.

I Padri Francescani della Custodia di Terrasanta confermano le indiscrezioni secondo cui il rapimento del loro confratello Hanna Jallouf, sequestrato insieme a altri cristiani del villaggio siriano di Knayeh, è opera di brigate jihadiste legate al fronte al-Nusra. "Le suore che erano nel convento - si legge nel comunicato della Custodia, pervenuto all'Agenzia Fides - hanno trovato rifugio in alcune case del villaggio

Diciassette persone, tra cui 13 membri delle brigate di volontari sciiti, sono state uccise da un attentatore kamikaze che ha fatto esplodere un'autobomba nei pressi di un posto di blocco a Samarra, 120 chilometri a nord di Baghdad, ieri sera. Lo hanno reso noto fonti mediche, aggiungendo che vi sono anche 30 feriti. Le fonti hanno aggiunto che le milizie sciite, appoggiate da raid aerei, hanno respinto i miliziani dello Stato islamico (Isis), impedendo loro di entrare in città.

Solo un 10% dei quasi 2.000 raid aerei compiuti dall'agosto scorso in Iraq e Siria contro il gruppo dello Stato islamico (Isis) sono stati condotti da paesi arabi e dagli altri alleati degli Stati Uniti. Lo riferiscono responsabili delle Forze armate americane. Dall'8 agosto i velivoli statunitensi hanno eseguito 1.768 attacchi mentre gli altri componenti della coalizione internazionale hanno compiuto solo 195 raid secondo un conteggio relativo a domenica sera, hanno precisato le fonti all'Afp. I responsabili del Pentagono hanno comunque sottolineato che i paesi arabi ed europei della coalizione saranno sollecitati a fare di più in futuro. Le cifre mostrano per la prima volta la limitatezza dell'intervento dei paesi arabi (Bahrain, Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Emirati arabi uniti) iniziato il 23 settembre. Anche Francia, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda e sono al fianco degli Usa ma con missioni limitate all'Iraq.