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Venerdì, 01 Novembre 2024

Umiliata in Siria e in Medio Oriente dall’intervento russo, confusionaria e inconcludente nel Pacifico e inutilmente provocatoria nei confronti della Federazione Russa negli ultimi giorni di mandato, con la decisione disperata di dispiegare truppe ai confini orientali della NATO, la politica estera dell’amministrazione Obama lascia dietro di sé molte macerie e una superpotenza, quella rappresentata dagli Stati Uniti, sconfitta e ridimensionata su più fronti,e in un interessante analisi del Il Giornale Roberto Vivaldelli spiega i nuovi scenari

Una strategia debole che ha reso Vladimir Putin l’assoluto protagonista delle vicende politiche internazionali degli ultimi anni. Toccherà ora al presidente eletto Donald Trump ridefinire complessivamente una strategia geopolitica degli Stati Uniti rinunciando – almeno stando alle sue dichiarazioni in campagna elettorale – a costosi interventi militari “umanitari” e ridisegnando un nuovo asse con Mosca. Lo slogan è “America first”. In tutto questo dovrà tenere conto dei “limiti” al potere presidenziale previsti dalla Costituzione americana e dell’importanza di altri organi decisionali il Congresso, il Pentagono, la Cia e e altre agenzie d’intelligence.

Lo stesso Kissinger, poche settimane fa,aveva confermato di aver incontrato più volte il presidente eletto Donald Trump e di essere diventato il suo “consigliere informale”: l’ex Segretario di Stato ha dichiarato di aver suggerito a Trump un riavvicinamento con la Russia allo scopo di ridimensionare la Repubblica Popolare Cinese. Il tycoon può offrire a Putin il ritiro – quantomeno parziale – delle sanzioni occidentali e il riconoscimento della Crimea.Nell’elaborare una nuova strategia, Trump dovrà fare i conti con il recente passato. Tra poche luci e tante ombre, l’eredità del presidente uscente Barack Obama è quella di una superpotenza statunitense fortemente indebolita.

Secondo l' analista geopolitico Pepe Escobar redattore di Asia Times e collaboratore di Sputnik International, Trump adotterà la vecchia regola del “Divide et impera”: “La strategia politica del guru di Trump, Henry Kissinger, per affrontare il formidabile trio eurasiatico Russia, Cina e Iran – scrive – è quella del Divide et impera: sedurre la Russia dalla sua partnership strategica con la Cina e colpire l’anello più debole della catena, l’Iran. In opposizione a Kissinger, la politica estera di Obama e del suo mentore Brzezinski, promotore della russofobia, proponeva un Divide et impera mirato altresì ad avvicinare la Cina”.

La aperture verso Putin e le provocazioni indirizzate alla Cina non sono per nulla casuali

Altro aspetto, non meno importante, è la collaborazione strategica con la Gran Bretagna. Non è un caso, infatti, che proprio Theresa May sarà il primo leader mondiale ad incontrare il presidente eletto Donald Trump alla Casa Bianca venerdì prossimo allo scopo di sancire un nuovo asse Londra-Washington. Secondo il Telegraph, l’incontro di venerdì, che il quotidiano britannico definisce “di portata storica”, ha come obiettivo di “ridurre le barriere tra le banche americane e quelle inglesi attraverso un sistema di “passaporto unico”; definire un gruppo di lavoro congiunto Stati Uniti-Inghilterra per individuare gli ostacoli commerciali tra i due Paesi; firmare una dichiarazione congiunta per chiedere ai membri dell’UE di spendere il 2% del Pil nella difesa e nella lotta contro l’Isis”.

Secondo il giornalista americano Andrew Spannaus, autore del libro perche vince Trump, “come molti altri nel mondo politico americano Trump si scaglia contro la manipolazione del tasso di cambio da parte dei cinesi, accusando la crescente potenza asiatica di impiegare il protezionismo per tenere chiusi i propri mercati mentre allo stesso tempo aggredisce quelli esteri con pratiche scorrette. Trump non critica il libero commercio in sé, ma dichiara che deve essere equo. Per garantire questo cambio promette di costringere i cinesi a rinegoziare le condizioni commerciali tra i due Paesi”.

Ma oltre al cambio di rotta nella strategia geopolitica, si attendono importanti novità anche sul piano geo-economico. La prima, esemplificativa, è lo stralcio del TTP  firmato a pochi giorni dall’insediamento. “Per troppo tempo, gli americani sono stati costretti ad accettare accordi commerciali che fanno gli interessi delle l’élite di Washington rendendo duro il lavoro degli uomini e delle donne di questo Paese” – ha recentemente commentato il presidente eletto. “Come risultato, le città dei colletti blu hanno visto le loro fabbriche spostarsi all’estero, mentre gli americani affrontano un deficit commerciale e un’industria manifatturiera devastata”.

"Il debito pensionistico implicito è qualcosa che c'è oggi e che noi siamo destinati pagare, a meno che non si facciano ulteriori riforme del sistema pensionistico che riducano la generosità dei trattamenti". 

"Questa è una manovra che fa aumentare il debito implicito e ogni manovra che li fa scarica oneri sulle generazioni future. La manovra lo fa in modo rilevante: aumenta la spesa pensionistica aumenta la generosità di trattamenti su categorie che hanno già fruito di trattamenti più vantaggiosi di chi li fruirà in futuro". Così ha dichiarato Tito Boeri, presidente Inps, al convegno "Tutto pensioni" organizzato dal Sole 24 ore a proposito della manovra contenuta nell'ultima legge di bilancio. "Nell'ambito del sistema pensionistico rimangono forti iniquità differenze di trattamento macroscopiche anche nella ambito della stessa generazione, sulle quali fin qui non si è intervenuti".

Tito Boeri, presidente dell'Inps, auspicando che nel discutere le politiche pensionistiche si tenga sempre più conto degli impatti che le scelte fatte possono avere sulle generazioni future, evitando di concentrarsi solo sugli oneri immediati. "Il debito implicito è l'insieme degli impegni presi dallo Stato nei confronti degli attuali contribuenti, degli attuali pensionati e anche dei contribuenti futuri. Se si dice che il debito implicito non ha valore, si sta implicitamente dicendo che si taglieranno in futuro le pensioni", ha spiegato Boeri a margine del convegno 'Tutto pensioni', dopo aver rilevato dal palco dell'evento che "quando nell'ambito delle uscite pubbliche abbiamo parlato del debito pensionistico implicito, ho visto molto scetticismo da parte della classe politica".

A riguardo, Boeri ha poi precisato che nel parlare di problemi di equità si riferiva in particolare "alla parte più corposa della manovra di bilancio: quattordicesima e queste operazioni, che non vanno a tenere conto della situazione economica complessiva delle famiglie". L'economista ha infatti segnalato che la quattordicesima potrebbe andare anche a chi, in virtù della propria situazione familiare, non si trova in una situazione di disagio. "Bisogna concentrare l'aiuto su persone che sono in situazioni reddituali e patrimoniali di difficoltà: c'è uno strumento per farlo che è il nuovo Isee", la considerazione espressa in merito dal presidente dell'Inps.

Poi il presidente dell'Inps ha parlato dei dipendenti: "L' Inps sta perdendo circa 100 dipendenti ogni mese. Abbiamo bisogno, per venire incontro alle richieste e alle domande dei pensionandi, di rafforzare la nostra presenza. Chiedo al parlamento e al governo di aiutarci, dandoci finalmente la possibilità di assumere". Boeri ha rimarcato che le novità inserite nell'ultima legge di bilancio, dopo anni di inasprimento dei requisiti per l'accesso alla pensione, portano una "liberalizzazione molto selettiva, che spingerà moltissime persone a chiedere maggiori informazioni per capire se anche loro beneficeranno di questa possibilità". Infine parla busta arancione e dell'Ape, l'anticipo pensionistico: "Abbiamo già deciso di inviare, a quei lavoratori che ricadranno in quella fascia di età che potrà fruire dell'Ape, delle buste arancioni, per cercare di spingerli ad acquisire più informazioni possibili". "L'Ape volontaria è un meccanismo complesso e senza precedenti, perché pone l'Inps al centro di una rete che vedrà da una parte le banche, dall'altra le compagnie di assicurazione, le imprese e i lavoratori", ha spiegato Boeri, sottolineando che dal punto di vista del lavoratore "è uno strumento di non facile comprensione", motivo per cui l' Inps sta lavorando con particolare attenzione sul tema dell'informazione.

Numerose, forti scosse sismiche che stamani sono tornate a scuotere l'Italia centrale si sommano a una situazione già drammatica, in queste regioni, causata dalla nave e dal maltempo. Al momento non risultano vittime. Il premier Paolo Gentiloni ha chiesto al ministro Pinotti di rafforzare l'impegno dell'esercito nei luoghi interessati dal sisma. Molti i crolli. Scuole evacuate nella capitale e in molti centri dell'area interessata dalle scosse, domani istituti chiusi nelle Marche e a Perugia.

Tre forti scosse di terremoto sono state avvertite in tutta l'Italia Centrale tra le 10.25 e le 11.26. La terra ha tremato per diversi secondi anche a Roma. La magnitudo è tra 5.1 e 5.5 . Il sisma è avvenuto tra L'Aquila e Rieti, nella zona di Montereale (AQ), l'epicentro è a una profondità di 9 chilometri. Gli altri comuni vicini (entro 10 chilometri) sono Capitignano, Campotosto, Amatrice e Cagnano Amiterno.

La scosse sono state sentite nel Lazio, in Abruzzo e nelle Marche ed anche a Roma, dove alcune scuole sono state evacuate per precauzione. Scuole evacuate anche nelle Marche e a Foligno. Rispetto ai capoluoghi e alla capitale, la scossa  è avvenuta 28 chilometri a sud-ovest di Ascoli Piceno, 36 chilometri a nord dell'Aquila e 111 chilometri a nord-est della Capitale.

"Voglio cominciare con un pensiero condiviso con Angela alle popolazioni delle aree colpite da scosse di terremoto molto serie, per fortuna al momento non risultano vittime, ma il susseguirsi di scosse di tale entità sono fattore di allarme per le popolazioni". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni, in conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel, aggiungendo che sta "monitorando minuto per minuto la situazione".

La cancelliera Angela Merkel ha ricordato di aver offerto la solidarietà della Germania e di essere disponibile a qualsiasi tipo di aiuto. 

Il terremoto che continua a colpire l'Appennino centrale è cominciato il 24 agosto scorso con una scossa di magnitudo 6,0 alle ore 1.36 nella zona di Amatrice, provincia di Rieti, mentre un'ora dopo, alle 2.33, nuova scossa di 5,4 ma in provincia di Perugia.

Il 26 ottobre scorso una prima scossa alle ore 17.10 di magnitudo 5,4 nella zona di Visso, in provincia di Macerata, ed una seconda piu' forte due ore dopo, alle 19.18, con magnitudo pari a 5,9.

Il 30 ottobre alle 7.40 del mattino, la piu' forte scossa di tutta la serie, ma anche degli ultimi 40 anni in Italia, con magnitudo 6,5 ha colpito Norcia. Stamattina, una serie di scosse molto forti e in tempi ravvicinati, e tre superiori a magnitudo 5.

Questa la sequenza dal 24 agosto:

- 24 agosto, ore 1,36 Amatrice (RI) magnitudo 6,0
- 24 agosto, ore 2,33 Norcia (PG) magnitudo 5,4
- 26 ottobre, ore 17,10 Visso (MC) magnitudo 5,4
- 26 ottobre, ore 19,18 Visso (MC) magnitudo 5,9
- 27 ottobre, ore 17,22 Norcia (PG) magnitudo 4,2
- 30 ottobre, ore 7,40 Norcia (PG) magnitudo 6,5
- 1 novembre, ore 8,56 Acquacanina (MC) magnitudo 4,7
- 3 novembre, ore 1,35 Pieve Torrina (MC) magnitudo 4,8
- 11 dicembre, ore 13,54 Castelsantangelo s.N.(MC) magnitudo 4,3
- 18 gennaio, ore 10,25 Montereale (AQ) magnitudo 5,1
- 18 gennaio, ore 11,14 Capitignano (AQ) magnitudo 5,5
- 18 gennaio, ore 11,25 Pizzoli (AQ) magnitudo 5,4

Dopo l'emergenza neve, emergenza acqua a Pescara: il Pescara ha iniziato a esondare alle 5 circa; le golene chiuse già alle 4,30, con la situazione di allarme. Il Comune fa sapere che si registrano problemi di allagamenti in tutto il territorio comunale. Sconsigliato l'uso dell'auto. Si controllano i sottopassi. Intanto, a causa della neve 87mila utenze ancora senza luce in tutta la regione. Emergenza incendi invece attorno a Genova, dove si formano nuovi fronti di fuoco, alimentati dal forte vento. Brucia anche l'entroterra di Imperia.

Continua a nevicare nell'entroterra delle Marche, in particolare nelle zone meridionali dove si trova la maggior parte dei Comuni colpiti dal terremoto. Viabilità ancora difficile nelle zone interne delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Nell'Ascolano, la scorsa notte il tetto della palestra dell'Isc Folignano a Villa Pigna è crollato sotto il peso della neve. Non si segnalano feriti, dato che in quel momento non c'era nessuno. Ad Ascoli è venuta giù parte di una strada a Monticelli. Molte le zone ancora senza energia elettrica zone, Decine le richieste di intervento ai vigili del fuoco, chiamati anche per recuperare mezzi spazzaneve in difficoltà. Ad Ascoli città sta cadendo pioggia mista a neve, a Macerata il manto nevoso si sta sciogliendo. La situazione è invece in via di miglioramento in provincia di Pesaro Urbino, dove non nevica più e le strade sono libere, mentre nel Fabrianese, in provincia di Ancona, sta ancora nevicando, ma senza problemi di viabilità.  

Paesi e città con un metro di neve, centinaia di migliaia di cittadini al buio, strade bloccate, gelo sulle Alpi, venti fino a 150 km orari, un uomo morto assiderato in Puglia dopo essersi addormentato in strada: non molla la presa il maltempo che ha investito l'Italia e per le prossime ore è atteso un nuovo peggioramento sulle regioni del centrosud, le più colpite dalle bufere di neve.

"Tutte le regioni centrali sono interessate da una perturbazione importante, che sta creando problemi e che purtroppo insisterà anche nelle prossime ore - avverte il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio - le nevicate dureranno ancora un paio di giorni, almeno fino a giovedì, e dunque dobbiamo attrezzarci". Fin dalla nottata la neve è caduta abbondantemente sull'Abruzzo, sulle zone appenniniche di Marche - dove decine di comuni hanno deciso la chiusura delle scuole - e Umbria, sul Lazio orientale, sulle colline fiorentine, sull'Appennino tosco-emiliano e sulle zone interne della Sardegna.

Nevicate che hanno provocato problemi alla circolazione sia stradale che autostradale in Umbria, Abruzzo e Marche. In queste ultime due regioni e in alcune zone del Molise e della Puglia è stato anche disposto per diverse ore il divieto di circolazione per i mezzi pesanti sopra le 7,5 tonnellate. La situazione più critica è però quella dell'Abruzzo: la Regione ha avviato le procedure per la richiesta dello stato d'emergenza e il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha annunciato l'arrivo dell'Esercito per liberare le strade dai cumuli di neve, alti fino a due metri.

"L'emergenza non è il terremoto né i danni in zona rossa, bensì la neve. Abbiamo urgente bisogno di turbine, non bastano gli spazzaneve. Abbiamo frazioni isolate con due metri di neve" è l'allarme lanciato dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.

Situazione di emergenza in tutta la provincia di Teramo, dove ci sono centri isolati per neve, paese senza energia da 48 ore e le autorità chiedono l'intervento dell'esercito e del Genio militare. In particolare, a Teramo, il sindacato dei poliziotti Sappe denuncia una situazione di "paralisi totale" nel carcere di Castrogno dovuta al maltempo e al sisma, con detenuti e personale al gelo e mancanza di elettricità che impedisce di preparare il vitto, ed esprime timori che possano scoppiare disordini. Crolli sin sono verificati a Campotosto, Laringo e Poggio Cancelli, comuni dell'aquilano che si trovano nella zona dell'epicentro delle scosse di stamani. La gente sta scavando nella neve per scappare a causa della paura delle scosse. Tante le richieste di soccorso e le testimonianze.

"Siamo per strada, sommersi dalla neve e non riusciamo nemmeno a scappare. Le automobili non possono muoversi per via della neve. Continuano a esserci scosse e la gente urla per strada. Cerco inutilmente di contattare mia madre che si trova in una struttura di Montereale" è la drammatica testimonianza di Serena Testa, che vive a Marruci, frazione di Pizzoli in provincia dell'Aquila, vicinissima alla zona dell'epicentro delle scosse di questa mattina. Dodici viaggiatori del treno regionale 7100, bloccato lungo la linea ferroviaria Civitanova-Albacina non lontano dalla stazione di San Severino Marche per accertamenti tecnici sulla tratta dopo le scosse di terremoto, sono stati soccorsi da un pullman sostitutivo e hanno potuto riprendere il viaggio verso Macerata.

A Collecreta sono sette i nuclei familiari bloccati, stessa situazione nella zona di Bagnolo e San Martino, dove la neve ha raggiunto il metro e mezzo di altezza. A Cossara 15 persone sono rimaste isolate. Diversi i crolli fino ad ora registrati, rende noto la Croce Rossa. Nell'ascolano, nella zona di Arquata del Tronto, i vigili del fuoco hanno rintracciato una dozzina di allevatori che erano dati per dispersi ma altri tre allevatori risultano ancora irrintracciabili; nella zona è caduta moltissima neve e si teme che possano esserci stati dei crolli a seguito delle scosse di stamani. "Ogni scossa aggrava le condizioni dei nostri concittadini ma aumenta anche la determinazione a star loro vicini e ad aiutarli". Lo ha garantito il presidente Sergio Mattarella parlando con i giornalisti ad Atene. Il capo dello Stato ha aggiunto che nonostante il terremoto non si fermi la ricostruzione "si farà ugualmente".

E con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca è sin troppo facile comprendere come l'evento sia più atteso che mai. Perché, come abbiamo imparato a conoscerlo, Trump non è un politico come tutti gli altri. Anzi, questo suo essere decisamente (e volutamente) fuori dagli schemi gli ha permesso di arrivare nella stanza dei bottoni.

"The work begins!" (comincia il lavoro!): è il tweet con cui Trump saluta i suoi followers. "Tutto comincia oggi! Ci vediamo alle 11 per il giuramento. Il movimento va avanti. Comincia il lavoro!".

'Usa! Usa!', 'Trump! Trump'. L'entusiasmo e' alle stelle al Mall di Washington dove migliaia di persone hanno assistito al concerto inaugurale che precede di qualche ora il giuramento del neo presidente degli Stati Uniti.
E acclamato il messaggio di Donald Trump: "Il viaggio e' iniziato. Voglio una cambiamento reale e voglio fare l'America di nuovo grande, per tutti. E voglio unire il Paese". La temperatura della serata e' mite. Nessun accenno di contestazione rovina la festa. "Ho votato per Trump perché voglio che l'America torni ad essere un paese grande", dice Melissa, che viene dal South Carolina: "Finora siamo stati svenduti alle altre nazioni. Con Trump voglio vedere se saremo in grado di produrre di nuovo, ed essere capaci di autosostenerci".

Un massiccio dispositivo di sicurezza è stato dispiegato in città, in particolare attorno all'area interessata dalla cerimonia, che partirà ufficialmente attorno alle 9.30 (le 15.30 in Italia) ma entrerà nel vivo con l'arrivo di Donald e Melania Trump dopo le 10.30 (le 16.30 in Italia). Sono previste anche manifestazioni di protesta nella capitale, con diversi gruppi e organizzazioni che hanno annunciato mobilitazioni di contestazione verso il tycoon eletto presidente. 

Barack Obama ha lasciato per l'ultima volta lo Studio Ovale. Con lui il vice presidnete Joe Biden accompagnato dalla moglie. A breve il presidente e il vice presidente riceveranno Donald Trump e Melania. "E' stato il più grande onore della mia vita servirvi", ha scritto Obama su Twitter salutando gli americani. "Avete fatto di me un leader migliore e un uomo migliore".

Barack Obama, come da tradizione, ha lasciato nello Studio Ovale une lettera per Donald Trump. La missiva e' un consuetudine nel passaggio di consegne da un presidente a un altro.

L'accoglienza non poteva essere migliore per la first family, con cori da stadio "Trump! Trump!" e "Usa! Usa!", proprio come durante gli animati comizi della campagna elettorale. E il neopresidente che saluta tutti col pollice alzato e il segno della vittoria.

Figli, generi, nuore e nipoti. Il presidente eletto prende posto con la moglie Melania in prima fila accanto alla figlia Ivanka e al genero Jared Kushner, non a caso le due figure della famiglia che avranno un ruolo centrale alla Casa Bianca. Sui loro volti un misto di grande soddisfazione e di incredulita'. Tutte emozioni che nel giro di poche ore sono destinate a moltiplicarsi, quando il neo presidente su un'altra scalinata, quella di Capitol Hill, sede del Congresso americano, giurera' come 45/mo presidente degli Stati Uniti.

La cerimonia è blindata ma non sono mancate le proteste. Momenti di tensione davanti all'edificio del National Press Club di Washington, dove si svolge uno degli eventi per l'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, il DeploraBall. Un gruppo di manifestanti anti-Trump e' venuto a contatto con i sostenitori del tycoon, dando vita a qualche tafferuglio. In seguito al lancio di oggetti, una persona sarebbe rimasta ferita. La polizia in tenuta antisommossa e' intervenuta per cercare di riportare la calma.

Dopo il giuramento del vicepresidente Mike Pence e una breve performance del Mormon Tabernacle Choir, tocca a Trump prestare giuramento nelle mani del presidente della Corte Suprema, il giudice John Roberts. Trump pronuncia il suo discorso inaugurale (non dovrebbe superare i 20 minuti). Dopo la solenne cerimonia è in programma il pranzo nella Rotonda del Campidoglio, a cui partecipano leader politici e amici. Nel pomeriggio, Trump e Pence guidano la parata dal Campidoglio lungo Pennsylvania Avenue, fino all'arrivo alla Casa Bianca. Alle 19 (l'una del mattino in Italia), iniziano i balli ufficiali, in programma su due piani diversi del Walter Washington Convention Center e al National Building Museum, a cui è prevista la partecipazione del 45° presidente.

Trump ha promesso di mettersi al lavoro fin dal primo giorno alla Casa Bianca, ma tra incontri ufficiali, pranzi, cene e balli, è facile prevedere che ciò non potrà avvenire prima di lunedì. Ecco i temi sui quali il presidente ha promesso di lavorare.

Ambiente ed energia: Abolizione delle "barriere" imposte all'industria per difendere l'ambiente e creazione di nuovi posti di lavoro nel settore dell'energia. Rilancio di progetti accantonati come l'oleodotto Keystone. Cessazione dei versamenti all'Onu per finanziare i programmi per i cambiamenti climatici. Uscita degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima.

Commercio: rinegoziare il North American Free Trade Agreement (Nafta), ritiro dall'accordo della Trans Pacific Partnership.

Difesa: aumentare il bilancio militare, riformare la Nato e far pagare di più gli altri paesi membri.

Economia e occupazione: Trump promette una crescita economica annuale di almeno il 4% e la creazione di 25 milioni nuovi posti di lavoro durante il suo primo mandato. Verranno imposte tariffe punitive alle imprese americane che trasferiranno all'estero i posti di lavoro.

Immigrazione: la promessa più famosa è quella di costruire (o meglio prolungare) il muro anti immigrati al confine con Messico, i cui costi dovranno essere ripagati da questo paese. Ma si è parlato anche di rimandare a casa due milioni di stranieri illegali, di controlli più rigorosi sugli immigrati e regole più strette per i visti. Prevista la cancellazione dei nuovi visti per quei paesi che non accetteranno i rimpatri.

Regole: per ogni nuova regolamentazione introdotta, ne verranno abolite due vecchie.

Sanità: sostituire l'Obamacare con un'altra riforma sanitaria. Al Washington Post Trump ha promesso però che tutti i cittadini americani saranno coperti da assicurazione sanitaria e le case farmaceutiche saranno costrette a ridurre i prezzi.

Tasse: riduzione delle aliquote fiscali da sette a tre. Riduzione dal 35 al 15% per la tassa sulle imprese.

Putin accusa l'amministrazione uscente di Barack Obama di voler "minare la legittimità del presidente eletto americano" Donald Trump. "Che cosa vediamo negli Stati Uniti? Vediamo - ha detto Putin - una continua e acuta lotta politica interna nonostante le elezioni presidenziali siano finite con una vittoria convincente del signor Trump. Nel corso di questa lotta - ha proseguito il leader del Cremlino - vengono fissati alcuni obiettivi", il primo è "minare la legittimità del presidente eletto americano".

Donald Trump si appresta a prestare giuramento come il presidente eletto meno popolare della storia degli ultimi 40 anni degli Stati Uniti. E' quanto emerge da un sondaggio di Washington Post/Abc. Il suo rating non supera il 40%, mentre il 54% degli americani intervistati ha espresso un parere contrario all'operato di Trump dopo le elezioni. Prima dell'insediamento la popolarità di Barack Obama era al 79%, quella di George W.Bush al 62%, quella di Bill Clinton al 68%.

"Le stesse persone che hanno fatto i sondaggi elettorali falsi, ed erano così sbagliati, ora stanno facendo i sondaggi sul rating di approvazione. Sono truccati come prima": Donald Trump reagisce subito su Twitter al sondaggio Washington Post/Abc che lo indica come il presidente eletto meno popolare della storia degli ultimi 40 anni degli Stati Uniti.

Sottolinea il quotidiano il Giornale come Bob Woodward che è una leggenda del giornalismo americano e internazionale ha definito: “garbage”, cioè “spazzatura il dossier della Cia contro il Preidente Trump. Fu lui, insieme al suo collega Carl Bernstein, a tirare fuori lo scandalo Watergate che segnò la fine della Presidenza Nixon; era il 1972 e Woodward aveva appena 29 anni.Woodward ha vinto due premi Pulitzer uno per il Watergate ed un altro per i suoi reportage sull’11 Settembre e innumerevoli altri premi giornalistici Woodward rappresenta la storia del giornalismo migliore; e sopratutto lui, a 74 anni, è uno dei massimi esperti di questioni d’intelligence in America.

E come scrive il Giornale Woodward parlando del dossier della Cia contro Trump su Fox News, non ha usato mezzi termini e lo ha definito: “garbage”, cioè “spazzatura”. Poi ha continuato: “Ho vissuto 45 anni in questo mondo dove si ottengono prove e si fanno accuse (…) e questo documento mai avrebbe dovuto essere presentato come parte di un briefing dell’intelligence. Trump ha tutto il diritto di essere arrabbiato per quello che gli stanno facendo”. E ha concluso: “I capi dell’intelligence hanno fatto un errore e quando le persone fanno un errore, io penso che dovrebbero chiedere scusa”.

Immediato il ringraziamento di Donald Trump su Twitter: “Thank you Bob Woodward” ha scritto il neo Presidente; e in un secondo tweet ha aggiunto: “Anche i media dovrebbero scusarsi”.

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