64° Taormina Film Fest: verso la serata finale del 20 Luglio 2018
Fervono i preparativi per il gran finale stasera al Teatro Antico, il cui ingresso in gradinata sarà gratuito. I vertici di Videobank , il General Manager Lino Chiechio e l’Amministratore Unico Maria Guardia Pappalardo, confermando la volontà di avvicinare il pubblico alla cultura del Cinema d’Autore, metteranno in oltre a disposizione delle emittenti il segnale per trasmettere la diretta televisiva della finale della 64esima edizione del Taormina Film Fest, condotta sul palco da Salvo La Rosa per la regia di Luca Alcini.
Tanti gli ospiti che hanno confermato la loro presenza.
Matthew Modine, Rupert Everett, Richard Dreyfus, Maurizio Millenotti, Michele Placido. E poi le grandi donne della giuria che hanno tinto di rosa questa edizione del Festival, Maria Grazia Cucinotta, Martha De Laurentiis, Eleonora Granata, Donatella Palermo, Adriana Chiesa.
Quindi riflettori puntati sui premiati e sui prestigiosi premi. A Pietro Bartolo, medico che si è speso nell’accoglienza dei migranti, andrà il VI premio Angelo D’Arrigo. «Abbiamo scelto Bartolo – ha detto Laura Mancuso, preidente della fondazione Angelo D’Arrigo – perché in questo particolare momento storico, in cui la questione dei migranti è al centro delle cronache nazionali ed europee, ci sembrava giusto lanciare un messaggio molto chiaro. Premiare chi ha trascorso gran parte della propria vita aiutando le persone in difficoltà opponendosi ai pregiudizi e alla paura». Poi il Taormina Arte Award Tauro D’Oro. Il premio è una particolare scultura argentea, di Michele Affidato, raffigurante una pellicola cinematografica con impressa la moneta dorata del Toro, che allude al monte Tauro, da cui il nome Taormina.
Intanto mercoledì, la quinta giornata della 64° Edizione del Taormina Film Fest è stata invece tutta al femminile. Dopo Maria Sole Tognazzi, al Photocall si sono alternati i volti di Monica Guerritore, Sabrina Paravicini e poi Rossella Brescia. Al Centro dell’attenzione diverse tematiche sociali che interessano soprattutto il mondo delle donne. Dalla lotta al femminicidio, all’integrazione sociale. Il primo tema è stato affrontato nel corso della Conversazione con la co-direttrice Silvia Bizio, dall’attrice Monica Guerritore. «Torno a Taormina con una gioia straordinaria – ha detto Monica Guerritore - inizierò a girare un film scritto da Camilleri sul delitto della contessa Giulia Trigona. È un film contro il femminicidio, tratta di uno dei primi grandi casi di femminicidio, L’omicidio di questa donna avvenuto nel 1911 per mano dell’amante. Vengo anche per raccontare il film visto al femminile, cercando di far rivivere quello che lei non ha potuto raccontare». Poi il tema delle donne nel cinema. «La condizione della donna nel mondo del grande schermo – ha continuato – non cambia da un giorno all’altro ma cambia la percezione che le donne hanno di sé stesse e del proprio lavoro. La peggiore paura è quella di avere paura, il peggior problema è quello di pensare di essere un problema. Questo movimento – ha sottolineato riferendosi al #MeToo – ha segnato la presenza di una grande forza femminile che è trasversale che non si può più far finta che non ci sia, sotto tutti gli aspetti».
Il tema dell’integrazione sociale è stato affrontato da Sabrina Paravicini nel film che vede protagonista la storia del figlio Nino, ragazzo di 12 anni, affetto dalla sindrome di Aspenger, che si è cimentato nel ruolo di regista.
«Il film – ha detto l’attrice nota al pubblico televisivo soprattutto per la partecipazione alla fiction Un medico in famiglia - nasce dalla nostra vita. Sono gli ultimi 10 anni della nostra vita, raccontata in un viaggio di 7 mesi. Nel momento in cui ho messo da parte la rabbia, la polemica e la sofferenza, ho trasformato quest’esperienza in qualcosa di costruttivo, ed è nato Be Kind. Si tratta di un viaggio nel mondo della diversità attraversato con la sua delicatezza, la sua gentilezza, tutto quello che oggi rappresenta la diversità. Be kind, sii gentile, è quello che noi ci auguriamo di creare: un contenitore, una rete di gentilezza, intorno alla diversità».