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Venerdì, 01 Novembre 2024

L’unica recita aperta al pubblico de “La traviata” al Teatro Cilea di Reggio Calabria di venerdì 21 settembre ha raggiunto il sold out.

Dodici minuti di applausi per tutti coloro che hanno concorso alla realizzazione dell’allestimento: il cast - Laura Giordano (Violetta Valery), Giuseppe Talamo (Alfredo Germont), Salvatore Grigoli (Giorgio Germont), Ilenia Morabito (Annina), Gabriella Grassi (Flora), Demetrio Marino (Marchese d’Obigny), Alessio Gatto Goldstein (Barone Douphol), Giuseppe Zema (Dottor Grenvil) e Marcello Siclari (Commissionario) -, il direttore Manuela Ranno, il regista Andrea Merli, l’Orchestra del Teatro Francesco Cilea, il Coro Lirico Francesco Cilea, la coreografa  Sofia Lavinia Amisich e Artescenica Giaroli che ha curato le scene e i costumi.

“Siamo tutti soddisfatti. Abbiamo visto un pubblico attento che ha partecipato al dramma in scena, sostenendo il cast con entusiasmo. Molta gratitudine per tutti, in particolare per i protagonisti, soprattutto per Laura Giordano che ha accolto in itinere l’opportunità di debuttare un ruolo che aveva già pronto e per cui è stata premiata da critica e pubblico in sala. Non posso però non citare Giuseppe Talamo e Salvatore Grigoli che hanno affiancato con maestria il soprano palermitano. Adesso si inizia a lavorare per il prossimo appuntamento del “Rhegium Opera Musica Festiva”, “Norma” che prevede due recite, il 2 e il 4 novembre, con Marily Santoro (Norma), Max Jota (Pollione) e Francesca Romana Tiddi (Adalgisa). Intanto siamo in fermento anche per la seconda edizione del Concorso di Canto lirico Beppe De Tomasi”, afferma il direttore artistico Domenico Gatto.

 

Dopo l’imponente Opera musicale “Francesco de Paula”, dedicata alla vita di San Francesco di Paola, il musicista e compositore calabrese Francesco Perri ha da poco terminato la scrittura dell’Opera teatrale “Natuzza”, dedicata alla vita della mistica di Paravati conosciuta in tutto il mondo. La regia dello spettacolo, anche in questa occasione, è affidata a Marco Simeoli, tra i più apprezzati registi, autori e attori teatrali italiani, premiato al Gran Premio Internazionale di Venezia 2018 con un riconoscimento speciale.

La prima assoluta è prevista per fine maggio. La produzione teatrale, come già avvenuto per la maestosa nuova versione di “Francesco de Paula” andata in scena lo scorso novembre al Palacalafiore di Reggio Calabria, sarà di Ruggero Pegna, guarito da una terribile forma di leucemia in modo miracoloso anche per le preghiere di Natuzza, come lui stesso ha scritto nel romanzo “Miracolo d’Amore” edito da Rubbettino.

A dieci anni dalla scomparsa della mistica calabrese, tra le più conosciute dell’era contemporanea – afferma Francesco Perri  - questo lavoro su Natuzza vuole essere un importante tributo alla sua figura e alla sua fortissima personalità e, al contempo, un progetto non solo artistico, con l’intento di unire misticismo, territorio, religiosità, valori identitari, insomma un grande messaggio di cristianità da una terra, come la Calabria, che ha vissuto intensamente la sua presenza prodigiosa, connotata da un’infinità di racconti e testimonianze popolari sui suoi doni e sulla sua immensa disponibilità ad ascoltare chiunque e  a pregare per dare sollievo e conforto, in particolare a malati e bisognosi.”.

Natuzza vuole essere il progetto religioso conclusivo di uno speciale cammino artistico di Francesco Perri, (premiato a marzo per la migliore colonna sonora, “The Guardian of the Ice”, al Winter Film Award di New York”), partito nel 2016 con Francesco de Paula, in cui convergono le esperienze narrative precedenti ed altre tipologie di nuove rappresentazioni con molteplici sfaccettature artistiche, sinestetiche e di contaminazioni. Il lavoro Natuzza identifica la vicenda umana e religiosa di questa “donna speciale”, mamma di cinque figli, ma anche “mamma” di tutti i suoi fedeli, personalità calabrese tra le più importanti figure mistiche del ‘900. Il lavoro avrà una duplice identità: territoriale e da esportazione, caratterizzandosi come importante veicolo di valori positivi oltre che biografici.

Natuzza è figura femminile del Sud Italia, laica che si pone come alter ego ad una visione massificante e a vocazione fortemente maschile del territorio e di un’idea dell’eroe ottocentesco. Si assiste, nel corso della sua vita, vissuta sempre nello stesso luogo, ad un totale capovolgimento della figura dell’eroe, che giungerà ad essere “verme di terra”, come lei stessa si definiva.

Al di là della vicenda biografica, il lavoro teatrale Natuzza vuole puntare ad essere opera popolare, adatta a tutti, rappresentata nei grandi spazi oltre che nei teatri, scritta e musicata da Francesco Perri con la regia di Marco Simeoli e bravissimi attori che saranno resi noti a breve – afferma il produttore Ruggero Pegna - per rendere memoria ad una storia nuova, recente, ancora viva e fissa nei ricordi primari e personali della gente di ogni parte del mondo che l’ha conosciuta, a cominciare dal sottoscritto. Ho avuto il privilegio di incontrarla già da ragazzo e di frequentare prima la sua casa, poi la Fondazione che l’ha ospitata e dove ora sorge la grande Chiesa chiestale dalla Madonna durante un’apparizione. E’ una grande storia, innanzitutto umana, piena di messaggi di fede e speranza per tutti. La sensibilità e la bravura di Francesco ci offriranno un’opera davvero splendida, emozionante e commovente .”.

Natuzza, al secolo Fortunata Evolo nasce il 23 agosto 1924 a Paravati, paesino del territorio del Vibonese che rientra nel comune di Mileto, dove muore il 1º novembre 2009. Analfabeta, vive un’infanzia ed adolescenza difficilissima e diventa da subito, attraverso manifestazioni mistiche, importante riferimento della religiosità nazionale e mondiale. Si riferisce che durante il corso della sua vita si siano manifestati una serie di presunti episodi paranormali: apparizioni e colloqui con Gesù Cristo, la Madonna, angeli, santi e defunti, bilocazione, momenti di estasi e la comparsa di stimmate ed effusioni ematiche accompagnate da stati di sofferenza durante il periodo pasquale. Svariate testimonianze le attribuiscono anche il cosiddetto "dono dell'illuminazione diagnostica", ovvero la capacità di diagnosticare con esattezza una malattia e suggerirne la cura migliore. Per più di un cinquantennio riceve presso la sua abitazione migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, giunti a Paravati per incontrarla, nella speranza di avere notizie dall'aldilà dai propri defunti o indicazioni sulle proprie malattie. A distanza di dieci anni dalla sua scomparsa, è iniziata la causa di beatificazione. Migliaia i fedeli che si riuniscono diverse volte l’anno a Paravati nella futura Basilica dedicata alla Madonna, rifugio di tutte le anime. Centinaia i cenacoli di preghiera sorti in tutto il mondo. Oggi Natuzza è simbolo di una forte e rinnovata spiritualità religiosa al servizio dei più deboli, dei bisognosi, dei giovani.

Nella quinta serata del Festival del Film per Ragazzi è stato assegnato il Premio Naxos - Cavalluccio Marino al regista Pasquale Scimeca per il film “Balon”, per la valenza culturale e sociale e per il rigore narrativo con cui ha filmato la storia di Amine Isokè, in fuga da tragedie di fame e di morte, sospinti dalla speranza di una vita migliore.

La pellicola, che è stata proiettata nel corso della serata, ha ricevuto calorosi applausi dai tanti spettatori che hanno affollato l’arena Don Bosco. 

Scimeca, che era accompagnato dalla produttrice del film Linda Di Dio, ha spiegato che il suo film “non è sui migranti, ma sull’Africa, continente prossimo all’Europa ma in gran parte sconosciuto agli europei, nelle sue profonde radici sociali e culturali”.

Il regista è stato premiato da Rosa Parisi, moglie del compianto critico cinematografico e storico del cinema Sebastiano Gesù. 

Il Premio Naxos Cavalluccio Marino è stato assegnato anche a Giuseppe Pedullá, Direttore de Liceo Scientifico paritario Empedocle, del quale Gustavo Ricevuto, già Provveditore agli Studi di Messina, ha delineato le caratteristiche innovative della didattica- al passo coi tempi- praticata nell’istituto, con esiti di grande successo.

Nella serata conclusiva del 26 luglio saranno premiati con la statuetta in terracotta realizzata dall’artista Turi Azzolina il sindaco di Messina e della Città Metropolitana Cateno De LucaCarla Santoro (dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Taormina) e Antonino Vadalà (curatore del museo della memoria e delle tradizioni storiche di Giardini Naxos). 

Verrà assegnato il Cavalluccio Marino alla memoria per il regista Pino Tordiglione, prematuramente scomparso nell’ottobre del 2017, il cui film “Il bacio azzurro” sarà proiettato la sera del 21 luglio. A ritirare il riconoscimento sarà il figlio Enrico, produttore del film, accompagnato dallo sceneggiatore Fortunato Campanile. 

Il Festival del Film per Ragazzi di Giardini Naxos è organizzato dall’Associazione “Centro di Solidarietà P.O.R.T.O. – Onlus”, presieduta da mons. Salvatore Cingariin collaborazione con il Centro Studi Cinematografici, il Comune di Giardini Naxos, il Coordinamento dei Festival del Cinema in Sicilia, il Circolo Don Bosco e Salvatore Quasimodo, il Consultorio La Famiglia, con l’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia ed il patrocinio della Città Metropolitana di Messina.

 

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