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Nuovi sbarco di migranti

Un nuovo sbarco di migranti è previsto per questa mattina in Calabria. Al porto di Vibo Valentia è attesa una nave della Marina italiana con oltre un migliaio di persone a bordo soccorse nei giorni scorsi nel canale di Sicilia e provenienti, in prevalenza, dall'Africa subsahariana. Nel pomeriggio approderà a Cagliari la nave norvegese Siem Pilot con a bordo 816 migranti, soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo al largo della Libia. Lo sbarco arriva ad un mese circa dal precedente quando nel capoluogo sardo arrivarono oltre 900 migranti. La nave era la stessa ma a differenza di marzo questa volta la prefettura di Cagliari deve fare i conti con l'emergenza posti.

E se il trend degli arrivi dovesse mantenersi sugli attuali alti ritmi, il Def prevede che nel 2017 le spese per il soccorso e l'accoglienza potrebbero salire a 4,6 miliardi di euro, un miliardo in più del 2016. Una tregua negli interventi di salvataggio nel Canale di Sicilia si è avuta soltanto dalla scorsa notte, grazie ad un peggioramento delle condizioni del mare che ha scoraggiato i viaggi dalle coste libiche. Molto attive nei soccorsi le navi delle ong, da settimane nel mirino dopo che Frontex ha invitato a far luce sui loro interventi che potrebbero - al di là delle buone intenzioni delle organizzazioni umanitarie - favorire i trafficanti di uomini. La Phoenix della ong Moas ieri ha preso a bordo quasi 500 migranti da una serie di gommoni in difficoltà ad una ventina di miglia dalla Libia ed ha recuperato anche 7 cadaveri, tra cui quello del bambino.

Ed infuria la polemica politica, con Matteo Salvini in prima fila. "E' ormai chiaro - tuona il segretario della Lega Nord - che l'immigrazione clandestina è organizzata e finanziata. Per questo motivo abbiamo deciso di denunciare il Governo, il presidente del Consiglio, i ministri e i comandanti della Marina e della Guardia Costiera, per favoreggiamento. Denunceremo anche - aggiunge - i rappresentanti di alcune associazioni non governative. Quando arrivano 8.500 immigrati clandestini in tre giorni è chiaro che è tutto organizzato. Li vanno oramai a prendere quasi a casa loro, sulle sponde dopo aver ricevuto delle telefonate".

Con quelli degli ultimi giorni, gli arrivi del 2017 si aggirano intorno a quota 35mila, in notevole aumento sullo stesso periodo del 2016, che alla fine si è rivelato l'anno record con 181mila persone sbarcate. Il Viminale è alle prese con il rebus della distribuzione degli ultimi arrivati, fatti sbarcare tra Reggio Calabria, Catania, Cagliari, Porto Empedocle, Lampedusa, Augusta e Messina. Il sistema di accoglienza è già al tutto esaurito, con 175.450 persone ospitate ed il piano concordato con l'Anci per una distribuzione diffusa tra tutti i Comuni stenta ad ingranare per la mancata adesione di diversi sindaci. Il dossier migranti pesa in maniera consistente sulle casse dello Stato, come indica il Def appena approvato dal Governo. Nel 2017 le spese per il soccorso e l'accoglienza potrebbero salire fino a 4,6 miliardi di euro (pari allo 0,27% del Pil), cioè fino ad un miliardo in più rispetto al 2016, se i flussi dovessero continuare a crescere, come mostrano i dati dei primi mesi dell'anno.

Nel Mediterraneo si continua a morire tentando di raggiungere la 'terra promessa'. Nel weekend di Pasqua - complici le favorevoli condizioni meteo - si è registrato un vero e proprio boom di partenze dalla Libia, con conseguente superlavoro per le navi di Marina, Guardia Costiera, Eunavformed e ong: 8.300 migranti sono stati salvati in tre giorni, ma sono stati recuperati anche 13 cadaveri, tra i quali quello di un bimbo di otto anni.

Intanto una domenica di Pasqua da incubo per i 300 passeggeri del treno Ventimiglia-Torino che, al ritorno dal mare, sono stati tenuti in ostaggio da una banda di cinquanta minorenni, molti di origine nordafricana.

Tutto è iniziato alle 16:30 quando, alla stazione di Finale ligure, il nutrito gruppo di adolescenti è salito sul treno numero 10138, partito dalla cittadina ligure alle 15:30. Saliti a bordo senza biglietto, la cinquantina di ragazzi nordafricani, accompagnati, secondo il racconto dei testimoni, da alcune ragazzine italiane chiaramente ubriache, hanno iniziato a importunare gli altri viaggiatori.

Quei ragazzi erano stati già segnalati la mattina di domenica, in viaggio verso il mare, e quindi le forze dell’ordine già sapevano che sarebbero risaliti a Finale Ligure per fare ritorno a Torino. Perché nessuno li ha fermati, perché nessuno ha predisposto un filtro? - si è lamentato il professore di Cuneo - A causa dello stop a Cengio ci sono stati disagi vari, due risse sfiorate, neonati che piangevano, un anziano che aveva bisogno di fare un’iniezione di insulina e non poteva".

Altri testimoni hanno riferito che il capotreno, quando il convoglio era fermo, avrebbe ordinato ai minorenni senza biglietto di scendere, ma nessuno gli avrebbe obbedito. Allora, l’uomo avrebbe chiesto ai carabinieri di aiutarlo ad allontanare i ragazzini. Ma i rappresentanti delle forze dell’ordine avrebbero risposto al capotreno: "La questione non è di nostra competenza".

"Alla fine non gli hanno fatto nemmeno una multa - spiega una studentessa che era a bordo - E questi hanno trascorso il resto del viaggio a prendere in giro tutti gli altri passeggeri. Dicevano: visto? Non ci possono fare niente".

Impuniti, i cinquanta vandali hanno passato la seconda parte del viaggio a devastare il treno: sedili squarciati con i coltelli e bagni resi del tutto inutilizzabili. Il Rfi ha confermato i danni riscontrati sul regionale. Alla fine, il convolgio è arrivato a Torino Porta Nuova con un ritardo superiore ai 90 minuti.

 

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