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Venerdì, 01 Novembre 2024

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A volte ci si chiede se è possibile un ritorno al passato, in uno di quei momenti in cui la musica ci spinge a ritrovare emozioni giovanili oramai dimenticate. Ieri sera è successo al Teatro Politeama di Catanzaro. Gli artefici di tale benessere ritrovato sono stati due gruppi della generazione di una Napoli musicalmente “rivoluzionaria” che, come tutta l’Italia, stava rinnovandosi uscendo dall’epopea beat: gli Osanna e James Senese & Napoli Centrale.

A proporli in un doppio concerto è stato il Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce. Sul palco condiviso per circa tre ore è tornato ad aleggiare lo spirito degli anni settanta, periodo in cui era possibile vedere e ascoltare la propria musica in un’unica serata da sogno. E come allora le vibrazioni si sono impossessate del numeroso pubblico, accorso dalla Calabria intera, ma anche dal resto del Centro-Sud Italia, occupando ogni angolo del Teatro Politeama.

Hanno iniziato gli Osanna partendo proprio dal passato, non perché il gruppo sia rimasto fermo in maniera stantìa a quelle sonorità, ma per un doveroso omaggio ai componenti di un gruppo che si è distinto per le sue innovazioni originali ed anche sotto l’aspetto musicale e scenografico. Lino Vairetti e i suoi nuovi compagni di avventura non hanno dimenticato la storia degli Osanna, del loro modo di intendere la musica, interessante fusione tra la tradizione partenopea e i primi germogli del rock progressivo proveniente dall’Inghilterra.

E così il loro set è stato trascinante, ma anche celebrativo grazie ai video proiettati alle loro spalle. La napoletanità è esplosa in un vortice di suoni. Vairetti avvolto dalla sua tonaca e con il viso truccato ha evidenziato che il trascorrere del tempo è solo un dato anagrafico. Con la sua voce ancora potente è riuscito a mettere a nudo l’anima di chi aspettava che tutto ciò succedesse. La scaletta proposta è stata un mix perfetto di molti dei brani importanti del loro repertorio. E l’ideale viaggio nella loro musica ha trovato una perfetta espressione nei lunghi medley che sono sembrati piccoli affreschi. “Fuje ‘a chistu paese”, che ha aperto e chiuso il concerto, la sempre esaltante “Mirror train”, “Taka boom”, la delicata “Canzona (There will be time) dei primi album, “Fenesta vascia”, “Canzone amara” e “Palepolitana”, del loro ultimo album, sono stati solo alcune delle “tappe” di un viaggio che ha avuto il suo momento emotivamente più alto con l’esecuzione de “L’uomo”, impreziosito dagli omaggi a Jimmy Page con l’assolo di “Stairway to heaven” e a Jimi Hendrix con la rilettura di “Purple Haze”. Un fremito per gli amanti della musica rock. La performance strepitosa e coinvolgente degli Osanna è stata salutata calorosamente dal pubblico.

Pochi attimi di pausa e con l’energia e l’estro di James Senese e dei Napoli Centrale la scena è cambiata. Il rock progressivo ha lasciato posto ad un suono diverso in cui la tradizione partenopea è sempre stata al centro dell’attenzione. Una commistione di generi contraddistingue da sempre il sound di Napoli Centrale. La musica di Senese è quella di sempre, una miscela di musica rock e jazz ma anche di funk, di melodia, di improvvisazione e di rabbia che coinvolge completamente il pubblico.

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Il vigore con cui è stata eseguita “Campagna” ha riportato ai bei tempi andati. Durante l’esecuzione della funkeggiante “Acquaiò l’acqua è fresca?”, con una performance vibrante l’intensità della band si è maggiormente elevata. Una forza interpretativa confermata con “Vecchie, mugliere, muorte e criaturi” e “Simme iute e simme venute”. Ma non sono mancati i due momenti dedicati al nonno e al suo amico Pino Daniele. “Chi tene ‘o mare” è stata una esecuzione non priva di pathos, una ballata delicata e sognante, un pezzo memorabile che la gente ha ascoltato in religioso silenzio, prima di essere salutato da applausi scroscianti. Ancora più “dolorosa” “’O nonno mio”, brano in cui ancora è evidente l’amore di Senese per suo nonno e il dolore per la sua perdita.

«Il doppio concerto di James Senese & Napoli Centrale – ha detto Antonietta Santacroce – e degli Osanna è stato un nuovo punto di arrivo del Festival d’Autunno. Un momento importante che ha unito i fan di due band che, pur diverse nei generi, hanno mostrato quanto è profondo il loro profondo legame con la tradizione napoletana. Un concerto che ha dato maggiore forza alla nostra scelta di rendere omaggio al Sud Italia».

A termine della serata i due leader si sono soffermati con il pubblico per le solite foto di rito e per gli autografi sui cd e sugli LP. Un rito al quale entrambi non si sono sottratti. Attimi che hanno reso la serata indimenticabile.

Il Festival d’Autunno vivrà l’ultimo appuntamento della sua XIII edizione domenica 15 novembre con la produzione originale messa in scena dal Teatro Incanto e ideata dallo stesso direttore artistico.

 

Diocesi Lamezia Terme Apertura Oratorio anziani - Il gruppo in posa con le autorità 2

La parrocchia San Michele Arcangelo di Platania si è arricchita di un nuovo spazio ecclesiale dedicato completamente alle persone anziani. Si tratta della nascita di un “Oratorio per la terza età” inaugurato nei locali dell’Istituto Valentino De Fazio concessi dalla locale amministrazione comunale. «Emozioni, affetto e solidarietà – ha sottolineato il parroco don Pino Latelli - hanno contraddistinto l’avvio del particolare momento dedicato agli anziani sempre più bisognosi non di vuote parole ma di persone, che definisco “angeli di bontà”, che hanno preso l’impegno di alleviare la loro sofferenza e colmare la loro solitudine animando le attività del nuovo oratorio». In una sala gremita e addobbata a festa con festoni e colorati palloncini, alla presenza di autorità comunali e dei Carabinieri della locale Stazione, l’indirizzo di saluto è stato rivolto dal sindaco Michele Rizzo che ha ringraziato la parrocchia per la lodevole iniziativa, unica in Calabria, e ha augurato alla presidente dell’Anteas e dell’Oratorio Silvana Sacco e alle responsabili Maria Rosa e Franca Sgrò un buon lavoro in questo nuovo cammino che mette al centro del suo operato le persone più sole e più fragili. Monsignor Giuseppe Ferraro si è soffermato sul valore della terza età per la società contemporanea e per la chiesa: «essi sono una ricchezza, una risorsa e dono di equilibrio e di prudenza, con forte senso religioso e profonda capacità di donazione” e ha esortato tutti a «a comprendere il bisogno di affetto degli anziani ed essere loro vicini nella sofferenza». Altrettanto incisive le parole proferite da Silvana Sacco che, nel corso del suo intervento, ha sottolineato la libertà degli anziani di gestire le ore della propria giornata senza guardare l’orologio e senza osservare ogni sorta di obblighi «anche se finalmente possiamo dedicarci a tutte quelle attività che, da giovani, abbiamo dovuto trascurare per mancanza di tempo». La presidente ha poi portato la propria testimonianza di persona anziana che da pensionata continua ad occuparsi delle persone di una certa età aiutando soprattutto quelle che vivono da sole a rompere la loro solitudine con l’organizzazione di «cose semplici, condivise, cose che ci permettono di incontrarci e di stare insieme». Sulla scorta della sua lunga esperienza, la Sacco ha proposto una serie di attività che verranno svolte nel nuovo oratorio di Platania nelle quali i protagonisti saranno proprio le persone di una certa età e ha ringraziato i volontari per la loro disponibilità a dare tempo a coloro che hanno bisogno. Ultimo atto un momento di preghiera conclusivo e l’immancabile rinfresco preparato dagli stessi anziani.

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Diocesi Lamezia Terme Festa degli anziani Platania - Intervento Silvana Sacco 2015 039

L’agenda della Parrocchia di San Michele Arcangelo di Platania registra a fine settimana un importante appuntamento che prevede, per sabato 7 novembre alle ore 15,  in un clima di festa e di gioia, l’apertura di un “Oratorio per la terza età” nei locali dell’Edificio Scolastico “Valentino De Fazio”. La giornata si aprirà con il saluto del sindaco Michele Rizzo, di monsignor Giuseppe Ferraro, del vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora e l’intervento della dottoressa Silvana Sacco Presidente della associazione di volontariato” ANTEAS -LAMETIA” e responsabile del nuovo Oratorio coadiuvata da Maria Rosa e Franca Sgrò. La relatrice illustrerà il senso della lodevole iniziativa e presenterà le numerose attività che saranno svolte nel corso dell’anno sociale. «Il nostro scopo è fare uscire di casa i nostri anziani, permettere loro di incontrarsi - spiega Silvana Sacco – di stare insieme perché è la solitudine uno dei problemi principali che colpisce buona parte delle persone. Il nostro intento è di proporre una serie di attività nelle quali ad essere protagonisti sono proprio le persone di una certa età. Il compito che vogliamo svolgere, pertanto, è aiutare le persone anziane e in particolare quelle che vivono da sole a rompere questa solitudine ed è per loro e con loro, che organizziamo cose semplici, condivise, cose che ci permettono di stare insieme: ascoltare musica; gustare una pizza; organizzare gruppi di lavori manuali mettendo insieme giovani e anziani; convegni con specialisti e tante altre iniziative». «Questa nuova attività, che ancora una volta vede la parrocchia impegnata a calarsi nella realtà del territorio e, quindi, sollecita a dare ascolto e risposte concrete ai bisogni e ai problemi degli anziani, si inserisce a pieno titolo tra gli eventi previsti nel piano pastorale – aggiunge il parroco don Pino Latelli - per il Giubileo straordinario della Misericordia. Gli anziani non hanno bisogno di parole ma di testimoni coraggiosi come i nostri numerosi volontari che si chinano con compassione sulla realtà della loro sofferenza. Sono quindi da ammirare coloro che, comprendendo il bisogno di affetto degli anziani e ricordandosi della loro solitudine, nel corso dell’anno oratoriano, regaleranno loro frammenti del proprio tempo, saranno loro vicini nella sofferenza e stringeranno con calore le loro mani tremanti». Al termine è previsto il tradizionale rinfresco augurale preparato dagli stessi anziani.

Diocesi Lamezia Terme Festa degli anziani Platania -  Silvana Sacco anziana tra gli anziani Platania 2015 067

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Che potesse essere un successo lo si sapeva, ma sabato sera il concerto di Al Bano, terzo appuntamento del Festival d’Autunno, ha superato ogni previsione. Definirlo evento potrebbe non bastare, per definire una festa, o ancor di più una grande festa, in cui emozioni e ricordi si sono continuamente incrociati.

Per la rassegna diretta da Antonietta Santacroce è stato ancora uno spettacolo sold out ed è stato un piacere vedere così tanta gente che, nonostante il maltempo, occupava ogni angolo del Teatro Politeama di Catanzaro. La gioia del pubblico, accorso da tutta la Calabria e da diverse regioni del Sud Italia, è esplosa quando le prime note di “Nel sole” sono state appena accennate al pianoforte dal Maestro Alterisio Paoletti. Erano tanti e tutti diversi: un pubblico formato da giovani e vecchi, adulti e piccini, uomini e donne. Tutti uniti da un amore profondo per un cantante che ancora oggi riesce a non sentire il peso degli anni che passano. Al Bano non ha avuto bisogno di nascondersi dietro ad artefici tecnici o effetti scenici. Ad ammaliare il pubblico è bastata la sua voce potente e “limpida”come lo era in gioventù, accompagnata da una sapiente presenza sul palcoscenico.

“Mattino”, “Pensando a te”, “Ci sarà”, “Nostalgia canaglia”, “Il ragazzo che sorride”, “E’ la mia vita” sono stati solo alcuni dei brani che hanno mandato in visibilio il pubblico che, in alcuni momenti, ha cantato con lui. Accanto ai suoi successi “Volare”, sentito omaggio a Domenico Modugno, “Ave Maria”, “Vesti la giubba” e “Va pensiero”, per citarne alcuni, con cui ha inteso dare il suo tributo alla musica italiana.

Nel corso della festa, oltre all’orchestra e al coro integratisi alla perfezione con il repertorio scelto, è stata significativa la presenza di due ospiti come Yari Carrisi e lo scrittore Pino Aprile. Quest’ultimo, autore di libri di successo come “Terrone” e “Ti parlo del Sud”, è anche autore dei testi di alcune canzoni di Al Bano, al quale lo lega un’amicizia di vecchia data.

«In particolare il brano “Ti parlo del Sud” – ha detto Al Bano - è una meravigliosa fotografia canora di tutto ciò che il sud è e rappresenta, con i suoi colori e le sue meraviglie e soprattutto l’esplosione di tante piccole e grandi verità storiche che Aprile ha avuto il coraggio di portare alla luce dopo secoli di bugie divulgate dai vincitori sabaudi a discapito del Sud conquistato con l’unità d’Italia».

Il figlio Yari ha avuto uno spazio tutto suo in cui ha eseguito in maniera originale “Don’t let me down” dei Beatles e “Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd, due tra le più belle pagine della musica rock, prima di duettare con il padre in “13, storia d’oggi”. Il gran finale è stato riservato a una lunga e gioiosa versione di “Felicità”, accompagnata da una lunga ovazione del pubblico che ancora una volta è riuscito ad emozionarsi.

«Sono molto orgogliosa di aver potuto ospitare Al Bano al Festival d’Autunno. Una voce prestigiosa che rappresenta una delle eccellenze del sud – ha dichiarato il direttore artistico – in questa edizione che è interamente dedicata proprio al Sud Italia. Anche questo concerto come quello di Franco Battiato è stato un concerto sold out, consuetudine a cui siamo stati abituati in questo 2015».

Sabato 7 novembre il Festival d’Autunno ospiterà due band del movimento rock partenopeo degli anni settanta. Nel doppio concerto James Senese & Napoli Centrale e degli Osanna sapranno ricondurci ad una delle “stagioni” più importanti del rock italiano.

I biglietti del concerto potranno essere acquistati online sul sito www.festivaldautunno.com e presso le rivendite autorizzate. Per maggiori informazioni sul cartellone, sugli eventi collaterali, potrà essere consultato lo stesso sito o la segreteria sita a Catanzaro presso Cinema Teatro Comunale o per ulteriori informazioni è attivo il numero telefonico 388.8183649 e la mail infofestivaldautunno.com.

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Si è svolta nella Chiesa di San Michele Arcangelo di Platania (CZ) la celebrazione eucaristica, adombrata di ricordi e speranza,  per onorare la memoria dei giovani del piccolo centro del lametino prematuramente scomparsi nel corso degli anni 2012 - 2015. Una speciale celebrazione religiosa presieduta da Monsignor Giuseppe Ferraro, che ha visto la partecipazione di tanti fedeli i quali, stringendosi con affetto intorno ai familiari che ancora sono nel pianto, si sono raccolti in preghiera. All’inizio del sacro rito, davanti a tutta la comunità visibilmente commossa, sono stati letti i nomi delle giovani vite spezzate: Fiorella, Franco, Mario, Aldo, Licia, Simone, Raffaele, Roberto, Antonio, Antonello, Maria, Michele e Antonio. «La luce che emana la Croce di Cristo – ha detto monsignor Ferraro nel corso della omelia – ci fa comprendere il mistero della sofferenza. Infatti solamente nella morte di Cristo in croce troviamo risposta ad essa e comprendiamo che le nostre vie di dolore sono ora aperte alla speranza in quanto illuminate dalla certezza della risurrezione. L’incontro con la tenerezza e l’amore Dio in questa chiesa, luogo di preghiera e di solidarietà, porti al vostro cuore luce e serenità». Della stesso parere don Pino Latelli che ha aggiunto: «La fede nel risorto è forza che ci sostiene nell’ora del pianto e del dolore, vie dolorose che si aprono all’annuncio di una grande speranza: il Signore Gesù non solo vince la morte ma è anche solidale con tutte le nostre vicende, con tutti i nostri dolori sino alla morte». A conclusione del sacro rito , improntato sulla fede e sulla speranza, il parroco don Pino Latelli, ha concluso con queste toccanti parole: «Il Signore, che non abbandona nessuno nella sofferenza, dunque, asciughi le vostre lacrime, consoli il vostro dolore, vi aiuti a non stancarvi mai di rivolgervi a Lui nella preghiera, e la Chiesa, nostra madre, possa sostenervi sempre nelle asperità della vita».

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