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Venerdì, 01 Novembre 2024

E’ stato siglato, a Catanzaro Lido, l’accordo operativo tra l’ASP di Catanzaro e l’Ufficio scolastico regionale Calabria per agevolare l’inserimento dei bambini diabetici nelle attività scolastiche. A siglare l’accordo c’erano il Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro dott. Giuseppe Perri, la responsabile  dell’Unità operativa Pediatria di comunità  dottoressa Rosa Anfosso  e il direttore dell’Usr dott. Diego Bouchè.

Vista la forte incidenza del diabete mellito in età giovanile ed in linea con il Progetto obiettivo materno infantile del ministero della Salute, l’intesa promuove negli Istituti scolastici azioni sinergiche tra famiglia, scuola e sanità per garantire l’accoglienza e l’accesso allo studio del bambino/adolescente diabetico e per il suo migliore inserimento scolastico.

Sarà cura dell’Asp di Catanzaro, nei limiti delle proprie disponibilità e risorse, su richiesta delle scuole interessate, intervenire a titolo gratuito per realizzare iniziative volte alla formazione di insegnanti e genitori per implementare la cultura diabetologica e fornire indicazioni riguardo ai presidi preventivi e terapeutici per il bambino diabetico.

Dal canto suo, l’Ufficio scolastico regionale favorirà le azioni dell’Asp nelle scuole, svolgendo anche un ruolo informativo sui compiti dell’Unità operativa Pediatria di Comunità quale Servizio sanitario di supporto e sostegno agli insegnanti ed ai genitori dei bambini diabetici.

Le attività programmate stimoleranno in classe una riflessione approfondita  sull’argomento con il supporto di materiali didattico-divulgativi del Miur e del presidio sanitario di Catanzaro.

Per il dg Perri “è una giornata importante perché l’Azienda Sanitaria Provinciale firma un protocollo d’intesa con la direzione scolastica regionale che riguarda l’inserimento del bambino con diabete mellito in classe, a scuola, cercando di approfondire delle tematiche che coinvolgano il corpo docente, ausiliario della scuola nell’assistenza al bambino diabetico”. “Quello delle malattie croniche - spiega - sta diventando un problema sempre più pressante, sia per i servizi scolastici che per quelli sanitari, in quanto è importante garantire al bambino nell’ambiente scolastico tutte quelle condizioni idonee che facciano stare in sicurezza gli insegnati del bambino stesso, ma soprattutto dare sicurezza alle famiglie che, rispetto alla patologia di cui è affetto il bambino, ci siano delle persone che non ignorano quali possano essere gli aspetti  importanti da valutare e porre all’attenzione dell’organismo sanitario.”

“Oggi – ha dichiarato la dott.ssa Anfosso - sigliamo un accordo tra le due principali istituzioni che ruotano attorno all’utente bambino, quindi la scuola e la pediatria di comunità dell’Asp di Catanzaro, accordo per favorire l’inserimento e soprattutto l’integrazione scolastica del bambino con patologia cronica, oggi parleremo di diabete, quindi del bambino diabetico a scuola”. “Entrambe le istituzioni - ha poi aggiunto - si muovono seguendo uno stesso percorso e uno stesso obbiettivo: la Pediatria di comunità, quindi l’Asp, opera nel territorio, nelle comunità scolastiche e ha come obiettivo principale la promozione del benessere fisico e psichico dell’alunno, l’Ufficio Scolastico ha come obiettivo la cura e la tutela del bambino all’interno della scuola.”

“L’obiettivo che noi ci siamo posti con questo accordo - ha affermato il dott. Bouchè - è far sì che determinate patologie non debbano essere limitative, i bambini e i ragazzi che hanno queste patologie possono fare tutto, ovviamente ci vuole la conoscenza e quindi ben vengano questi accordi che danno l’opportunità a specialisti dell’Asp di intervenire nelle scuole per informare e formare docenti e famiglie, quindi noi che siamo il giusto trait d'union, come Ufficio scolastico regionale vogliamo dare questa opportunità ai ragazzi”. “Noi - ha concluso - siamo sempre pronti per poter realizzare qualcosa che possa favorire l’inclusione, perché ovviamente queste conoscenze e realizzare questi progetti serve proprio per l’inclusione degli studenti a scuola.”

Nel corso del primo modulo del corso 2016-2017 della Scuola di cultura politica organizzata dall’ISESP con la collaborazione del DiGiEc dell’Università Mediterranea, si è svolta la lezione di Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, sul tema “Informazione, deontologia e politica”. Erano presenti all’incontro il presidente della Commissione Giustizia del Senato Nico D’Ascola e direttore della Scuola e il prof. Daniele Cananzi, coordinatore scientifico della Scuola che ha introdotto il relatore: “Responsabilità, qualità e credibilità sono gli assi fondamentali che qualificano ogni professione. Tra la società e la politica l’attività mediatrice è quella dell’informazione. La cultura politica è individuare delle strutture di massima perché si eviti un controllo della coscienza sociale e al contrario si valorizzi un fiorire di una cultura sociale e politica”. Il presidente Soluri ha sviluppato la tematica, ponendo l’accento sui valori importanti che devono caratterizzare ogni professione: ”La libertà di stampa non può e non deve significare libertà di qualunque cosa. Il diritto di esprimere le proprie opinioni che è sancito, in maniera inequivocabile, dall’art. 21 della Costituzione  riguarda tutti i cittadini italiani. E’ un diritto di rango costituzionale, ma ci sono tanti altri diritti che nella professione giornalistica è necessario tenere presente. Per fare bene il giornalista,  con correttezza e con la giusta professionalità, si devono sempre equilibrare questi diritti e fare in modo che il proprio diritto non vada ad incidere negativamente su quello degli altri. Questo è un concetto generale che riguarda tutte le categorie che in qualche modo entrano in contatto con il giornalismo. I mezzi di comunicazione di massa non sono più quelli tradizionali, c’è stata un’evoluzione. La figura del giornalista negli anni, dunque, è diventata centrale, perché è divenuto colui il quale aveva ed ha il compito di capire quali sono le notizie importanti, quelle che hanno un interesse e quelle che al contrario sono di assoluta natura privata. La politica – ha proseguito il presidente - è una cosa importante, determinante, dovrebbe essere la cosa più nobile che si porta avanti, ma nel tempo è diventata quasi sinonimo di qualcosa di disdicevole e questo è un fenomeno che è determinato da una serie di concause. Sbaglia chi pensa che sia determinato solo dalla classe politica, che ha le sue responsabilità, perché nel corso degli anni ha degradato la politica in termini di qualità, di spessore, di capacità di ascoltare e di tradurre. Ma, a  questo degrado della politica, si è affiancato il degrado di tante altre cose. Perché è degradato contestualmente il senso di responsabilità che è importante in ogni professione. La società deve recuperare credibilità e capacità nel credere nelle cose che ognuno fa con serietà e senso di responsabilità. Una informazione corretta deve raccontare i fatti per come sono avvenuti, ha il diritto di commentarli e di criticarli, ma non si possono criticare a priori le cose senza che ci sia un ragionamento dietro. La democrazia va salvaguardata raccontando, facendo in modo che si sviluppi una dialettica. Solo in questo modo si fa un buon giornalismo. La politica  -ha concluso Soluri - deve sapere che c’è un giornalismo che la “controlla” ma deve anche sapere che c’è un giornalismo che non la critica a prescindere e aprioristicamente”. Le conclusioni sono state affidate al presidente Nico D’Ascola:“Il rapporto tra politica ed informazione è un crisma attraverso il quale valutare lo stato della nostra società e anche l’imbarbarimento nel quale la stessa è finita, probabilmente anche con la consapevolezza opposta di essere progredita. Quindi, una estrema confusione intellettuale, anche una incapacità valoriale di stimare lo stato della nostra società. I rimedi che sono necessari proprio per l’importanza fondamentale della informazione,  per costruire una coscienza sociale. Il rapporto tra informazione e politica è fondamentale. Non si può cadere negli eccessi,  un’informazione che aggredisca la politica, che le rubi sostanzialmente il ruolo, che si appropri delle scelte che al contrario in un corretto ordimento democratico competono alla politica. Credo che uno dei valori fondamentali delle società solide, non di quelle liquide per come le qualifica Bauman, è la coesione sociale. La libertà di pensiero implica la possibilità di manifestare le proprie opinioni con la massima autonomia e indipendenza, ma non implica il remare contro gli interessi della nazione. Si dovrebbe iniziare a capire che l’interesse nazionale sta sopra rispetto agli interessi ed ai particolarismi di una nazione”.

La rock band tutta al femminile si classifica al primo posto della tappa leccese del “Fiat Music - Artisti della Nuova Era”.

Grande successo per l’esibizione de Le Rivoltelle alle Officine Cantelmo di Lecce, tenutasi giovedi 10 novembre durante la quarta tappa del Fiat Music Tour, il roadshow organizzato e condotto da Red Ronnie alla scoperta degli “artisti e dei gruppi della nuova era”.

Due gli inediti presentati dalle quattro rockers al pubblico presente e alle migliaia di spettatori online che hanno seguito in streaming l’evento: “Io Non Mi Inchino”, l'ultimo singolo anti-mafia lanciato in estate e “Valentina”, tratto da Donne Italiane, l'album di esordio della band.

Le Rivoltelle si sono piazzate al primo posto grazie alla votazione della giuria artistica composta da Red Ronnie e da Fausto Mesolella, storica chitarra degli Avion Travel, e faranno quindi parte del primo gruppo di semifinalisti del Fiat Music Tour che si esibirà domenica 27 novembre negli studi di Roxy Bar TV a Funo d'Argelato (Bologna).

Si prospetta un Natale ricco di conferme e soddisfazioni per Le Rivoltelle, ma anche di importanti novità: la band ha infatti annunciato l’uscita a dicembre di un nuovo singolo inedito e a seguire del nuovo album, da cui è stato estratto.

 

L'Unità Operativa complessa di Urologia dell'ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme punto di riferimento regionale nella diagnosi e nel trattamento delle malattie dell’apparato urinario e genitale maschile. Il reparto guidato dal dottore Carmine Zoccali vanta infatti un'esperienza ventennale nell'assistenza medica e nella cura delle malattie dell’apparato urinario e genitale ed è dotato inoltre di strumentazioni di ultima generazione, fra le quali un apparecchio laser a olmio da 100 watt unico in Calabria, che consente, per la sua potenza, di trattare oltre che la calcolosi urinaria anche le patologie prostatiche benigne.

Il reparto di urologia, istituito come unità operativa complessa nel 2001, è dotato di 20 posti letto, con indice di occupazione superiore all'85% ed accoglie quotidianamente anche pazienti provenienti da ospedali hub, come quello di Cosenza e di Catanzaro, che non trovano posto in queste strutture, in particolare Cosenza dove l'Unità operativa complessa di Urologia può contare solo su 4/6 posti letto.

Nell'unità operativa complessa vengono trattate tutte le patologie urologiche benigne, l'urologia oncologica (diagnosi e cura dei tumori oncologici),  l'uroginecologia e l'andrologia. Inoltre l'unita operativa di urologia, grazie al dottore Zoccali e alla sua equipe di 7 dirigenti medici e alla professionalità del personale infermieristico, da 15 anni ormai tratta la calcolosi urinaria, che statisticamente costituisce circa il 30% dei ricoveri che vengono effettuati in ambiente urologico, a 360 gradi e con le tecniche più attuali: chirurgia percutanea, chirurgia endoscopica percutanea e transureterale ed SWL, essendo ormai quasi scomparsa la chirurgia invasiva a cielo aperto, riservata solo a casi di patologie litiasiche molto complesse, che non possono essere risolti con le tecniche endourologiche.

In particolare viene effettuata la tecnica denominata RIRS (Chirurgia Redrogada Intrarenale), che consente di trattare un calcolo renale di dimensioni fino a tre centimetri senza attraversare il parenchima renale, ma risalendo fino al rene attraverso l'uretere. Questa è una tecnica molto recente e innovativa, meno invasiva rispetto all'accesso percutaneo e in alcuni casi è possibile anche praticarlo in regime di day surgery. Altra tecnica modernissima è la ECIRS che combina la chirurgia  percutanea con quella trasureterale ed è utilizzata per il trattamento di calcoli di dimensioni superiori a tre centimetri.

Nell'unità operativa viene espletata l'attività ambulatoriale ogni giorno sia per le visite specialistiche che per la endoscopia e l'ecografia interventistica, come l'esecuzione di biopsie prostatiche transrettali per la diagnostica del carcinoma della prostata, queste ultime con numeri mai inferiori alle 300 procedure annue.

La mission primaria dell'UO di urologia è in definitiva quella di unire l'efficacia delle cure ad una assistenza ospedaliera sempre più vicina in termini di umanizzazione alle fragilità del paziente, attraverso presidi diagnostici e terapeutici di elevata qualità e al passo con i tempi.

Il direttore generale dell'Asp di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, si è detto particolarmente soddisfatto per l'attività che viene svolta dall'unità operativa complessa di Urologia diretta dal dottore Zoccali e per il servizio sanitario di altissima qualità presente nell'ospedale lametino. “Il nosocomio Giovanni Paolo II – ha sottolineato Perri – ha dei professionisti validi conosciuti in tutta la Calabria per il lavoro che portano avanti quotidianamente. Questi sono gli esempi positivi che vogliamo far conoscere e che testimoniano come il nosocomio lametino sia, in molti settori, riferimento regionale”.

E’ iniziata ufficialmente da ieri la campagna antinfluenzale dell’ASP di Catanzaro aperta dal direttore generale, dott. Giuseppe Perri che per primo, alla presenza dei giornalisti, si è sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale nell’ufficio vaccinazioni di via Acri a Catanzaro. “Siamo qui con gli operatori del Dipartimento - ha detto il dg - per dare un messaggio forte ai cittadini sull'importanza di questo tipo di vaccino. Perché l'influenza - ha aggiunto - viene spesso sottovalutata, mentre può essere particolarmente pericolosa per soggetti come gli anziani, e anche per tutti i lavoratori del settore pubblico che, con l'arrivo dell'epidemia influenzale possono ammalarsi, mettendo a rischio la, continuità dei servizi”.

Insieme al dott. Perri, hanno dato il buon esempio assumendo il vaccino anche il direttore del Dipartimento di Prevenzione, dott. Giuseppe De Vito e il Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro, dott. Giovambattista De Sarro.

Dunque, i medici saranno i primi a farsi immunizzare e tutti indosseranno una spilla con la dicitura "VACCINATO".

“In questo modo  - ha spiegato il dott. De Vito - vogliamo far capire che vaccinarsi non fa male, al contrario di quanto sostenuto da quelli che io chiamo facinorosi e che hanno remato contro questa pratica, suscitando un allarme ingiustificato nella popolazione. Ma siamo convinti che, quest'anno, riprenderemo con un trend positivo”.

A confermare l’importanza della prevenzione e la totale sicurezza della pratica vaccinale anche il dott. De Sarro, per il docente “La vaccinazione è stata una delle più grandi rivoluzioni della storia della sanità. Ha permesso dì debellare alcune malattie che in passato potevano provocare morti e disabilità. Quando c'è stata la segnalazione all'Aifa sulla presunta incidenza della reazione avversa del vaccino antinfluenzale - ha aggiunto De Sarro - la Comunità Europea si è attivata per indagare, riscontrando l'infondatezza di questo allarme. Ancora una volta - ha concluso - si è avuta la dimostrazione che la farmacovigilanza non si improvvisa, ma deve essere condotta da chi ha le giuste competenze”.

La finalità della vaccinazione, fondamentale per proteggersi dall’influenza e per ridurre il rischio di complicanze, è duplice perché è rivolta alla protezione individuale e alla protezione della collettività. Come per gli anni precedenti, saranno i medici di Medicina generale a  somministrare gratuitamente i vaccini agli ultrasessantenni e ai soggetti con patologie, mentre il resto degli aventi diritto potrà rivolgersi ai poli sanitari dell'Asp dislocati su tutto il territorio provinciale, nei quali potrà effettuare la vaccinazione. Prosegue, dunque, la proficua collaborazione dei MMG, che affiancano l’attività dei Servizi vaccinali dell'Asp nella somministrazione gratuita dei vaccini, agevolando le classi a rischio. Nella campagna di vaccinazione saranno impegnati, il personale del Servizio vaccinazioni, i medici responsabili dei poli sanitari, gli ex medici condotti che lavorano ancora per l'Asp e personale messo a disposizione dai responsabili dei distretti.

La campagna di vaccinazione stagionale, promossa e sostenuta economicamente dal Servizio sanitario nazionale, è rivolta principalmente alle persone di età pari o superiore a 60 anni, nonché alle persone di tutte le età con alcune patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. L'offerta gratuita attiva è rivolta anche alle persone non a rischio che svolgono attività di particolare valenza sociale.

Agli ambulatori vaccinali dell'Asp dovranno fare riferimento i bambini di età superiore a sei mesi ed i ragazzi fino al diciottesimo anno di età appartenenti alle categorie a rischio, ad esempio cardiopatici, soggetti allergici, diabete mellito etc.; gli adulti che per lavoro svolgono servizi essenziali, come operatori sanitari, forze dell'ordine, vigili del fuoco,etc.; donne che all'inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza ed altre categorie che sono citate nella circolare del Ministero della Salute.

Centri vaccinali ambito territoriale Catanzaro

Catanzaro, Via Acri 24, da lunedì a venerdì. previa prenotazione telefonando dalle ore 12 alle 13 all’0961703481; anche per l’utenza di Taverna e Tiriolo; Catanzaro Lido, nei locali del Distretto Sanitario di Via Stromboli, da lunedì a venerdì  previa prenotazione telefonando all’0961-734250 dalle 8,30-12,30, anche per l’utenza di Borgia, Botricello e Sersale; Soverato, nel Municipio in Piazza Maria Ausiliatrice  previa prenotazione telefonando al 366.7603478 dalle ore 12 alle ore 13 dal lunedì al venerdì anche per l’utenza di Badolato, Chiaravalle, Squillace, Girifalco.

Centri vaccinali ambito territoriale Lamezia Terme

Lamezia Terme, Centro unico vaccinale, negli ambulatori di Via De Gasperi (ex Guardia medica) Sambiase, dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.00; lunedì e mercoledì pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 17.00, anche per l’utenza di Conflenti, Feroleto A., Pianopoli, Platania, Martirano A., Martirano, S. Mango D'Aquino, Serrastretta; Gizzeria, nel poliambulatorio, aperto ogni secondo e quarto  mercoledì  dalle ore 9.00 alle ore 12:00, tel.0968/466852, anche per l’utenza di Falerna; Decollatura, nel poliambulatorio, aperto il primo ed il terzo venerdì di ogni mese dalle ore 9:30 alle ore 12:00, tel. 0968/63213, anche per l’utenza di Motta S. Lucia; Maida, nel poliambulatorio, aperto ogni primo e terzo giovedì dalle ore 9:30 alle ore 11:00, tel. 0968/754669; Curinga, nei locali dell'ex Guardia Medica, aperto ogni primo, secondo e terzo martedì dalle ore 9:30 alle ore 11:30, tel. 0968/739135; Soveria Mannelli, presso Ospedale, è aperto il secondo ed il quarto venerdi dalle ore 9,30 alle 12,00 anche per l’utenza di Carolopoli; Nocera Terinese, nei locali del poliambulatorio il secondo ed il quarto giovedì del mese dalle ore 9,00 alle ore 12,00. L'utenza riferita ai punti vaccinali sopra elencati può afferire, senza prenotazione, al Centro Unico Vaccinale di Sambiase. L'utenza dei Comuni di Cortale, Jacurso, S. Pietro a Maida, dovrà rivolgersi ai Medici ex Condotti dei paesi di riferimento.

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