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Venerdì, 01 Novembre 2024

Si celebra oggi il "Giorno della Memoria"

Si celebra oggi il "Giorno della Memoria" per ricordare il 27 gennaio 1945, quando l'esercito sovietico entrò nel campo di concentramento di Auschwitz scoprendone e rivelandone al mondo l'orrore. Viene celebrato per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico. Sono previste iniziative in tutto il mondo.
"Auschwitz con i suoi reticolati, le camere a gas, le baracche, i forni crematori non ci abbandona. Al contrario, ci interpella costantemente, ci costringe ogni volta a tornare sul ciglio dell'abisso e a guardarvi dentro, con gli occhi e la mente pieni di dolore e di rivolta morale". Con queste parole il presidente Sergio Mattarella ha celebrato il Giorno della Memoria al Quirinale.
Oggi si ricorda la Shoah, "il folle progetto messo in atto con feroce determinazione dai nazisti. Il progetto di sterminare gli ebrei e di cancellare dal nostro continente ogni traccia della loro presenza. In questo stesso giorno ricordiamo anche la vergogna delle leggi razziali, volute dal fascismo in Italia nel 1938 ha sottolineato il presidente Mattarella.
Auschwitz ci ricorda di quali orrori può essere capace l'uomo": e non bisogna sottovalutare che anche oggi "teorie aberranti, odio e fanatismo spargono sangue innocente in tante parti del mondo": così il presidente Mattarella sottolineando al Quirinale la pericolosità di "altri tipi micidiali di razzismo, di discriminazione, di intolleranza che si diffondono attraverso il web"

Ad Auschwitz-Birkenau - ricorda il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - i soldati russi trovarono soltanto, se così si può dire, 7 mila prigionieri, malati e ormai allo stremo, lasciati lì a morire dai nazisti in fuga. Ma all’interno di quel campo spettrale e sconfinato, delimitato da torrette e reticolati elettrificati, trovarono la più grande, moderna ed efficiente macchina dimorte mai concepita nella storia dell’uomo". Dalle parole del Capo dello Stato emerge una attenta ricostruzione storica: "Il 27 gennaio di 71 anni fa - ricorda - l’esercito russo abbatteva i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz. Non era ancora la fine della guerra. E nemmeno la fine delle persecuzioni, delle sofferenze, delle uccisioni di massa. La maggior parte dei detenuti, circa ottantamila, erano stati trasferiti, con un’ulteriore tappa di crudele accanimento persecutorio, le terribili marce della morte. Auschwitz - prosegue Mattarella - con i suoi reticolati, le camere a gas, le baracche, i forni crematori non ci abbandona. Al contrario, ci interpella costantemente, ci costringe ogni volta a tornare sul ciglio dell’abisso e a guardarvi dentro, con gli occhi e la mente pieni di dolore e di rivolta morale".

In un passaggio del suo discorso Mattarella ha parlato dei rischi di oggi: "L’Europa manifesta affanno di fronte asfide nuove ed impegnative. Ma la nostra storia, la Shoah ci dicono che il nazionalismo di ritorno non ci proteggerà dalle nuove insidie. È un’illusione alzare muri e ricercare negli Stati nazionale un’inverosimile sovranità perduta. I nazionalismi - ha detto - generano diffidenza, rivalità crescenti, contrapposizioni, ostilità: una china pericolosa che abbiamo vissuto nel novecento e alla quali statisti illuminati hanno contrapposto l’integrazione europea. È allarmante che tutto questo rischi di appannarsi in Europa, nella sensibilità e nell’agenda di alcuni governi".

Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, nel suo intervento al Quirinale ha ricordato che "gli orrori compiuti nei lager, ai quali si è arrivati anche a causa di gravissime responsabilità italiane, che ancora oggi spesso si finge di ignorare o si cerca maldestramente di minimizzare, rappresentano la caduta nel baratro della condizione umana e la negazione di ogni diritto fondamentale. Dopo Auschwitz, il mondo non è stato più lo stesso. Sappiamo infatti - continua Gattegna - che è dalle macerie dei lager e dal ricordo degli orrori che vi furono compiuti, che è nata e si è rafforzata la sfida di costruire una nuova Europa. Un'Europa finalmente libera e democratica, così come è l'Italia da quando, nel 1948, è entrata in vigore la Costituzione repubblicana. Tenere viva la memoria significa ricordare ciò che è stato e attualizzarne la lezione, nel tentativo di comprendere il presente e costruire un futuro quanto più possibile coerente con ciò che immaginavano i lungimiranti padri fondatori del grande sogno europeo. È un patrimonio di valori straordinario quello che siamo chiamati a custodire e a rafforzare. Se non saremo all'altezza di questa missione, corriamo rischio di vedere vanificate tutte le conquiste raggiunte ed ereditate anche nel solco di ciò che accadde solo poco più di 70 anni fa".

A 71 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz - scrive in una nota Silvio Berlusconi - ricordare il passato è necessario ma non sufficiente di fronte ad un antisemitismo che si ripresenta al mondo sotto altre vesti, ma con le stesse odiose finalità. Anche nel 2015, purtroppo, abbiamo assistito a gravissimi episodi di antisemitismo e di antisionismo. Penso all’orribile attentato all’Hyper Cacher di Parigi e agli accoltellamenti contro civili inermi in Israele e in Francia e addirittura a Milano, in viale San Gimignano". "Un episodio, quest’ultimo, avvenuto sotto la casa di una donna che, durante la Seconda guerra mondiale, su un treno, incinta di 8 mesi mettendo in gioco la sua vita salvò una ragazza ebrea sfidando un ufficiale tedesco che voleva portarla via per destinarla a un campo di sterminio. Quella donna era mia madre - ricorda -. Quel coraggio e quella certezza di agire secondo giustizia dovrebbero stare anche oggi alla base delle nostre azioni se non vogliamo che il contrasto all’antisemitismo si trasformi in un mero esercizio retorico di facciata".

"Vedo invece, troppo spesso - prosegue Berlusconi - una mancanza di coraggio mascherata da politically correct e diluita tra mille distinguo. Ma non si può discutere il diritto dei nostri 'fratelli' ebrei ad essere pienamente loro stessi, a vivere in pace e sicurezza, in qualsiasi paese del mondo: in Italia come in Francia, negli Stati Uniti come in Israele. Se non difendiamo questo principio, rendiamo vano il sacrificio di quelle vittime che oggi diciamo di voler ricordare e dei tanti non ebrei che, come mia madre, con gesti più o meno grandi, si sono opposti alla barbarie del nazismo". Il leader di Forza Italia aggiunge che "in un momento storico in cui nuove ideologie, come quelle del terrorismo islamico, ripropongono messaggi di distruzione, è nostro dovere rimarcare ed evidenziare in tutti i modi possibili quali tragiche conseguenze comportano queste ideologie di morte. Non per inscenare vuote celebrazioni, bensì per difendere ancora una volta la nostra civiltà dalla barbarie".

."Ricordo i viaggi ad Auschwitz con Nedo e gli studenti. MAI più! giornatadellamemoria: lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel giorno della memoria. Il premier rivolge un pensiero particolare a Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz.

"Io non dimentico. Oggi. E per sempre.. È il messaggio che il ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi pubblica su Twitter nel giorno della memoria.

In un tweet il ministro dell'Interno Angelino Alfano ricorda il giorno della memoria e scrive: "per le vittime, per noi tutti, perché il ricordo sia il riscatto dei popoli, perchè i giovani conoscano mai piuShoah".

 

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