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Venerdì, 01 Novembre 2024

Kerry, ricerca informazioni non inusuale

L'Italia ha richiesto chiarimenti sulla "molto spinosa vicenda" del Datagate e gli Usa hanno provveduto ad assicurare che ogni chiarimento verrà dato sia all'Ue che agli Stati membri. L'Italia ha fiducia che verranno fornite tutte le informazioni e assicurazioni necessarie. Lo dichiara il ministro degli esteri Emma Bonino. "Sulla nota questione del Datagate - ha dichiarato il ministro - da parte italiana nella giornata di ieri si è proceduto ad effettuare un'immediata verifica con le controparti americane attraverso un intervento della Farnesina. Sono stati richiesti i necessari chiarimenti di una vicenda molto spinosa. Da parte americana - prosegue il ministro - si è provveduto sollecitamente a fornire assicurazioni che ogni chiarimento verrà effettuato sia nei confronti dell'Ue che degli Stati membri. Siamo fiduciosi che nello spirito di collaborazione e amicizia che caratterizza il rapporto tra i due Paesi, verranno fornite tutte le informazioni e assicurazioni necessarie.

Quella dei problemi nel rapporto tra le istituzioni Ue e l'amministrazione Usa sul cosiddetto datagate "é una questione spinosa che dovrà trovare delle risposte soddisfacenti" ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando con i giornalisti a Zagabria.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha detto alla sua collega europea, Catherine Ashton, che la ricerca delle informazioni sugli altri Paesi non è "inusuale". Kerry, dal Brunei, non ha voluto fare un commento diretto sulla controversia suscitata dallo scandalo delle intercettazioni, Datagate.

La Ue ricorda che gli Usa sono "alleati politico ed economici" ma "occorre che facciano chiarezza su questa situazione, ci servono risposte ufficiali": lo ha detto il rappresentante permanente della Lituania, nuova presidenza della Ue che comincia oggi.

La Commissione europea farà domani il punto sul Datagate nella riunione a Strasburgo. Lo ha detto il vicepresidente Antonio Tajani al GR1 Rai. Se le notizie di stampa fossero confermate "sarebbe un fatto preoccupante" che "non agevolerebbe la trattativa per un accordo di libero scambio Ue-Usa", ha detto Tajani invitando alla cautela.

"Bruxelles - ha detto il vicepresidente della Commissione - è un crocevia di spie, lo è sempre stato, tutti controllano tutti, ma certo se fosse vero che gli Usa hanno spiato l'Unione europea, o paesi dell'Unione, mentre sono in corso trattative per arrivare a un accordo di libero scambio, certamente questo sarebbe un fatto preoccupante.
Martedì si riunirà la Commissione europea a Strasburgo, ne parleremo, intanto attendiamo di sapere quale sarà la risposta degli Stati Uniti". "Certamente se fosse confermato - ha aggiunto Tajani - questo caso non agevolerebbe la trattativa sul libero scambio, ma siamo ancora all'inizio della trattativa, l'accordo dovrebbe essere firmato nel 2015, quindi esistono ancora margini, anche perché per far saltare un accordo vanno verificati bene i fatti, quali siano le responsabilità, se esiste o no una responsabilità oggettiva degli Stati Uniti, i quali devono far chiarezza". In particolare, per il commissario Ue, bisogna accertare come si sono svolti i fatti, se l'iniziativa è partita dal governo Usa "oppure se tutto è frutto di iniziative personali di qualche dirigente dei servizi segreti Usa. E questo cambierebbe nettamente la prospettiva, quindi dobbiamo essere cauti, anche se ovviamente questo fenomeno non accelera i negoziati".

Lo spionaggio dell'Europa da parte degli Stati Uniti deve cessare "immediatamente". Lo chiede a Washington il presidente francese Francois Hollande. Non ci saranno negoziati sull'accordo di libero scambio con Washington senza "garanzie" sullo spionaggio, ha detto Hollande.

"Bisogna esigere immediatamente lo stop delle trattative sul libero scambio con gli stati Uniti", dopo le rivelazioni sulle intercettazioni dell'intelligence Usa a carico di istituzioni e Paesi europei. Lo chiede la leader dell'estrema destra francese Marine Le Pen, parlando ai microfoni di Lci. "E' evidentemente uno scandalo per i popoli europei, che hanno appena scoperto una verità terribile: non sono più liberi", ha aggiunto, auspicando anche che la Francia ritrovi "la nostra autonomia in materia di difesa, non possiamo essere i cagnolini degli Usa, sorvegliati, tenuti al guinzaglio". La Le Pen ha poi rivendicato la paternità della proposta di dare asilo politico in Francia a Edward Snowden, il tecnico informatico che ha rivelato i piani di sorveglianza della Nsa. "Sono stata la prima" a chiederlo, ha dichiarato, ironizzando sul fatto che l'estrema sinistra abbia "tentato di andare a ruota" della sua idea.

La Francia dovrebbe "tener testa" agli Stati Uniti e offrire asilo politico a Edward Snowden, il tecnico informatico all'origine del caso Datagate. E' la richiesta avanzata dall'estrema sinistra francese al presidente Francois Hollande, dopo che il Guardian ha rivelato che anche Parigi era spiata dalla Nsa. Il primo a lanciare la proposta è stato il leader del Front de Gauche, Jean-Luc Melenchon, secondo cui la Francia dovrebbe accogliere Snowden "perché quest'uomo é un benefattore" e un "difensore della libertà

"Bisogna ricostruire la fiducia con gli Stati Uniti", ha detto il portavoce del Governo tedesco Steffen Seibert aggiungendo che presto la cancelliera Angela Merkel parlerà delle notizie di stampa sulla sorveglianza Usa con il presidente americano Barack Obama.

Il ministro degli Esteri belga, Didier Reynders, ha 'invitato' l'ambasciatore Usa in Belgio, Howard Gutman, "ad andare a dare spiegazioni" sul caso Datagate. Lo ha reso noto lo stesso ministro precisando che l'iniziativa è stata concordata con gli altri Paesi partner Ue che si apprestano a fare la stessa cosa.

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