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Sergio Mattarella scioglierà le Camere?

Sergio Mattarella scioglierà le Camere?  I rumors che serpeggiano a Palazzo Chigi dicono che Gentiloni non salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Dichiarerà, piuttosto, "esaurito" il proprio compito.In questo modo, Mattarella potrà chiedergli di portare a termine "gli affari correnti" lasciandolo così, formalmente, ancora in carica

Ma si sapra, soprattutto, quando si andrà a votare. Agli italiani, va da sé, interessa solo quest'ultima data. Anche perché negli ultimi anni non hanno visto tanti governi eletti. La road map prevederebbe lo scioglimento del parlamento il 27 dicembre e le elezioni politiche il 4 marzo.

Che sia tutto finito lo si sa ormai da tempo. Il punto è solo capire quando. Quando il premier Paolo Gentiloni farà un passo indietro. 

"Votare il 4 marzo? Ci va benissimo: prima si vota, meglio è". Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato così l'ipotesi di convocazione delle elezioni Politiche il 4 marzo, pubblicata su alcuni quotidiani nazionali. Contattato dalle agenzie di stampa, Salvini ha aggiunto di essere però anche "favorevole all'election day: bisogna votare lo stesso giorno anche per le Regionali, non farlo sarebbe uno spreco di denaro, una follia

Silvio Berlusconi, tassello dopo tassello, continua a comporre il mosaico del centrodestra che verrà, ma soprattutto a rimettere al centro del suo progetto politico la lotta contro l'oppressione fiscale rilanciando la riduzione delle imposte come fattore di libertà per il cittadino. Un ritorno allo spirito del '94 perseguito in maniera assidua, costante e approfondita.

L'attenzione si concentra poi sulla futura compagine parlamentare di Forza Italia. «Noi abbiamo subito diverse scissioni anche perché non ero in Parlamento perché cacciato dal Senato, siamo circa 100 e solo la metà verrà ripresentata, ovviamente con il loro consenso. Siccome ne presenteremo 600 di questi 50 hanno già fatto politica mentre 550 no. Abbiamo pensato a un governo composto ipoteticamente da 20 ministri magari qualcuno di più, in cui 12 dovranno essere protagonisti della vita vera e solo 8 posti ai politici. Ne ho parlato con Salvini che si è detto assolutamente soddisfatto. Ho incontrato in questi giorni un personaggio che sarebbe perfetto come responsabile dell'innovazione».

«Le tasse sono il modo in cui uno Stato diminuisce le libertà dei propri cittadini» dice a Tgcom24. «Evitare l'elusione e l'evasione significa per lo Stato introitare molto di più. Con la flat tax si arriva ad applicare l'equazione liberale del benessere. Stiamo subendo una oppressione fiscale. Se lo Stato ci chiede un terzo dei guadagni ci sembra giusto. Oltre no». E snocciola un po' di numeri: «C'è un 44% di pressione fiscale ed è una percentuale altissima. Per gli imprenditori si sale ancora. Io pago il 73% per quanto riguarda le mie aziende. La flat tax costituisce per noi una riforma assolutamente indispensabile. 

Abbiamo un Centro studi del pensiero liberale che la sta studiando. La flat tax è stata introdotta dagli inglesi a Hong Kong nel 1947 e ha ottenuto risultati talmente positivi che l'ha mantenuta in vita anche il successivo governo della Repubblica Popolare Cinese. Questo modello è stata introdotto in tanti paesi del mondo». Sempre sul tema tasse Berlusconi fa sapere che una volta tornato al governo intende «eliminare la tassa di successione e di donazione in vita, come fatto quando eravamo al governo, così come il bollo auto sulla prima auto». Tuttavia, puntualizza, «ci sarà un limite di esenzione», perché «non si può andare in Ferrari e pretendere di essere esentati dal bollo». Così come Berlusconi promette «detassazioni su apprendistato e assunzioni per tre anni».

Il leader di Forza Italia torna a mostrare l'albero della libertà, ovvero il programma del centrodestra in versione grafica. «È un bell'albero, che ho disegnato in una notte insonne. Affonda le solide radici nei nostri valori cristiani e liberali che ci legano al Ppe», spiega il Cavaliere. E fa sapere che a breve tutto sarà pronto con gli alleati. «Questa settimana riuniamo un tavolo di tecnici per dare l'ok definitivo a quel programma. Poi ci troveremo noi, Matteo, la Giorgia e qualcuno della quarta gamba per porre la parola fine sul programma».

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