Lo spread si era impennato fino a 288 punti base mentre il Ftse Mib toccava un minimo di -2,5%, zavorrato dal crollo dei titoli bancari sotto pressione per le ingenti quantità di titoli di stato in portafoglio. La raffica di vendite sulle banche portava Mps a cedere il 6%, Intesa (appesantita anche dal cambio al vertice) il 5% e Unicredit il 4%, cali poi ridotti sotto il 4% in corso di seduta. Ma accanto alle banche hanno sofferto anche le aziende controllate dal leader del Pdl, Silvio Berlusconi, artefice della drammatizzazione della crisi con la richiesta di dimissioni dei ministri del suo partito.
Mediaset e Mediolanum (sospesa in avvio di seduta) si collocano in fondo al Ftse Mib, con perdite che sfiorano il 4%, mentre Mondadori cede il 2,1%. Secondo gli analisti la situazione sui mercati è destinata a rimanere volatile fino a quando non si avrà un po' di visibilità sul destino del governo Letta. E se fenomeni di 'panic selling' non si sono ancora visti, se non in avvio di seduta, è solo perché gli investitori per ora ritengono le elezioni anticipate - come scrive il Credit Suisse - ''una extrema ratio''. ''Riteniamo che lo scenario più probabile sia che Letta trovi sufficiente supporto per garantirsi la maggioranza in Parlamento''.
'Noi il decreto legge lo vareremo a tutti i costi ma se non c'è la Service tax il Parlamento è sovrano'': così il presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, interpellato dall'Ansa, replica a chi gli chiede del destino del decreto legge sull'Imu
Dopo l'apertura della crisi di Governo ormai non piu' evitabile aumento aliquota al 22%. Produrrà ricadute economiche pesanti. Secondo il Codacons da 209 euro su base annua per una famiglia di tre persone a 349 euro per un nucleo composto da cinque elementi. Confcommercio, determinera' effetti recessivi e depressivi ''esiziali'' per l'economia reale.
In base ai calcoli dell'associazione, l'incremento dell'aliquota produrrà ricadute economiche pesantissime, che vanno dai 209 euro su base annua per una famiglia di tre persone ai 349 euro per un nucleo composto da cinque elementi. "Oltre questi effetti diretti, l'aumento dell'Iva produrrà un disastroso effetto domino, con un incremento dell'inflazione, una pesante diminuzione dei consumi e un rincaro generalizzato dei listini al dettaglio, specie nel settore alimentare e dei prodotti trasportati su gomma - afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi - per questo è chiaro a tutti che l'aumento dell'Iva non servirà affatto a far uscire il Paese dalla crisi, ma al contrario sancirà la definitiva caduta economica dell'Italia. Il governo Letta deve quindi emanare un decreto urgente ad hoc per bloccare l'incremento dell'aliquota di ottobre", conclude Rienzi
La crisi ''ha stremato famiglie e imprese'' e impone al Governo ''la responsabilità di scongiurare, anche se i tempi e i margini sono strettissimi, l'aumento dell'Iva, perché questo determinerebbe effetti recessivi e depressivi esiziali per l'economia reale''. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Per il presidente di Confcommercio ora "è assolutamente necessario che il Cdm vari entro lunedì sera misure per la stabilizzazione dell'economia e la crescita, a partire dal rinvio dell'aumento dell'Iva e senza ricorrere alla leva fiscale per trovare le risorse".