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Venerdì, 01 Novembre 2024

Chiusura anno della fede  Cantafora con i bambini del Catechismo Platania 2

 

Domenica scorsa la parrocchia San Michele Arcangelo, a chiusura dell’anno della fede indetto da Benedetto XVI, ha festeggiato monsignor Vincenzo Rimedio e tutti i sacerdoti della diocesi di Lamezia, arrivati al 75° anno di età, i monsignori: Giuseppe Ferraro, Eugenio Zaffina, Armando Augello, Antonio Marghella, Enzo Pujia, Giuseppe Amelio, Giuseppe Mazzotta e Pierino Fazio.

«A conclusione dell’Anno della Fede, in comunione con il Papa Francesco – ha esordito Luigi Cantafora, vescovo della diocesi di Lamezia Terme - siamo qui riuniti con una celebrazione familiare in cui esprimiamo la gratitudine al Signore per il dono alla nostra Chiese delle vostre vite e del vostro ministero. Cristo ha ottenuto la pace per la Chiesa e l’umanità intera, attraverso la sua Croce. La scena della crocifissione, nei quattro Vangeli, è il momento della verità, in cui si squarcia il velo del tempio e appare il Santo dei Santi. Voi, carissimi presbiteri che per raggiunti limiti d’età non ricoprite l’ufficio di parroco, avete dedicato la vostra vita al servizio della Chiesa. Ora il servizio è più umile, più nascosto, ma non per questo meno fruttuoso».

La lodevole iniziativa, presso la chiesa San Michele Arcangelo, ha visto la partecipazione di tutta la comunità platanese, insieme agli amministratori comunali, il vicesindaco Davide Esposito ed il comandante Giorgio Carafa con i carabinieri della stazione di Platania.

Al termine della solenne celebrazione il vescovo emerito di Lamezia monsignor Vincenzo Rimedio si è congratulato con la comunità di Platania, esprimendo la sua gratitudine verso il parroco. «Questa iniziativa ha riscosso la mia approvazione completa in quanto sia in me che nei parroci emeriti ha riconosciuto un proficuo lavoro nella vigna del Signore svolto con impegno e dedizione».

Dopo aver espresso sentimenti di ringraziamento, di riconoscenza e di affetto nei confronti dei vescovi Cantafora e Rimedio e dei parroci emeriti della diocesi di Lamezia Terme, il parroco di Platania don Pino Latelli ha ricordato che «la comunità, attraverso una seria di iniziative nel percorso di quest’anno, ha avuto l’opportunità di crescere nella fede con delle specifiche catechesi e anche attraverso la testimonianza di cristiani e sacerdoti che quotidianamente hanno speso e spendono la loro vita a servizio della fede, del vangelo e della chiesa. Il mio augurio è che la conclusione dell’anno della fede sia l’inizio di una riscoperta della bellezza del cammino della fede e di un nuovo slancio missionario della chiesa». A rendere ancora più suggestiva la celebrazione è stata la performance dei bambini che frequentano il catechismo che, al termine della cerimonia religiosa, in un clima di festa, hanno eseguito alcuni brani musicali in omaggio ai prelati comunicando forti emozioni ed ottenendo applausi ed unanimi consensi. La speciale giornata si è conclusa con l’agape fraterna e con il taglio di una artistica torta offerta da Ferdinando Cimino titolare della pasticceria “La dolce vita” di Platania.

“Non è più il tempo di guardare a quello che è successo, non è più il tempo delle recriminazioni è il tempo dei fatti, per mettere insieme le buone idee e i buoni propositi di chi li può e li sa offrire, bisogna guardare avanti e programmare gli interventi, per evitare ogni volta azioni di “pronto soccorso” che costano di più e servono solo a mettere toppe”. Così Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che prosegue: “l’agricoltura ogni volta paga un prezzo pesantissimo, in termini di perdita delle produzioni e danni alle strutture”. I cambiamenti climatici ormai lo sappiamo producono effetti negativi e seri, e la più grande fabbrica a cielo aperto, quale è l’agricoltura, diventa facilmente vulnerabile. Se a questo uniamo un utilizzo del territorio, non rispettoso delle sue vocazionalità, si combina un mix esplosivo che poi produce quello che è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo potuto riscontrare, che ad esempio, l’insediamento delle pale eoliche, in alcune parti del territorio, in particolare nel crotonese, ha contribuito a produrre danni alle coltivazioni in atto poiché, non è stato ripristinato lo stato dei luoghi. Occorre spendere le risorse che ci sono necessariamente sulla prevenzione – continua - e farlo in modo operativo senza annunci roboanti, che nel passato hanno fatto scalpore, ma che poi sono rimasti clamorosamente fermi al palo. Diamo atto all’assessore Trematerra, che immediatamente ha chiesto la dichiarazione dello stato di calamità per l’agricoltura e nello stesso tempo chiediamo che i controlli e sopralluoghi avvengano subito, in modo da avere la certezza dei danni subiti e ristorare le imprese agricole danneggiate, che in questo momento sono scoraggiate e che non possono attendere tempi biblici. Al fine di mitigare poi, l’impatto economico sulle imprese agricole, i attivare i bandi per la misura 126 (calamità naturali) della programmazione in corso 2007-2013, impegnando le risorse, per effetto trascinamento, anche sulla nuova programmazione 2014-2020. In questa fase i Consorzi di Bonifica – prosegue Molinaro – hanno dato buona prova di quello che sanno e possono fare, anche in termini di solidarietà per alleviare la crisi idrica a Catanzaro, con la messa a disposizione di autobotti, unitamente alla cooperativa ASSOLAC. Ma è evidente   - continua – che, i Consorzi di Bonifica, devono essere maggiormente premiati in termini di risorse economiche per la prevenzione, e, al di la delle competenze, anche per la pulitura dei fiumi e dei corsi d’acqua, la cui esondazione, è stata molto spesso la causa di allagamenti. Dopo questo ulteriore disastro, - conclude Molinaro – dobbiamo per davvero fare della prevenzione una leva fondamentale per la crescita della regione, altrimenti saremo sempre a leccarci le ferite, magari a polemizzare, e tutti sappiamo bene che cosa significa la tutela del territorio per la nostra economia.

 

 

Un esempio di funghi esposti alla mostra

 

Finalmente a Zagarise, dopo alcuni anni di stasi, presso la palestra comunale, si è realizzata la terza edizione della tanto attesa Mostra Micologica "Parco della Sila". Richiesta coralmente dalla cittadinanza, che annovera moltissimi cultori della raccolta di funghi, l'atteso evento è stato riproposto grazie alla sempre attenta e generosa cooperazione dell'Amministrazione Comunale, presieduta dal sindaco Pietro Raimondo, oltre alla preziosa opera organizzativa del Gruppo Micologico "Sila Catanzarese", diretto da Emilio Corea, e del Centro Comunale per Anziani di Zagarise, presieduto da Antonio Mangone e coordinato da Tonino Faragò. Grande e festosa è stata la partecipazione alla manifestazione, un risultato che lascia ben sperare nella ripetizione dell’iniziativa per i prossimi anni. Nell’occasione, sono state coinvolte le locali scuole elementari e medie del paese con un concorso sul tema "Il fungo nella natura". Gli alunni hanno prodotto una serie di disegni raffiguranti il mondo dei funghi, e due classi sono state premiate con un mappamondo e con una cartina rappresentante un planisfero, offerti dalla ditta Gilberto Mauro. La mostra ha visto esposte oltre 50 specie fungine fresche, tutte correttamente classificate, integrate da una serie di poster e di cartelloni didattici ed educativi. Esperti micologi del Gruppo "Sila Catanzarese" hanno fornito spiegazioni scientifiche e naturalistiche sui funghi ai numerosi visitatori accorsi alla manifestazione, offrendo loro dei pratici opuscoli divulgativi. Significativa e fondamentale è stata anche la partecipazione degli imprenditori di Zagarise, che hanno aderito all’iniziativa con particolare entusiasmo.

Un momento della III Mostra Micologica

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