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Venerdì, 01 Novembre 2024

"Eravamo stati facili profeti, purtroppo, alcuni anni fa, quando ponevamo alcune considerazioni sulla crescita esponenziale che si aveva nella nostra regione di Call Center dediti all’attività di outsourcing. Per cui ritenevamo, già allora,  che necessitava  un costante monitoraggio  mediante l’istituzione di un “Osservatorio” , certi che se non si sarebbero stabilite delle regole o ancora meglio, non si fosse proceduto a coinvolgere sinergicamente Regione, l’Inps, Dpl , Ufficio dell’Entrate e parti sociali, aventi lo scopo di verificare e controllare l’affidabilità delle tante aziende che in Calabria andavano a svolgere tale attività, usufruendo peraltro di incentivi regionali messi a loro disposizione diretti allo sviluppo occupazionale, col tempo la concorrenza fra di esse ( dumping ) e “allegre” gestioni, avrebbero fatto saltare il sistema Call Center.

Oggi siamo qui a rappresentare, quanto da noi paventato e, ce ne duole, nonostante avessimo più volte denunciato e chiesto incontri necessari a evitare la drammatica situazione di crisi in cui oggi versano alcune di esse in Calabria.

Se da una parte le difficoltà sono accentuate  dalla crisi economica , dall’altra si assiste allo sviluppo di una concorrenza tra gli operatori committenti (Telecom, Wind, Vodafone, Fastweb, ecc.), tanto agguerrita quanto miope, basata sulla logica dei prezzi e non sulla qualità dei servizi, che si ripercuote drasticamente sul costo del lavoro, quindi sui lavoratori. Una giungla quella dei Call Center, con aste al ribasso, delocalizzazioni, aziende fantasma che sorgono e scompaiono, ma nonostante la situazione caotica nel mondo del lavoro questo è l’unico settore che ha generato occupazione per giovani e donne soprattutto al Sud e che oggi a causa della delocalizzazione rischia di venir meno in modo veloce e traumatico. Non sono bastati i notevoli investimenti fatti per sostenere  e  rilanciare l’occupazione, ora è necessario che anche le grosse aziende pubbliche e partecipate ( Enel, Eni, Inps) contribuiscano a creare lavoro,esse ne hanno un obbligo etico e non prestare il fianco a questo stillicidio.

In questo scenario oggi si destreggiano nella nostra regione le più “significative” per numero di addetti aziende in outsourcing quali: Infocontact , Almaviva, Visiant, Abramo C.C. Koll&Koll. Alcune di esse hanno già fatto ricorso a varie forme di ammortizzatori sociali (solidarietà, cassa integrazione, ecc.) e delocalizzando. Se gioco forza bisogna accettare tali scelte dettate dalla necessità di limitare i danni  è opportuno un distinguo verso chi nel loro statuto hanno contemplato di non ricorrere  alla delocalizzazione delle attività (vd. .Almaviva) in altri stati (vd. Romania, Albania,Tunisia,ecc).

I nostri sforzi sono rivolti affinché esse, in un momento di forte congiuntura economica,debbano, anche a costo di un loro sacrificio (ben ricompensato in passato) garantire i livelli occupazionali mantenendo fede agli impegni assunti in passato.

Il ruolo che l’Ugl Telecomunicazioni calabrese svolge è già di per sé gravoso sotto vari aspetti, ma diventa impossibile, se non si riesce a dare una risposta ai tanti giovani che hanno riposto una speranza in un salario di poche centinaia di euro e che ora vivono nell’angoscia di veder sfumare le loro giuste aspettative. Quello che non possiamo accettare è che talune situazioni di criticità non dipendano esclusivamente dalla crisi ma da gestioni diremmo “infelici” generate da scarsa attenzione o gravi omissioni.

La Ugl Telecomunicazioni ha degli obblighi morali verso i tanti giovani, per cui ritiene che vi siano margini entro i quali possano trovarsi soluzioni, per non ridursi a mero spettatore,  per cui sollecita la classe politica calabrese ad attivarsi per predisporre qualsivoglia iniziativa   che possa essere da deterrente per limitare al minimo la crisi del settore.

Quella stessa politica che tanto ha ricevuto e che non può in un momento di grave recessione lavarsene le mani, ma da subito attenzionare la “vicenda Call Center” unico sbocco occupazionale nella nostra regione,  per scongiurare che tantissimi giovani possano “arricchire” il precariato e aggiungersi a quel 40% di disoccupati o inoccupati in Italia. Sarebbe opportuno puntare sulla creazione di  una “Zona Franca” in Calabria che consenta: la riduzione dell’Irap, la defiscalizzazione dei costi per le aziende e l’istituzione di un organo di controllo.

Bisogna agire immediatamente in  tutti i modi possibili, prima che il sistema Call Center imploda e impoverisca ulteriormente una regione che da tempo, lentamente, si avvia ad una  desertificazione occupazionale".

UGL Telecomunicazioni Calabria

highlanders2

 

Tornati in campo a pochissimi giorni dalla trasferta di Crotone, gli Assitur Highlanders hanno ospitato nell’ultima giornata di campionato i capolista Eagles Salerno.

La circostanza che il risultato finale della partita non avrebbe comunque modificato la classifica finale del girone A (con i salernitani stabilmente al primo posto e i catanzaresi sul secondo gradino) non ha influito più di tanto sull’andamento della gara che ha visto le due compagini dare vita ad un confronto aspro ma all’insegna della lealtà e della correttezza.

I campani hanno comunque dimostrato sul campo per l’ennesima volta di essere la squadra più forte del girone meridionale della III divisione del campionato di football americano, conquistando la sesta vittoria consecutiva e concludendo la regular season a punteggio pieno.

Il match ha visto nei primi minuti  gli Eagles andare subito al touchdown e gli Assitur Highlanders pareggiare dopo pochi minuti con una bella corsa di Marco Megna.

Dopo il momentaneo pareggio pero’ la squadra campana prendeva il largo, con un gioco vario di lanci e corse, commettendo pochissimi errori in attacco e lasciando pochi margini di manovra alla difesa catanzarese, nella quale svettava il linebacker Emanuele Filiberto Denaro, autore di un’ottima prestazione personale, risultando a fine gara in assoluto il migliore in campo tra gli Highlanders.

L’attacco calabrese alternava giocate positive a momenti di blackout e , per tutto il primo tempo,non riusciva a mettere punti a tabellino.

La prima frazione si concludeva sul 6- 24 in favore degli ospiti.

Nella seconda parte del match, si vedeva qualche miglioramento nell’attacco catanzarese che infatti realizzava un’altra  meta con Consuele Morrone, runningback, che a fine partita risulterà essere il più bravo tra i suoi nel reparto offensivo.

Gli Eagles dal canto loro, nonostante qualche sostituzione, continuavano a produrre gioco e a macinare yard realizzando altri tre touchdown che fissavano il risultato sul 12-42 finale.

Ora tre settimane di riposo e preparazione attendono tutte le squadre qualificate ai playoff, che vedranno -sabato 24 Maggio -nel primo turno gli Assitur Highlanders Catanzaro -in trasferta a Barletta -rendere visita ai locali Mad Bulls.

La corsa, per i team qualificati alla fase finale, è appena all’inizio: in palio, per il vincitore, il titolo di campione italiano di III divisione.

Platania - Diocesi Lamezia Terme -Don Pino Latelli e Suor Corradina con i ragazzi in posa

 

Organizzata dal gruppo liturgico della parrocchia San Michele Arcangelo di Platania (Cz), si è svolta nei giorni scorsi, presso la Casa Nazareth di Villa Rosa in contrada Acquavona del piccolo centro del Reventino, la giornata di spiritualità che ha visto come protagonisti i ragazzi che frequentano il catechismo e i loro genitori. Il tema affrontato è stato «La misericordia e la tenerezza del Padre nel pensiero di Papa Francesco». Nel corso della celebrazione eucaristica il parroco don Pino Latelli ha affermato:« Papa Francesco, che ha improntato la sua vita e il suo pontificato sulla umiltà e sulla semplicità, fa cogliere nei suoi gesti e nelle sue parole la tenerezza e la misericordia divina. Sempre più sul volto di Papa Francesco, che ci parla con la lingua della tenerezza e dell’amore, traspare quello del Padre della parabola del figliol prodigo. Papa Francesco, che possiede un cuore dolce, tenero e caldo, - ha concluso il sacerdote - è un “padre” che ascolta e accoglie e sa trasmettere a ogni uomo un riflesso della carezza di Dio». Monsignor Giuseppe Ferraro, già direttore della Caritas della diocesi di Lamezia Terme, ha illustrato ai piccoli ascoltatori, dopo il sacro rito, con parole semplici ma incisive, il tema centrale del ritiro con riferimento e alla luce delle tre parabole chiamate della misericordia: la pecora smarrita, la moneta perduta, il padre misericordioso. «Il tema che percorre tutte e tre le parabole – ha sottolineato monsignor Ferraro -   è l'amore di Dio Padre per ogni uomo, in modo particolare per i peccatori. Con il suo atteggiamento misericordioso, Gesù manife­sta ad essi il vero volto del Padre che non punisce il peccatore, ma lo salva con il suo amore. Gesù, il figlio di Dio, opera come il Padre: cerca e accoglie i peccatori, chiamandoli alla conversione. Papa Francesco che – ha concluso il sacerdote - ha ricordato più volte come la tenerezza e la misericordia sono l'essenza e la base del Vangelo, con i suoi gesti, il grande calore e le sue parole si mostra a tutti, anche ai non credenti, come un padre buono, che accoglie, ascolta e che ama veramente i suoi figli bisognosi di comprensione, di perdono, di amore». Dopo l’esposizione dell’interessante tematica, i partecipanti si sono divisi in gruppi, guidati ognuno dai catechisti Suor Corradina delle Figlie del Preziosissimo Sangue, Angelina De Fazio, Battista Gallo, Caterina Mercuri e Melissa Caruso che hanno fatto incontrare i ragazzi con Dio, padre buono e misericordioso, che chiama i suoi figli a vi­vere in comunione con lui e a ritornare nella sua casa quando se ne allontanano. Dopo il pranzo e una breve ricreazione, è stata celebrata la “Festa del perdono” con una liturgia penitenziale durante la quale i genitori e i giovani hanno incontrato l’amore e il perdono di Dio nel sacramento della Riconciliazione.

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