Con l'appello dei detenuti collegati in videoconferenza è cominciato alle 9:30 il processo per la cosiddetta Mafia Capitale. Il presidente della X Sezione, Rosanna Ianniello, ha verificato i collegamenti tv relativi ai detenuti reclusi fuori Roma e tra questi Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, principali imputati del processo. In aula presenti, tra gli altri imputati Luca Odevaine,da alcuni giorni agli arresti domiciliari, e l'imprenditore Daniele Pulcini. L'udienza si tiene nell'aula Occorsio del Tribunale di Roma stipata all'inverosimile.
Luca Odevaine ammette, a margine del processo, di aver "fatto degli errori, ho ammesso le mie responsabilità e ora sto collaborando con i magistrati. "Odevaine un pentito? Più che altro una persona che ha commesso degli errori, ha ammesso le sue responsabilità in relazione a delle dazioni di denaro e sta collaborando con i magistrati. Anche questa volta ha scelto di stare dalla parte della giustizia", ha detto Luca Petrucci, legale di Luca Odevaine, ex componente del Tavolo nazionale immigrazione, considerato dai Pm di Roma a libro paga di Mafia Capitale. Odevaine alla vigilia del maxiprocesso ha ottenuto gli arresti domiciliari dopo 11 mesi di carcere.
"Massimo Carminati in questo processo parlerà, è intenzionato a difendersi in modo diverso dal solito perché vuole chiarire un sacco di cose e lo farà". E' quanto annuncia l'avvocato Giosue' Naso, difensore dell'ex terrorista che secondo la Procura di Roma sarebbe a capo del clan di Mafia Capitale. A pochi minuti dall'inizio della prima udienza del maxiprocesso a Mafia Capitale, Naso afferma che il suo cliente, che dal giorno dell'arresto non ha mai parlato con i pm, quando toccherà a lui sarà pronto a parlare davanti ai giudici della X sezione penale. "Di tutta questa storia a Carminati ha dato particolarmente fastidio - ha aggiunto Naso che già oggi in aula solleverà una serie di eccezioni preliminari - il fatto che il suo nome sia stato accostato alle parole 'mafia' e 'droga'. Con la mafia non c'entra proprio nulla e la droga gli fa veramente schifo. E non parliamo delle armi che non sono mai state trovate".
Il penalista ha commentato anche le prime sentenze arrivate in settimana e in particolare il fatto che il gup Anna Criscuolo abbia riconosciuto ad un collaboratore di Buzzi, Gammuto, l'aggravante mafiosa. "Si tratta di una decisione ampiamente attesa, arrivata in forma assolutamente tempestiva. Noi da un anno stiamo aspettando di comparire davanti al tribunale - conclude - e, guarda il caso, gli immediati verranno celebrati proprio alla vigilia di questa sentenza gup e dell'arresto di alcuni giorni fa della dirigente Eur Spa, Clelia Logorelli, per corruzione. Questo per far capire il clima. Secondo me c'e' una regia facilmente identificabile che vuole tutto questo. In aula lo dirò a chiare lettere".
"Di tutta questa storia a Carminati ha dato particolarmente fastidio - ha aggiunto Naso che già oggi in aula solleverà una serie di eccezioni preliminari - il fatto che il suo nome sia stato accostato alle parole 'mafia' e 'droga'. Con la mafia non c'entra proprio nulla e la droga gli fa veramente schifo. E non parliamo delle armi che non sono mai state trovate". Il penalista ha commentato anche le prime sentenze arrivate in settimana e in particolare il fatto che il gup Anna Criscuolo abbia riconosciuto ad un collaboratore di Buzzi, Gammuto, l'aggravante mafiosa. "Si tratta di una decisione ampiamente attesa, arrivata in forma assolutamente tempestiva. Noi da un anno stiamo aspettando di comparire davanti al tribunale - conclude - e, guarda il caso, gli immediati verranno celebrati proprio alla vigilia di questa sentenza gup e dell'arresto di alcuni giorni fa della dirigente Eur Spa, Clelia Logorelli, per corruzione. Questo per far capire il clima. Secondo me c'e' una regia facilmente identificabile che vuole tutto questo. In aula lo dirò a chiare lettere
Chiederà invece di nuovo il patteggiamento Salvatore Buzzi, stando a quello che dice il suo difensore Alessandro Diddi: "È una grave lesione del diritto di difesa: non potrà partecipare e rendere dichiarazioni spontanee con la tempestività riservata agli altri imputati", dice il legale, "E con il calendario così fitto io per un anno praticamente non potrò vederlo. A Roma la mafia non esiste, c'è un cattivo, cattivissmo costume, ma non la mafia. Chiederemo al Tar di annullare il divieto di assistere di persona alle udienze, Buzzi non è in un carcere di massima sicurezza e a queste condizioni questa non è una difesa. Inoltre chiederemo il patteggiamento e stavolta sarà il giudice a decidere senza necessità del parere della procura. Se ci danno il patteggiamento facendo cadere l'accusa di associazione mafiosa ce ne usciamo tranquillamente dal processo".
Tra chi si è costituito parte civile non c'è solo il Campidoglio, ma anche chi, come Armando Finotella, ha perso il posto di lavoro. L'ex dipendente di una delle cooperative che facevano capo a Buzzi spiega: "Mi sono costituito parte civile da solo con un avvocato d'ufficio. A 56 anni non mi prende più nessuno. Facevo l'addetto alle pulizie e ho perso tutto".