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Pubblica amministrazione e disastri ambientali

Roma, Modena, Salerno, Sarno, San Miniato, Genova. Sono diverse migliaia gli sfollati dei tanti centri italiani che negli ultimi due anni hanno subito danni ingenti a causa delle calamità naturali e del dissesto idrogeologico. Se a questo dramma si aggiungono i costi di gestione delle emergenze che si aggirano intorno a circa 3mld di euro all'anno, si comprende bene come il tema della pianificazione sia strategico per gli enti locali italiani, che continuano a difettare nella programmazione di corrette strategie di prevenzione dell'emergenza.

"La gestione di un Paese ormai fragile dal punto di vista geomorfologico - dichiarano il Presidente di Competere.EU Pietro Paganini e il Segretario Generale Roberto Race - necessita di un cambio di marcia da parte delle amministrazioni pubbliche. La valutazione del rischio non può limitarsi alla sola gestione dell'emergenza, che il sistema della Protezione Civile fa in modo eccellente, ma inevitabilmente deve ricondursi ad una precedente azione strategica che coinvolga tutti gli attori in campo".

"Con questo progetto, oltre allo studio analitico, il think tank Competere - puntualizzano Paganini e Race - lancia una grande campagna di ascolto e sensibilizzazione nei confronti della politica e degli opinion leader affinché si investa nella prevenzione, a partire dal dissesto idrogeologico. Non possiamo continuare a piangere sul latte versato, serve al contrario un grande piano di messa in sicurezza del Paese".

La ricerca, coordinata dal fellow di Competere.EU in Crisis Communication Stefano Cianciotta e dal coordinatore del Dipartimento su Public and Private Management & Governance Paolo Esposito, è la prima del suo genere in Italia.

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