Renzi : "Frenetico immobilismo Ue"
Matteo Renzi, riferendo alla Camera sul Consiglio europeo del 20 ottobre dice che :
Davanti a uno scenario internazionale in continuo movimento, l'azione dell'Europa "sembra caratterizzata da un frenetico immobilismo"...."Il Consiglio europeo si colloca in una dimensione difficile" e si propone di "illustrare la situazione politica dopo quello che è accaduto con il referendum inglese e dopo un anno di consultazioni elettorali. L'Europa ha subito un duro choc con la scelta di un Paese, la prima in sessant'anni, di lasciare la nostra comunità. Non aiuta la nostra discussione il quadro politico internazionale. Il presidente Obama, in un importante articolo pubblicato nei giorni scorsi, ha sottolineato la contraddizione di un mondo più prospero che mai, ma accompagnato da una inquietudine crescente".
In merito al tema dei migranti, Renzi ha specificato: "È fondamentale che l'Italia sia promotrice di una posizione durissima nei confronti di quei Paesi che hanno ricevuto molti fondi e in questa fase si stanno smarcando dai loro impegni assunti formalmente di ricollocamento degli immigrati. Su questo punto vorrei che il mandato fosse forte e il più possibile ampio, non soltanto della maggioranza". Dopo aver affrontato il nodo immigrazione, Renzi parla dell'ocupazione e del costo del lavoro: "Il fatto che gli ingegneri in Italia costino meno che altrove è un fattore di competitività. Se in una brochure il Mise fa notare che si spendono meno soldi è un fatto di competitività. Il vero dramma di questi anni è la differenza tra quanto paga l’imprenditore e quanto mette in tasca il lavoratore", ha aggiunto Renzi. Infine il premier parla del referendum e riferendosi a Brunetta e al deputato del M5S Giuseppe Brescia ha aggiunto: "Brescia ha parlato di dittatura 2.0 a proposito del referendum costituzionale e forse ha in testa che questa sia una dittatura 1.0, Brunetta ha detto che si è fatta carne di porco della democrazia parlamentare. A voi dico che le parole sono importanti. Potete avere tutte le opinioni che volete, fate quello che volete sul referendum, ma questa è una democrazia e mettere in discussione la democrazia in Italia non significa insultare il Governo, ma insultare l’Italia e noi non ve lo permetteremo".
Il premier poi attacca: "L'Europa è a un bivio. Stavolta rischia sul serio. Rischia sul serio di non apparire più come il luogo della speranza per le prossime generazioni. Dopo una serie di appuntamenti preparatori si era pensato di arrivare a Bratislava con un significativo programma di riforme e un documento ambizioso per il futuro dell'Europa. Abbiamo dovuto verificare come questo frenetico immobilismo portasse a poco più che a niente, un documento molto banale, una sorta di somma di tanti riassunti, un elenco di buone promesse. Occorre impostare una strategia differente, immaginare un percorso inedito. L'unico punto positivo che io vedo è stato aver fissato Roma 2017 come data ultima di questo percorso: 60 anni dopo la firma dei trattati istitutivi delle comunità europee, i 27 Paesi si riuniranno e proveranno a immaginare il futuro. Può essere uno spartiacque, ma occorre prendere atto che da parte di tutti il tempo della proposta non può essere sganciato dalla constatazione che quando le cose vanno male occorre dirlo".
Intanto bagarre in Aula alla Camera durante l’intervento di replica del presidente del consiglio, Matteo Renzi. La risposta del presidente del consiglio al presidente dei deputati di Forza Italia ha fatto insorgere l’opposizione. Brunetta aveva accusato il governo di fare "carne di porco" del Parlamento. Renzi, nella replica, ha sottolineato: "Brunetta e Brescia (M5s) parlano di una dittatura 2.0, forse immaginando che quella del governo precedente fosse dittatura 1.0...".
Ma il passaggio che ha portato al capogruppo della Lega, Massimo Fedriga, a chiedere "provvedimenti della Presidenza della Camera nei confronti del presidente del consiglio" secondo il quotidiano Il Giornale è stata una battuta di Renzi: "Brunetta ha detto che ho parlato del nulla. No, onorevole Brunetta, non parlavo di lei". I toni si sono mantenuti accesi per tutta la durata della replica, con grida e anche l’invito di un deputato a Renzi perchè "si faccia sotto...". Ecco, ha risposto Renzi, "questo è il vostro senso di democrazia...". Ma quello che per il premier "è fondamentale dire qui, in questo luogo, all’onorevole Brunetta, è che le parole sono importanti. Qui, ottant’anni fa, qualcuno ha detto parole che hanno portato alla fine della democrazia, qualcuno in questi banchi ha pagato con la vita. Questa è una democrazia e mettere in discussione la democrazia in Italia non vuol dire insultare il governo, ma la libertà e la democrazia del paese che si chiama Italia nonostante voi". Secondo il Giornale Brunetta ha replicato così rivolgendosi anche al capogruppo dem: "Non voglio ricordare al capogruppo Rosato i comportamenti del suo partito nelle passate legislature. Evidentemente il potere di governo o il potere della maggioranza gli ha portato a cancellare la memoria. Nelle Aule parlamentari vige la libertà di dibattito e come il presidente del Consiglio pro tempore Renzi è libero di parlare del nulla così l'opposizione è libera ancora per poco, non so per quanto, di argomentare come crede in quest'Aula".
E ancora: "Non credo che noi dobbiamo subire il giudizio del post comunista Rosato. Quando il Presidente del Consiglio interloquisce con i singoli parlamentari e polemizza con i singoli parlamentari, aizza la polemica e merita ovviamente le risposte del caso. Quindi se io prima ho detto 'azzardo morale' era per dire una cosa nobile per non dire che lei, presidente Renzi, è un imbroglione. Azzardo morale è un termine tecnico che vuol dire non rispettare i patti, e il Presidente del Consiglio è noto, è famoso da sempre per non rispettare i patti, per non rispettare la parola data. Viva Dio in questa Camera in questo Parlamento finché ci sarà libertà di parola, e se Rosato me la consentirà, io questo al Presidente del Consiglio continuerò a dirgli".
Intanto il Foreign Office britannico si scusa con l'Italia per il questionario nelle scuole in cui si chiede ai connazionali se siano italiani, napoletani o siciliani, come come ha denunciato il Messaggero. L'ambasciata italiana aveva protestato contro la modulistica in questione, ricordando che l'Italia è un paese unito dal 1861.
E ora, il Foreign Office si scusa per i moduli scolastici britannici, come riferisce l'ambasciatore d'Italia a Londra, Pasquale Terracciano, che ieri aveva inviato una nota verbale di protesta «deplorando l'accaduto» ed assicurando «un intervento perché vengano subito rimosse queste categorizzazioni non giustificate e non giustificabili». Terracciano sostiene di aver ricevuto una «telefonata che preannuncia un messaggio formale di scuse».
Il Foreign Office ha tra l'altro fatto sapere che «verificherà per quale motivo, in pochi e isolati distretti scolastici, siano state introdotte queste categorizzazioni, che peraltro non avevano alcuna volontà discriminatoria, ma semplicemente miravano all'accertamento di qualche ulteriore difficoltà linguistica per i bambini da inserire nel sistema scolastico inglese e gallese».