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Venerdì, 01 Novembre 2024

Nasce a Palermo, al Nuovo Montevergini, sotto l’egida dell’Assessorato alla Cultura del Comune e del Teatro Biondo, il progetto #cittàlaboratorio – Teatro e idee in movimento.

Partendo simbolicamente dalla forte identità culturale generata da autori che hanno raccontato Palermo, #cittàlaboratorio intende valorizzare il patrimonio di scritture e, al contempo, tracciare una mappa della nuova creatività, coinvolgendo e sostenendo concretamente le energie artistiche, le commistioni culturali e stilistiche, i giovani artisti. In occasione di Palermo Capitale dei Giovani 2017 e in vista di Palermo Capitale della Cultura 2018, #cittàlaboratorio avvia un laboratorio creativo, uno spazio aperto di discussione e di produzione.

«Con questo progetto il Nuovo Montevergini rientra nel circuito culturale della città dice il direttore del Teatro Biondo, Roberto Alajmo Un obiettivo conseguito nel momento di massima espansione del teatro cittadino, per consentire a tutti gli operatori di guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici culturali».

«Già sede della Scuola dei Mestieri dello Spettacolo del Teatro Biondo diretta da Emma Dante, che ha portato grandi successi nazionali ed internazionale ai giovani allievi, con Città Laboratorio il Teatro Montevergini conferma la propria vocazione alla sperimentazione ed alla formazione all’arte teatrale, con particolare attenzione ad i giovani talenti del territorio – dichiarano il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano L’inserimento nel copioso programma di una sezione dedicata ai drammaturghi della città, Gennaro, Licata, Perriera, Scaldati, collega la storia del teatro palermitano alle nuove generazioni ed anticipa in tal modo uno degli obiettivi fondanti il progetto di Capitale Italiana della Cultura, che è lo sviluppo a base culturale del territorio attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio culturale materiale ed immateriale ed al contempo la promozione delle eccellenze locali in un’ottica di rinnovamento. Percorso per altro tracciato dalla staffetta tra Capitale Italiana dei Giovani 2017 e capitale Italiana della Cultura 2018».

Il progetto è partito nei giorni scorsi con il laboratorio di teatro sensoriale La poetica dello spazio, lo stupore, il rischio e la trasformazione condotto da Gabriel Hernández e Pancho García, membri fondatori del Teatro de los Sentidos, al quale hanno preso parte venti giovani performer (under 35) e che si è concluso con una presentazione al pubblico emozionante e partecipata.

Il 14 dicembre #cittàlaboratorio entrerà nel vivo affrontando il tema “La poetica della città attraverso lo spazio teatrale”, con la messa in scena di Ai quattro punti del mondo, muovono arcangeli il vento ed i colori (in scena fino al 16 dicembre), drammaturgia in quattro quadri dedicata all’opera di Vincenzo Consolo. Un progetto teatrale di Alfio Scuderi con Filippo Luna, Stefania Blandeburgo, Gaia Insenga, Chiara Muscato, con la danzatrice Giovanna Velardi e le musiche eseguite dal vivo da Gianni Gebbia e Dario Sulis; le scene e le installazioni video sono di Enzo Venezia.

Ai quattro punti del mondo… è un percorso drammaturgico disegnato proprio negli spazi del Nuovo Montevergini, una creazione originale e inedita dedicata all’opera di Consolo, le cui parole risuoneranno nei diversi ambienti evocando una città che l’autore siciliano spesso ha raccontato. Un racconto duro, emotivo, che traccia la storia drammatica di una città lacerata dalla guerra di mafia, divisa dalle sue stesse contraddizioni, travolta dalla politica degli anni neri. Tuttavia le parole di Consolo, adattate nel percorso drammaturgico dal regista, ci guidano verso una fisiologica reazione, l’ideale catarsi di una città che si rialza e reagisce.

Il 17 dicembre, alle 18.00, la platea del Montevergini accoglierà una giornata di riflessione su I drammaturghi di Palermo, dalla memoria al futuro, curata da Guido Valdini, alla quale prenderanno parte Matteo Di Gesù, Roberto Giambrone, Salvatore Rizzo, Piero Violante, che parleranno di quattro autori esemplari: Nino Gennaro, Salvo Licata, Michele Perriera e Franco Scaldati.

A seguire, alle 21.15, andrà in scena la performance Palermo d’autori: Gennaro/Licata/Perriera/Scaldati; gli attori Serena Barone, Aurora Falcone, Costanza Licata, Salvo Piparo, Giuditta Perriera, Gianfranco Perriera, Massimo Verdastro ricorderanno i quattro autori palermitani, attraverso i loro testi, con le musiche di Salvatore Bonafede eseguite dal vivo, le luci e video curati da Michele Ambrose e la regia di Umberto Cantone.

Gli incontri, i laboratori, il premio e le performance hanno l’obiettivo di immaginare un archivio vivente del patrimonio drammaturgico palermitano, nella convinzione che l’essenza di Palermo è in primo luogo la propria lingua, che ha trovato nella forma teatro una delle sue più dinamiche espressioni. Un progetto articolato, che intende avviare una ricognizione critica delle poetiche espresse da un gruppo di drammaturghi, che tale identità hanno contributo a far emergere e a diffondere, inaugurando tendenze e fondando metodi ispiratori delle più significative esperienze della nuova scena. La loro eredità, assimilata, dibattuta, ripensata, è il punto di partenza per le nuove generazioni di scrittori e drammaturghi.

Palermo Capitale dei giovani 2017 e Palermo Capitale della cultura 2018, trovano una sintesi nel Premio teatrale Città di Palermo #cittàlaboratorio, che si rivolge agli artisti siciliani under 35, con lo scopo di premiare, attraverso la produzione dello spettacolo, il progetto ritenuto più interessante da un osservatorio critico. Una vera opportunità creativa e produttiva per i giovani artisti siciliani che, grazie al premio, potranno entrare in relazione con due prestigiose istituzioni teatrali: le Orestiadi di Gibellina e il Teatro Biondo. Il progetto vincitore, infatti, riceverà una quota di produzione pari a 10.000 euro così suddivisi: 2.000 euro per presentare un’anteprima del lavoro alle Orestiadi di Gibellina nel luglio 2018 e 8.000 euro per presentare il lavoro definitivo presso il Teatro Biondo di Palermo nell’ottobre 2018.

Sono 13 i progetti selezionati, che presenteranno i loro studi al Nuovo Montevergini il 18 e 19 dicembre, nel corso delle selezioni aperte al pubblico.

 

E' la caduta dall'Olimpo dello star system del produttore cinematografico Harvey Weinstein, tra i più influenti al mondo, travolto da uno scandalo per molestie culminato con l'allontanamento dalla società che lui stesso ha contribuito a fondare, la 'The Weinstein Co.'. Contro di lui hanno puntato il dito diverse dipendenti e attrici, da Ashley Judd ad  Asia Argento scatenando una bufera nata dalle rivelazioni del New York Times e un effetto domino di denuncie senza fine  Il produttore, anche espulso dal club degll'Accademy degli Oscar, è stato anche co-fondatore di Miramax, poi ceduta a Disney, ha realizzato insieme al fratello grandi successi come Shakespeare in Love, Genio Ribelle, The Imitation Game, Il discorso del re, The Iron Lady.

Dopo l'articolo del New York Times, Weinstein - dal 2007 sposato con la stilista Georgina Rose Chapman e padre di due figli - ha fatto mea culpa: "sono consapevole che il modo in cui mi sono comportato con alcune colleghe in passato ha causato molto dolore e chiedo scusa". Poi, pero', ha minacciato il quotidiano newyorkese di fargli causa per diffamazione. E Lisa Bloom, uno dei suoi legali, ha dichiarato che Weinstein "nega molte delle accuse, che sono totalmente false".

Intanto, i democratici stanno ricevendo parecchie pressioni perche' restituiscano o donino in beneficenza milioni di dollari in finanziamenti ricevuti dal produttore: secondo il Center for Responsive Politics Weinstein e la sua famiglia hanno sborsato oltre 1,4 milioni di dollari dal 1992, inclusi 800 mila dollari al partito democratico.

Il New Yorker scrive che il produttore di Hollywood Harvey Weinstein, coinvolto in un vasto scandalo a sfondo sessuale, avrebbe assoldato nell'autunno dello scorso anno investigatori privati, tra cui ex agenti del Mossad, per raccogliere informazioni su attrici e giornalisti che si preparavano a diffondere le accuse nei suoi confronti. Due investigatori privati, continua il New Yorker, si incontrarono usando false identità con l'attrice Rose McGowan, che accusò poi Weinstein di stupro, per carpirle informazioni.

La valanga di denunce degli abusi ad Hollywood vengono dal fatto ''che le donne finalmente stanno scoppiando, è normale perché la nostra rabbia è atavica e sta uscendo come la lava di un vulcano. Le donne sentono il bisogno di denunciare perché sono stanche di subire e non so dove finirà''. Lo dice Monica Bellucci, incontrando i giornalisti, poco prima di ricevere all'Auditorium parco della Musica di Roma il Premio Virna Lisi.

Stasera l'interprete di Sulla via lattea riceverà il premio da Giuseppe Tornatore: cosa pensa dall'accusa contro di lui? ''Ho girato per 5 mesi con Giuseppe Malena, poi delle pubblicità, e un piccolo ruolo in Baaria. Tra noi c'è un rapporto d'amicizia che va avanti da 20 anni, lo continuo ancora oggi a sentire sempre, gli ho chiesto consigli nella mia vita, ho per lui molta stima e rispetto. Grazie a lui mi si sono aperte molte porte''. L'accusa ''mi stupisce, non è l'uomo che conosco io''. Ora la Bellucci sta per partire per l'Australia, dove girerà "un horror fantascientifico un po' gore un po' ironico, Nekromancer di Kiah Roche Turner. Sono contenta perché faccio una cattivissima vera, senza redenzione, è la prima così che faccio al cinema. E' un po' anche il mio ritorno al genere''.

Venendo al premio Virna Lisi, ''sono molto onorata di ricevere un riconoscimento dedicato a un'attrice icona italiana e internazionale - dice - punto di riferimento per tutti noi, per talento, intelligenza, bellezza ed eleganza sullo schermo e nei modi, nella vita''. La prima volta ''l'incontrai all'anteprima Malena, mi sembrava magico che un'attrice così incredibile mi venisse a fare complimento. Il nostro ultimo incontro è stato in un ristorante, io ero incinta di Leonie. Bellezza, gentilezza e classe l'hanno accompagnata sempre''

Quello che sta succedendo adesso ''cambierà delle cose che devono cambiare assolutamente. Bisogna cominciare a vedere la donna come un essere umano con pari diritti all'uomo. Se pensiamo che nel passato la donna mangiava a tavola i resti di quello che mangiava l'uomo. E sembrerebbe che proprio per questo motivo, in alcune realtà, le donne siano rimaste di statura più piccola, perché si nutrivano meno bene''. L'attrice difende anche chi ha denunciato gli abusi solo dopo molto tempo: ''A volte si resta bloccate dalla paura, come capita a un uccello chiuso in gabbia. Quando la apri non esce, perché non sa cos'è la libertà. Le donne stanno ancora imparando a essere libere''.

Anche a se volte ''le dichiarazioni possono uscire in maniera non corretta, affrettata, perché quando scoppi si può scoppiare male, bisogna andare avanti perché questa rabbia interna è stata repressa per troppo a lungo'' aggiunge, dicendosi felice ''che le mie figlie siano nate in un periodo storico in cui donne iniziano a parlare e uscire dalla paura''. L'attrice pensa ''non ci sia donna, in ogni campo, che non conosca un gesto inopportuno di un uomo. 

Dobbiamo imparare presto a difenderci, io lo faccio da quando avevo 14 anni, da prima che iniziassi a lavorare''. Il mondo del lavoro poi ''crea situazioni di potere che scatenano a volte dinamiche non corrette. E certi comportamenti poi secondo me non sono motivati dalla sessualità ma dalla paura. Alcuni uomini sono eccitati dalla paura della preda, vedendola sentono il loro potere''. 

A chi le chiede un commento sulle dichiarazioni di Daniel Craig che la rivorrebbe a fianco, dopo Spectre, anche nel prossimo James Bond, risponde, di nuovo sorridendo: ''Non posso dire nulla''. 

Le cose ''mi pare stiano iniziando a cambiare - commenta sorridendo - vedo già delle differenze nei comportamenti maschili, mi sembrano molto più gentili''. E' importante tuttavia ''prestare attenzione a distinguere tra quella che è un'avance e la molestia''. E comunque ''l'abuso di potere tocca tutti i generi, ho anche incontrato donne di potere che si comportano nella stessa maniera. Il potere logora''. 

Teatro Cilea di Reggio Calabria gremito, straripante di entusiasmo ed emozioni! Un altro storico successo di Fatti di Musica, il Festival del miglior live d’autore ideato, diretto e organizzato da trentuno anni in Calabria da Ruggero Pegna, che ha presentato un evento straordinario: dopo Londra ed Helsinky, la prima e unica tappa in Italia di “Preludio”, l’inedito spettacolo evento del mitico musicista e cantautore brasiliano Gilberto Gil con la Banda Cortejo Afro di Salvador di Bahia di Mestre Gordo, le voci liriche del Nucleo dell’Opera di Bahia, Graça Reis, Juliana Bastos, Carlos Eduardo Santos e Josehr Santos e l’Orchestra calabrese diretta dal compositore e ideatore del progetto artistico, Aldo Brizzi. 

Suggestivi i costumi e le scenografie di Alberto Pita, fondatore del Cortejo Afro e di Rosangela Nascimento. Una serata magica, d’internazionalità vera per la Calabria, con un mito assoluto e uno spettacolo originale per la prima e unica volta in Italia, solo quattro tappe in Europa. Prima dell’inizio dello spettacolo, Pegna ha consegnato a Gilberto Gil, insieme al conduttore Max De Tomassi di Rai Radio1, il “Riccio d’Argento - Premio Miti della Musica” dell’orafo calabrese Gerardo Sacco.

Bravissimi i musicisti calabresi selezionati dal maestro Francesco Perri che, nello spirito del gemellaggio tra Reggio, la Calabria e il Brasile, hanno composto l’Orchestra diretta da Aldo Brizzi: Paolo Bennardo, tromba, Gianluca Bennardo, trombone, Andrea Affardelli, tuba, Vincenzo Baldessarro, contrabasso, Claudio Comito, flauto 1, Giuseppe Santelli, pianoforte, Flaminio Marino, tromba, Pasquale Pecora, clarinetto 1, Paola Troiano, flauto 2, Pasquale Allegretti Gravina, violino. Il pubblico è stato  accolto in teatro dalla splendida mostra fotografica “Bahia” della giornalista, scrittrice e reporter Patrizia Giancotti.

La serata è stata aperta dalla travolgente incursione in teatro dei venticinque tamburi “di casa” del gruppo reggino di Luca Scorziello, seguita dai saluti dell’assessore comunale alla Cultura Irene Calabrò, portavoce della soddisfazione del sindaco Falcomatà e dell’intera Amministrazione per il successo internazionale dell’ambizioso progetto artistico-culturale. Presenti anche numerosi inviati di stampa nazionale e brasiliana.

Per Gilberto Gil, con i suoi 11 dischi d’oro, 5 dischi di platino, più di 5 milioni di copie di dischi vendute, è stato un altro successo, un nuovo straordinario progetto artistico. Il numerosissimo pubblico, arrivato per l’occasione da varie parti d’Italia, ha partecipato ad una vera festa.  La grande musica e la cultura del Brasile tutta in una sera, tra samba, afropop brasiliano, ritmica afro-baiana, le voci liriche dell’Opera di Bahia  e i suoni dell’ Orchestra, tutto condito dall’allegria, i colori e i costumi tipici che hanno connotato ben diciannove edizioni del Carnevale di Bahia. Fondato nel 1998 a Salvador, il Cortejo Afro, con tutta l’eleganza e la forza della ritmica afro-baiana, ha inondato il Teatro Cilea di suoni, entusiasmo ed energia.

Soddisfatto  a fine spettacolo Ruggero Pegna, organizzatore dell’evento: E’ stato uno degli appuntamenti musicali di maggior prestigio e originalità che abbiano mai toccato il Sud. Per la Reggio e la Calabria,  una serata da protagoniste di un evento unico e davvero internazionale. Lo sforzo enorme profuso per suggellare nel modo più eclatante l’originale gemellaggio musicale e culturale portato avanti quest’anno dal mio Festival, tra Reggio, la Calabria e il Brasile, è stato premiato da un successo di pubblico ed entusiasmo indimenticabile, da una serata incredibilmente magica.”.

“Reggio chiama Rio – Fatti di Musica Brasil”, realizzato in collaborazione con “Alziamo il Sipario” del Comune di Reggio Calabria, la Regione Calabria e la Comunità Europea, si chiuderà il 28 novembre sempre nella splendida cornice dello storico Teatro Cilea con il concerto di Yamandu Costa, considerato uno dei più grandi chitarristi del mondo, mentre Fatti di Musica di Ruggero Pegna presenterà il 24 e 25 novembre al Palacalafiore dello Stretto la prima assoluta di una colossale Opera Musicale sulla vita e i miracoli di San Francesco di Paola. Come recita lo slogan coniato da Pegna per questa edizione del suo Festival “la Calabria guarda al mondo!”.

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