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Venerdì, 01 Novembre 2024

 

Inizia fra pochi giorni a Roma al teatro Petrolini la commedia teatrale Punto Gin con la regia di Roberto Belli e le scene e i costumi di Federica Sollazzo

Parlando con i protagonisti il Corriere del Sud, scopre che nel trama non bisognerebbe mai esagerare con l'alcool!

Il giorno dopo, oltre al consueto mal di testa post sbronza, si rischia di ritrovarsi uno sconosciuto alla porta desideroso di dare seguito ad una love story occasionale nata all'ombra di un gin tonic di troppo!

Da qui prende il via la più classica ed esilarante commedia degli equivoci, dove l'effetto comico è garantito dall'improbabile e serissimo tentativo di nascondere al proprio partner un ipotetico tradimento di cui, per motivi alcolici, non c'è traccia nella memoria.

In un crescendo di situazioni esilaranti dove tutti vengono, loro malgrado, coinvolti in una girandola di sotterfugi e doppi sensi, i nostri protagonisti si destreggeranno alla ricerca dell'agognato happy end, che però in questa occasione non è così scontato.

Il Corriere del Sud ha fatto una chiacchierata con qualcuno dei protagonisti tutti bravissimi, ma alle prove si è riuscita a trovare solo Nadia Clivio, attrice laureata in Architettura e l’amico di una vita l’attore Antonio Messina ex funzionario delle Nazioni Unite e Manuela Di Salvia

Lo sai Giorgio - mi dice Antonio - fare l’Attore e il mio modo di esternare parti di me nascoste, dare ogni volta corpo e anima a diversi personaggi mi arricchisce a livello personale, attraverso la storia, il vissuto, le esperienze e situazioni del personaggio stesso. In ultimo, fare teatro è una stimolante esperienza umana. Ti mette a contatto con persone diverse con cui fai esperienze di condivisione emotiva. In poche parole il teatro è VITA, difficile staccarsi una volta saliti su quelle tavole polverose di legno.

Ma vediamo chi sono gli attori con cui abbiamo chiacchierato della commedia teatrale Punto Gin:

Nadia Clivio

Nata a Sarnico (Bergamo) il 13 gennaio 1975, ha vissuto nella provincia di Brescia fino all’età di 11 anni, per poi trasferirsi stabilmente a Roma.

Affascinata dal mondo del teatro sin da bambina, si iscrive al primo corso di teatro solo dopo la maturità classica, nel 1995, presso l’Associazione Culturale Controchiave.

Mentre prosegue negli studi universitari in architettura, continua ad approfondire la sua formazione artistica, facendo esperienze con diversi registi tra cui Stefania De Sanctise Claudio Boccaccini, con i quali sperimenta e approfondisce le proprie capacità interpretative nell’ambito della recitazione drammatica, esibendosi negli spettacoli ‘Il normale dolore dei matti’, ‘Arrivederci, forse, mai’, ‘Nostos’, ‘Il cielo è sempre più blu’. Con Giancarlo Fares apprende le tecniche preliminari del teatro di narrazione.

Sperimenta la sua vis comica per la prima volta nel 2011, su richiesta di due amiche che si cimentano nella loro prima regia, con lo spettacolo ‘I costruttori di Imperi’ di Boris Vian, in cui interpreta un personaggio minore ma di gran temperamento.

Seguono spettacoli dove alterna personaggi comici e drammatici sempre con grande curiosità e passione, collaborando anche alla parte grafica e scenografica.

Nel 2015 lavora in due spettacoli dell’autore Gianni Clementi, che riscuotono gran successo di pubblico ‘Una volta nella vita’ con la regia di Giancarlo Fares e ‘I suoceri albanesi’ con la regia di Massimo Cardinali. Con quest’ultimo spettacolo ha l’occasione di esibirsi in diversi teatri in Italia, Fabrica di Roma (Viterbo), Ponte nelle Alpi (Belluno) e Gorizia dove nel 2016 vince il premio come miglior attrice protagonista.

Con un piede in cantiere e un piede sul palco, si diverte a definirsi un’archi-attrice!  

Antonio Messina

Nato il 22 dicembre 1957 ed e sempre stato attratto dal mondo dello spettacolo scopre già nei primi anni vita la dedizione al canto ed imitazioni , che lo porta ad improvvisare primi spettacolini per i vicini di casa nascosto nella carcassa di una radiolona ANNI 50 Nella maggiore età entra nel mondo lavorativo come impiegato nelle Nazioni Unite presso la FAO di Roma.A 40 anni scopre il fuoco sacro del teatro prendendo parte a svariati spettacoli nel territorio romano.Prende parte nel laboratorio teatrale nel 1999 di Max Amato in preparazione del lavoro teatrale "Quello che facciamo, quello che sentiamo ". Nel 2000 frequenta la scuola di teatro popolare di Fiorenzo Fiorentini.

Sperimenta e mette in pratica le proprie capacità attoriali in varie commedie nel corso degli anni,ruol comici e drammatici  Molte, sono le commedie messe in scena nel corso di questi anni ai vari testi di G. Clementi: Alcazar, Nemici come prima, Grisu' Giuseppe e Maria e I suoceri Albanesi.in diversi teatri in Italia, Fabrica di Roma (VT), Ponte nelle Alpi (BL), Pasiano (PN) e Gorizia dove nel 2016 viene premiato in tutti i teatri come miglior attore non protagonista e vari premi di riconoscimento come miglior attore. Con I suoceri Albanesi ha l'occasione di esibirsi in diversi teatri in Italia, Fabrica di Roma (VT), Ponte nelle Alpi (BL), Pasiano (PN) e Gorizia Altri spettacoli fanno parte del suo lungo Iter teatrale: Nell'Anno del Signore (regia di A.Avallone), 1994,Tre sull'altalena, Iugula, La cena dei cretini , Il mistero dell'assassino misterioso, Arsenico e vecchi merletti,La tela del ragno e Black comedy.

Manuela Di Salvia 

 nata a Roma il 15/12/1973

Formazione cominciata presso la Permis de Conduire  con  Massimiliano Milesi.

Seguono stage con Marco Solari (teatro di ricerca anni 70)

Vari ruoli interpretati sia nella commedia che nella tragedia da La contessina Julie di strindberg  (nel ruolo della protagonista)

A ruoli coperti in un trio cabaretistico con Le  Basta Guardarle  arrivando in finale a Riso in Italy.

 

Il Cinema italiano ed internazionale è in lutto. Il 23 dicembre il noto produttore Manolo Bolognini si è spento per un arresto cardiaco all'età di 92 anni nella sua abitazione romana di via Cassia. La triste notizie attraverso un'Ansa della figlia Carlotta, la quale ha spiegato che suo padre ha mantenuto fino all'ultimo vivo l'entusiasmo e la progettualità verso il suo amatissimo lavoro.
Nato a Pistoia il 26 ottobre 1925, fratello di Mauro, che segue da giovanissimo, inizia a muovere i suoi primi passi nella "fabbrica dei sogni" degli anni '50  in veste di Segretario di produzione in pellicole come "La Romana" di L. Zampa, "Le notti di Cabiria" di F. Fellini, grandi successi degli anni '50 e successivamente come Direttore di produzione, quindi, in qualità di Organizzatore generale di una ventina di pellicole. Fra queste ultime figurano i nomi maggiormente significativi del nostro Cinema e a tal riferimento è importante ricordare film come "Il Generale della Rovere" di R. Rossellini, "Il Bell'Antonio" e "Senilità" di M. Bolognini, "Il Vangelo secondo Matteo" di P. P. Pasolini.
Nell'esercizio della sua attività cinematografica ha lavorato spesso al fianco del fratello Mauro, maggiore di due anni.
Tutti lo ricorderanno come il creatore del successo di "Django", il fortunatissimo western del 1966 con protagonista Franco Nero, per la regia di S. Corbucci, che ispirò il regista Quentin Tarantino in  un remake rimasto nella storia del cinema.
Ha ricoperto il ruolo di Produttore esecutivo, alternandolo a quello di Produttore in proprio, nella realizzazione di un'ampia pagina di rilievo del nostro cinema, dove figurano film come "La cicala" di A. Lattuada, "Casa Ricordi" di M. Bolognini e "Il grande Fausto" di A. Sironi, solo per citarne alcuni.
Le sue pellicole hanno visto interpreti del calibro di Kirk Douglas, Roger Moore e Ben Gazzara e George Hilton.
Manolo Bolognini negli anni ha partecipato ai principali Festival cinematogratici, ottenendo lusinghieri riconoscimenti di critica e pubblico, in quanto ha rappresentato a pieno titolo un produttore perfezionista, illuminato ed antesignano,  poichè ha saputo apportare sostanziali cambiamenti nel modo di concepire il cinema.
Egli, dotato di straordinaria fantasia, in tante occasioni è riuscito ad ingegnarsi per ottimizzare l’italianissima "arte di arrangiarsi" anche nei periodi in cui i mezzi a disposizione per la realizzazione di un film erano limitati e ciò denota l'autentica passione che ha caratterizzato il suo percorso professionale.
Nel 1999 il suo film "L’ombra del gigante" di R. Petrocchi viene selezionato al "Berlinale", il famoso Festival di Berlino e nel 2005 ha  prodotto il film drammatico-poliziesco "Raul", coraggiosa trasposizione di "Delitto e castigo", Opera prima del figlio Andrea, all'esordio come regista, con protagonisti Giancarlo Giannini e Alessandro Haber.
Fra le tante onorificenze, la Presidenza onoraria nel 2014 del "Centro Mauro Bolognini" all'interno del quale ha profuso tante energie per mantenere viva la memoria di suo fratello e il suo straordinario apporto al Cinema e in questo è sempre stato affiancato dalla figlia Carlotta.
L'attività di Manolo Bolognini, portata avanti con convinzione, competenza ed intelligenza e  contrassegnata da successi di respiro internazionale, costituisce motivo di orgoglio per il nostro Cinema.
La redazione del Corriere del Sud si unisce al cordoglio dei figli Carlotta ed Andrea e dei familiari ed amici.

Dal 12 al 17 dicembre Roma ospita la XVI edizione del Premio Europa per il Teatro e la XIV edizione del Premio Europa Realtà Teatrali. Un’occasione, non comune, per incontrare e conoscere da vicino gli artisti premiati, vedere i loro spettacoli o performance e frequentare spazi di approfondimento sul loro approccio al teatro. Il Premio Europa per il Teatro rientra quest’anno in Italia, come progetto speciale del Ministro dei Beni Culturali, a Roma, città in cui chiude idealmente l’anniversario dei 60 anni dai Trattati di Roma ed apre, in qualità di prima iniziativa, l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018. 

Queste celebrazioni coincidono con il 30° anniversario del Premio Europa, la prima iniziativa culturale nel campo dello spettacolo lanciata dalla Comunità Europea. Il Teatro di Roma partecipa all’evento in qualità di partner organizzativo; inoltre collaborano all’iniziativa il Polo Museale del Lazio con il Palazzo Venezia e il Teatro Palladium. Il Premio Europa per il Teatro e il Consiglio consultivo che vi collabora, hanno assegnato il XVI Premio Europa per il Teatro a un’attrice e un attore la cui formazione teatrale gioca un ruolo importante riguardo la scelta dei candidati. Sono anche due figure emblematiche della scena internazionale: Isabelle Huppert e Jeremy Irons, artisti capaci entrambi di ‘migrare’ dalla dimensione del teatro verso quella del cinema e viceversa. 

Così per la seconda volta, dopo lungo tempo, dopo Michel Piccoli, ritorna il premio a degli attori. I due artisti condivideranno assieme lo spazio scenico prendendo parte a una performance ideata appositamente per il Premio Europa: Ashes to Ashes di Harold Pinter. Inoltre Isabelle Huppert leggerà dei brani di Guy de Maupassant Quest’anno, nell’ambito del Premio Europa per il Teatro, si è ritenuto di particolare importanza assegnare altri due premi: un Premio Speciale a Wole Soyinka, scrittore, drammaturgo e poeta, premio Nobel per la letteratura nel 1986, che con la sua opera ha saputo creare un ponte ideale tra l’Europa e l’Africa: un impegno da riconsiderare viste le attuali, problematiche relazioni del vecchio Continente con l’Africa. Attraverso una scelta non dissimile, si è voluto riconoscere con una Menzione Speciale il tipo di lavoro e l’impegno di Fadhel Jaibi, uomo di teatro tunisino che non ha smarrito lucidità e senso critico in un periodo di fermenti, ripiegamenti, illusioni e disillusioni che da alcuni anni contrassegnano la vita di intere popolazioni del Maghreb e del mondo arabo. Sin dalla terza edizione il Premio Europa per il Teatro, istituendo il Premio Europa Realtà Teatrali, si è impegnato a dare spazio ed attenzione alle produzioni e ai fermenti teatrali più creativi, significativi e innovativi di ogni parte d’Europa, prodotti con stili di lavoro diversi ed espressi in ogni forma, senza limitazioni di genere. Si guarda inoltre a quelle ‘emergenze teatrali’, anche extraeuropee, che per ragioni artistiche, ma anche geografiche, sociali e politiche, richiedono attenzione, visibilità e persino forme di aiuto ed appoggio. 

La Giuria del Premio Realtà Teatrali, per questa XIV edizione, ha deciso di non basarsi sui candidati segnalati da più tempo, i quali anche se ancora giovani adesso hanno raggiunto una consacrazione a livello internazionale. La Giuria quindi ha scelto: Susanne Kennedy, ‹crudele› ed ironica regista olandese ma anche tedesca, potrà essere apprezzata in The Virgin Suicides. Kennedy esplora nelle sue creazioni i legami tra teatro ed altre forme d’arte facendo spesso muovere in modo circolare attori, parole e concetti, il tutto integrato in spazi performativi che sono anche installazioni di arti visive. Jernej Lorenci, candidato dal 2011, proporrà UbuRoi da Alfred Jarry. 

Regista sapiente, si misura con un repertorio vastissimo, la sua ambizione fondamentale è quella di ricercare e stabilire un flusso speciale di interrelazioni ed emozioni tra scena e pubblico. Yael Ronen, candidata dal 2009, drammaturga, regista e cosmopolita, sarà presente alla guida di una Roma Armee pronta a rivendicare la varietà e diversità di popolazioni europee ‘altre’ e la lettura The Situation. Encomiabile la sua sensibilità rivolta al tema dell’integrazione. Impegnata con attori israeliani e palestinesi nel suo paese d’origine, e altresì in Germania con attori siriani; sa portare sulla scena situazioni politiche e sociali drammatiche con umorismo e solo apparente leggerezza, avvicinando così un pubblico vasto alla consapevolezza di questioni sociali urgenti e politicamente scandalose. Alessandro Sciarroni, artista visivo e performer, con la sua ricerca teatrale oltrepassa le tradizionali definizioni di genere, l’artista proporrà la sua creazione Untitled_I will be there when you die e una dimostrazioni di lavoro: Cowboys. Kirill Serebrennikov, autore, regista teatrale e cinematografico, scenografo e inventore di nuovi spazi scenici, direttore di prestigiosi teatri e didatta il cui profilo è quello di un artista geniale, ‘totale’ ed innovatore. 

Theatre NO99, candidato dal 2010, compagnia teatrale che unisce l’impegno politico a un metodo di lavoro fondato su una costante e attiva cooperazione e interazione creativa tra attori e regista. Saranno presenti con NO 43 - Filth. Restando nell’ambito del Premio Realtà Teatrali, il Presidente di Giuria e il Premio Europa per il Teatro, in linea con la Consulta, hanno deciso di conferire un Premio Speciale a Dimitris Papaioannou. Non da adesso, si impone un Premio Speciale a questo regista e artista visivo, candidato dal 2007, la cui fama e prestigio hanno raggiunto in questi anni i più alti vertici del teatro europeo. Degli apporti così rilevanti da farci considerare questo Premio Speciale urgente, meritato e dovuto. Il Premio ha scelto anche di non proporsi come un mero momento celebrativo. Infatti gli artisti premiati partecipano alla manifestazione con spettacoli, anteprime, letture e dimostrazioni di lavoro; di volta in volta partecipano anche a conversazioni, convegni e incontri, così da offrire al pubblico, alla critica e a chi studia e pratica il teatro, la possibilità di entrare nel loro modo di fare teatro. Normalmente gli incontri raccolgono testimonianze di quanti, in diversi modi, partecipano al percorso creativo e alle produzioni di una donna o di un uomo di teatro, come di un gruppo o di una compagnia; a queste testimonianze si aggiungono interventi e relazioni di critici, studiosi e giornalisti della stampa internazionale. 

La sezione ‘Ritorni’ del Premio Europa per il Teatro ospita produzioni di artisti premiati in edizioni precedenti. Quest’anno si prevedono i ritorni di Giorgio Barberio Corsetti il 12 dicembre con Re Lear; Robert Wilson insieme agli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico riesplora e ripropone Hamletmachine di Heiner Müller, mentre Peter Stein propone un Riccardo II di Shakespeare. Il Premio Europa per il Teatro, note. Il Premio Europa per il Teatro, la cui prima edizione si è tenuta nel 1987, è stato presentato nel 1986 come progetto pilota in campo teatrale della Commissione Europea presieduta da Jacques Delors ed il cui primo Commissario alla Cultura fu Carlo Ripa di Meana. In quegli anni un impulso alla sua creazione viene anche da Melina Mercouri, che fu madrina del Premio, e da Jack Lang, allora Ministro francese della Cultura ed attuale Presidente del Premio. Il Premio, per il suo ruolo e le sue attività, è riconosciuto dal 2002 dal Parlamento e dal Consiglio Europeo Organizzazione di interesse culturale europeo. Il Premio Europa per il Teatro promuove, nell’ambito dello spettacolo dal vivo, l’interdisciplinarietà, l’integrazione e la cooperazione tra il teatro e le altre arti. Esso ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la diffusione dell’arte teatrale in Europa, contribuendo allo sviluppo dei rapporti culturali e al consolidamento della coscienza europea. 

Il Premio Europa per il Teatro assegna, tra gli altri, due riconoscimenti: il Premio Europa per il Teatro ed il Premio Europa Realtà Teatrali. Il Premio Europa per il Teatro, premio alla carriera, è conferito a quella personalità o istituzione teatrale (teatri o compagnie) che maggiormente abbia contribuito alla realizzazione di eventi culturali determinanti per la comprensione e la conoscenza tra i popoli. Il premio viene assegnato alla carriera e il vincitore viene scelto per l’insieme del suo percorso artistico, tra esponenti di grande rilievo del teatro internazionale, inteso nelle sue diverse forme, articolazioni ed espressioni. Il Premio Europa alla carriera è stato assegnato negli anni a: (I) Ariane Mnouchkine e il suo Théâtre du Soleil (Francia), Premio Speciale conferito a Melina Mercouri dal Presidente del Premio Europa per il Teatro primo Commissario Europeo alla Cultura, Carlo Ripa di Meana,(II) Peter Brook (Gran Bretagna), (III) Giorgio Strehler (Italia), (IV) Heiner Müller (Germaia),(V) Robert Wilson (USA), (VI) Luca Ronconi (Italia), Premio Speciale conferito a Vaclav Havel dal Presidente del Premio Europa per il Teatro Jack Lang, (VII) Pina Bausch (Germania), (VIII) Lev Dodin (Russia), Premio Speciale al BITEF (Serbia) e Menzione Speciale a Ibrahim Spahić (Sarajevo/Bosnia Herzegovina) conferiti dalla Giuria, (IX) Michel Piccoli (Francia), (X) Harold Pinter (Gran Bretagna), (XI) ex aequo Robert Lepage (Canada), Peter Zadek (Germania), (XII) Patrice Chéreau (Francia), (XIII) Krystian Lupa (Polonia) (XIV) Peter Stein (Germania), Premio Speciale conferito a Yuri Lyubimov dalla Giuria, (XV) Mats Ek (Svezia) Premio Speciale conferito a Silvio Purcarete dal Presidente della Giuria Dalla terza edizione del Premio Europa viene assegnato anche il Premio Europa Realtà Teatrali, ispirato dalla volontà di incoraggiare tendenze ed iniziative del teatro europeo inteso nelle sue diverse forme, con attenzione anche alla danza e alla musica nelle loro espressioni teatrali. 

La Giuria è assistita e aiutata, per la selezione dei candidati del Premio Europa Realtà Teatrali, da una Consulta (400 partecipanti) della quale fanno parte gli Organismi Associati al Premio, i premiati delle passate edizioni del Premio critici, giornalisti, direttori di teatro e di festival e rappresentanti di istituzioni culturali. Dopo nove edizioni a Taormina, il Premio Europa per il Teatro è diventato itinerante in Europa. La decima edizione si è svolta a Torino, le due seguenti a Salonicco, poi Wroclaw, San Pietroburgo e lo scorso anno a Craiova in Romania per rientrare quest’anno nuovamente in Italia, a Roma.

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