Alla Camera dei Deputati in ricordo di Manolo Bolognini
Venerdì 16 febbraio 2018 presso la Camera dei Deputati, nella prestigiosa Sala del Mappamondo ha avuto luogo l'evento "In ricordo di Manolo Bolognini", il produttore cinematografico recentemente scomparso, per ripercorrere il passato del cinema italiano attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti.
Ha aperto i lavori Carlotta Bolognini, figlia del produttore, che emozionatissima ha salutato e ringraziato il parterre d'eccezione presente in sala, fra cui Antonella Lualdi, Claudio Risi, Olga Bisera, Massimo Cristaldi, Blasco Giurato, Roberto Girometti, Malisa Longo, Saverio Vallone, Vassili Karis, Graziano Marraffa, Nazzareno Zamperla, Enrico Lucidi, Gianni Mammolotti, Enrique del Pozo, Giuseppe Pinori, Immacolata Giuliani, Marina e Alessandra Baldi e tanti altri.
In un'atmosfera di totale empatia e spirito di condivisione, ognuno ha offerto il proprio contributo, attraverso racconti e aneddoti legati ad esperienze umane e professionali vissute accanto al produttore, che viene unanimamente rappresentato come un uomo garbato, affabile, simpatico e sempre rispettoso, dotato di straordinaria creatività ed un antesignano per suo modo lungimirante di concepire il cinema.
Infatti, egli ha prodotto sia film d'autore con registi come Dino Risi, Pier Paolo Pasolini ed Alberto Lattuada, che film di genere, destinati a divenire dei veri e propri cult.
Molto apprezzata la partecipazione di Roberto Cadonici presidente del "Centro Culturale Mauro Bolognini" di Pistoia, il quale ha dichiarato quanto fossero importanti per Manolo Bolognini le attività svolte all'interno del centro; il suo pensiero dominante era quello di mantenere viva la memoria del fratello Mauro. Infine, Cadonici ha aggiunto che - il produttore è stato un uomo che, come pochi, ha rappresentato il cinema in molteplici ruoli, partendo proprio dalla base e ciò le ha consentito di entrare a conoscenza in profondità di tutti i meccanismi che caratterizzano questo mondo.
Carlotta ha dichiarato - Mio padre è stato sempre molto presente; "una persona molto rumorosa", come diceva spesso mia figlia riferendosi al nonno. Impossibile non avvertire un gran senso di vuoto... Se mio padre fosse qui, sicuramente direbbe che "davanti ad una platea così torna la voglia di fare il bel cinema!"
L'attrice Antonella Lualdi, in compagnia della figlia Stella Interlenghi, ha ricordato Manolo Bolognini come un gigante del cinema, che si è formato passando per tutte le varie fasi, come segreterio, ispettore, direttore di produzione ed infine produttore, oltre che amico e consigliere. Quindi, ha concluso affermando - Mauro e Manolo Bolognini sono stati due fratelli con i quali ho convissuto (...)
L'attore George Hilton si è così espresso - Ho conosciuto Manolo negli anni '70 e devo molto a lui; mi volle protagonista nel film "Mio caro assassino" mentre qualcuno non era convinto della scelta, poichè fino ad allora avevo fatto un altro genere di personaggi, ma insistette ed ebbe ragione. Ricordo un gran signore, che mi ha sempre contornato di attori importanti. L'ultima dimostrazione d'affetto risale a poco tempo prima della sua scomparsa. Un regista brasiliano, che si trovava a casa mia, desiderava conoscere Manolo. Ebbene, egli è venuto con Carlotta ed ha parlato di me usando parole meravigliose. Grazie Manolo! - con una carezza a Carlotta Bolognini, seduta alla sua sinistra, Hilton ha concluso il suo emozionante intervento.
Anche l'attrice e giornalista Olga Bisera ha espresso pensieri profondi per il produttore Bolognini - (...) la sua grande passione sconfinava con amore vero e proprio per l'arte del cinema, cosa che inevitabilmente mi ha pensare a Luciano Martino: anche lui produttore innamorato del suo mestiere. Entrambi grandi maestri, cineasti capaci ed onesti, che assieme ad altri di quell'epoca hanno fatto importante il cinema italiano, diventato famoso fuori dalle frontiere come Hollywood sul Tevere (...)
Nel corso dell'evento la regista e scrittrice Carlotta Bolognini, accanto all'attore e grande amico di famiglia George Hilton, a Fabio Melelli Docente dell'Università di Perugia ed a Franco Grattarola Critico cinematografico, ha presentato la sua opera editoriale "Manolo Bolognini, la mia vita nel cinema", un libro-intervista tra padre e figlia, dal quale emorgono cinquant'anni di storia del cinema, partendo proprio dal periodo in cui gli americani coniarono per gli studi di Cinecittà l'espressione "Hollywood sul Tevere", (come precedentemente detto dalla Bisera).
Manolo Bolognini, nato a Pistoia il 26 ottobre 1925, negli anni '50 segue a Roma Mauro, suo fratello maggiore di un paio di anni, già apprezzato regista, a fianco del quale si troverà spesso a lavorare. Agli inizi è segretario di produzione in pellicole come "La Romana" di L. Zampa, "Le notti di Cabiria" di F. Fellini; successivamente ricopre i ruoli di direttore di produzione, quindi, di organizzatore generale di una ventina di pellicole, nelle quali figurano i nomi maggiormente significativi del nostro Cinema; film come "Il Generale della Rovere" di R. Rossellini, "Il Bell'Antonio" e "Senilità" di M. Bolognini, "Il Vangelo secondo Matteo" di P. P. Pasolini sono entrati nella storia del cinema italiano.
Il grande pubblico lo ricorda come il creatore del successo di "Django", il fortunatissimo western del 1966 di S. Corbucci che vede protagonista un giovanissimo Franco Nero. La pellicola ispirò il regista Quentin Tarantino nella realizzazione di un leggendario remake.
Negli anni successivi è stato produttore esecutivo, alternandosi nell'attività di produttore in proprio. In tale veste ha prodotto un'ampia pagina del nostro cinema, dove figurano film come "La cicala" di A. Lattuada, "Casa Ricordi" di M. Bolognini e "Il grande Fausto" di A. Sironi, solo per citarne alcuni.
Le sue pellicole hanno visto interpreti del calibro di Kirk Douglas, Roger Moore, Ben Gazzara e George Hilton e tanti altri. Manolo Bolognini negli anni ha partecipato ai principali Festival cinematogratici, ottenendo lusinghieri riconoscimenti di critica e pubblico e rappresenta a pieno titolo un produttore perfezionista, illuminato e raffinato. Nella sua carriera ha ricevuto tante onorificenze, fra cui la Presidenza onoraria nel 2014 del "Centro Culturale Mauro Bolognini" all'interno del quale ha profuso tante energie, sempre affiancato dalla figlia Carlotta.
Durante l'incontro sono state proiettate significative immagini di alcuni fra i suoi principali film, che fanno parte del fortunato docufilm "Figli del Set", nato dall’incontro con tanti uomini e donne che hanno avuto il dono di essere artisti nel loro Dna sin dalla nascita. Ogni famiglia nasconde sempre una preziosa eredità, quella immateriale costituita da ricordi, passioni ed emozioni. I più fortunati ereditano il "cromosoma artistico" dei nonni o dei genitori e a tal proposito nel documentario si sono raccontati: Manolo Bolognini, Renzo Rossellini, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Fabrizio Frizzi, George Hilton, Danny Quinn, Saverio Vallone, Alessandro Rossellini, Vera Gemma, Fabio Frizzi, Alex Partexano, Marina Baldi, Stefania Lerro, Alberto Dell’Acqua, Daniele Nannuzzi, Claudia Nannuzzi, Simone Bessi (Anna Mode), Pietro Tenoglio, Francesco Frigeri, Franco Corridoni, Desiree Corridoni, Maria Grazia Fantasia, Raffaella Fantasia, Margherita Spoletini, Giuditta Simi, Federica Tessari, Fabio Melelli, Carlotta Bolognini, Claudio Risi, Maria Teresa Corridoni, Claudio Pacifico.
Al docufilm sono stati conferiti importanti riconoscimenti, fra cui ricordiamo il "Giffoni Film Festival" e il "Taormina Film Fest".
Nel corso della partecipatissima serata il pittore pistoiese Vinicio Polidori ha fatto dono a Carlotta Bolognini di una sua opera raffigurante i fratelli Bolognini accanto all'immancabile macchina da presa.
Carlotta Bolognini, donna intelligente e creativa, sta dimostrando da anni la ferrea volontà di portare avanti la passione per il cinema ascritta nella genetica di una famiglia che ha conferito lustro al cinema italiano a livello internazionale.
L'evento si è concluso con un lungo, affettuoso applauso, dal sapore vagamente nostalgico per un'epoca in cui il cinema "made in Italy" ha fatto sognare tante generazioni.