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Venerdì, 01 Novembre 2024

Il pomeriggio di lunedì 19 febbraio sport e musica entrano nel carcere di Catanzaro.

Presso la Casa Circondariale di Siano infatti una delegazione del Comune di Catanzaro ha consegnato ai detenuti delle divise sportive, a sostegno dell’attività svolta in Istituto: la squadra del carcere “Ugo Caridi” è iscritta da tempo ad un campionato di calcio amatoriale e settimanalmente gioca “in casa” le partite del calendario.

 Presenti il presidente del Consiglio Comunale Marco Polimeni, l’assessore alle politiche sociali Lea Concolino, i due consiglieri Luigi Levato e Giulia Procopio.

“Il legame con il territorio” ha affermato la direttrice della Casa Circondariale di Catanzaro, Angela Paravati “va rafforzato, perché il carcere deve essere anche un servizio sociale ed in un certo senso deve essere considerato dalla comunità cittadina come “un quartiere”  particolare, da coinvolgere comunque, in determinate iniziative, per favorire il reinserimento della popolazione detenuta: l’integrazione si realizza anche attraverso l’attività della raccolta differenziata e attraverso la tutela delle aree verdi, che stiamo cercando di portare avanti”. Il presidente Polimeni ha sottolineato la volontà del Comune di essere vicino a questa realtà per farla sentire “parte” della città di Catanzaro.

 Il Comune di Catanzaro ha patrocinato inoltre lo spettacolo musicale andato in scena nel pomeriggio, alla presenza della delegazione comunale, della polizia, di molti detenuti nonché  dell’Associazione Gadit, Guardie ambientali d’Italia, che ha sostenuto l’iniziativa, presente nelle persone del comandante Ronaldo Marra, del presidente Antonio Formisano e dell’ispettore Salvatore Nardini.

Note canzoni della musica italiana degli ultimi decenni, tra cui cover di brani di Fiorella Mannoia e di Mina, hanno riempito per qualche ora spazi in cui in genere il tempo è scandito da attività di studio e di lavoro, rigorosamente pianificate; se da un lato lo sport praticato in carcere riesce a portare per qualche ora le menti delle persone “fuori” dai confini dell’istituzione carceraria, allo stesso modo la musica riesce a portare “dentro” un po’ di ciò che è rimasto aldilà delle sbarre.

 

Più che l’inaugurazione di una semplice sede, quella di oggi per Confagricoltura Catanzaro ha rappresentato una vera e propria conquista “sul campo”: «Per prima cosa non è stato facile acquistare lo stabile e in secondo luogo è stato ancora più difficile uscire dall’empasse economica che questo ci ha comportato. Ma ce l’abbiamo fatta». Con queste parole il Presidente di Confagricoltura Catanzaro Walter Placida ha aperto la conferenza stampa della cerimonia d’inaugurazione dei nuovi uffici della sede provinciale di Confagricoltura siti in via L.Marsico 28 a Catanzaro. L’evento è stato l’occasione per intitolare la Sala di Presidenza alla memoria di Mary Cefaly, imprenditrice agricola del lametino, una tra le prime donne calabresi ad essersi distinta per intraprendenza e lungimiranza nel settore, al punto di fare della propria cooperativa la migliore della regione. Quella di Mary Cefaly è una storia poco conosciuta e prima di oggi nessun altro in Calabria aveva pensato di darle un riconoscimento. «Mary Cefaly era un’imprenditrice avveduta, una che guardava al futuro, e noi di agricoltori e di agricoltrici come lei continuiamo ad averne tanti, e questa esperienza di Confagricoltura Catanzaro, con questa sua nuova sede ne è la dimostrazione. Le idee ci sono, manca il contesto su cui far produrre e valorizzare queste idee: dobbiamo ricostruire l’Italia e c’è bisogno che questo le istituzioni lo capiscano e dobbiamo far sì che l’agricoltura resti l’elemento centrale dell’economia nazionale» ha dichiarato il Presidente Nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha presenziato la cerimonia assieme al Direttore Generale Franco Postorino, al Presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti, a Walter Placida ed al Governatore Mario Oliverio per il quale: «Confagricoltura è un’organizzazione che svolge un ruolo importante nella nostra regione e devo dire che grazie a loro nel corso di questi anni abbiamo potuto mettere in atto gli attuali programmi di sviluppo del comparto agricolo».

La manifestazione è stata l’occasione per far un po’ il punto della situazione per un settore, quello agricolo, la cui crescita è vera e dichiarata ma che presenta ancora molte problematicità «che siamo pronti ad affrontare con chiarezza e buon senso, rivolgendoci sempre e solo alle persone politicamente competenti, perché le organizzazioni di categoria devono essere rappresentate da persone che antepongono gli interessi delle aziende a quelli personali e non devono essere un contenitore di poltrone» ha detto Giansanti.

Tra le presenze da segnalare anche quella del primo cittadino catanzarese Sergio Abramo che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’agriocoltura e auspicato una maggiore collaborazione tra le istituzioni preposte allo sviluppo del settore primario. Nel parterre anche il vicepresidente nazionale di Confagricoltura Nicola Cilento, il consigliere regionale con delega all’agricoltura Mauro D’Acri, il consigliere regionale Arturo Bova, il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Daniele Rossi, il Direttore di Arcea Maurizio Nicolai, il Direttore Generale del Dipartimento regionale dell’agricoltura Carmelo Salvino e molti altri tra dirigenti e funzionari.

Uno spettacolo esilarante in vernacolo pugliese ha divertito il pubblico del teatro Grandinetti di Lamezia Terme, che ha assistito alla commedia in due atti “La banda degli onesti” di Antonello Avallone, con la regia di Silvano Picerno, nell'ambito della rassegna regionale “Vacantiandu”, organizzata dall'associazione culturale “I Vacantusi”, sotto la direzione artistica di Nicola Morelli e Diego Ruiz, e direzione amministrativa di Walter Vasta.
Una rivisitazione del famosissimo film di Totò, offerto però in chiave moderna: la banconota da 200 euro che devono stampare i tre protagonisti sventurati della banda rivela infatti l'attualità dell'ambientazione che, con ritmo elevato, rende lo spettacolo  accattivante e ricco di colpi di scena.
Una commedia leggera, che ha divertito molto il pubblico, soprattutto quando gli attori si sono lasciati andare al dialetto pugliese e quando hanno inserito nel loro copione passaggi legati alla vita cittadina di Lamezia Terme.
Bravi tutti gli attori sul palco, che con la loro verve e la loro mimica perfetta, sono riusciti a tenere sempre alto il ritmo in scena. 

Tutto ruota intorno al portiere morto di fame di nome
Antonio, interpretato da un bravissimo Silvano Picerno, che ha ereditato l’occorrente per fabbricare biglietti da 200 euro da un ex incisore della Zecca. Così, l'uomo convince il tipografo Giuseppe Lo Turco, magistralmente interpretato da Leo Coviello, e il pittore Tommaso Cardoni, interpretato dal bravissimo e promettente Giorgio Zuccaro, ad aiutarlo a fabbricare le banconote. Dopo diversi tentativi di convincimento, soprattutto per necessità impellenti dei tre “amici”, il portiere, il tipografo e il pittore si recano nella bottega del tipografo e iniziano a stampare le prime banconote da 200 euro. I tre non riescono però subito a “piazzare” i soldi falsi, perchè la loro onestà tenta di prevalere sulla disonestà. Alla fine, è toccato ad Antonio spacciare la prima ed unica banconota falsa, utilizzata per acquistare una schiuma da barba in una tabaccheria. Ma appena torna a casa, il portiere scopre che suo figlio Michele (interpretato da Pasquale Ceglie), che è finanziere, è stato trasferito dal Veneto proprio nella sua città e a lui è stato affidato l'incarico di trovare la banda di falsari presente in città. Ecco perchè alla fine, Antonio convince i suoi complici a desistere dall'impresa e non spacciare più banconote false. Anche se in realtà, nessuno dei tre del gruppo era riuscito a mettere a segno questo intento di spacciare soldi falsi, in quanto la loro onestà è prevalsa su tutto. In carcere è invece finita un'altra banda di falsari, che operava prima di loro e in modo più capillare. Il tutto, arricchito dalla superba interpretazione di altri due personaggi, che hanno resto ancora più divertente la commedia: il ragioniere Matera (interpretato da Michele Santomassimo) e Olga (interpretata da  Antonella Macella) moglie tedesca del portiere.

Nei giorni scorsi a Lamezia Terme presso il Gran Hotel, si è riunito  il coordinamento regionale  del PVU, Partito Valore Umano, partito nato a novembre scorso e presente in tutte le province italiane, alla presenza del coordinatore nazionale Pasquale Ruga, e alcuni delegati calabresi, individuati dalla direzione nazionale. Nell’occasione è stata ufficializzata la nomina del coordinatore regionale,  nella persona dell’imprenditore crotonese Franco Iona. Nei primi giorni dell’anno il coordinatore Franco Iona, in sintonia con la direzione nazionale, ed ai Referenti Calabresi,  provvederà ad ufficializzare i componenti  il Direttivo regionale, i coordinatori provinciali e i Coordinatori delle principali città calabre. Questo nuovo partito si pone l’ambizioso obiettivo di ridare  dignità al territorio calabrese, e riconquistare la  fiducia dei cittadini ormai sempre più lontani dalla politica attiva. Meritocrazia e territorio saranno i pilastri programmatici.

L’Ambulatorio per la diagnosi e la cura dell'epilessia  dell’ospedale “San Giovanni Paolo II”, dopo 17 anni di attività in questo delicato settore, ha avuto il riconoscimento come Centro di eccellenza da parte della Lega Italiana contro l'epilessia con certificazione LICE fino al 2020. Ad ufficializzare l’importante attestazione è stato il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro dott. Giuseppe Perri nel corso della conferenza stampa tenutasi a Lamezia Terme e organizzata appositamente per l’occasione, alla presenza anche del  Direttore Sanitario aziendale dott.ssa Amalia De Luca, della responsabile dell’Ambulatorio di epilessia dott.ssa Caterina Ermio e del Direttore Medico di Presidio Dott. Antonio Gallucci. Sono inoltre intervenuti per l’occasione il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Catanzaro dott. Vincenzo Ciconte, il vicario del vescovo di Lamezia Terme Mons. Tommaso Buccafurni, la presidente delle pari opportunità della Provincia di Catanzaro Avv. Elena Morano Cinque, la dottoressa Maria Flavia Frisone neuropsichiatra infantile. Nel corso dell’incontro, che è stato moderato dal giornalista Pasqualino Natrella addetto stampa dell’Asp di Catanzaro, ci sono state tre toccanti testimonianze di genitori che hanno in cura i propri figli nell’ospedale “San Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.

Si tratta di un centro d’eccellenza, il terzo in Calabria, riconosciuto dalla Lega italiana contro l’epilessia, la patologia coinvolge numerosi pazienti che spaziano in un arco di età riconoscibile da 0 a 90 anni. Questi ultimi, affetti da tale condizione neurologica, hanno bisogno di supporti mirati e  il potenziamento dell’ambulatorio rappresenta un luogo su cui contare per i tanti lametini ed anche per i pazienti provenienti da tutta la regione. In Italia una persona su 10 soffre di epilessia e i pazienti affetti hanno bisogno di supporti mirati, ecco perché l’apertura dell’ambulatorio proprio a Lamezia Terme rappresenta un’àncora per i tanti che sono stati costretti a compiere lunghi viaggi per sottoporsi a visite specifiche.

Il presidente dell'Ordine dei Medici Vincenzo Ciconte ha lodato il risultato ottenuto dalla struttura lametina, che testimonia come l’Azienda “potenzia i servizi presenti, unendo le forze e continuando un percorso di miglioramento”. Il direttore generale dell’Asp Perri ha elogiato “l'impegno di tutto il settore di Neurologia, sintomo che in questo ospedale c'erano e ci sono ancora professionisti seri che per molto tempo non sono stati messi in grado di poter offrire percorsi di miglioramento organizzativo e delle prestazioni. La criticità più importante è la mancanza di personale, ed in questa fase di possibile rischio di blocco del turnover bisogna che le istituzioni guardino al futuro”. La dott.ssa Ermio ha spiegato il percorso vissuto dai pazienti e dalle famiglie che convivono con questa patologia. “I pazienti effetti da epilessia – ha evidenziato – necessitano di un supporto dedicato e l'apertura dell'ambulatorio rappresenta il passaggio di un percorso in atto avviato da diversi anni. Il prossimo obiettivo sarà quello di far diventare questo ambulatorio un centro di riferimento regionale. L'auspicio è quello di poter avere nuove attrezzature e personale per migliorare ancora di più l'offerta di cura”.

Il direttore sanitario aziendale Amalia Maria Carmela De Luca ha sottolineato come nel territorio dell'Asp sono  presenti circa tremila pazienti affetti da questa patologia, per questo l'ambulatorio “potrà svolgere un gravoso compito, sperando di poter adeguare anche le risorse per personale e strumentazione”. Il direttore medico di presidio Gallucci ha sottolineato come l’ospedale lametino abbia delle “potenzialità cliniche enormi, così come settori pronti alle necessità delle utenze”.

 

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