Vanessa e Greta vorrebbero solo un po' di tranquillità, ma non si placano le polemiche sul pagamento del riscatto per riportarle a casa dalla Siria.
Greta era stata la prima a chiedere scusa, poi le ha fatto eco Vanessa Marzullo, da Verdello in provincia di Bergamo. «Ovvio che abbiamo chiesto scusa - ha detto -. Greta ha detto le parole perfette: ci dispiace per il dolore che abbiamo causato. Ma non siamo responsabili del nostro rapimento. Siamo state chiuse per cinque mesi e mezzo» in vari rifugi. Nei primi tempi, ha raccontato, ci sono state minacce di morte. E anche se non hanno subito violenze, la paura di non farcela c'era. Per questo c'è qualcosa che non rifarebbe. Anche se non dice cosa.
«L'unico conforto» per le due ragazze è stato essere insieme. «Ci tenute la mano dal primo istante», ha spiegato Vanessa . E ora è difficile stare lontane. Si sono sentite al telefono per darsi la buona notte. Per ora, le due giovani cooperanti non hanno alcuna intenzione di tornare in Siria: «continueremo ad aiutare da qua - ha assicurato Vanessa -. Non dimentichiamo che c'è un massacro in corso». «Non ci arrendiamo - le ha fatto eco Greta - adesso purtroppo le cose sono andate così ma il bene va fatto e le ingiustizie vanno combattute».
Ieri si sono sentite al telefono per darsi la buona notte. Non si sa se hanno parlato dei titoli di giornali, delle dichiarazioni, di chi si scandalizza per l'eventuale riscatto, delle illazioni - "da ridere" secondo papà Salvatore - sui loro presunti rapporti con i terroristi.
A proposito di riscatto, il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, perché accerti se c'è stato un danno erariale. E il presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre (Pd), ha proposto per chi va nelle zone di guerra un via libera preventivo da parte delle autorità italiane, altrimenti si potrebbero prevedere delle sanzioni.
A difendere le due cooperanti è stata Laura Boldrini, che prima di essere eletta presidente della Camera è stata portavoce dell'alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati. "Ritengo che ci siano alcune polemiche veramente inaccettabili, insopportabili e non degne di considerazione - ha detto -. La solidarietà è un valore fondante anche nella nostra Costituzione". Secondo la presidente della Camera, "bisogna apprezzare lo slancio" di Greta e Vanessa anche se in contesti difficili "bisogna essere prudenti, bisogna avvertire le autorità dell'ambasciata, bisogna sapersi muovere". "Ma in passato - ha aggiunto - si è visto come anche le persone più esperte possono essere oggetto di sequestro". E per salvarle si paga un riscatto. A ricordarlo è stato il deputato Ncd Fabrizio Cicchitto. "Anche il governo Berlusconi fece gli stessi tipi di interventi per salvare Luciana Sgrena, e Calipari morì per questo, e le due Simona, quindi - ha osservato - su questo terreno le polemiche di parte sono inaccettabile esercizio di ipocrisia se si pensa a come erano formati e quali maggioranze avevano i governi Berlusconi". Per ora, le due giovani cooperanti non hanno alcuna intenzione di tornare in Siria: "continueremo ad aiutare da qua - ha assicurato Vanessa -. Non dimentichiamo che c'è un massacro in corso". "Non ci arrendiamo - le ha fatto eco Greta - adesso purtroppo le cose sono andate così ma il bene va fatto e le ingiustizie vanno combattute".