Silvio Berlusconi è pronto a dare battaglia, non si aspetta più nulla dal Pd e scarica tutta la sua rabbia parlando con i fedelissimi che lo difendono e ribadiscono l'ammonimento ai dem: con la decadenza in giunta salta tutto, addio governo. Un ragionamento che i cosiddetti falchi, capitanati da Daniela Santanchè, estendono al massimo cercando di accorciare ulteriormente i tempi del 'redde rationem' al Cdm del 28 agosto sull'Imu. Quella potrebbe essere la linea che una parte del partito, la più dura e pura, non vorrebbe superare nel tentativo di avere anche una finestra pronta per le elezioni che, in caso di slittamento del contenzioso a settembre, rischierebbe di non aprirsi tanto presto. Da qui la doppia partita che si sta giocando nel Popolo della Libertà tra l'ala intransigente e le colombe che hanno tra i punti di riferimento il trattativista a oltranza Gianni Letta...intanto...
''Adesso non c'è più tempo. O vanno a casa loro, o va a casa il Paese. In mezzo non c'è nulla. Prepariamoci alle elezioni per vincerle''..Beppe Grillo sul suo blog dove in un post intitolato ''E' finito il tempo delle mele'' avverte: ''Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare''. Il leader del M5S scrive anche nel suo blog che solo qualche ''anima bella'' pensa di poter correggere ora il Porcellum. Poi ripete: ''E' necessario tornare immediatamente alle elezioni e poi, se governerà il M5S, cambiare in senso democratico la legge elettorale, farla approvare da un referendum e incardinarla in Costituzione. C'è forse qualche anima bella che crede di poterla cambiare con chi non ha mosso un dito in otto anni e che vorrebbe una Repubblica presidenziale con il Parlamento ridotto a uno stuoino?''.
''Gli italiani trattati come servi. Questi vanno cacciati a calci nel culo. Ogni voto, un calcio in culo''. Cosi' Beppe Grillo torna a suonare la chiamata alle armi del popolo Cinque Stelle dal suo blog. ''Il Sistema protegge sé stesso come una belva feroce. Non cede su nulla. Nessun taglio ai privilegi, dalle pensioni d'oro, ai finanziamenti elettorali''. C'e', afferma, ''l'indifferenza più completa verso la volontà popolare''..intanto
Oltre 122 miliardi di euro di debito pubblico da rinnovare entro l'anno. Dopo la pausa estiva arrivano a scadenza 74,5 miliardi di Bot, 37,8 miliardi di Btp e 10,6 miliardi di Ctz: titoli che vanno rimborsati e che richiederanno nuove emissioni da parte del Tesoro rileva il Centro studi Unimpresa secondo cui si tratta di una enorme quantità di denaro per cui una eventuale crisi della maggioranza e una caduta del Governo potrebbero avere ripercussioni pericolose su spread e tassi di interesse. ''A Parlamento e Governo, e quindi a tutti i partiti, chiediamo senso di responsabilità: la stabilità politica è decisiva sui mercati finanziari e una eventuali crisi della maggioranza, adesso, correrebbe il rischio di sprecare i risultati positivi raggiunti finora proprio sul costo delle emissioni: le speranze di ripresa economica verrebbero compromesse'', afferma il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
Silvio Berlusconi, vista la situazione di difficoltà in cui si trova il Paese, il dibattito in corso nel Pdl e le forzature e strumentalizzazione operate dalla stampa invita ''tutti a non fornire con dichiarazioni altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna''.
Ecco la dichiarazione di Silvio Berlusconi, nella sua versione integrale: "In questa situazione di difficoltà per il nostro Paese e di confronto tra le forze politiche, il dibattito all'interno del Popolo della Libertà, che nasce come chiaro segnale di democrazia, viene sempre più spesso alimentato, forzato e strumentalizzato dagli organi di stampa". "La passione - continua il Cavaliere - e l'impegno generoso dei nostri dirigenti e dei nostri militanti, anche negli ultimi giorni, vengono riportati e descritti a tinte forti, quasi fossero sintomi di divisione e di contrasto. Perciò, invito tutti a non fornire con dichiarazioni e interviste altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna, attorno ai nostri ideali e ai nostri valori, che è sempre stata ed è il tratto distintivo del nostro movimento".
E' in corso a palazzo Chigi una riunione ristretta fra il premier Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e quello degli Affari Regionali Graziano Delrio. Al centro della colazione di lavoro - si apprende da fonti di governo - il nodo Imu e le misure all'odg del Cdm di questo pomeriggio.
Sulla questione della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore ''il Pd rispetterà la legge. Ma è chiaro che voteremo sì. Io non ho mai avuto dubbi, né per il voto palese in giunta né per il voto segreto in aula. Tra di noi non ci saranno franchi tiratori''. Lo afferma il leader del Pd, Guglielmo Epifani, in un'intervista a Repubblica, spiegando: ''Questa decisione non nasce dal fatto che vogliamo 'eliminare per via giudiziaria un avversario politico''', ''lo facciamo invece perché è giusto così e perché questo è ciò che ci impone il principio di legalità. Nessun giustizialismo da parte nostra, ma nessun salvacondotto per chiunque''. Le ipotesi che vanno dalla grazia all'amnistia, passando per la commutazione della pena, per Epifani sono ''tentativi affannosi, scorciatoie impercorribili'', mentre sull'incostituzionalità della legge Severino, il segretario democrat sottolinea: ''Un tema di questa natura ha ovviamente un profilo che va soppesato, anche se personalmente non ne ravvedo le condizioni. Ma in ogni caso, non può essere il Parlamento a sollevare questo rilievo''. Epifani inoltre puntualizza: ''Di fronte alla condanna definitiva di Berlusconi, non si può chiedere a noi ancora 'responsabilità'. E' un problema della destra, se ne faccia carico la destra. Scelga quale strada vuole imboccare: quella della responsabilità e della stabilità, o quella del 'tanto meglio, tanto peggio'''. Quanto al governo, Epifani evidenzia: ''Il Pd ha fatto e continuerà a fare ogni sforzo perché il governo vada avanti'' e di fronte agli ultimatum del Pdl ''rilanciamo noi l'appello a loro: in nome dell'interesse del Paese, non staccate la spina''.