Il Presidente della Repubblica blinda l'Esecutivo Letta: Se viene messa "a repentaglio la continuità di questo governo", afferma parlando oggi alla stampa parlamentare, "i contraccolpi a nostro danno, nelle relazioni internazionali e nei mercati finanziari, si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili".
Per Napolitano, "e' indispensabile proseguire nella realizzazione degli impegni del governo Letta, sul piano della politica economica, finanziaria, sociale, dell'iniziativa europea, e insieme del cronoprogramma di 18 mesi per le riforme istituzionali".
Quello che "deve anche oggi avere il primo posto nella nostra attenzione collettiva", per le istituzioni e per i partiti, "è la criticità delle condizioni economiche e sociali del nostro Paese", ha aggiunto il Presidente Napolitano oggi al Quirinale.
Secondo il Capo dello Stato, l'ultimo anno è stato "tra i più intensi e inquieti" della storia repubblicana, ci sono stati "eventi straordinari, momenti di tensione e persino rischi di paralisi nella vita pubblica senza precedenti".
"Il clima di fiducia verso l'Italia può variare positivamente in presenza di una valida azione di governo e di un concreto processo di riforme" ma "potrebbe peggiorare anche bruscamente dinanzi a una nuova destabilizzazione del quadro politico italiano", ha affermaot ancora Napolitano
Il Capo dello Stato e' intervenuto anche sul caso Ablyazov con parole dure: "Una storia inaudita". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, giudica la vicenda della "precipitosa espulsione dall'Italia della madre Kazaka e della sua bambina, sulla base di una reticente e distorsiva rappresentazione del caso e di pressioni e interferenze".
Il Presidente della Repubblica ha invitato anche a sgomberare il terreno ''da sovrapposizioni improprie, come quelle tra vicende giudiziarie dell'on.Berlusconi e prospettive di vita dell'eventuale governo".
"Dicono che tutta questa vicenda nasca dalla mia ansia di far cadere il Governo. Ma la realtà dei fatti è che io non ho alcun interesse a far saltare il Governo Letta" scrive Renzi riguardo la mozione di sfiducia ad Alfano.
"Nei palazzi romani non c'è proprio nessuno che voglia tornare alle elezioni, nemmeno tra i parlamentari delle minoranze. Insomma se cade Letta, non si vota". Lo scrive Matteo Renzi. "Se anche si formasse un nuovo Governo non sarei io candidabile" aggiunge spiegando che "se andrò a Palazzo Chigi un giorno, ci andrò forte del consenso popolare non di manovre di Palazzo".
"Se molti dirigenti del Pd non vogliono che mi candidi, va bene. Se vogliono tenersi il partito, va bene. Se preferiscono perdere le elezioni pur di mantenere una poltrona, va bene". Ma non strumentalizzino "una vicenda di cui come italiano mi vergogno. Larga parte della classe dirigente del Pdl e del Pd" ha cercato "di usare questa vicenda per attaccare me", spiega. Se nel Pd lo fanno "per regolare i conti tra le correnti del Pd, mi vergogno per il Pd".
"La mia ambizione non è cambiare la maggioranza, ma cambiare il Paese. Se Letta lo fa, bene. Se non riesce a farlo, mi dispiace, per lui, per me, per l'Italia. Ma non si cerchino alibi. L'Italia cambierà quando finalmente abitueremo le nuove generazioni ad assumersi le proprie responsabilità" scrive ancora Renzi.
"C'è una grande consapevolezza da parte della Segreteria del Pd che il Governo Letta è assolutamente necessario al Paese e con le difficoltà della congiuntura economica in una fase come questa sarebbe impensabile che il nostro Paese non avesse un Governo". Lo ha detto il responsabile organizzazione Pd Davide Zoggia.
La segreteria del Pd "ha convenuto che il governo deve proseguire nell'opera di risanamento e per dare le risposte di cui il Paese ha bisogno". Per questo ha stabilito che "non potranno essere votate le mozioni delle opposizioni contro il governo". Secondo il Pd, però, "resta aperto il problema di come ridare credibilità alle istituzioni.
"Penso che potrebbe essere un atto di grande sensibilità istituzionale e politica e di grande responsabilità se, a fronte degli eventi di questi giorni, il ministro Alfano rimettesse le sue deleghe il suo mandato nelle mani del Presidente del Consiglio". Così il candidato alla segreteria del Pd, Gianni Cuperlo, ad Agorà Estate su Rai Tre.
Immediata la replica del deputato Pdl, Giancarlo Galan, presente in trasmissione: "Se Alfano va a casa, 10 minuti dopo va a casa anche il governo".
Slitta a data da destinarsi (probabilmente domani) la riunione fissata tra i senatori e il segretario del partito, Guglielmo Epifani. La riunione era stata convocata per decidere il da farsi sulla mozione di sfiducia nei confronti di Alfano.
Il presidente del Consiglio rassicura da Londra sulla durata del governo: "Non ho mai scommesso in vita mia, non scommetto per definizione ma non vedo su questo tema nubi all'orizzonte". "Ho chiesto io l'inchiesta interna poi l'ho resa pubblica e venerdì sarò in parlamento. Che altro devo fare sono tranquillissimo con il mio partito, con Renzi nessun problema, ci parliamo, ci siamo parlati".
"Credo che la posizione del ministro Alfano sia molto difficile. Ieri in Senato abbiamo ascoltato le sue parole. Ma oggi sui giornali ne abbiamo lette altre che non sono esattamente in sintonia con le sue". Anna Finocchiaro (Pd) sostiene così che "sarebbe atto responsabilità istituzionale se Alfano rimettesse la sua delega nelle mani del premier".
"L'invasività" dei diplomatici kazaki che chiedevano la cattura di Mukhtar Ablyazov "non è stata ben gestita dai vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza". Lo ha detto il capo della polizia, Alessandro Pansa, in audizione alla commissione Diritti umani del Senato. "Non direi che la vicenda Ablyazov rappresenti una macchia per la polizia, semmai un errore". Lo ha detto il capo della polizia al termine della sua audizione in commissione Diritti umani del Senato
I renziani chiedono che il Pd presenti una propria mozione di sfiducia nei confronti del ministro Alfano. Lo ha detto, intervenendo durante il dibattito al gruppo con il segretario Epifani il senatore Andrea Marcucci. Dall'area del sindaco, secondo quanto viene riferito, viene chiesto, in subordine, un atto di censura nei confronti del ministro.
Il Pdl è compatto nel sostegno ad Alfano e tutto il resto sono solo "resoconti e titoli inventati di sana pianta" per spargere veleno sul Pdl. "Stamani - afferma una nota di Palazzo Grazioli - il cosiddetto partito de 'La Repubblica' supera ogni limite nella smania di attaccare il Presidente Berlusconi". "Non solo - prosegue la nota - gli vengono attribuiti, addirittura tra virgolette, giudizi e commenti che non sono stati mai pensati né pronunciati, ma si insinua perfino il dubbio che il Presidente Berlusconi e il Popolo della Libertà non siano compatti nel sostegno al Ministro Alfano. Ancora una volta ci troviamo di fronte a resoconti e titoli inventati di sana pianta per spargere veleno sul Popolo della Libertà e sul dibattito politico".