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Venerdì, 01 Novembre 2024

Olimpiadi 2024, Renzi candida l'Italia

Dopo mesi di lavoro sottotraccia, dunque, il premier e il presidente del Coni Giovanni Malagò escono finalmente allo scoperto nel corso della cerimonia di consegna dei Collari d'Oro al merito sportivo che riunisce al Foro Italico i campioni azzurri.

"Compatibilmente con la flessibilità che è stata adottata dal Cio attraverso le nuove norme approvate a Montecarlo questa settimana, finalmente possiamo sognare in grande tutti insieme: il Coni, il Governo, Renzi e l'Italia", aveva detto soddisfatto Malagò alla vigilia dell'annuncio su Roma 2024. Anche se a candidarsi sarà la Capitale, i nuovi criteri stabiliti dal Cio, oltre a rendere le future olimpiadi più sostenibili a livello economico (la faraonica edizione di Pechino 2008 è ormai un ricordo), offriranno una maggiore flessibilità al Paese ospitante che potrà dislocare le diverse discipline in varie città. "Le parole di Renzi rendono orgoglioso lo sport in Italia. Sarà un giorno importante per tutti, per Roma, per Napoli, per Firenze, per la Sardegna, ma anche per il Nord Italia che ha in Milano un punto di riferimento irrinunciabile".

Il futuro dirà se le parole di Malagò sono già un'indicazione di possibili sedi associate. Nel settembre 2017, a Lima, si saprà se il sogno olimpico potrà diventare realtà. Ma prima ci sarà da lavorare molto. L'inchiesta 'Mafia Capitale' che ha scosso la politica romana rischia, infatti, di far partire questa candidatura già zoppa.

Il compito del Governo e del Coni sarà quello di renderla il più trasparente possibile e di convincere gli stessi italiani che riportare i Giochi in Italia dopo 64 anni è un'opportunità di sviluppo e "uno spot per il Paese". Alla faccia dell'ex premier Mario Monti che due anni fa stoppò la candidatura del 2020. E non è un caso che domani, a Palazzo H, saranno presenti diversi membri dell'Esecutivo, tra cui ovviamente il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Graziano Delrio. E forse non è un caso neanche che, prima della cerimonia, Renzi abbia chiesto a Malagò di poter incontrare Giovanni Maddaloni, padre dell'olimpionico Pino, che a Scampia gestisce una palestra e insegna judo ai ragazzi disagiati del quartiere delle Vele: il messaggio e' chiaro, è questa l'Italia che meriterebbe di vincere. E non soltanto i Giochi del 2024.

L'Italia si candida alle Olimpiadi del 2024, con Roma al centro del progetto, «e non lo faremo con lo spirito di De Coubertin, per partecipare: lo faremo per vincere, statene certi». Lo ha annunciato, come previsto, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso della cerimonia dei Collari d'Oro del Coni. «Dobbiamo essere orgogliosi di questa candidatura che Roma affronta con lo spirito di vincere», ha commentato il sindaco di Roma Ignazio Marino. «Roma è la Capitale del mondo ed è un grandissimo giorno per la nostra città» ha aggiunto.

Non e' una questione di colore politico, sono le istituzioni che devono tornare a puntare in alto, ha detto Renzi. "Se ci sono i problemi dobbiamo affrontarli e risolveri, senza permettere loro di impedirci di sognare. Ogni atleta quando parte sa che non sara facile, se aspettasse la facilita non farebbe l'atleta''. ''Con lo stesso spirito - ha proseguito il premier, parlando nel salone d'onore del comitato olimpico italiano - annuncio che assieme al Coni saremo fianco a fianco perche' di qui al 2015 l'Italia presenti la sua candidatura ai GIOchi del 2024. E' una candidatura che ci riempe il cuore di emozione, di orgoglio, di difficolta': sarà la struttura più all'avanguardia nel mondo, il made in Italy è all'avanguardia'' nel sistema tecnico di controllo della spesa - ha promesso Renzi - nel progetto che sarà incentrato su Roma Capitale, come ovvio che sia, poi spetterà al Coni e alla squadra tecnica di Giovanni Malagò con le sua qualita', riuscire ad allargare il cerchio: immaginiamo un raggio d'azione per essere credibile e vincere, ci metteremo città che più potranno aiutare e mettere la candidatura nelle condizioni di vincere, a cominciare da quelle nel raggio di Roma, Firenze, Napoli e la Sardegna''.

«Faremo di tutto - la conclusione del premier - perchè questo progetto sia di primissimo piano. Può succedere di non vincere, può succedere di non farcela, ma quel momento ci deve trovare vivi. L'esempio è Alex Zanardi che ho qui al mio fianco. Voi sapete che il singolo impegno su ogni punto ci rende persone, donne e uomini, non numeri o codici fiscali. Il governo italiano è pronto insieme al Coni alla propria parte, non per un progetto campato in aria fatto di grandi infrastrutture di grandi sogni ma di grandi persone. Perchè lo sport in Italia è un modo di vivere e guardare al futuro. Non so se ce la faremo, anche se non sono convinto: ma la candidatura alle Olimpiadi sarà una delle cose più belle da fare per i nostri figli, per noi, per l'Italia».

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