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Venerdì, 01 Novembre 2024

Feroleto Antico [1]

 

Si conclude la terza edizione del Premio letterario “Ferula d’Oro”, Città di Feroleto Antico, con la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai vincitori che hanno partecipato al concorso letterario, organizzato dal sito internet www.cittadiferoletoantico.it in collaborazione con l’amministrazione comunale di Feroleto Antico. La giuria, presieduta dal giornalista Franco Falvo e composta dallo storico Vincenzo Villella , dalla giornalista Lina Latelli Nucifero , dalla scrittrice Sina Mazzei e dalla scrittrice Savina Tecla Palmieri dopo aver esaminato le opere concorrenti, ha decretato i seguenti vincitori : Camillo Trapuzzano, 1° classificato con l’opera “ Gizzeria nel catasto del 1753”; Giuseppe Musolino, 2° classificato con l’opera “ Michele Pane, la vita” e Domenico Mete, 3° classificato   con l’opera “ Parole come segni”. Inoltre la Giuria ha assegnato cinque premi speciali a: Giovanni Saladino per l’opera “Neokastrum Romanion; Mirko Tassone per l’ opera “Dieci misteri certosini”; Filippo D’Andrea per l’opera” Sotto il cielo di Calabria”; Elena Orlando per l’opera “ Dispersione scolastica” e Angelo Canino per l’opera “ Rimannu vi cuntu”. Infine la giuria ha attribuito una pergamena agli autori finalisti: Armido Cario e Armando Orlando con “La Calabria del Settecento”, a Brunello Montagnese con “Soldato”; a Tonino Spena con “ Il Bello e il Buffo” e a Rolando Perri con “ Il salice ridente”. La giuria ha anche assegnato un Premio Speciale per la Cultura al dottore Eduardo Lamberti Castronuovo, giornalista, editore e promotore culturale. Nel corso della serata, subito dopo la presentazione del Premio da parte del giornalista Franco Falvo, fondatore dello stesso unitamente al fratello Ennio, ci sarà l’ intervento dello storico Ulderico Nisticò. La premiazione, condotta da Maria Teresa Notarianni, si svolgerà sabato 28 dicembre 2013 con inizio alle ore 16 , presso la sala conferenze di Palazzo Casentini, sito nel centro storico di Feroleto Antico, alla presenza del sindaco Pietro Fazio, dei membri della Giuria nonché di illustri personaggi del mondo della politica, della cultura, dell’informazione, di sindaci del territorio e di varie associazioni culturali.

Relatori Meli - Calabrese - Ciappi

Si è concluso a Catanzaro presso l’auditorium della Giustizia minorile il ciclo di 4 seminari promossi dal locale Centro Giustizia minorile diretto da Angelo Meli, con la registrazione complessiva di circa 600 presenze, in collaborazione con la Regione Calabria settore politiche sociali diretto da Alessandra Celi, il SerT di Catanzaro diretto da Bernardo Grande, il Tribunale e la Procura minorenni diretti da Luciano Trovato e Beniamino Calabrese e l’Istituto don Calabria di Verona diretto da Alessandro Padovani.
Nell’ultimo incontro, di fronte ad una platea di circa 150 operatori sociali di eterogenea professionalità il noto criminologo psichiatra forense di fama internazionale Silvio Ciappi, nell’evidenziare il rapporto autore di reato - vittima nonchè autore di reato – comunità sociale, ha ripercorso attraverso i miti dell’antica Grecia le dinamiche relazionali padre-madre-figlio, sottolineando come ogni psico-patologia in genere, così come quella dei minori che commettono reato, anche nei casi di omicidio, rappresenti un mancato incontro con l’altro. A seguire il Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, Beniamino Calabrese, ha illustrato ai presenti l’evoluzione dei modelli trattamentali della giustizia minorile, da quello retributivo a quello rieducativo per giungere al modello di giustizia riparativa attualmente vigente centrato sulla riconciliazione del minore autore di reato non solo con la vittima ma con la società in genere, soffermandosi sulla concezione di reato quale fatto relazionale tra due persone in cui si innesta un ictus relazionale del conflitto che la giustizia ha il compito di risanare. E i numeri di una ricerca inedita a livello nazionale, ancora non pubblicata, condotta in 5 anni su 174 minori coinvolti in percorsi di mediazione penale, a fronte di 1.356 minori presi in carico dallo specifico servizio di mediazione penale in un arco temporale di 10 anni circa nel distretto di competenza, afferente la Corte d’Appello di catanzaro, dimostra come la mediazione consenta la fuoriuscita dal circuito penale degli allora minori, oggi giovani-adulti, nel 97% dei casi.
I seminari giuridico sociali nati nel 1999 su input del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, e realizzati anche nel 2013, hanno rappresentato l’esigenza di incontro-confronto
per la formazione e l’aggiornamento degli operatori minorili che a vario titolo esercitano attività socio-educative nel campo dell’adolescenza, del disagio, della devianza. I temi trattati sono stati incentrati su: “ADOLESCENTI DIPENDENTI: DALLA PSICHE AL COMPORTAMENTO” con Ornella CORAZZA, docente associato e manager ricerca europea dipendenze della University of Hertfordshire e Claudio FALBO, docente psicologia educazione Ist. Univ. Progetto Uomo e giudice onorario Tribunale Minorenni Catanzaro; “GIOVANI IRREGOLARI: TRA MARGINALITÀ E DEVIANZA” con Giuseppe SPADARO, presidente Tribunale per i Minorenni – Bologna - ed Elena BUCCOLIERO, sociologa e counsellor, giudice onorario Tribunale Minorenni di Bologna; “RAGAZZI AGGRESSIVI: CAPRO ESPIATORIO E SPORT” con CHARLIE BARNAO, sociologo Dipartimento Scienze Giuridiche Storiche Economiche Sociali dell’Università Catanzaro e Massimo SCIOTI, pedagogista e consigliere federale Federazione Pugilistica Italiana di Roma.
L’auspicio unanime di tutti i convenuti, i quali hanno apprezzato lo spessore relazionale dei docenti e le tematiche di attuale interesse,  è stato quello di poter fruire anche nel prossimo anno di tali occasioni di incontro e dibattito alla presenza della Magistratura minorile catanzarese.

Pubblico presente ultimo incontro (2)

direttore Rosa D'audino e la Polifonica Aulos

 

“Racconto di Natale” è il titolo del concerto scandito di ricordi, nostalgia, riflessioni che la Polifonica Aulos ha tenuto nella suggestiva chiesa di San Francesco, antica cattedrale di Sambiase, per far rivivere gli stati d’animo con cui affrontare il prodigioso evento del Santo Natale. Il concerto si inserisce nell’ambito dei Progetti Integrati di Sviluppo Urbano finalizzati alla valorizzazione dei centri storici ed è stato dedicato a Vincenzo D’Audino, padre della presidente dell’associazione “ Musica e Arte-Aulos” e socio fondatore della stessa associazione, scomparso alcuni mesi fa. «Una persona rispettosa e lavoratrice che vogliamo ricordare nelle gioia perché   ci guarda e ci benedice dal Paradiso dove certamente si trova» ha affermato don Antonio Bonacci ad inizio del concerto ricco di canti , poesie , brani natalizi scelti, con cura dall’ideatrice del progetto artistico Rosanna De Luca, dalle opere di grandi autori della letteratura nazionale ed internazionale come Manzoni, Pirandello, D’Annunzio, Sciascia, Pasternak e Sant’Agostino. L’edizione di quest’anno ha presentato una novità sia per la presenza di una bambina di sei anni Francesca Nigro, che si è esibita anche da   solista, e sia per quella del Gruppo corale giovanile dell’Aulos, accompagnato al violino, insieme alla Polifonica,   da Maria Mattea Pagani e al pianoforte da Manuela Mazza. A rafforzare la magia e l’atmosfera natalizie sono state le voci soliste di Paola Magno e Christian Cozzoli, motivo di soddisfazione, insieme agli altri giovani, per il direttore della Polifonica Rosa D’Audino che ha sottolineato l’importanza della comunione dei giovani nella musica capace di farli divertire, confrontare e relazionare. Il momento più coinvolgente ed emozionante si è registrato allorquando Paola Magno, con la sua stupenda voce, ha intonato “ Un uomo senza tempo” in ricordo della figura di Vincenzo D’Audino che era componente del Coro ed amava tanto la musica. «Un padre dagli occhi buoni e i capelli bianchi, un padre capace di ascoltare, diventato un uomo senza tempo. Ho il tuo sangue nelle vene» sono state queste le parole del brano musicale che hanno commosso profondamente il numeroso pubblico e nelle quali si è rispecchiata la dimensione umana di Vincenzo D’Audino. In verità anche gli altri brani eseguiti hanno fatto vibrare di forti emozioni i cuori dei presenti che si sono sentiti uniti nella fede in questo momento di attesa del Redentore. Tra i brani eseguiti non sono mancati quelli in latino (Magnificat, Adeste fideles), in vernacolo calabrese ( Ch’è Duci ‘Stu Figghiu, La Notti di Natali, Allistimuni, in inglese ( He never failed me yet, I will follow Him, The Christmas Song, Carol of the Bells, Hait Holy Queen). La Polifonica ha concluso il concerto con l’esecuzione di Amen che il pubblico ha apprezzato molto seguendo il ritornello con il battito ritmico delle mani.

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