UE: l'Italia rischia il commissariamento
La lettera inviata il 17 gennaio a Roma conteneva la richiesta di risposte dettagliate e di un calendario preciso. Ma la risposta del governo italiano prevede impegni generici di riduzione del deficit.
Le misure - fanno sapere dal Tesoro - saranno prese all'interno dell'arco temporale del Def".
Questo lascerebbe spazio al governo di negoziare con Bruxelles fino a marzo. Ma l'ambiguità dei tempi ha già messo in allarme il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. A fine febbraio, come ventila anche Repubblica,potrebbe già avviare la procedura di infrazione pubblicando il rapporto sul debito italiano. Il primo passo verso il commissariamento
Non è, quindi, quanto si aspettavano negli uffici dell'esecutivo comunitario. "Abbiamo ricevuto la lettera, assieme al rapporto sui fattori rilevanti sull'andamento del debito - ha detto una portavoce della Commissione europea - ora valuteremo i due documenti". Adesso per gli italiani si prospetta una nuova pioggia di tasse e il rischio di un commissariamento
la manovra da 3,4 miliardi sarà fatta per 2,5 miliardi di nuove tasse. "La lettera specifica che l'Italia recupererà lo 0,2% di deficit extra fatto dal precedente governo con tagli della spesa per un quarto dell'importo. Poi con nuove entrate per i restanti tre quarti - si legge - c'è sicuramente la lotta all'evasione, ma anche interventi sulle accise e sull'Iva".
Una stangata che, però, non avrebbe accontentato i burocrati di Bruxelles adesso stanno seriamente pensando a una procedura d'infrazione per il mancato rispetto della regola del debito. Il ché porterebbe a un restringimento della sovranità in campo economico e a uno smottamento sui principali mercati finanziaria.
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha indicato il ventaglio di misure che saranno adottate: tagli di spesa che incideranno sui consumi intermedi e sui bonus fiscali, interventi sulle imposte indirette, su una o più categorie di accise e rafforzamento delle politiche recentemente adottate che hanno portato risultati soddisfacenti, in particolare sull'Iva reverse charge e split payment.
Il governo ribadisce che la politica di bilancio dell'Italia è "pienamente in linea con il Patto di stabilità" e che "i risultati raggiunti sul debito possono essere considerati più che soddisfacenti".
Il Tesoro sottolinea che il pil dell'Italia nel 2016 "probabilmente sarà superiore allo 0,8% stimato dal governo". L'entità dell'aggiustamento, che Bruxelles calcola nello 0,2% del pil non è ancora chiara e sarà probabilmente definita anche alla luce dei dati sul pil che l'Istat renderà noti a metà febbraio
Intanto "La Ue ha dimostrato di essere capace di chiudere le rotte di migrazioni irregolari, come ha fatto nella rotta del mediterraneo orientale. Ora è tempo di chiudere la rotta dalla Libia all'Italia. Ho parlato a lungo col premier Gentiloni ieri e posso assicurare che possiamo riuscirci. Quello che serve è la piena determinazione a farlo.
Lo dobbiamo prima di tutto a chi soffre e rischia la vita, ma lo dobbiamo anche agli italiani e a tutti gli europei". Così Donald Tusk dopo l'incontro col premier libico Fayez al Serraj.
Rafforzare la frontiera esterna per e". E' l'obiettivo "strategico" del Fondo per l'Africa, 200 milioni di euro stanziati dall'Italia per avviare una collaborazione su questo fronte soprattutto con Libia, Tunisia e Niger. Il progetto è stato presentato oggi dal ministro degli Esteri Angelino Alfano. Con questo decreto per la prima volta vengono destinate risorse ad hoc per la gestione della frontiera, che si aggiungono a 430 milioni di cui già dispone la Cooperazione, ha spiegato a una conferenza stampa Alfano.
"L'Ue non ha mantenuto gli impegni sui ricollocamenti, ma il lavoro di protezione delle frontiere esterne non merita la stessa sfiducia, anche perchè è più complicato", ha proseguito il ministro degli Esteri rispondendo ad una domanda sulla questione migranti durante la presentazione del fondo italiano per l'Africa. L'Ue ha previsto uno stanziamento "importante" di 500 milioni di euro, e l'Italia lavora perchè si sfruttino tali risorse con il principio della "collaborazione con i partner africani".
Nel frattempo, comunque, "noi facciamo i nostri accordi bilaterali per fare diminuire le partenze, sperando che questa azione possa camminare insieme con quella europea". Per Alfano "non dobbiamo costruire muri, ma rendere ancora più forte il matrimonio tra solidarietà e sicurezza", e tra l'altro frenando le partenze dei migranti irregolari si colpisce il business dei trafficanti di esseri umani, ha rilevato il ministro.
Ue e Libia, ha osservato Tusk, hanno "interesse comune a ridurre i numeri di migranti irregolari che rischiano le loro vite nel Mediterraneo centrale", un flusso che "non è sostenibile né per la Ue né per la Libia" dove "i trafficanti minano l'autorità dello stato libico per il loro profitto".
Nel summit di domani sul tavolo ci saranno "misure aggiuntive" per "combattere più efficacemente le reti di trafficanti e gestire meglio i flussi migratori". La Ue, ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo, "sostiene pienamente gli sforzi dei libici per trovare un accordo politico e gli sforzi delle Naioni Unite per la distensione".
Tusk ha anche "ribadito il pieno supporto" della Ue per il governo di accordo nazionale di Serraj, ma ha anche lanciato un appello agli avversari di Serraj sottolineando che servono "ulteriori risultati, in senso costruttivo" per coinvolgere "coloro che in Libia non si sono uniti alle nuove istituzioni".
Dopo aver osservato che "la situazione umanitaria e della sicurezza ha devastato le prospettive della popolazione civile" e "la Ue continuerà a fornire assistenza al popolo libico", ma ha anche "sollecitato tutti i libici a mettere da parte i disaccordi in modo che la Ue si possa impegnare di più".
"Domani a Malta - annuncia Tusk - proporremo misure operative per rafforzare il nostro lavoro e gestire meglio le rotte migratorie. L'Europa ha dimostrato di essere in grado di chiudere le rotte di migrazione illegale, come ha fatto nel Mediterraneo Orientale. Abbiamo discusso di questo esempio: ora è tempo di chiudere la rotta dalla Libia all'Italia. Ne ho parlato a lungo con il primo ministro italiano Paolo Gentiloni ed è alla nostra portata. Quello di cui abbiamo bisogno è la piena determinazione a farlo".
Dichiarazioni andranno però conciliate con quelle dell'Alto Commissario Ue per la Politica Estera, Federica Mogherini, che appena pochi giorni fa aveva avvertito che in "libia" non ci sono le condizioni" per riproporre in Libia un accordo simile a quello stretto l'anno scorso con la Turchia per frenare i flussi migratori.
L'Italia fornirà "equipaggiamento, strumenti tecnici, formazione delle forze di sicurezza locali" sulla base delle richieste dei partner nordafricani e ci saranno verifiche sulla realizzazione effettiva dei progetti. Il principio e' che ''l'Italia salva vite umane e mette soldi sul tavolo, quindi e' leale e chiede la stessa lealta' ai partner'', ha sottolineato Alfano.