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Venerdì, 01 Novembre 2024

Sono due gli italiani morti e due i dispersi nell'attacco al museo del Bardo, a Tunisi. Le vittime tutti crocieristi della Costa Fascinosa. Ecco chi sono:

Francesco Caldara, pensionato novarese ferito nell'attentato di Tunisi. La compagna, Sonia Reddi, è stata operata ed è sedata, ma non è in pericolo di vita e Orazio Conte, torinese, è il marito di Carolina Bottari, ferita e ricoverata in ospedale

l Papa, "informato del grave attentato che ha colpito ieri la città di Tunisi", in un telegramma al vescovo della città "si associa nella preghiera al dolore delle famiglie in lutto, a tutte le persone toccate da questo dramma e anche al popolo tunisino" e "reitera la condanna di ogni atto contro la pace e la sacralità della vita umana".

Costa crociere ha reso noto che tra i passeggeri di 'Fascinosa' ci sono "tre morti, due persone irreperibili e otto feriti". L'ad della compagnia, Michael Thamm ha condannato "con forza questo barbaro e ignobile attacco terroristico, un attacco alla democratica tunisina", esprimendo "profondo cordoglio e condoglianze alle vittime e ai loro familiari".

Oggi in Italia tutti i livelli di allerta di mobilitazione delle forze di sicurezza sono al massimo e concentrati sulla minaccia terroristica". Così il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ad Agorà pur precisando che "tecnicamente" siamo in una "fase di pre-massima allerta" terrorismo perché l'intelligence non ha "minacce specifiche".

"Dobbiamo proteggere i nostri confini, i nostri concittadini ed alzare i livelli di sicurezza sui possibili bersagli del terrorismo", tutte cose - ha assicurato Gentiloni - che "il ministero interno sta facendo". "I nostri servizi di intelligence sono attivi, abbiamo rafforzato la presenza navale nel Mediterraneo e finora - ha aggiunto - non esistono elementi di connessione tra fenomeno migratorio e terrorismo, ma nessuno può in teoria escluderlo".

Nove persone sono state arrestate in connessione all'attentato sferrato ieri al Museo del Bardo di Tunisi e costato la vita a 23 persone, tra cui venti turisti stranieri e tre tunisini. 
Lo rende noto l'ufficio della presidenza della Tunisia, precisando che quattro persone sono accusate di un legame diretto con l'attacco, mentre altri cinque sono sospettate di avere rapporti con la cellula terroristica. Inoltre la presidenza tunisina ha annunciato che l'esercito sarà schierato per le strade delle maggiori città della Tunisia per aumentare il livello di sicurezza. «Dopo un incontro con le Forze Armate, il presidente ha deciso che la sicurezza delle grandi città sarà garantita dall'esercito», si legge nel comunicato diffuso dall'ufficio di presidenza.

Al momento la Tunisia sta lavorando con altri Paesi per avere maggiori informazioni circa gli assalitori, identificati in Yassine Laabidi e Hatem Khachnaoui. Laabidi era noto all'intelligence, ha detto il premier, sebbene per «nulla di speciale».

I membri del commando che ha assaltato il Museo indossavano «cinture esplosive» ed erano dotati di «armi tecnologiche», secondo quanto ha reso noto il ministro tunisino dell'Interno, Mohamed Najem Gharsalli, citato dal sito di Radio Shems. Gharsalli ha rilasciato le dichiarazioni a margine del funerale di Aymen Morjen, il 25enne agente delle teste di cuoio tunisine morto ieri nel blitz.

È stata convocata per oggi al palazzo presidenziale di Cartagine una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale tunisino per varare misure urgenti. Lo riferisce Radio Shems Fm, precisando che la riunione sarà presieduta dal presidente Beji Caid Essebsi e che vi parteciperanno vertici militari e responsabili della sicurezza.

Il bilancio dell'attacco al museo del Bardo a Tunisi è di 19 morti, 17 turisti e due terroristi... ha detto il premier tunisino Habib Essid, che ha aggiunto che ci sono anche italiani tra i morti e vittime tedesche, polacche e spagnole.

È di 22 morti e 50 feriti il bilancio dell'attacco a Tunisi. Lo ha riferito la tv di Stato tunisina senza fornire ulteriori dettagli. In precedenza il premier Habib Essid aveva reso noto un bilancio di 19 morti, tra i quali 17 turisti, e 22 feriti. Nell'attacco, secondo le autorità, sono stati uccisi «due terroristi» e anche due italiani.

Non c'è al momento conferma ufficiale della notizia. La Farnesina sta verificando e non ha al momento conferme. Abdel-Hamid è l'ultimo giornalista ad avere parlato di vittime italiane a Tunisi. Poco prima era stato un suo collega del Financial Times, Borzou Daragahi, a parlare sempre su Twitter, di un italiano morto, riprendendo informazioni che sono circolate per tutto il giorno sui media tunisini.

Otto italiani feriti durante l'attacco. La Farnesina comunica che sono un centinaio i connazionali messi in sicurezza.

Una coppia di ebrei romani è sfuggita all'attacco terroristico del museo del Bardo di Tunisi. Secondo quanto riferito dal portavoce della comunità ebraica di Roma Fabio Perugia, i due sono riusciti ad uscire dal museo prima che i terroristi prendessero gli ostaggi. Ora sono stati portati in un luogo sicuro dalle forze dell'ordine. I due, una volta al sicuro, hanno chiamato i figli rassicurandoli sulla loro situazione. Entrambi non sono feriti. L'uomo è stato anche visitato in ospedale dove era stato portato per accertamenti.

"Stiamo bene, ma non sappiamo nulla dei nostri amici": così i due ostaggi torinesi liberati al telefono con alcuni colleghi del Comune di Torino. Degli altri quattro ostaggi, al momento, ancora nessuna notizia.

Alcuni italiani sarebbero stati feriti durante l'attacco. La Farnesina comunica che sono un centinaio i connazionali messi in sicurezza.

Basta importare  terroristi, il rischio è troppo alto. Il governo blocchi subito i confini. Il nostro pensiero è rivolto alle vittime dell'ennesimo vile attentato dell'isis. L'occidente non può più voltare la testa di fronte al fondamentalismo islamico. Questi assassini devono essere fermati" dichiara Gian Marco Centinaio, presidente dei senatori leghisti.

"Assalto dei terroristi islamici in Tunisia, con morti e feriti. A Brescia è stato fermato, per terrorismo, un pakistano. Ma Renzi e Alfano continuano a far arrivare migliaia di clandestini. Governo, sveglia!!! Bloccare subito partenze e arrivi, i confini vanno difesi cazzo!". Così su Facebook il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini sull'attacco al museo di Tunisi.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi condanna con fermezza gli atti criminali di Tunisi che vedono, purtroppo, coinvolti anche cittadini italiani ed esprime vicinanza al governo ed alle autorità tunisine di fronte ad un attacco tanto sanguinoso ed alla minaccia terroristica in Africa e nel mondo.

"E' in moto la macchina dell'unità di crisi della Farnesina, cui invitiamo di far riferimento le persone che hanno parenti in Tunisia". Così il premier Matteo Renzi parlando nell'Aula della Camera.

"Questa sarà una guerra lunga: dobbiamo mobilitarci a ogni livello, tutti insieme, tutte le appartenenze politiche e sociali per lottare contro il terrorismo. Serve unità nella difesa del nostro paese che è in pericolo". Lo ha detto il premier tunisino, Habib Essid.

Tre uomini travestiti da soldati avrebbero tentato di attaccare il Parlamento tunisino che ha sede al Bardo e poi rapito un gruppo di turisti stranieri all'interno dell'adiacente museo del Bardo. I due edifici infatti non sono molto distanti tra loro.

I colpi di arma da fuoco uditi al Parlamento sarebbero stati sparati da agenti delle forze di sicurezza davanti all'entrata del museo del Bardo nei pressi del Parlamento, e non all'interno

Al momento dell'attacco, si è appreso alla Farnesina, nel luogo della sparatoria erano in circolazione tre bus turistici.

Ci sarebbe un gruppo di dipendenti del Comune di Torino tra gli ostaggi italiani al museo del Bardo. Tra loro Carolina Bottari, 54 anni, impiegata presso l'ufficio Patrimonio dell'amministrazione comunale. La comitiva era in crociera a bordo della Costa Fascinosa. L'amministrazione comunale si sta mettendo in contatto con la Farnesina.

"La situazione sul posto è sotto controllo, ma non abbiamo ancora informazioni precise sul bilancio" delle vittime. Lo ha detto il direttore del museo del Bardo, parlando per telefono con un giornalista di Le Parisien, Thibault Raisse, che ha postato un messaggio su Twitter.

Gli agenti della sicurezza hanno impedito a giornalisti e deputati di lasciare l'aula del parlamento. Più di 200 turisti erano presenti all'interno del museo del Bardo, a Tunisi, al momento dell'attacco. Lo riferisce l'emittente privata locale Radio Mosaïque FM.

"Seguiamo da vicino gli avvenimenti in Tunisia". Lo dice il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, aprendo la conferenza stampa al termine della visita del primo ministro francese Manuel Valls che aggiunge: "Condanniamo con la più grande fermezza" l'azione che "ha portato alla presa di ostaggi all'uccisione di turisti". Un'azione che, continua Valls, "illustra crudelmente le minacce cui siamo esposti in Europa e nel mondo".

Scontro tra l'Anm e il governo sul tema delle tangenti e della corruzione. "Uno Stato che funzioni - va all'attacco il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Sabelli a 'Uno Mattina' - dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità". Ma in Italia è accaduto il contrario: "i magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati".

Renzi non ci sta e replica duramente all'Anm che ha accusato i governi di "accarezzare i corrotti e schiaffeggiare i pm". Il suo esecutivo, attacca il premier usando un gioco di parole, combatte per uno stato di pulizia e non di polizia e replica cos'ì ad accuse che bolla come "false e ingiuste"

Il riferimento di Sabelli è a una serie di interventi legislativi che avrebbero favorito i corrotti, a cominciare dall'epoca di Tangentopoli, per arrivare nel 2002 "alla depenalizzazione del falso in bilancio e nel 2005 alla riduzione della prescrizione". "Chi semina vento raccoglie tempesta", ha perciò concluso il presidente dell'Anm, che ha anche chiesto a "chi ha responsabilità della cosa pubblica" di dare "il buon esempio" perché nel Paese possa "diffondersi la cultura della legalità".

"Lo Stato - dice il premier all'inaugurazione della Scuola Superiore di Polizia - non dà schiaffi a magistrati e carezze ai corrotti. Sostenere questo avendo responsabilità istituzionali o a nome di categorie, è triste. E' una frase falsa, ingiusta, fa male ma non per il governo di turno, per l'idea stessa delle istituzioni". "Si può contestare un singolo fatto: è legittimo e doveroso", ma "è falso" che lo Stato dia carezze ai corrotti, continua Matteo Renzi alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico 2015 della Scuola Superiore di Polizia, commentando le affermazioni del presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli sulle ultime vicende giudiziarie. "C'è bisogno non della difesa del governo pro tempore o del partito ma di un gruppo dirigente del Paese che riconosca che con le istituzioni non si scherza e c'è un senso di appartenenza che va oltre la polemica quotidiana", sottolinea il presidente del Consiglio.

Il premier è intervenuto anche sulla questione della corruzione con il ddl in materia che sta per arrivare in Aula al Senato.

Che un reato arrivi a "prescrizione nega la dignità allo Stato" - ha detto Renzi - ed è "inaccettabile prescrivere la corruzione: per questo stiamo intervenendo".  Nella sfida alla corruzione c'è bisogno innanzitutto di "un passaggio culturale ed educativo". L'Autorità anticorruzione "era un acronimo. Noi lo abbiamo preso e messo in campo perché appalto per appalto, casa per casa, sporcizia per sporcizia, si può intervenire e fare pulito".

Renzi ha parlato anche della riforma della polizia. Dopo la fine della riforma della Pubblica amministrazione "è difficile che siano ancora cinque le forze di polizia. Stiamo lavorando a un pezzo di riforma che riguarda anche voi".

Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni in Israele: ad oltre il 95% dello scrutinio, il suo Likud ha 29 seggi, mentre Campo sionista solo 24. A questo punto, secondo i media e contro gli exit-poll, Netanyahu sarebbe in grado di formare una maggioranza di destra forte di oltre 60 seggi (su 120).

Nei primi commenti, in molti rendono omaggio alla capacità di Netanyahu di recuperare negli ultimi due-tre giorni lo svantaggio che aveva di fronte a Herzog e ad aggiudicarsi un successo personale che ha stupito il suo stesso partito. In Campo Sionista immediate le prime autocritiche: in particolare, viene affermato, sembra essere stato un errore trasformare la campagna elettorale in una sorta di referendum sulla figura di Netanyahu. Domani il presidente Reuven Rivlin riceverà i dati definitivi dell'elezione e non avrà altra scelta che affidare a 'Bibi' l'incarico di formare il nuovo governo.

Netanyahu desidera includere Moshe Kahlon, il leader del partito Kulanu che si batte per l'emancipazione delle masse popolari e ha ottenuto 10 seggi. Col suo sostegno il premier potrebbe formare una coalizione di 67-68 deputati con cui affronterebbe la nuova legislatura con pieno controllo del parlamento. Netanyahu raggiungerebbe dunque l'obiettivo fissato nel novembre scorso quando a sorpresa aveva deciso di puntare alle elezioni anticipate per non essere più prigioniero di una coalizione indisciplinata e per lui «ingovernabile».

L'amministrazione Obama si congratula con gli israeliani per il voto e attende ora che si formi un governo di coalizione: questa le prima reazione della Casa Bianca sull'esito delle elezioni in Israele. Gelo sulla vittoria di Benjamin Netanyahu: nessun cenno, infatti, nelle parole di David Simas, assistente del presidente americano.

Cosi con un successo smagliante, il leader del Likud Benyamin Netanyahu si e' aggiudicato la conferma alla carica di primo ministro, per la quarta volta.

Cifre alla mano, e' adesso in grado di formare un governo omogeneo di destra con il sostegno di partiti nazionalisti e confessionali. La vittoria del Likud ha colto di sorpresa gli israeliani perche' non era stata prevista in alcun modo né dai sondaggi di opinione delle ultime settimane nè dagli exit poll della scorsa notte. In definitiva il Likud ha ottenuto 29 dei 120 seggi della Knesset (potrebbero salire a 30 con la conta dei voti dei soldati), mentre i rivali diretti di Campo Sionista (Isaac Herzog e Tzipi Livni) ne hanno conquistati 24. Significativo il successo della Lista araba unita che ha ottenuto la cifra record di 14 seggi, ma resterà relagata all'opposizione.

Sono veramente fiero per la grandezza di Israele. Nel momento della verità, ha preso la decisione giusta. Ora dovremo formare un governo forte e stabile», ha detto Netanyahu. «Formerò un governo entro due- tre settimane». Il premier - ha spiegato il partito - parlerà subito con «gli altri leader che prenderanno parte alla coalizione».

Il leader del centrosinistra Herzog si è congratulato per telefono con Netanyahu per la «chiara vittoria» ottenuta dal suo partito. «Da parte nostra - ha aggiunto - continueremo a batterci per una società migliore».

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"Pontida è sempre un appuntamento importante per la salute della Lega, questa non è in assoluto la più importante perché ci sono stati tanti altri appuntamenti carichi di aspettative ed emozioni. Però questo è un appuntamento importante in cui si diranno tante cose che certamente influiranno sulla scena politica, perché la Lega è sempre determinante e ancora una volta gioca un ruolo da grande protagonista": lo ha detto il ministro Roberto Maroni parlando a Varese.

"La manovra la presenteremo nei giorni immediatamente successivi alla verifica del 22 giugno, all'inizio della settimana successiva. Abbiamo le idee chiare e non siamo preoccupati dell'impatto che potrà avere sull'opinione pubblica". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi al termine del consiglio dei ministri sottolineando di essere ''intimamente convinto che non ci sia un'alternativa per l'Italia a questa maggioranza e a questo governo".

Laconico il ministro dell'interno Roberto Maroni. ''Rimando a Pontida. E Berlusconi ascoltera' attentamente'', ha detto seduto accanto al premier.

In mattinata il leader della Lega Umberto Bossi aveva fatto il segno del pollice verso ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle chance di durata del governo: un segno come ad indicare una bocciatura nei confronti dell'esecutivo. Poi l'ufficio stampa ha precisato che il Senatur si stava rivolgendo ai cronisti. Versione poi confermata dal viceministro del Carroccio Roberto Castelli (''Ha fatto un segno scherzoso ai giornalisti e non alla domanda'') e da Berlusconi che si dice sicuro della tenuta della maggioranza: 'Non ho paura di nessuno'.

Il provvedimento sui rifiuti di Napoli e della Campania non e' andato sul tavolo del Consiglio dei ministri. Secondo quanto si apprende da fonti di governo informate sull'argomento. Alla base dello slittamento ci sarebbe la necessita' di apporre ''ulteriori approfondimento''. La questione riguarda la possibilita' che i rifiuti prodotti in Campania possano essere trasportati in altre regioni, cosa che invece viene vietata a causa del codice europeo identificativo per quella tipologia di lavorazione di rifiuti. E' passata invece in Cdm la stretta sull'immigrazione. ''Abbiamo approvato un decreto che contiene una procedura di espulsione coattiva immediata per gli extracomunitari clandestini e per i comunitari che commettono violazioni'', ha detto il premier. Maroni ha annunciato che ''e' stato prolungato il tempo di trattenimento nei Cie da sei a 18 mesi, attraverso una procedura di garanzia che passa dal giudice di pace'' ed ha sottolineato che le norme sull'espulsione sono 'coerenti con quelle europee''. Approvato anche un provvedimento che stanzia 26 milioni di euro di aiuti a Lampedusa, ha reso noto il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.

Domani sara' firmato con il Consiglio Nazionale di Transizione libico (Cnt), un accordo di ''cooperazione per prevenire e contrastare il flusso di immigrati irregolari, inclusa la problematica dei rimpatri''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini che successivamente ha precisato 'l'UNHCR non e' coinvolta nelle attività di rimpatrio''. E' quanto sottolinea, in una nota, la Farnesina spiegando che ''Frattini  - spiega in una nota la Farnesina - si riferiva invece alla prospettiva che con il Cnt si possano finalmente dischiudere quelle auspicate prospettive e opportunità di collaborazione tra la nuova Libia e l'UNHCR che erano state tuttavia negate con il regime di Gheddafi''.

Il presidente del Consiglio prenderà la parola nell'aula della Camera il prossimo mercoledì alle 11 per la verifica parlamentare richiesta dal capo dello Stato dopo la nomina dei nuovo sottosegretari: lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio che ha fissato il 'timing' della giornata parlamentare che però ha gli esiti ancora aperti: non si sa, ancora se quelle del governo saranno comunicazioni o una semplice informativa. Nel primo caso ci sarebbe un voto di fiducia, ma la maggioranza con Fabrizio Cicchitto spiega che la fiducia verrà posta solo se l'opposizione presenterà un proprio documento. Eventuali dichiarazioni di voto su documenti su cui verrebbe posta la fiducia si terrebbero tra le 17:30 e le 19, con a seguire il voto. "I gruppi di maggioranza e di opposizione - spiega il capogruppo del Pd Dario Franceschini - potranno presentare documenti fino all'ultimo. La maggioranza non mi pare abbia intenzione di presentare nulla. Noi ci riserviamo di valutare che tipo di conclusione dare al dibattito di martedì". E Cicchitto chiarisce: "Non capiamo che cosa voglia fare l'opposizione. Se presenteranno un documento il governo chiederà la fiducia, diversamente ci sarà soltanto un confronto sul'informativa".

'Berlusconi dovrebbe fare un gesto d'amore per l'Italia e per il centrodestra, prendere atto che vivacchiare e' difficile e dannoso per il Paese e passare la mano. Ma non lo fara'. E il governo collassera' come un mobile pieno di termiti''. Ne e' convinto il leader di Fli e presidente della Camera, Gianfranco Fini, che in una lunga intervista al Corriere della Sera, assicura che appoggerebbe ''un governo che adottasse l'agenda Draghi, le quattro o cinque priorita' per il Paese''. Ma avverte che, se si dovesse andare ad elezioni anticipate, ''i poli saranno tre, senza accordi neoulivisti tra forze unite solo dall'idea di sconfiggere Berlusconi''. Il 22 giugno, comunque, secondo il presidente della Camera ''non succedera' nulla'', anche se il premier dovrebbe andare in Aula a ''riconoscere che il programma del 2008 non c'e' piu'. Minimizzare sostenendo che la sconfitta e' dovuta al mancato taglio delle tasse significa nascondere la testa sotto la sabbia''.

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