"I terroristi che hanno agito nelle ultime settimane in Germania e in Francia non sono furbi, organizzati o capaci, e rappresentano una minaccia di bassa qualità. Quello che li rende estremamente pericolosi è l’inettitudine dei governi dei paesi nei quali hanno agito, e l’impreparazione della polizia", afferma in un'intervista al Messaggero. Poi parla dell'Italia: "Nelle ultime ventiquattro ore soltanto, tre sospetti sono stati identificati nel savonese, e un Iman convocato dalla Digos a Reggio Emilia.
Hillary Clinton fa la storia e diventa la prima candidata donna alla Casa Bianca. La conquista ufficiale della nomination democratica è arrivata col raggiungimento della fatidica soglia dei 2.382 voti nel corso della conta dei delegati riuniti nella convention di Filadelfia.
La Francia ripiomba nell'incubo terrorismo. Se le prime ricostruzioni di polizia dovessero essere confermate, il raid omicida di questa mattina che e costato la vita a un prete e ad un fedele che assisteva alla Santa messa in una chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, parrebbe proprio l'ennesimo attentato di matrice islamista.
Ho un messaggio per voi: il crimine e la violenza che oggi affliggono il nostro Paese finiranno presto. Se saro' eletto a partire dal primo gennaio 2017 restituiro' sicurezza all'America": cosi' Donald Trump nel suo intervento davanti alla platea della convention repubblicana. ''In questa corsa alla Casa Bianca io sono il candidato dell'ordine e della legalita'''.
Trump accusa Barack Obama di ''aver usato, con la sua retorica irresponsabile, il pulpito della presidenza per dividere il Paese sul fronte della razza e del colore, rendendo l'America piu' pericolosa'. Poi ribadisce: ''Gli Stati Uniti devono immediatamente sospendere l'immigrazione da tutti i Paesi che sono coinvolti con il terrorismo fino a che non sia realizzato un meccanismo di controllo efficace''. "Non li vogliamo nel nostro Paese". In riferimento all'ingresso dei rifugiati siriani negli Usa ha ribadito come lui permettera' l'ingresso solo ''a chi sostiene i nostri valori e ama la nostra gente''. D
''Fermeremo l'immigrazione illegal. Costruiremo il muro'' lungo il confine con il Messico, ha confermato. "Non possiamo piu' permetterci di essere politicamente corretti. Se volete sentire menzogne la convention dei democratici e' la prossima settimana". "La piu' importante differenza tra noi e i nostri avversari e' che il nostro piano mettera' l'America al primo posto. Americanismo, non globalismo, sara' il nostro credo".
''Insieme riporteremo il nostro partito alla Casa Bianca, e riporteremo nel Paese sicurezza, prosperita' e pace' ''. "Ora la mia unica ed esclusiva missione e' andare a lavorare per il nostro Paese, lavorare per voi''. ''Ho ascoltato la vostra voce. Sono con voi, combattero' con voi e vincero' con voi. E faremo l'America di nuovo grande'': con queste parole Donald Trump ha chiuso il suo lungo intervento sul palco della convention repubblicana di Cleveland. Nuova standing ovation, mentre tutti i membri della famiglia, dalla moglie Melania ai figli e ai nipoti, raggiungono il tycoon sul palco.
Oggi la Quicken Loans Arena di Cleveland e' sua. La tanto invocata unita' l'ha trovata qui, il partito d'ora in poi seguira'. Oltre un'ora: e' il più lungo discorso di accettazione della nomination da quello di Bill Clinton, nel 1996, che parlo' per poco piu' di 64 minuti. Ed e' a chiara firma Trump. Emozionato quando sale sul palco, teso anche, poi prende il ritmo e resta negli argini, come richiede la circostanza. E' chiaro pero' a tratti che vorrebbe rispondere alla platea ma si trattiene. Non oggi. E' il momento della promessa di 'aggiustare', e in fretta, un'America spaventata. E allora la sicurezza prima di tutto: sulle strade, nelle citta', distruggendo l'Isis e annientando la minaccia terroristica. Un'America cui promette verita' ("se volete menzogne andate alla convention democratica la prossima settimana") e dove non e' piu' il tempo del politically correct.
E' il discorso della vita. Il piu' importante. E Donald Trump promette di essere la voce dell'America. "Il 20 gennaio 2017 gli americani si sveglieranno finalmente in un Paese dove le leggi vengono fatte rispettare. Io sono il candidato dell'ordine e della legalità". Per un'America di nuovo sicura, di nuovo ricca, di nuovo grande. Ci sono tutti i cavalli di battaglia della corsa inarrestabile di Trump nel discorso di accettazione per la nomination repubblicana che ne fa ufficialmente il candidato alla presidenza degli Stati Uniti per il Grand Old Party, tra standing ovation, boati e festeggiamenti inimmaginabili un anno fa, quando l'istrionico miliardario lanciava la sua campagna dall'esito incerto e con quasi nessun appoggio.
Se la Russia attaccasse i paesi baltici non interverrei automaticamente in loro difesa", come prevedono le regole della Nato: lo afferma Donald Trump in un'intervista al New York Times, spiegando che deciderebbe se intervenire o meno solo dopo aver valutato il contributo di quei Paesi all'Alleanza atlantica.
Trump parla poi della Turchia: "Se saro' eletto presidente non faro' pressioni su Ankara o su altri alleati autoritari che conducono purghe sui loro avversari politici o riducono le liberta' civili. Gli Stati Uniti devono risolvere i loro problemi prima di cercare di cambiare il comportamento di altri Paesi". Parole pesanti alla vigilia dell'accettazione della sua nomination presidenziale alla convention repubblicana di Cleveland. "Gli Stati Uniti - ha detto Trump - non hanno il diritto di dare lezioni ad altri Paesi". Il tycoon ha quindi elogiato il presidente turco, Recep Tagyyp Erdogan: "Gli do grande credito - ha spiegato - per essere stato capace di ribaltare la situazione dopo il tentativo di golpe".
''Alcuni dicono che il tentativo di colpo di stato sia stato provocato ad arte, ma io non lo credo", ha aggiunto. Trump non intende quindi unirsi al coro di chi invita Ankara alla moderazione nel reprimere gli oppositori rispettando gli standard occidentali della giustizia: "Quando il mondo vede quanto male le cose vanno negli Stati Uniti e si comincia a parlare di liberta' civili, non penso che noi siamo dei messaggeri credibili ". Nel corso dell'intervista, in gran parte sui temi di politica estera, Trump ribadisce come sia meglio tenere in piedi il regime Assad in Siria piuttosto che indebolire la lotta all'Isis. E ribadisce come l'arsenale nucleare in Giappone e Corea del Sud e' la miglior difesa dalle minacce della Cina.
Dove serve un cambio di leadership, contro l'eredita' di Hillary Clinton che e' "morte, distruzione, terrorismo e debolezza". I toni non sono sopra le righe ma conferma tutto, punto per punto, cio' che ha promesso mese dopo mese: "Gli Stati Uniti devono immediatamente sospendere l'immigrazione da tutti i Paesi che sono coinvolti con il terrorismo fino a che non sia realizzato un meccanismo di controllo efficace". L'ingresso in America sara' concesso solo "a chi sostiene i nostri valori e ama la nostra gente". Anche il muro si fara', "fermeremo l'immigrazione illegale".
E la Costituzione verra' protetta da un giudice della Corte Suprema nominato da un presidente repubblicano. Lo stesso che da Cleveland e da candidato garantisce che proteggerà la comunità Lgbtq. Trump dipinge cosi' un'America cupa e punta tutto sulle sue paure. ''Un discorso molto cupo e terribile, spaventoso'', e' la prima reazione dall'entourage della famiglia Bush attraverso la ex speech writer di George padre, Mary Cary, che twitta mentre Trump sta ancora parlando. Risponde subito anche Hillary Clinton: "'Non sei la nostra voce'', twitta la candidata democratica accettando pero' la sfida: "Sì, costruiremo un muro tra te e la presidenza, Donald Trump".
La prima replica di Hillary Clinton a Donald Trump arriva su Twitter, mentre il tycoon sta ancora parlando nell'arena di Cleveland: ''Non sei la nostra voce'', scrive la candidata democratica alla Casa Bianca, riprendendo lo slogan dello stesso Trump che rivolto alla platea della convention repubblicana ha ripetuto piu' volte ''io sono la vostra voce''.
Poi in spagnolo twitta: ''Si', costruiremo un muro tra te e la presidenza, Donald Trump", replicando al tycoon che e' tornato a promettere la costruzione di un muro al confine tra Usa e Messico per fermare l'immigrazione illegale.
Hillary Clinton annuncerà la propria scelta per la vice presidenza sabato prossimo, prima dell'avvio dei lavori della convention democratica. Lo riporta il New York Times, sottolineando che Hillary starebbe cercando un candidato alla vice presidenza che abbia esperienza nella sicurezza nazionale.
Nella lista dei papabili ci sarebbe dunque anche James Stavridis, ammiraglio della Marina in pensione con un passato alla Nato. Caldi poi i nomi di Tim Kaine, ex governatore della Virginia, Tom Vislack, attuale segretario di stato all'agricoltura, e Tom Perez, attuale segretario al lavoro.
ma non sono ancora tramontati i nomi della senatrice Elizabeth Warren e del senatore Bernie Sanders.
Il presidente americano, Barack Obama, è soddisfatto del fatto che Hillary Clinton per la vicepresidenza stia valutando Tom Vilsack, Tim Kaine e Tom Perez. Lo ha riferito il portavoce della casa Bianca Josh Earnest.
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