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Con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale del 23 novembre prossimo per la elezione del Presidente della Giunta regionale ed il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, il sistema delle imprese aderenti a Confindustria è impegnato nel proporre idee e riflessioni perché le attività e le politiche dell'Ente Regione siano più vicine alle reali esigenze delle nostre comunità, dei cittadini e delle imprese che contribuiscono in maniera preponderante a creare ricchezza sul territorio.
"Un metodo per ripartire. Le parole chiave" è questo il titolo emblematico e significativo del documento messo a punto da Unindustria Calabria che verrà consegnato insieme ai vertici di Ance Calabria ai candidati alla presidenza nel corso di incontri programmati. Queste riunioni costituiscono momenti di riflessione nel corso dei quali gli industriali calabresi provvederanno a rappresentare ai candidati le proposte e le istanze del sistema imprenditoriale regionale.
Unindustria Calabria ed Ance Calabria hanno raccolto le disponibilità di Mario Oliverio per giovedì 13 alle ore 10.30, presso Grand Hotel Lamezia di Lamezia Terme; di Nico D'Ascola per venerdì 14 alle ore 9.30, presso Confindustria Reggio Calabria e di Wanda Ferro per venerdì 21 ore 17.00, presso Confindustria Catanzaro. Unindustria Calabria ed Ance Calabria restano in attesa di conoscere le disponibilità degli altri candidati.
I Presidenti delle cinque Associazioni Territoriali della Calabria, Daniele ROSSI (Catanzaro), Natale MAZZUCA (Cosenza), Michele LUCENTE (Crotone), Andrea CUZZOCREA (Reggio Calabria) ed Antonio GENTILE (Vibo Valentia) ed il Presidente di Ance Calabria Francesco BERNA sottolineano come sia importante "agire subito, perché le sofferenze della Calabria sono giunte ad un punto limite per la tenuta sociale e democratica. Ci siamo riorganizzati per poter fare in maniera migliore e fino in fondo la nostra parte. Mettiamo in campo con maggiore convinzione e determinazione le nostre capacità, le nostre reti imprenditoriali, le nostre potenzialità di investimento e di cambiamento per invertire la tendenza, senza aspettare che cambino gli altri.  Nella stessa misura, auspichiamo cambiamenti e innovazioni profonde in tutti gli attori istituzionali, in primo luogo la Regione. Non chiediamo politiche di favore o provvedimenti per la concessione di incentivi in maniera indiscriminata. Aspiriamo a lavorare e a far crescere le nostre imprese in un contesto istituzionale adeguato, stabile, snello, imparziale ed incoraggiante".

Sarà l’olio della lampada votiva di Corigliano ad ardere per la festa liturgica di S.UMILE il prossimo 26 Novembre. La comunità è stata scelta a rappresentare le parrocchie della regione per la prestigiosa ricorrenza dedicata al secondo Santo di Calabria.

A dare notizia della comunicazione inoltrata al Sindaco Giuseppe GERACI dai frati minori del Convento di BISIGNANO, è l’assessore agli affari istituzionali Francesco Paolo ORANGES che, vista l’eccezionalità dell’evento, invita la comunità intera a partecipare numerosa.

Da un ventennio circa, a turno, le parrocchie della Calabria vengono invitate a offrire l’olio che nel corso dell’anno alimenta la lampada che arde, giorno e notte, davanti alla statua di S. Umile. Quest’anno è stata scelta Corigliano, che durante la celebrazione della Santa Messa, accenderà il lumino davanti al Santo. All’evento parteciperà lo stesso Primo Cittadino accompagnato dal Presidente del Consiglio Pasquale MAGNO.

Corigliano sin dalla fondazione dell’Ordine dei frati minori ad opera del Santo di Assisi – si legge nell’invito alla comunità coriglianese - ha accolto il carisma francescano e ben due frati minori, originari di Corigliano, S. Nicola ABENANTE e S. Leone SOMMA. Lungo tutti gli 800 anni dell’Ordine francescano ha dato all’ordine e alla Chiesa tanti buoni frati. Corigliano si può ben dire che è una Città francescana. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying).

Il numeroso pubblico che ha assistito al consiglio

Se la città doveva dare una risposta questa c’è stata ed è andata al di là delle più rosee aspettative. Gli oltre quattrocento posti dell’auditorium del Campus “Francesco Tonnara” sono stati tutti occupati, non solo dai referenti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e delle associazioni, ma soprattutto dagli studenti delle scuole superiori che hanno mostrato interesse e partecipazione per il difficile momento storico che la comunità amanteana attraversa. Il consiglio comunale straordinario e aperto, dedicato ai gravi atti intimidatori che hanno interessato quattro diversi esponenti dell’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino, ha dato nuovo entusiasmo: non solo per la solidarietà da parte dello Stato, rappresentato come non era mai accaduto nel recente passato, ma soprattutto per la vicinanza e l’affetto mostrati dalla società civile che con un lungo applauso ha detto a chiare lettere al primo cittadino di non indietreggiare di un millimetro, di governare la città con la testa alta e la schiena dritta, di continuare ad operare nella massima trasparenza e nel rispetto delle leggi.

Tanti gli elementi di riflessione di questa giornata che passerà alla storia della democrazia nepetina, partendo proprio da coloro che hanno voluto essere presenti per fronteggiare all’unisono l’avanzare della criminalità organizzata: il ministro degli affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, la senatrice Doris Lo Moro e i deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno. Questi ultimi, nell’ambito dell’azione parlamentare che conducono in prima persona, hanno assicurato massimo sostegno al sindaco e alla città, avviando tutte le procedure possibili per restituire al comune tirrenico la dignità che merita. Hanno presenziato anche il consigliere regionale Ennio Morrone, i due candidati alla carica di governatore della Regione Calabria Wanda Ferro e Mario Oliverio ed i sindaci dei comuni del comprensorio. Ed ancora le forze dell’ordine: l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato e la Guardia Costiera. Un fenomeno, quello mafioso, che come è stato detto più volte e come avevano già evidenziato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si combatte soprattutto dal punto di vista sociale, con la cultura ed il lavoro, operando nella massima normalità possibile.

L’apertura del consiglio comunale è affidata alle parole del presidente Ermelinda Morelli. «Amantea – ha sottolineato la Morelli – viene descritta come una città ridente ed accogliente. Ma oggi c’è poco da ridere: il sindaco Monica Sabatino, il vice sindaco Giovanni Battista Morelli, l’assessore al bilancio Sergio Tempo ed il consigliere di maggioranza Franco Chilelli, sono stati oggetto di gravi intimidazioni in becero stile mafioso. Fatti esecrabili che avrebbero dovuto intimorirci e farci recedere dagli impegni presi con l’elettorato. Non sarà così. L’esecutivo Sabatino è un muro invalicabile. Il nostro obiettivo è progredire insieme alle persone oneste e alla gente perbene».

Intervento Giovanni Battista Morelli

«A breve – ha dichiarato il delegato del sindaco alla comunicazione, Giusi Osso – verrà convocata la Consulta della legalità composta dai rappresentanti del mondo scolastico, dell’associazionismo, delle parti sociali, delle forze dell’ordine e della Protezione civile. Un primo passo verso quella normalità già invocata e soprattutto un grande passo per consentire ai giovani che oggi frequentano le scuole di avere a propria disposizione un punto di riferimento. Vogliamo riportare alla luce ciò che di buono e sano esiste nella nostra città».

«Siamo tutti colpiti – ha spiegato il consigliere di maggioranza Caterina Ciccia – da questi eventi che nostro malgrado ci rendono protagonisti di vicende a cui siamo estranei, come tradizione e come popolo. Come amministratori abbiamo l’obbligo morale e civile di fare ciò che la legge e il buon senso impongono: sostenere le forze dell’ordine e la magistratura ed operare al meglio per la collettività».

«Nonostante il momento non felice – ha rimarcato il consigliere Elena Arone – il primo cittadino sa bene di avere dietro di sé una squadra forte e coesa che giorno dopo giorno dimostra di essere presente e di fare qualcosa di concreto per la città e non per spirito di protagonismo, ma perché amiamo incondizionatamente Amantea e Campora San Giovanni nella loro interezza».

Anche dalla minoranza non sono mancate le parole di condanna. «È necessario – hanno affermato Miriam Bruno, Sante Mazzei, Sergio Ruggiero, Concetta Veltri e Francesca Menichino – riscoprire il senso di appartenenza alla comunità, rispettando le leggi e le regole, elementi imprescindibili alla libera e civica convivenza».

Il prefetto Gianfranco Tomao non solo è stato testimone della solidarietà dello Stato ma ha confermato la massima attenzione possibile sulla questione “Amantea”: oltre alla normale presenza delle forze dell’ordine che fino ad ora hanno garantito sicurezza e ordine pubblico, è già stato disposto, così come percepito dalla stessa cittadinanza, un dispiego ancora maggiore di uomini e mezzi. «Ed è questo – ha detto il sindaco – ciò di cui abbiamo bisogno».

Chiara e diretta il ministro Lanzetta. «La ‘ndrangheta – ha spiegato la referente del dicastero degli affari regionali – impoverisce i territori, come è successo nella locride, da dove si sono allontanati centinaia di imprenditori e professionisti che avrebbero potuto restare nei loro luoghi d’origine, contribuendo al loro sviluppo. L’attenzione del Governo, della Prefettura e delle Forze dell’ordine è massima e tutto ciò contribuisce a combattere l’isolamento istituzionale e sociale. Non ho voluto citare in quest’elenco la Regione              Calabria perché è difficile scorgere interventi significativi da parte di questo ente che vadano al di là delle dichiarazioni di solidarietà e vicinanza, pur sacrosante. E anche la commissione anti ‘ndrangheta, diciamo la verità, è stato solo un palliativo per mettersi a posto la coscienza. Purtroppo non ho trovato la collaborazione dei sindaci che, insieme a me, avevano ricevuto altre intimidazioni. Mi ero ripromessa, infatti, di costituire una rete dei sindaci destinatari delle attenzioni della criminalità organizzata, con lo scopo di stimolare le istituzioni ad una maggiore attenzione alla problematica malavitosa. I sindaci avrebbero dovuto costituire il supporto indispensabile per mettere in atto iniziative e leggi con le quali rendere vane le intimidazioni o quanto meno arginarle, ma nulla si è fatto. Ecco perché ritengo che il prossimo presidente della Regione dovrà affrontare la questione criminale e quella del lavoro con la stessa determinazione. La “resistenza” del sindaco Sabatino è un chiaro segnale della volontà di garantire trasparenza e responsabilità di azione ai cittadini di Amantea e per questo merita un forte sostegno da parte di tutti». «La speranza – ha concluso il ministro – ha due figli: il primo si chiama sdegno, per come stanno le cose, ed il secondo coraggio, per cambiarle. Ciò scriveva Sant’Agostino. Come diceva don Pino Puglisi, se vogliamo avere la speranza di cambiare le cose come stanno ognuno di noi deve fare qualcosa, ognuno di noi deve mettersi in gioco, ognuno di noi deve rifiutare di farsi spettatore di un mondo che sta morendo. Ecco perché è importante creare le giuste prospettive».

Le parole di chiusura sono state affidate al sindaco che con emozione e con la voce rotta dalle lacrime ha descritto il momento del ritrovamento delle pallottole calibro 9. «Ero in giro con mio marito e le mie figlie – ha commentato il primo cittadino – quando ho ricevuto una strana telefonata da mio fratello che mi invitava a raggiungere la casa dei nostri genitori. Mentre camminavo ho pensato a mille cose e molte di queste non erano positive. È stato mio padre a mostrarmi la busta con i proiettili e dopo aver avvisato i Carabinieri e realizzato ciò che era accaduto sono stata pervasa da un senso di sconforto mai provato prima. D’istinto ho detto chi me lo ha fatto fare. Ma dopo qualche minuto ho capito che non dovevo mollare. Non ora e non dopo questo. Non potevo darla vinta a chi avrebbe voluto condizionarmi o intimidirmi. Non avrei potuto guardare le mie figlie negli occhi e dire loro che mi ero arresa. Non è questo l’insegnamento che voglio dar loro, perché non è quello che ho avuto io. Nel mio percorso scolastico mi sono confrontata con le stragi di Capaci e di via D’Amelio che mi hanno fatto capire da che parte stare. La strada da seguire è quella della cultura e della conoscenza. Ed ora mi rivolgo ai ragazzi: la lotta alla delinquenza non è quella che vediamo nei film. La battaglia si fa tutti insieme. Ognuno di noi può contribuire attraverso il proprio operato, il proprio lavoro, il proprio impegno ad indebolire la cultura mafiosa che, come dice Nicola Gratteri, si nutre della codardia, dell’indifferenza, della povertà d’animo degli uomini e della mancanza di volontà di politici e cittadini. È questa la battaglia che propongo ai giovani di Amantea e non solo: svegliate le vostre coscienze dal torpore che è figlio della mancanza di ideali, di punti di riferimento, di messaggi sbagliati e fuorvianti che provengono da più parti. Si vede nella mancanza di commenti e prese di posizione, si sente nelle parole di chi, in maniera subdola, insinua che sia una messa in scena e di chi ti incontra per strada e gira il volto dall’altro lato. Crediamo nella giustizia e nella legalità, nella correttezza e nel rispetto. Crediamo tutti nelle istituzioni».

 

Foto Camcom mettici la faccia

La Camera di Commercio di Cosenza ha deciso di mettere la faccia in tutte le sue azioni, interne ed esterne. Infatti, dopo l’adesione all’omonima iniziativa lanciata dal Dipartimento della Funzione Pubblica e l’insediamento dei nuovi Organi camerali, il Consiglio ha deciso di proseguire su questa direttrice, ma voltando decisamente pagina. Tutte le risorse che possono essere erogate legittimamente alle imprese del territorio devono esser messe a loro disposizione, soprattutto in un periodo di profonda crisi economica come quello attuale. “È nostra intenzione – dichiara in una nota il presidente Klaus Algieridi innovare il modo di fare politica economica, così da poter innovare il modo di fare economia in Calabria, soprattutto rispondendo alle numerose richieste ed esigenze delle imprese del nostro territorio. Attraverso questa nuova iniziativa diamo avvio all’azione Open Camera”. Si concretizza così la nuova vision dell’Ente: una Camera innovativa, fruibile, efficiente e al servizio delle imprese. Mettiamoci la Faccia è un’iniziativa pilota promossa dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, in partnership con enti nazionali e amministrazioni locali, per rilevare in maniera sistematica con le emoticons, la soddisfazione di cittadini e utenti per i servizi pubblici erogati agli sportelli. Le emoticons hanno un duplice vantaggio: per i cittadini, di poter esprimere un giudizio sul servizio utilizzato in maniera semplice e immediata; per l’amministrazione, di disporre di una descrizione sintetica della percezione degli utenti di servizi, a basso grado di complessità. Gli utenti che fruiscono dei servizi della Camera possono così esprimere, in maniera anonima, il proprio giudizio di gradimento, cliccando sugli appositi touch screen, dislocati presso gli sportelli camerali. La rilevazione dei giudizi espressi tramite emoticons avviene attraverso due passaggi: nel primo, l’utente esprime il giudizio sintetico attraverso gli emoticon (giudizio positivo: faccina verde; giudizio sufficiente: faccina gialla; giudizio negativo: faccina rossa); nel secondo, invece, che si verifica soltanto nel caso di giudizio negativo, si rileva il motivo prevalente dell’insoddisfazione, attraverso quattro alternative di risposta (Tempo di attesa; Professionalità dell'impiegato/a; Necessità di tornare; Risposta negativa). L’analisi del gradimento espresso ha cadenza settimanale. Questo, per garantire una tempestiva risposta in caso di criticità. Tale iniziativa s’inserisce nell’ambito del sistema di rilevazione della customer satisfaction, ideato e realizzato per l’anno in corso e per quelli a venire, in quanto si ritiene fondamentale raccogliere i feedback della propria utenza sui servizi e sulle modalità di fruizione, al fine di migliorare costantemente la qualità dei servizi offerti. Inoltre, nel prossimo anno, vi saranno nuovi e importanti servizi offerti alle imprese, anche quelle più in difficoltà, come l’OCC (Organismo di Composizione della Crisi): un organismo che darà vita a nuove attività economiche aiutando gli imprenditori in difficoltà a rinnovare le proprie aziende. Su quest’ultima, come su tutte le altre attività camerali del 2014-2015 sarà data ampia diffusione attraverso il sito istituzionale www.cs.camcom.it e il canale Facebook della Camera di Commercio di Cosenza.

Si è tenuto ieri (ndr: martedì 04 novembre) presso la Sala Convegni del Coni, il seminario su “Riordino dell’Organizzazione Turistica regionale” con un sottotitolo, che è stato il leitmotiv dell’incontro ossia – normativa, formazione e sbocchi professionali.

 

È emersa una netta e sofferta conclusione ossia che, chi studia nel settore turistico discipline qualificanti nella gran parte degli altri stati EU, in Italia invece aspira al massimo a fare lavori per cui per il 53% dei casi basta il diploma. Secondo un’indagine Excelsior, il sistema informativo Unioncamere, su dati raccolti nel 2006, quindi poco prima l’emanazione della legge regionale n°8/2008, su un totale di 13600 assunzioni in più, previste nel comparto turistico, solo l’1,1% dei neo assunti avrebbe dovuto possedere un titolo di studio universitario. La statistica è ancora più sconcertante se si pensa sul totale delle assunzioni previste dal comparto, ossia 83950, dove lo 0,4% (370 unità) avrebbero avuto un titolo universitario, il 30,5% un diploma di scuola superiore e ben il 47,4% il livello di scuola dell’obbligo. Anche nelle previsioni per il 2014 (ultimi dati utili fonte unioncamere.gov.it) le cose non migliorano. Secondo i risultati del Sistema Informativo Excelsior, per le imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente, le assunzioni per le quali sarà richiesto un titolo universitario saranno 66.560, pari al 10,9% del totale. Per quasi 29.300 di esse dovrà trattarsi di una laurea specialistica (44% del totale), per oltre 15.100 (22,7%) sarà richiesta una laurea triennale e per le restanti 22.200 il tipo di laurea sarà indifferente. Al 18-19% sia dei diplomati con laurea triennale, sia di quelli con laurea specialistica, sarà richiesto un supplemento formativo, quale master o dottorato. Le assunzioni di laureati saranno il 3,9% in più rispetto al 2013 (in valore assoluto +2.500 unità circa), ma la loro quota si abbasserà dall’11,4 al 10,9%.  L’area disciplinare dei titoli universitari più richiesta nel 2014 resta quella economico-sociale (quasi 19 mila, in aumento dell’1,4%), quelle in scienze sociali (760 circa, in riduzione dell’8,7%) e quelle in statistica (che non arrivano a 500 unità, nonostante un incremento annuo che raggiunge il +40%).  La seconda area è quella di ingegneria-architettura, con oltre 19.300 assunzioni. Decisamente minore il numero di assunzioni previste per i laureati delle altre aree disciplinari: 9.100 in scienze umanistiche (letterarie, linguistiche e altre); quasi 6.900 dell’area scientifica; 5.340 nelle discipline medico-sanitarie; poco più di 600 dell’area giuridica.

Il settore Turistico – non pervenuto.

 

Gli slogan della politica calabrese sul rilancio economico ed occupazionale della nostra terra sulla scia de “quello che ci ha concesso madre natura” è arrivato ormai al capolinea; se non si qualificano i servizi e non si fanno proposte ed azioni concrete possiamo prendere i Piani Triennali di Sviluppo Turistico prodotti fin ora e farne degli ottimi vademecum di come non si “vende” il prodotto Calabria.

Il seminario, promosso dal Comitato Provinciale dell’Endas – Settore Formazione Professionale e Turismo, ha visto tra gli altri l’intervento della dott.ssa Paola Morano, Guida Turistica Abilitata, che ha voluto sottolineare, tra le altre cose esposte, che, chi ha scelto di fare questo mestiere ha il dovere di profondere nel turista che visita i nostri luoghi, la passione, l’ardore e il sentimento del bello che solo chi ama davvero la nostra terra può trasmettere. Unico modo per riuscire a suscitare nello “straniero”, il sentimento del rispetto e anche della voglia di ritornare è empatizzare con lui.

Proposte diversamente concrete e provocazioni nemmeno tanto velate, sono venute invece dall’intervento dell’ing. Giulia Fresca, giornalista ed estensore di un disegno di legge sul Turismo Scolastico e il Cineturismo.

Emergono evidenti tutti i limiti di una legge regionale, la n°8 del 2008, che invece di riordinare ed organizzare turisticamente la Calabria, ha solo ampliato e acutizzato quei deficit di cui la nostra terra soffre. Giulia Fresca propone per tanto di creare un tavolo tecnico, collaborando con l’Endas che è anche membro dell’Organizzazione Mondiale del Turismo Sociale (OITS), in cui accogliere proposte, iniziative e idee di attività concrete sul settore Turistico, facendosi poi portavoce di tali istanze nei giusti tavoli di concertazione. Ha attirato l’attenzione di tutti i presenti in sala, quasi tutti addetti ai lavori, il passaggio del suo intervento che ha lasciato scoprire il vero nemico della cultura e del bello raccontato come solo le Guide Turistiche sanno e possono fare…una APP. Non serve ascoltare dalla voce umana cosa un luogo rappresenti per chi lo vive o casa significa nella tradizione popolare quel qualcosa, basta seguire l’applicazione che ti guida attraverso delle “mura” che ormai sono diventate solo un muro.

Anche l’intervento della dott.ssa Annamaria Mele, presidente provinciale Endas Cosenza e direttrice delle attività formative professionali nel settore turistico, è andato in tale direzione; “risollevare turisticamente la Calabria è facile e visibile ad occhi anche meno esperti; basterebbe investire in progettualità o idee umanamente innovative, e non in sterili applicazioni telematiche che ti spiegano, decontestualizzando in modo freddo e improprio la visita di un luogo. Non basta conoscere l’epoca storica di un monumento o la tecnica pittorica di un’opera, bisogna trasmettere la conoscenza e il vissuto; bene l’interattività per sviluppare e promuovere i servizi, ma per trasmettere il valore aggiunto della Calabria e dei calabresi serve l’empatia, serve l’interazione tra le persone. Cultura da sempre è sinonimo di trasmissione, spesso solo orale, di conoscenza, aneddoti, sensazioni, per questo qualcosa è bello se raccontato da qualcuno piuttosto che da qualcun altro; Calabria invece è sinonimo di Cultura Popolare e tradizioni che si tramandano: i nostri avi non ci hanno tramandato le APP”.

Anche gli interventi spontanei dei presenti hanno seguito la stessa linea: per andare nella giusta direzione si deve fare dei punti di debolezza una leva, per arrivare a farli diventare dei punti di forza. La natura ha dotato la nostra Terra, la storia millenaria che passa dagli Itali agli Enotri, dalla Magna Grecia agli Svevi, ai Normanni e via cantando, hanno fatto della Calabria una delle terre su cui si avrebbe più da dire che non del resto dell’Italia; siamo un popolo pittoresco, ricco di cultura popolare, usi e costumi anche atipici, con un’enogastronomia che il resto del mondo ci invidia, eppure siamo ancora qui a domandarci cosa ci manca per decollare! Maggiori investimenti sulle giuste risorse umane, sulle infrastrutture, piani di intervento realmente efficaci per facilitare il turista che si muove verso la Calabria, concordando magari, invece che contributi a pioggia sul comparto, l’investimento di interventi a favore di voli low cost in entrata o promozioni concordate con le Ferrovie di Stato; basta presenzialismo a sterili fieri e borse del turismo in cui far prendere vita ai Bronzi di Riace profanando la loro magnificenza.

Investiamo sulla formazione, sulla qualificazione degli attori turistici, innoviamo con gli incentivi sul Turismo scolastico, proponiamo il già intrapreso percorso del Cineturismo e soprattutto presenziamo a borse turistiche stile BtoB, concordando e concertando gli investimenti in Calabria del comparto turistico.

Da questi assiomi si apre il tavolo delle proposte. Il Laboratorio Concettuale di idee e progetti che possano concretizzarsi anche in proposte di leggi da sottoporre ai tavoli tecnici, apre i battenti e vi invita a contattare l’Endas alla email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o sulla pagina facebook Endas Cosenza per interagire.

Al contempo troverete nel settore Formazione Professionale i nuovi corsi autorizzati e riconosciuti dalla Provincia di Cosenza ai sensi degli artt. 40 e 41 ex L.R. 18/85 per il conferimento della qualifica professionale di Guida Turistica e Tecnico dei Servizi Turistici.

E martedì sera si è dimostrato come, facendo interagire persone di cultura e di spessore sociale tra di loro, nemmeno una discutibilissima legge frena l’impeto e la volontà di vivere la Calabria giusto modo. E’ passato tutto in secondo piano, come l’assenza totale della politica provinciale, mancavano tutti gli amministratori locali invitati dai relatori e l’unico invitato in qualità di presidente Anci giovani Calabria, l’avv. Marco Ambrogio, ha preferito in assenza di contraddittorio, ed essendo candidato alle prossime regionali, lasciare i lavori alla propria autonomia, in attesa di potersi avvalere delle proposte del Tavolo Tecnico che spontaneamente si è dato il nome di “Elementi di Differenza”.

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