"Si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore, non lo chiamò "riforme". Il regista di questo scempio è Napolitano che dovrebbe almeno per pudore istituzionale dimettersi subito e con il quale le forze democratiche non dovrebbero avere più alcun rapporto". E' quanto scrive il leader 5S Beppe Grillo in un post sul blog.
"Il M5S non terrà d'ora in poi alcun contatto con un uomo che ha abdicato al suo ruolo di garante della Costituzione. Si spera che anche altre forze politiche si associno e lo isolino prima che sia troppo tardi, prima del buio a mezzogiorno", si legge nel post, intitolato "Aridatece er puzzone" e introdotto da una foto di Benito Mussolini.
"La via d'uscita da questa situazione è rappresentata da nuove elezioni, la legge c'è. E' quella emendata dalla Corte Costituzionale, con le preferenze e senza un abnorme premio di maggioranza". Lo scrive il leader del M5S Beppe Grillo in un post sul suo blog in cui torna sulla giornata di ieri al Senato. "Il M5S non ha paura di tornare alle urne per rilegittimare il Parlamento, anche domani se necessario. La minaccia di Renzie di nuove elezioni è una pistola scarica e lui lo sa", aggiunge.
"Riforme: dopo 4 voti in Parlamento, faremo un referendum. Perché le opposizioni urlano? Di cosa hanno paura? Del voto degli italiani? #noalibi". Lo scrive su Twitter il premier Matteo Renzi. "Riforme: dice Grillo che il nostro è un colpo di stato. Caro Beppe: si dice sole. Il tuo è un colpo di sole!". Lo scrive il premier Matteo Renzi su Twitter. E accompagna il messaggio con due hashtag: #noalibi, #sidicesole.
Sui criteri che mi hanno ispirato nella scelta di concedere il voto segreto su ben specifici emendamenti, la risposta è molto semplice: il regolamento non lascia alcun margine di interpretazione". Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso durante la cerimonia del Ventaglio.
"A proposito di tempi, ostruzionismo e contingentamento voglio dire che lo spettacolo offerto dal duro scontro politico di questi giorni mi ha molto addolorato e, in alcuni momenti, indignato. Non è questa l'immagine che la politica, e questa istituzione in particolare, deve dare al Paese".
"Come presidente ho ben chiaro il mio ruolo di garante sia della maggioranza che delle opposizioni, e continuerò ad operare in tale senso. So bene, per esperienza, che il ruolo del giudice imparziale è tra i più esposti a critiche ma questo non ha mai intaccato la mia terzietà prima e non lo farà neanche ora".
"Queste riforme sono attese da decenni, largamente condivise soprattutto nelle loro linee essenziali: superamento del bicameralismo paritario, nuovo equilibrio tra i due rami del Parlamento, snellimento del processo legislativo e riduzione del numero dei parlamentari", afferma Grasso.
"La profonda crisi che l'Italia affronta, non solo economica e politica ma anche etica - continua - richiede interventi di diverso genere: liberalizzazioni, privatizzazioni, riforma mercato del lavoro, revisione spesa pubblica, modernizzazione P.A. Ma anche la riforma della giustizia e la lotta alla corruzione".
"La riforma della giustizia civile è ormai ineludibile", conclude il presidente del Senato. "Una giustizia ritardata equivale a una giustizia negata - osserva - e la lentezza è una delle ragioni dello stallo della nostra economia".
"Le sentenze che riguardano Berlusconi non ostacoleranno sicuramente i processi di riforma che sono in corso". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando con i giornalisti a Reggio Calabria.