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Anche l’ultima serata della terza edizione della Festa della Pizza Conflenti 2015, si è conclusa tra risate ed applausi. Migliaia i fan accorsi per godersi lo spettacolo dei comici di Made in Sud, presentato dell’energico Pippo Pelo. Tutti, grandi e bambini, genitori e figli, hanno ripetuto insieme a Monica ed Enzo il loro tormentone: “Vita… Che Amò? Cuore… Che Amò? Battito… Che Amò? Agg Spaccat co sto shatush”. Un paese gremito di gente ha accolto così gli Arteteca nell’ultima serata della Festa della Pizza Conflenti, evento che anche quest’anno ha riscosso un enorme successo. Gli Arteteca, protagonisti assoluti dell’ultima serata hanno fatto divertire il pubblico raccontando la loro storia d’amore, con i pro e i contro della vita di coppia. Il vero delirio è avvenuto quando il duo comico ha interpretato la coppia di tamarri dove a prendere tutte le decisioni è la donna, rigorosamente con lo shatush. Un movie selfie, che sarà pubblicato sulla loro pagina facebook, ha concluso la loro esibizione. La coppia, dopo lo spettacolo, è rimasta tra il pubblico, concedendo ai numerosissimi fan foto e autografi.Soddisfatti gli organizzatori e il sindaco Giovanni Paola che ha distribuito allo staff della Festa un gagliardetto con i volti dei protagonisti di questa edizione: Maurizio Falcone, Camillo Folino, Maria Renda, Pippo Pelo e Dj Aniceto. Lo staff coglie nuovamente l’occasione per ringraziare il sindaco e l’intera comunità per aver autorizzato la manifestazione e il numeroso pubblico, che ha presenziato le sei serate, confermando che la Festa della Pizza è una kermesse apprezzata e seguita. Si parla già di una quarta edizione della Festa.

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Sono state circa 2000 le pizze sfornate ogni sera che hanno deliziato i palati con gusti classici e raffinati, decisi e forti come la pizza calabrese con la ‘nduja e pizze particolari realizzate con crema di zucca o di pistacchio. Successo, quindi, su tutti i fronti quello della terza edizione della Festa che è diventato ormai un appuntamento imprescindibile dell’estate conflentese e calabrese. Visitatori provenienti da tutta la Calabria e non solo hanno affollato le strade di Conflenti in questa sei giorni dedicata al prodotto Made in Sud per eccellenza. La manifestazione quest’anno è stata arricchita dall’area giochi per i bambini e dall’area ristorante gestita dalle pizzerie “Il Castello” e “Il Brigante” di Conflenti, che hanno fatto del sagrato della Basilica, un suggestivo ristorante sotto le stelle. “Elementi che hanno reso la Festa ancora più ricca” ha affermato colui che ha portato questa manifestazione Patrimonio d’Italia a Conflenti: Camillo Folino. Edizione ricca di dolci new entry, come i deliziosi gelati del Cantagalli, ma anche prodotti dolciari locali, dai “buccunotti”, molto graditi dallo speaker di radio Kiss Kiss, a crepes e ciambelline zuccherate. Oltre al cibo, anche botteghe di artigianato autoctono, tra cui opere di falegnameria e lavorazione artistica del ferro. Il tutto racchiuso nella cornice del piccolo centro del Reventino, che gli organizzatori hanno saputo trasformare in un vero e proprio “villaggio del gusto e del divertimento” nel quale si è respirato un’aria magica e suggestiva, grazie alla candele e alla musica. Dj Aniceto, ospite fisso della kermesse ormai da tre anni, ha concluso la serata con la sua discoteca sotto le stelle al ritmo di “Abbasso la droga” facendo scatenare giovani e meno giovani nell’ultima nottata sulle note di hits del momento e classici della musica italiana ed internazionale, remixati in maniera originale.

Mons. Vincenzo Bertolone e Pietro Molinaro

L’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace mons. Vincenzo Bertolone, ha partecipato con notevole entusiasmo alla settimana organizzata dalla Coldiretti Calabria ad Expo Milano. La sua presenza, a conferma di una sintonia e ispirazione dell’azione della Coldiretti alla Dottrina Sociale della Chiesa, ha impreziosito le innumerevoli iniziative che la Coldiretti Calabria ha dispiegato nella rassegna internazionale. Mons. Bertolone, dopo aver visitato il padiglione Coldiretti, si è espresso positivamente i contenuti e l’impeccabile organizzazione soffermandosi in particolare sulle potenzialità che l’agroalimentare può offrire alla Calabria ed in particolare ai giovani. L’Arcivescovo,  ha commentato che questo “è il volto e il cure bello della Calabria  perché la  terra parla di noi attraverso la sincerità dei suoi frutti e del lavoro dell’uomo e racconta il nostro cuore di uomini in cammino”.  Mons. Bertolone, ha partecipato all’incontro tematico sull’agricoltura sociale, nel corso del quale, è stato firmato con la direttrice Angela Paravati,  un protocollo d’intesa con l’Istituto Penitenziario Ugo Caridi di Siano (Catanzaro) che in collaborazione con Coldiretti Calabria, Giovani Impresa Calabria e Fondazione Campagna Amica Calabria, stabilisce l’organizzazione di programmi di orticoltura, che producono valore, senza richiedere ingenti investimenti. Lo scopo è di insegnare ai detenuti competenze spendibili sul mercato, ridurre la recidività e rifornire la mensa della struttura carceraria di prodotti freschi a km zero. “L’agricoltura sociale – ha commentato il presule- è un anche uno strumento di riappropriazione dell’individuo del proprio ruolo in società da un punto di vista professionale, visto che una delle finalità è favorire il reinserimento nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione delle tecniche e le pratiche agricole”. Ha ricordato l’enciclica di Papa Francesco che si rifà all’invocazione di San Francesco Laudato sì, dove ha rilevato “ il valore della terra, come casa comune, come una sorella con la quale condividiamo la nostra esistenza, come una madre che ci accoglie tra le sue braccia, con uno stile di vita nuovo, capace di guardare anche ai poveri e indigenti”. Pietro Molinaro, nel ringraziare l’Arcivescovo ha ribadito che “questo tipo di agricoltura, che Coldiretti è impegnata a portare avanti, può essere definito anche multifunzionale“, poiché realizza percorsi terapeutici, riabilitativi e di reintegrazione dei soggetti interessati”.

 

E’ stato presentato, nel corso di una conferenza stampa, iI rapporto per l'anno 2014 sullo stato della salute negli Istituti penitenziari ricadenti nell'ambito territoriale dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
A ricordare che la tutela della salute nelle case circondariali è stata affidata alle aziende sanitarie con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 2008 è stato il Commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, il quale ha spiegato che “si sta cercando di organizzare le prestazione sanitarie per i detenuti, migliorandole ogni anno”. “E’ un lavoro delicato - ha aggiunto - e ringrazio i direttori sanitari e gli infermieri che prestano servizio nelle case circondariali, bisogna dare risposte concrete e immediate anche a questa parte di popolazione, a persone che non meritano conseguenze negative che possano ostacolare il loro reinserimento nella società, il carcere deve essere riabilitazione del corpo e dello spirito”. Un impegno che il dott. Perri ha definito “grande e incessante” precisando inoltre che “c'è ancora molto da fare ma l'importante è non fermarsi e fare rete nella sanità, perché una buona assistenza sanitaria muove il Paese mentre una cattiva lo ferma e spinge gli abitanti a cercare aiuto altrove”.
Presente alla conferenza stampa, moderata dal dott. Pasquale Natrella, anche il dott. Antonio Montuoro, referente salute negli Istituti Penitenziari, il quale, nel sottolineare che “non sono mai mancate l'assistenza farmaceutica,  infermieristica, piscologica e visite specialistiche”,  ha illustrato i dati relativi al 2014, che registrano la fornitura di 25.000 confezioni di farmaci, con una media di circa 38 confezioni per ciascuna unità, 964 visite di primo ingresso, 723 prestazioni extra murarie, cioè fuori dal carcere, di cui l’80% nelle strutture del Pugliese Ciaccio,  il 16% nel Policlinico a Germaneto,  il resto a Lamezia Terme, Locri e Cosenza. “Una sinergia ottimale - ha dichiarato il dott. Montuoro - con i medici che hanno permesso di garantire le prestazioni in 36-48 ore”.
L’attività per 600/700 detenuti, che soffrono di tutte le patologie più diffuse, ma in particolare di quelle di natura psichiatrica e cardiovascolare, tradotta in tempo, significa anche 11.690 ore di assistenza medica, 178 ore di assistenza specialistica, 19.208 ore di assistenza infermieristica, 8.796 ore di attività specialistica intramuraria.     
Ma nella casa circondariale “Ugo Cariti”, la più importante della Calabria, trovano spazio anche le nuove tecnologie, con l’avvio del progetto “Telecardiologia”, che consente la trasmissione in tempo reale dell’ECG all’Utic dell’ASP di Catanzaro, e l’acquisto di numerosi apparecchi elettromedicali.
Altri dati contenuti nel rapporto si riferiscono all’Istituto Penale per Minorenni e al Centro di Prima Accoglienza, dove sono state effettuate un totale di 1113 ore di intervento psicologico e 1394 visite di vario genere. Per i tre istituti è attivo anche il servizio per le tossicodipendenze che nel 2014 ha prestato assistenza a 147 utenti. Dai dati emerge, inoltre, che la sostanza più utilizzata dai detenuti tossicodipendenti è l’eroina, seguita dalla cocaina. E’ stata poi sottolineata l’importanza della figura dell’educatore professionale presente 6 ore settimanali all’interno degli Istituti.
Il referente salute negli Istituti Penitenziari si è inoltre soffermato sulle prossime iniziative e ha annunciato che nella casa circondariale di Catanzaro sarà aperto il Centro di tutela della salute mentale, con una sezione per disabili fisici, che è la seconda in tutta Italia dopo Parma, mentre l’assistenza sanitaria sarà incrementata h24. Facendo poi cenno alle difficoltà dovute al piano di rientro sul disavanzo della sanità calabrese ha sottolineato  «non ci siamo fermati ma abbiamo continuato il nostro lavoro, e dopo la stipula del protocollo d'intesa il 23 luglio 2013 tra l'allora Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l'allora Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri finalizzato all'apertura del Centro diagnostico terapeutico presso la Casa Circondariale di Catanzaro, ora possiamo dire che siamo vicini al suo completamento». Il Centro che sta per essere attivato è una struttura su quattro piani in cui sono distribuiti una piscina riabilitativa, 11 posti letto per pazienti con disabilità motoria, ambulatori per branche specialistiche, un altro ambulatorio con capienza di 16 posti e il reparto per la tutela della salute mentale con 8 posti, aggiunto dopo la legge Marino per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, 5 posti sono, inoltre, a disposizione dei detenuti con disabilità motorie e pisichiche. Un lavoro, quello finora compiuto, che il dott. Montuoro ha definito “prodigioso”.

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Balli, canti e musica fino a tarda notte per la serata finale della rassegna “Mediterraneo. Tarantelle, tradizioni e cultura”, che per tre giorni ha acceso i riflettori sulla musica popolare di tutto il Mediterraneo. La kermesse, organizzata dal tour operator “Rhegion Travel”, ha animato per un intero fine settimana la splendida location del “Borgo degli Ulivi” di Sellia Marina. Artisti e appassionati di musica tradizionale si sono incontrati per condividere impressioni ed esperienze, condividendo un percorso di riscoperta delle proprie origini musicali. Centinaia di persone presenti al concerto finale, hanno assistito alle performance di cantanti e musicisti che hanno portato sul palco la propria espressione di musica popolare, in un “gemellaggio” artistico frutto di tre giorni di lavoro trascorsi a stretto contatto con gli ospiti del villaggio.

L’attenzione e la partecipazione numerosissima del pubblico hanno dimostrato grande interesse per i gruppi musicali provenienti da tutto il Sud Italia, per un evento musicalmente diverso nell’ambito delle tradizioni popolari.

Giuseppe Nucera, organizzatore dell’evento, e Roberta Palumbo, direttore artistico, hanno scelto con attenzione gli ospiti che si sono susseguiti sul palco, mettendo a servizio della kermesse la loro esperienza e professionalità. “Rispetto all’anno scorso – ha detto GiuseppeNucera – abbiamo avuto molte più adesioni da parte del pubblico, che ci spinge a confermare l’impostazione del tipo di manifestazione, sempre legata a cultura e tradizioni e al folklore”.

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Durante la serata, artisti come i Cantori di Carpino, un gruppo storico della tradizione popolare, ha fatto ritorno in Calabria dopo anni di assenza, incantando il pubblico con le atmosfere pure del Gargano.Anche l’associazione Felici & Conflenti ha portato il proprio contributo alla serata, coinvolgendo un gruppo di persone adulte che hanno danzato la tradizione del Reventino, accompagnati da una giovane orchestra, in una perfetta fusione tra tradizioni. La Scuola di Tarantella di Montevarano, dalla Campania, ha coinvolto il pubblico con le sue danze vivaci fino a tarda notte, mentre l’Associazione Ethnos ha portato le basi della rassegna, con le danze popolari del Mediterraneo.

“È stata una risposta positiva che non ci aspettavamo – ha detto il direttore artistico Roberta Palumbo – avevamo riposto in questa kermesse le nostre migliori aspettative, ma il risultato ottenuto va oltre tutto ciò a cui eravamo preparati. Le persone venivano a ringraziarci per aver vissuto un’esperienza unica, diversa. Vedere il modo in cui gli ospiti si sono amalgamati ai nostri artisti ci ha fatto molto piacere, invogliandoci a continuare con il nostro lavoro”.

La serata si è conclusa con il concerto di Ciccio Nucera e i Cumelca, gruppo etnico simbolo della tradizione popolare in Calabria che ha chiuso la serata con un “arrivederci” alla nuova edizione della rassegna in programma la prossima estate, che presenterà alcune novità: “Il concetto di Mediterraneo – ha detto Nucera – sarà ancora una volta al centro della prossima edizione. Se fino ad ora abbiamo avuto la sola partecipazione di regioni italiane meridionali, l’anno prossimo punteremo a coinvolgere il bacino nordafricano, con artisti da Tunisia, Marocco ed altri territori che si affacciano sul Mediterraneo. Con questo evento – ha concluso – vogliamo andare oltre le solite manifestazioni estive, vogliamo ripercorrere le origini, per riscoprire la passione e l’interesse verso la musica tradizionale popolare”.

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Una tre giorni di festa all'insegna dell'identità culturale e delle tradizioni musicali secolari che caratterizzano il Mezzogiorno. Anche quest'anno la rassegna “Mediterraneo. Tarantelle, tradizioni e cultura”, in programma dal 9 all'11 luglio nel villaggio “Borgo degli ulivi” di Sellia Marina, si propone quale momento qualificato di valorizzazione del prezioso patrimonio culturale fatto di usi e costumi in cui sono racchiuse le origini delle comunità che animeranno la kermesse. L'evento, come di consueto organizzato dal tour operator “Rhegion Travel”, è stato presentato nella sala consiliare del Comune di Sellia Marina, alla presenza del vicesindaco Giuseppe Falbo, dell'assessore comunale all'ambiente, Domenico Fulginiti, dell'amministratore unico di “Rhegion Travel”, Giuseppe Nucera e del direttore artistico della kermesse Roberta Palumbo.

“Questo festival - ha affermato Falbo - è senza dubbio un'idea vincente e la nostra amministrazione è orgogliosa di poter ospitare questo evento. Il nostro territorio ha assoluto bisogno di rafforzare il connubio tra turismo e cultura e momenti come questo contribuiscono a veicolare il volto migliore della nostra terra”.

"Per il secondo anno - ha ricordato Palumbo, direttore artistico e coordinatore dell'evento - portiamo a Sellia il meglio delle rappresentative del sud. Saranno tre giorni di autentica festa nei quali verrà esaltato il patrimonio culturale popolare più autentico legato a tante comunità. E oltre alle realtà calabresi, anche quest'anno avremo presenze importanti dal Salento, dal Gargano e dalla Campania”.

Grande soddisfazione è stata espressa poi da Nucera. “Abbiamo deciso di scommettere su questo evento - ha spiegato l'amministratore unico di “Rhegion Travel” - perché siamo convinti che la Calabria debba insistere sul terreno della riscoperta identitaria, credendo nelle proprie risorse, prima fra tutte la propria tradizione popolare. La tarantella è un'espressione artistica genuina, semplice e autentica e può rappresentare uno strumento di crescita sociale e economica. Il trend positivo e l'aumento delle presenze rispetto allo scorso anno, dicono che siamo sulla strada giusta. Siamo convinti di poter fare di questa rassegna, un punto di riferimento di primissimo piano nel panorama culturale del Mezzogiorno”.

Partenza il 9 luglio con la Danza tradizionale del Reventino firmata dall'associazione “Felici & Conflenti” e la pizzica di "Ethnos. Venerdì 10 luglio incontro con Salvatore Villani sulle ricerche etno/coreutico/musicali nel Gargano e l'intervento dei Cantori di Carpino e dell'associazione Tarantella for Africa di Montemarano. Gran finale l'11 luglio con la partecipazione di Masino Leone e Danilo Gatto, che interverranno sulle tradizioni del catanzarese e sul passaggio dalla civiltà contadina alla globalizzazione. Alle 22 festa finale con i Cumelca.Programma completo disponibile alla pagina Facebook: “Mediterraneo. Tarantelle, tradizioni e cultura”

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