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Ospedale-Soveria

Nell’ambito della riorganizzazione e potenziamento del presidio montano di Soveria Mannelli, i vertici aziendali hanno valutato la necessità di riattivare il servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel Presidio Ospedaliero di Soveria Mannelli.

Il servizio sarà garantito dal dott. Francesco Pugliano, che farà capo al Reparto di Medicina diretto dalla dott.ssa Anna Marotta. Per il momento, le attività si svolgono il martedì dalle ore 8:00 alle 14:00, ma è già programmato l’ampliamento, nei prossimi mesi, dell’offerta anche in altri giorni della settimana.

La riattivazione del servizio si è resa possibile grazie all’intervento del Direttore Medico di Presidio, dott. Claudio Tomasello e del management aziendale nelle persone del dott. Giuseppe Perri Direttore Generale, del dott. Carmine Dell’Isola, Direttore Sanitario e del dott. Giuseppe Pugliese, Direttore Amministrativo.

Il servizio è dotato di due sale endoscopiche, denominate sala A e sala B; la più grande (sala A) radio-protetta, eventualmente utilizzata per gli esami che richiedono l’ausilio della radiologia (ERCP- Colangio-pancreatografia endoscopica retrograda, posizionamento di protesi)

La struttura dispone inoltre di una sala risveglio con 2 letti, per la sorveglianza del paziente post-endoscopia; un ambulatorio attrezzato per le visite mediche; una stanza per la terapia infusiva, una sala d’attesa, una segreteria ed i servizi igienici. Il personale infermieristico è composto da 2 infermieri professionali, coordinati dalla Capo Sala.

All’attività endoscopica si affiancherà quella ambulatoriale per visite gatroenterologiche.

“Rivendichiamo i nostri stipendi, è un nostro diritto; abbiamo lavorato e pretendiamo le mensilità di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014. Sia chiaro: esigiamo interamente quanto ci spetta e non accettiamo compromessi di alcun tipo. Dopo un anno e otto mesi dall’accreditamento della nostra ultima mensilità ci troviamo di fronte ad una situazione vergognosa”. E’ quanto affermano in una nota congiunta una rappresentanza di ex lavoratori della Fondazione dei Calabresi nel Mondo.

“Il silenzio del commissario Calogero - aggiungono - è grave ed inquietante: il liquidatore, a tutt’oggi, non ha provveduto a corrispondere le nostre spettanze, non ha risposto alle nostre legittime rimostranze e non ha inteso chiarire il senso di alcune sue dichiarazioni estremamente gravi rilasciate in un comunicato dell’Ufficio stampa della Giunta regionale del 21 febbraio 2016”. “Innanzitutto - osservano - il liquidatore non ha fornito spiegazioni sul destino dei 100 mila euro, costituenti il patrimonio della Fondazione. Che fine hanno fatto? Il patrimonio non poteva essere utilizzato per la gestione ordinaria, un atteggiamento contrario viola palesemente lo Statuto e costituisce un fatto gravissimo. L’avvocato Calogero nel suddetto comunicato ha parlato di ‘somme impiegate per ricostituire la dotazione patrimoniale della Fondazione’, fornisca spiegazioni esaustive: il pressapochismo non fa parte del nostro costume ed è un atteggiamento che condanniamo con assoluta fermezza”. “Ma non basta: desta sconcerto l’eventuale distrazione di fondi comunitari. In un incontro avvenuto presso i locali della Fondazione con gli ex lavoratori, il liquidatore - precisano - aveva confermato il pagamento di 3 mensilità ai contrattualizzati del 2015 a valere sul progetto ‘In loci’. Pochi giorni dopo, sempre nel citato comunicato stampa della Giunta regionale, il commissario ha sostenuto: ‘La Fondazione è in attesa del trasferimento delle risorse relative al progetto ‘In Loci’’. “Il punto fondamentale – sottolineano gli ex lavoratori - è che gli stipendi del 2015 non potevano essere pagati con i fondi Fse in quanto questi ultimi erano da destinare al lavoro rendicontato nel 2014. Inoltre, i contratti del 2015, sottoscritti senza la necessaria copertura finanziaria, dovevano essere annullati. Calogero non ha spiegato perché non l’ha fatto. Il commissario liquidatore di Calabria Etica, in analoga situazione, al contrario di Calogero, ha proceduto diversamente, annullando i contratti”. E ancora: “Per adempiere ai suoi precisi doveri e pagare le nostre mensilità il liquidatore attinga anche dalle risorse destinate dalla legge di stabilità regionale per le società partecipate. E’ un atto di responsabilità dal quale non si può esimere”. “Siamo determinati a tutelare la nostra dignità: in questi anni - precisano - sono stati corrisposti in maniera irresponsabile emolumenti d’oro ai vari dirigenti, responsabili di progetto e consulenti e sono state effettuate spese inverosimili per l'acquisto di computer (ma noi il pc lo portavamo da casa!), per l'arredamento e tanto altro ancora. Rimaniamo basiti ed increduli di fronte a cifre e spese sconsiderate che abbiamo appreso dopo aver richiesto l’accesso agli atti. Quanto accaduto non è certo colpa nostra e non vogliamo farci carico delle conseguenze”. “Inoltre, il liquidatore – precisano - ha effettuato pagamenti ai fornitori sottraendo risorse ai creditori privilegiati. Oggi apprendiamo che dalla Regione hanno richiesto alla Fondazione ulteriore documentazione integrativa necessaria per effettuare i pagamenti. La considerazione è d’obbligo: cosa hanno fatto in questi mesi i 16 contrattualizzati del 2015 e i nove contrattualizzati a febbraio – marzo 2016? Tra questi figurano collaboratori e consulenti cosiddetti esperti. Senza dimenticare che l’Ente in house andava liquidato entro il 31-12-2015” “Ora basta! Abbiamo lavorato - concludono - e pretendiamo per intero i nostri stipendi, respingiamo al mittente altre proposte irricevibili. I soprusi non ci piacciono e non abbiamo intenzione di tollerarli. Calogero decreti la fine di una pagina vergognosa della storia calabrese”.

trivellazione-off-shore

Il 4 febbraio u.s. R.A.S.P.A. − Rete delle Associazioni di Sibaritide e Pollino per l'Autotutela − e altri movimenti impegnati per la tutela ambientale e politica del territorio (riuniti ora nel Comitato Regionale Calabrese “Vota sì per fermare le trivelle”) espressero la preoccupazione che la Regione Calabria si stesse disimpegnando dal referendum di cui i suoi massimi organi amministrativi si erano fatti latori. I segnali, già allora, erano allarmanti e non riteniamo utile ritornarci. Si rammenti soltanto che, all'inizio del 2016, delle 10 regioni pro referendum, 6 (Marche, Basilicata, Veneto, Puglia, Liguria, Sardegna) accolsero l'iniziativa No Triv di sollevare conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale contro il Parlamento (che, con la legge di stabilità, aveva abrogato la previsione di un piano delle aree che definisse una volta per tutte dove fosse possibile estrarre idrocarburi e dove no) per invasione della sfera di competenza delle Regioni. La Calabria non era tra le regioni che ribadirono formalmente la loro adesione al referendum. Non adottare nessuna misura era forse un modo per tirarsi fuori dalla contesa? Ci si chiedeva, insomma, se la Calabria volesse supportare il referendum oppure no. Abbiamo avuto la risposta.

Prima ancora che iniziasse, la Regione Calabria ha abbandonato la campagna referendaria.

Quasi al termine di una campagna durissima − che R.A.S.P.A. (insieme al Comitato Regionale Calabrese “Vota sì per fermare le trivelle”) ha condotto in prima linea, anche contro l'esplicito e illegale invito all'astensione del Presidente del Consiglio Italiano − ci troviamo a dover prendere atto della scomparsa dei massimi organi regionali.

La questione referendaria, pur concentrandosi intorno a un importante problema di ordine tecnico e amministrativo, ne ha presto superato i confini, rendendo esplicite le sue marcatissime sfumature etiche e, quindi, politiche. R.A.S.P.A. non ha mai voluto un governo regionale inteso come qualcosa di trascendente alle persone e alla vita quotidiana del popolo e, pur cercando sempre la strada del dialogo, ha preso le distanze da una politica condotta in questo modo. La Regione Calabria, invece, al pari dei dittatoriali organi governativi centrali, si è dimostrata sempre unitaria, centralizzata e lontana. Soprattutto lontana.

Non abbiamo contezza di una sola azione intrapresa dal presidente Oliverio per favorire l'adesione al referendum! Qual è la posizione sul referendum del suo assessore alle politiche ambientali? E qual è la politica ambientale della Regione Calabria in relazione ai tanti nodi problematici che presenta? Cosa ha fatto la Regione che aveva caldeggiato il ricorso al referendum sulle trivelle per portare il popolo alle urne? Non ha impegnato neanche un euro per la campagna referendaria! Ha fatto almeno una colletta?

A ulteriore conferma della politica del disimpegno perseguita dai massimi organi regionali si registra l'assenza dell'assessore alle politiche ambientali dagli incontri tenutisi il 10 aprile a Trebisacce e Roseto Capo Spulico, all'interno dei quali era atteso un suo intervento.

R.A.S.P.A., dopo aver chiesto che il governo regionale ponesse fine a questo stato d'eccezione permanente apparecchiato per la Calabria, chiede un impegno effettivo in cui lo stato e l'individuo, che dovrebbe essere il luogo di tutti i rapporti, coincidano! Da troppo tempo non è più così e noi siamo davvero stanchi.

Corsi-formazione-1

“Corso teorico pratico di ecografia per ostetriche” è tra le prime iniziative formative per il personale dipendente, e non solo, programmate per il 2016 dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’ASP di Catanzaro, diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante, che si è tenuto lo scorso 31 marzo.
L’evento, a carattere regionale, che si è tenuto a Lamezia Terme, è stato organizzato in collaborazione con l’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” e il Policlinico universitario “Mater Domini” di Catanzaro, con la responsabilità scientifica del dott. Domenico Corea, responsabile dell’U.O. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme e il patrocinio della Federazione Nazionale Collegi Ostetriche.
Il dott. Corea ha spiegato che “L’ecografia in Ostetricia negli ultimi decenni si è via via diffusa fino a rivoluzionare l’Ostetricia moderna e a creare nuove sottodiscipline (diagnosi prenatale, medicina fetale, chirurgia fetale, cardiologia perinatale o altro). Da questa rivoluzione, nella diagnostica e nell’assistenza, non può restare esclusa l’Ostetrica che, anche in tempi di medicalizzazione della gravidanza e del parto, resta comunque “la regina della sala parto”. Ha poi aggiunto che “pertanto anche le ostetriche possono dare un importante contributo assistenziale attraverso l’utilizzazione dell’ecografo, ricordando sempre però che l’ecografia deve costituire un elemento della clinica e non la clinica.
Tra gli altri, sono intervenuti ai lavori, in qualità di relatori, il Segretario regionale AOGOI Calabria, Franco Marincolo; il Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’ASP di Catanzaro, Domenico Perri; la Presidente Federazione Nazionale Collegi Ostetriche, Maria Vicario; la Ginecologa dell’Università “Magna Graecia”, Carmela Votino.
La giornata del 2 aprile è stata invece dedicata al corso di formazione, per i medici di Medicina Generale del distretto di Catanzaro e Catanzaro Lido, sull’”Appropriatezza prescrittiva nel contesto regionale e nazionale – Note AIFA”.
L’ASP di Catanzaro ha avviato un percorso di miglioramento su tale problematica di grande rilevanza sia per l’efficacia e la sicurezza dei trattamenti farmacologici sia per l’efficiente allocazione delle risorse del Servizio Sanitario Nazionale. L’evento formativo ha consentito di effettuare un focus sull’appropriato utilizzo dei farmaci a maggiore impatto economico nel contesto delle normative nazionali e regionali.
Una seconda edizione del corso è prevista per il prossimo 30 aprile, per i medici di MG del distretto di Lamezia Terme e Soverato.

u20

I ragazzi di coach Iracà fanno 12 su 12 e diventano ufficialmente CAMPIONI REGIONALI U20 elite. L’ultima fatica in quel di Reggio C. contro la Botteghelle bk. Avvio shock dei lametini che nel giro di 4 minuti si portano sul 17-0. Partita già finita dopo il primo quarto che vede i giallo blu avanti 35-5. Ampie rotazioni e gara che trova una stabilità dopo il divario iniziale. Finale 50-88 per il Basketball Lamezia con Russo, Nucaro e F.Giampà in doppia cifra. Tra le fila locali buona prova per Nucera e Panzera.Grande soddisfazione per il sodalizio giallo blu dei presidenti Serrao&Pisani, che nel primo anno di vita è riuscito a raggiunge obiettivi davvero importanti. Infatti dopo la doppia qualificazione alla seconda fase dell’u18 e dell’u16 d’eccellenza, la qualificazione alla fase regionale dell’u15 e la semifinale in Serie C Silver arriva finalmente un titolo prestigioso. La troupe lametina affronterà lunedì prossimo nello spareggio interregionale a Salerno la terza qualificata del Lazio, stiamo parlando della Carver Cinecittà. Squadra forte e quadrata che dopo un avvio clamoroso nella fase iniziale, fatto di 16 vittorie e due sconfitte, ha attraversato un periodo no, perdendo le prime due gare della seconda fase e mettendo a rischio la qualificazione. Quattro vittorie consecutive hanno permesso alla compagine capitolina di riportarsi al secondo posto del girone e conquistare la finale per terzo e quarto posto contro la Fonte Roma Eur battura con il risultato di 80-60 . Giocatori molto interessanti tra le fila laziali; su tutti il trio Pagnanelli-Brusaporci – Fabrizi. Appuntamento lunedì 18 Aprile ore 17.00 Palasilvestri – Salerno.

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