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hotel

Educazione, dialogo, comunicazione, linguaggio non verbale, violenza, questi i temi trattati nel corso dei seminari formativi, tenuti all’Hotel Palace di Catanzaro il 4 e 5 giugno 2016, brillantemente organizzati dall’associazione Centro Ascolto Stella del Mare. Diversi i relatori che si sono alternati nelle due giornate di formazione e molteplice la partecipazione da parte di pedagogisti, avvocati, sociologi, specialisti e professionisti che lavorano nel mondo dell’associazionismo e del volontariato.

Nel primo modulo si è parlato di comunicazione interpersonale, precisi e puntuali gli interventi del dott. Giuseppe Bianco, della dott.ssa Federica Tedesco e della dott.ssa Marcella Russo; oggi è importante saper comunicare e sapersi confrontare non solo attraverso le parole, ma soprattutto attraverso un linguaggio non verbale: un semplice gesto del viso o un impercettibile movimento del corpo.

Nel secondo modulo, con la partecipazione del dott. Ciro Troiano e del dott. Michele Varcasia, il tema principale è stato quello della violenza, un termine che con più frequenza si collega con la famiglia, con la scuola, che molto spesso si annida nel complesso e sconosciuto mondo di internet e dei social network sfociando nel cyber bullismo e nel cyber stalking. Nel terzo modulo il leitmotiv dominante è stato quello dell’educazione dei giovani al rispetto reciproco e al sentimento, puntuali i contributi del dott. Bruno Pisani e della dott.ssa Stefania Mandaliti. Sono state individuate delle precise linee guida da seguire in base alle diverse situazioni che vivono quotidianamente i ragazzi.

La presidente dell’associazione Mandaliti ha concluso le giornate di lavoro riconoscendo tra i tanti metodi educativi da attuare con i giovani quello socratico, basato sul dialogo secondo i dettami di Platone. Cercare attraverso domande e risposte di “tirar fuori” la vera essenza di un pensiero nascosto nel profondo dell’anima. Doverosi i saluti finali a tutti i partecipanti con la consegna degli attestati e con la visione di un video tape che ha ripercorso i momenti più salienti del Centro Ascolto Stella del Mare che proprio il 6 giugno ha festeggiato un anno di attività.

 

 

soverato

Arte, spettacolo, solidarietà e inclusione sociale nel musical “Il Re Leone”, andato in scena al teatro comunale di Soverato: una pièce liberamente riadattata e curata dal Liceo Coreutico Musicale della città jonica e dal Centro Diversabili Prisma.

Lo show è stato emozionante ed è arrivato al cuore del pubblico presente, che alla fine ha tributato un caloroso applauso ai protagonisti di un percorso artistico iniziato quattro mesi fa: un progetto fondato sulla volontà di coinvolgere giovani provenienti da esperienze diverse, ma accomunati dall’amore per la danza e per il teatro. Oltre alla piena riuscita artistica e tecnica dello spettacolo, il fine sociale de “Il Re Leone” è stato pienamente raggiunto: ovvero il superamento delle barriere, fisiche e ideali, e la creazione di un rapporto forte tra i ragazzi all’interno di un gruppo che si è scoperto ogni giorno più solido e coeso.

Un ruolo centrale, nell’ambito di questo progetto, è stato svolto dal giovane artista Antonino De Moro, originario di Melicucco, nel reggino, ma da anni stabilitosi a Soverato dove ha iniziato gli studi con cui ha intrapreso una carriera già brillante. De Moro, che ha curato tutte le coreografie e le diverse scene dello spettacolo, afferma: “Sono stati quattro mesi di lavoro intenso nei quali ho visto i ragazzi del Centro Diversabili Prisma, gli allievi del Liceo Coreutico Musicale e le bimbe del corso pomeridiano impegnarsi tanto, con serietà e determinazione, ma soprattutto animati da un affetto reciproco e da uno spirito di amicizia che è cresciuto quotidianamente. Le ragazze e i ragazzi si sono supportati gli uni con gli altri, ed è questo l’aspetto più importante, lo scopo di una collaborazione e di un progetto che vanno avanti ormai da diversi anni”.

Antonino De Moro si è avvicinato al mondo dell’arte e dello spettacolo sin da piccolo, spinto da una forte passione e da un talento che ben presto lo hanno portato a scegliere di percorrere questa difficile ma affascinante strada professionale. Diplomato al Liceo Artistico Coreutico Musicale di Soverato, diretto da Raffaella Campagna, in questi anni ha approfondito lo studio della danza, della musica, della recitazione e del canto, non solo nell’ambito pratico ma anche in quello teorico e storico. Il giovane artista calabrese vanta la presenza in numerosi programmi televisivi e spettacoli teatrali italiani. Non solo: ha alle spalle già attività di insegnamento e stage in varie scuole di danza e di spettacolo, per le discipline di danza classica, danza moderna, storia della danza e musical.

“Ringrazio la direttrice Campagna per aver creduto in me, affiancandomi nella preparazione dell’intero musical; la dottoressa Giuseppina Ranieri del Centro Diversabili Prisma per aver chiesto questo spettacolo e per aver voluto, ancora una volta, questa collaborazione ed i suoi operatori Caterina Corapi e Domenico Urzino per avermi aiutato ed essermi stati accanto durante tutte le prove”, sottolinea ancora De Moro. Quest’ultimo è uno dei ballerini dello spettacolo “That’s Show” preparato dall’associazione artistica e culturale “La via dei canti” a Salerno, del maestro tenore Alessandro Fortunato e della maestra coreografa Caterina Pironaci, che andrà in scena il 12 giugno al Teatro Sociale della città campana. Un ulteriore tassello in una carriera in cui è costante l’attenzione di Antonino alle tematiche sociali che s’intrecciano con l’arte: rientra in questo quadro l’impegno di De Moro per il prossimo conseguimento del diploma di Arteterapia, secondo il metodo integrato “Marchio-Patti”.

Diocesi Lamezia Terme - Foto Premio a Claudia Koll Con il coro 064

«Oggi non sono io a ritirare il premio ma il Signore. La mia presenza è fare pubblicità al Signore che mi ha illuminata: la mia voce è solo per il Signore e anche per coloro che non hanno voce. Sono al servizio del bene e oggi voglio servire solo il Signore». Queste alcune toccanti parole di Claudia Koll rivolte a tutti i presenti, nel corso del suo intervento per ringraziare la parrocchia di San Michele Arcangelo e il comune di Platania, che, in una chiesa gremita di giovani, bambini, donne, anziani, e davanti a tante autorità civili e militari convenute, le hanno conferito il IX premio Platania «per la quotidiana ed appassionata testimonianza di fede e di amore che dà alla Misericordia del Padre, incontrata e sperimentata personalmente come forza e tenerezza travolgente e che ha segnato in Lei l’inizio di una vita nuova».

L'incontro con Claudia Koll, preceduto dalla celebrazione della santa messa presieduta dal vescovo di Lamezia Terme Lugi Cantafora e coadiuvato da monsignor Giuseppe Ferraro, dal parroco don Pino Latelli e dal diacono don Vanni Perri, è stato veramente intenso e pieno di suggestioni che hanno affascinato piccoli e grandi. La Koll ha raccontato, in un crescendo di intensità, alcune vicende della sua vita che l’hanno segnata, a partire dagli angoli più bui a quelli dell'incontro trasformante con il Signore. «L'esperienza significativa ed emozionante della conversione di Claudia Koll - ha detto poi il sindaco di Platania, Michele Rizzo – possa contagiare ed aprire il cuore dei cattolici tiepidi a un sincero rinnovamento della fede che porti a una più coerente vita cristiana da vivere seguendo la parola del vangelo». «Nella persona di Claudia Koll - ha osservato il parroco don Pino Latelli - ritroviamo senza ombra di dubbio tutto il senso della iniziativa del premio Platania: proporre al mondo persone capaci di indicare con la testimonianza della propria vita i valori, come la misericordia, l’amore e l’umiltà, che devono dare senso e illuminare il cammino dell’umanità». Prima della toccante cerimonia di consegna del prestigioso premio, l’Oratorio Benedetto XVI “Un tesoro per tutti” di Platania, ha dato alla Koll una artistica coroncina del rosario di San Michele Arcangelo realizzata completamente a mano mentre, la Comunità di Platania, ha dato una offerta in denaro in favore della Associazione “Le opere del Padre” fondata dalla stessa Claudia Koll. Sono stati premiati da Claudia Koll i vincitori del concorso di pittura “Le opere di misericordia”. Per quanto riguarda la scuola Primaria: Maria Chiara Nettuno, 3° classificata; Gaia Cimino, 2° classificata e 1° classificati ex aequo, Giovanna Vescio e Antonella Torchia. Per quanto riguarda la Scuola secondaria di primo grado: al 3° posto si sono classificati ex aequo Ioana Stefania Croitoru e Francesca Cimino; al 2° posto Celine Gallo e al primo posto ex aequo Giovanna Costanzo e Giorgio Cappello. Erano presenti rappresentanze istituzionali, religiose, militari e volontari di associazioni tra cui il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, il sindaco di Platania Michele Rizzo, il comandante della stazione Carabinieri di Platania Giorgio Carafa, il Vice questore della Polaria Ferruccio Martucci con agenti della Polizia di frontiera dell’aeroporto di Lamezia Terme, agenti e rappresentanti della Associazione nazionale del Commissariato della Polizia di Stato, della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco di Lamezia Terme, la Croce Rossa Italiana e la polizia municipale di Lamezia Terme, il colonnello Gianfranco Cosentino del Reggimento Sirio di Lamezia Terme, il generale delle guardie ecozoofile del Sud Italia Mario Catroppa e i Corpi sanitari internazionali riconosciuti dall’Onu guidati dal maggiore Vincenzo Molinaro. Unanimi consensi sono stati espressi al Coro “Maria Regina della Pace” di Platania che ha animato la Messa ed eseguito alcuni brani al termine della premiazione. La performance canora ha incantato l’intera comunità e trasmesso intense emozioni. La manifestazione è stata presentata con grazia ed eleganza dalla giornalista Luisa Vaccaro.

Diocesi Lamezia Terme - Foto Premio a Claudia Koll con le autorità 063

Dieci anni all’insegna della “Qualità”. Era il 2006, infatti, quando il S. Anna Hospital per la prima volta si sottopose alle verifiche per ottenere la certificazione secondo la normativa ISO 9001. Da allora, il Centro di alta specialità del cuore non ha mai mancato un appuntamento, sia con le verifiche annuali per la conferma della certificazione, sia con quelle triennali, ben più impegnative, per il rinnovo della certificazione stessa.

È questo il caso della verifica 2016, effettuata nei giorni scorsi. Avere ottenuto il rinnovo della certificazione di Qualità significa che il S. Anna ha superato con successo non il test effettuato “a campione” ma quello che prevede la verifica ex novo di tutti i processi interni all’ospedale, nessuno escluso, da quelli più semplici a quelli più critici. I servizi offerti in regime di degenza ordinaria, day surgery e day hospital relativamente a cardiochirurgia, chirurgia vascolare, cardiologia interventistica con Utic, emodinamica, elettrofisiologia, sale operatorie, terapia intensiva, riabilitazione cardiorespiratoria, insieme con i servizi offerti in regime ambulatoriale, dall’imaging alla medicina nucleare, dalla diagnostica cardiologica a quella vascolare: nulla è sfuggito all’esame dei verificatori di RINA, che alla fine non hanno registrato anomalie di primo grado, quelle cioè relative al mancato rispetto della normativa cogente, né anomalie di secondo grado, quelle di gravità inferiore ma da rimuovere comunque, per evitare che possano diventare di primo grado.

Certificazione di Qualità rinnovata, dunque e con valutazioni di merito tutt’altro che trascurabili. I verificatori di RINA, infatti, hanno apprezzato molto la continuità con cui il S. Anna ha investito e investe in innovazione tecnologica, la capacità dell’ospedale di definire obiettivi, programmi di miglioramento e criteri per la valutazione dei risultati e hanno definito “notevole” la gestione delle attività di risk management con il relativo monitoraggio delle prestazioni, che ha evidenziato l’ulteriore contenimento dell’incidenza di infezioni post operatorie. Un dato di assoluto rilievo, quest’ultimo, per una struttura sanitaria che accoglie un numero molto elevato di pazienti trasferiti da altri ospedali e quindi oggettivamente a rischio, come da tempo attestano gli studi internazionali sul fenomeno delle infezioni.

A conclusione della verifica, il team di RINA ha incontrato il direttore del Dipartimento di chirurgia cardiovascolare, Daniele Maselli, che ha anticipato alcuni risultati del report sull’attività svolta nel 2015 dalla cardiochirurgia del S. Anna, che a breve saranno pubblicati integralmente. Tutti i dati confermano la collocazione del Centro su un livello di assoluta eccellenza nel panorama nazionale, non solo dal punto di vista della quantità delle prestazioni erogate, che ne fanno uno snodo cruciale del servizio sanitario regionale, ma anche dal punto di vista qualitativo. Un dato per tutti, quello sulla mortalità globale registrata, attestatasi ben al di sotto della mortalità attesa, stimata in base al rischio medio presentato dagli oltre ottocento pazienti oggetto del report.

Report-Salute-Penitenziaria-1

E’ stato presentato, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta  nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro, il Rapporto sulla tutela della salute negli Istituti Penitenziari ricadenti nell'ambito territoriale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, riferito all’anno 2015. All’incontro con la stampa erano presenti  il Dott. Giuseppe Perri, Direttore generale dell'Asp di Catanzaro, il Dott. Antonio Montuoro, referente Salute negli Istituti penitenziari ricadenti nell'Asp di Catanzaro, il Dott. Luigi Cugnetto, Responsabile sanitario della Casa Circondariale "Ugo Caridi" di Catanzaro e il dott. Costantino Marcello Laface, Responsabile sanitario dell'Istituto Penale per i minorenni "Silvio Paternostro" di Catanzaro. La conferenza stampa è stata moderata dal giornalista Pasquale Natrella addetto stampa dell’Asp di Catanzaro.
Presenti tra gli altri anche il Direttore del Distretto Sanitario di Catanzaro; il Direttori f.f. del Ser.D. di Catanzaro; il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria; il Magistrato di Sorveglianza di Catanzaro; il Direttore della casa circondariale "Ugo Caridi" e il Direttore dell'Istituto penale per i minorenni "Silvio Paternostro" e il Segretario Regionale ANED Pasquale Scarmozzino.
Nel 2008, per effetto di un decreto, la sanità penitenziaria passa definitivamente al Sistema Sanitario Nazionale. Tale cambiamento è avvenuto al fine di garantire l’uguaglianza del diritto alla salute e la realizzazione di percorsi integrati di assistenza sanitaria, dentro e fuori gli istituti di pena. “Garantire i livelli essenziali di assistenza ai detenuti della nostra provincia, come facciamo con gli altri cittadini del territorio, non è affatto facile - ha affermato il dg Perri - ma l’Azienda Sanitaria ha investito molto per assicurare una sanità al passo con i tempi e, soprattutto, di qualità”. Un impegno che – ha ancora dichiarato “rientra nei nostri doveri istituzionali ed è per questo che diventa per noi fondamentale poter informare non solo i detenuti, ma anche la cittadinanza, sui livelli di cure offerti all'interno degli istituti di pena; dal 2008, non a caso, le nostre organizzazioni hanno subito una netta trasformazione e un adeguamento a quelle che sono le esigenze dei singoli detenuti in carcere; un luogo delicato dove la sofferenza è palpabile e in cui numerose sono le difficoltà che quotidianamente si affrontano; in tal senso, importante è il servizio che l'Asp offre con la collaborazione dei professionisti che si occupano della parte psicologica dei detenuti e della cura alle dipendenze, percorso quest'ultimo che può avvenire anche in strutture parallele alla casa circondariale”.
Dall’incontro è emerso che, malgrado la difficile situazione in cui versa la sanità calabrese, l’attività di assistenza ai detenuti ha dato buoni risultati e ha tenuto conto delle accresciute esigenze sempre più diversificate e multietniche. “Nonostante l'azienda debba rispondere alle ristrettezze del piano di rientro - ha affermato Montuoro - abbiamo inteso continuare ad investire nella tutela alla salute in carcere perché riteniamo di dover salvaguardare la popolazione detenuta rispondendo al loro bisogno di salute con l'ampliamento dei servizi di specialistica laddove maggiore è stata l'incidenza delle patologie e l'aumento delle ore di guardia medica insieme alla rimodulazione dei turni infermieristici all'interno del carcere”.
Per meglio garantire lo stato di benessere del detenuto, l’Asp di Catanzaro ha proceduto all’acquisto di numerosi apparecchi elettromedicali (in particolare il nuovo riunito odontoiatrico, la sviluppatrice digitale per gli esami radiografici, ecografo dotato di multisonde, analizzatori portatili di emergenza, frigo medicali, dermatoscopio) che servono ad elevare la qualità dell’assistenza sanitaria. Nel contempo sono stati acquistati gli arredi necessari ad allestire gli otto punti visita e i tre ambulatori specialistici nel nuovo padiglione detentivo, nonché a sostituire gli arredi vetusti dell’area sanitaria del vecchio padiglione. In ogni caso, rimane sempre stretta la collaborazione con  l'Ospedale Pugliese Ciaccio, per  offrire ai detenuti l’opportunità di ricevere, in caso di necessità, cure più specifiche.
Inoltre, sono stati installati in tutti gli Istituti Penitenziari circuiti slave collegati con la centrale master dell’ASP di Catanzaro in maniera da uniformare tutti i servizi internet/intranet sanitari ed amministrativi e sono stati consegnati cinque computer due dei quali completi di scanner. Pienamente operativi anche il servizio di Telecardiologia.
Per gli ospiti della Casa circondariale “Ugo Caridi” l’Asp di Catanzaro ha messo in atto le attività di prevenzione per lo screening del carcinoma del colon retto e ha sottoscrito vari protocolli d’intesa per la sorveglianza della tubercolosi  e la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti. Intanto sono in via di completamento i lavori delle le Residenze per le misure di sicurezza (REMS) a Girifalco, strutture residenziali sanitarie gestite dalla sanità territoriale in collaborazione con il Ministero della Giustizia, che garantiscono l’esecuzione della misura di sicurezza (detenzione) e, al tempo stesso, l’attivazione di percorsi terapeutico riabilitativi territoriali. E’ stata, inoltre, garantita l’assistenza  ai soggetti con dipendenza da sostanze stupefacenti o alcol.
Infine, tra i programmi futuri sono state annunciate una serie di iniziative: la formazione per gli operatori coinvolti nella tutela della salute negli istituti penitenziari con un corso di aggiornamento sul tema, di cui sono previste due edizioni: la prima per i prossimi 6 e 7 giugno, la seconda per i giorni 10 e 11 ottobre 2016; l’attivazione del servizio di diagnosi e cura psichiatrica e l’istituzione di una sezione per disabili fisici nel carcere di Siano.

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