Bergoglio prende la parola e rende subito "omaggio a tutti gli uomini e le donne che hanno servito con lealtà e sacrificio l’intera umanità in questi 70 anni. In particolare - precisa - desidero ricordare oggi coloro che hanno dato la loro vita per la pace e la riconciliazione dei popoli, a partire da Dag Hammarskjold (primo segretario generale vittima di un incidente aereo nel 1961) fino ai moltissimi funzionari di ogni grado, caduti nelle missioni umanitarie di pace e di riconciliazione".
Il Papa ha parlato di "ampi settori senza protezione" nel mondo, vittime "di un cattivo esercizio del potere": "l'ambiente naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi". "Due settori intimamente uniti tra loro", che la politica e l'economia "hanno trasformato in parti fragili della realtà". Per questo, "è necessario affermare con forza i loro diritti, consolidando la protezione dell'ambiente e ponendo termine all'esclusione".
"Il potere tecnologico, nelle mani di ideologie nazionalistiche o falsamente universalistiche - argomenta il Santo Padre - è capace di produrre tremende atrocità". All'inizio del suo discorso ricorda le visite alla Nazioni Unite dei suoi predecessori, Paolo VI nel 1965, Giovanni Paolo II nel 1979 e nel 1995 e Benedetto XVI nel 2008. Tutti loro, osserva il pontefice, "hanno riconosciuto la risposta giuridica e politica adeguata al momento storico, una risposta imprescindibile. Tutti costoro non hanno risparmiato espressioni di riconoscimento per l’Organizzazione, considerandola la risposta giuridica e politica adeguata al momento storico, caratterizzato dal superamento delle distanze e delle frontiere ad opera della tecnologia e, apparentemente, di qualsiasi limite naturale all’affermazione del potere. Una risposta imprescindibile - avverte il Papa - dal momento che il potere tecnologico, nelle mani di ideologie nazionalistiche o falsamente universalistiche, è capace di produrre tremende atrocità.
Il Santo padre si sofferma anche sul funzionamento delle Nazioni Unite, così importante per il futuro dell'umanità ma, al conbtempo, così fragile e inefficace alla risoluzione delle crisi: "La riforma e l’adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l’obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un’incidenza reale ed equa nelle decisioni. L’esperienza di questi 70 anni, al di là di tutto quanto è stato conseguito - afferma il Pontefice -, dimostra che la riforma e l’adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l’obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un’incidenza reale ed equa nelle decisioni. Tale necessità di una maggiore equità - ha proseguito -, vale in special modo per gli organi con effettiva capacità esecutiva, quali il Consiglio di Sicurezza, gli organismi finanziari e i gruppi o meccanismi specificamente creati per affrontare le crisi economiche. Questo - aggiunge - aiuterà a limitare qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Gli organismi finanziari internazionali devono vigilare in ordine allo sviluppo sostenibile dei Paesi e per evitare l’asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povertà, esclusione e dipendenza".
"I governanti devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia", così il Papa all'Onu. "Questo minimo assoluto, a livello materiale ha tre nomi: casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: libertà dello spirito". Per Francesco, la "libertà dello spirito" "comprende la libertà religiosa, il diritto all'educazione e gli altri diritti civili".
"La difesa dell'ambiente e la lotta contro l'esclusione esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni", ha detto papa Francesco all'Onu citando passi della sua enciclica Laudato si'.
"La guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all'ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell'impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli", ha detto papa Francesco nel suo discorso all'assemblea generale dell'Onu
Papa Francesco saluta con soddisfazione e incoraggia il proseguimento dei negoziati tra Onu e Iran sul nucleare: "Il recente accordo sulla questione nucleare in una regione sensibile dell’Asia e del Medio Oriente, è una prova delle possibilità della buona volontà politica e del diritto, coltivati con sincerità, pazienza e costanza. Formulo i miei voti perchè questo accordo sia duraturo ed efficace e dia i frutti sperati con la collaborazione di tutte le parti coinvolte".
Un lungo applauso ha salutato la fine del discorso di Papa Francesco all'Onu. I leader della terra si sono alzati in piedi e tributato al Pontefice una prolungata "standing ovation".