''Il progetto di governo che presenterò è convincente e sono convinto che convincerà tutti i partiti che lo sostengono'': così ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta: ''Sono convinto - ha aggiunto - che il piano convincerà tutti partiti anche il Pd''. Letta ha assicurato che uno degli obiettivi è ''il rilancio dell'economia''.
Uno slittamento di 48 ore, per votare in Aula gli emendamenti alla legge elettorale "dopo la direzione del Pd", anticipata al 13 febbraio. Lo hanno chiesto i democratici per voce del capogruppo in commissione Affari costituzionali Michele Fiano, dopo l'approvazione da parte del Comitato ristretto dei tre emendamenti del relatore Francesco Paolo Sisto (Fi) che recepiscono le nuove soglie del 37% e del 4,5% e il meccanismo di assegnazione dei seggi nei collegi. Sulla richiesta deciderà la capigruppo, in programma nel primo pomeriggio.
"Io mi fido del Pd e il Pd ne esce solo come una squadra unita. Se non portiamo a casa questo passaggio salta l'Italia e l'Italicum. Non salta solo una leadership ma tutto". È l'appello all'unità del Pd che Matteo Renzi ha rivolto all'assemblea dei deputati alla vigilia del voto sulla legge elettorale. La legge elettorale, ha proseguito, è frutto di un accordo tra alcuni partiti e "non può essere modificata in modo unilaterale". La riforma è "innovativa perché dà certezza sul bipolarismo, mette fine a coalizioni litigiose e la sera si sa chi ha vinto".
Il segretario del Partito Democratico ha poi toccato il tema del governo. "All'esigenza di tenere insieme legge elettorale e riforme non basta rispondere con un emendamento. La domanda è: il governo così com'è aiuta le riforme o no?". Quindi l'annuncio. "Non c'è un problema tra Pd e governo, noi siamo sempre stati leali", ma il tema "è politico e per questo chiedo di anticipare al 13 la Direzione". "C'è bisogno di un approfondimento in sede politica. Decidiamo se la batteria di questa legislatura va cambiata o ricaricata. Il punto è se è nelle condizioni di utilizzare l'81% dell'energia che le rimane davanti dopo che ha utilizzato il 19% della barra vita". Usando la metafora di un videogame Matteo Renzi pone dunque della discussione sul governo "nelle forme che decideremo con il presidente del Consiglio".
"C'è bisogno di un approfondimento in sede politica. Decidiamo se la batteria di questa legislatura va cambiata o ricaricata. Il punto è se è nelle condizioni di utilizzare l'81% dell'energia che le rimane davanti dopo che ha utilizzato il 19% della barra vita". Usando la metafora di un videogame Matteo Renzi pone il tema all'assemblea dei deputati Pd annunciando l'inversione dell'odg della Direzione che giovedì "nelle forme che decideremo con il presidente del Consiglio" approfondirà la discussione sul governo.
E su tre emendamenti alla legge elettorale, attesa in Aula, la minoranza Pd non demorde: il primo è che la riforma entra in vigore solo dopo il superamento del Senato, il secondo chiede primarie obbligatorie pur prevedendo deroghe, il terzo vuole la parità di genere. E' l'esito della riunione dell'area Cuperlo.
Per la minoranza del Partito Democratico i 3 punti sono dirimenti e "irrinunciabili" a fronte della disponibilità espressa a ritirare gli altri emendamenti, riguardanti collegi e soglie di sbarramento. Per la sinistra, che stasera si riunirà in assemblea con il segretario Matteo Renzi, è segno di "responsabilità" portare avanti queste richieste che devono essere "di tutto il partito". Del resto, spiegano alcuni partecipanti alla riunione, l'emendamento Lauricella, che chiede che la legge elettorale entri in vigore solo dopo la riforma del Senato, va proprio nella direzione indicata dal segretario di un pacchetto di riforme complessivo.
Sono intanto circa 450 gli emendamenti alla riforma elettorale presentati in Aula alla Camera dai deputati dei vari gruppi.