'Un ricordo? Tantissimi e tutti strepitosi. Giuliano è un patrimonio del cinema italiano e anche un simbolo - dice all'Ansa Pasquale Squitieri ricordando l'attore scomparso ieri sera a Civitavecchia in seguito a un incidente stradale - perché aveva cominciato come stuntman, coraggiosissimo e atletico si buttava ovunque, poi piano piano ha fatto tutta la gavetta sempre con una grandissima umiltà che insieme alla gentilezza e alla signorilità sono stati la sua caratteristica principale e per la quale era da tutti amatissimo''. Squitieri lo ha diretto in vari film, ''alcuni sono tra i più belli della carriera di Gemma, penso al Prefetto di Ferro, a Corleone e a Claretta. Io ci metto anche Il deserto dei Tartari di Zurlini, una prova difficilissima che lo ha rivelato come un grande attore''. Dispiace a Squitieri se Gemma viene ricordato solo per Ringo e il cinema western, ''perché è stato un attore per tanti generi e non andrebbe stereotipato così''. Giuliano Gemma ''è stato innanzitutto una scoperta di Luchino Visconti che gli affidò un piccolo ruolo nel Gattopardo e poi come Franco Nero e Terence Hill, per quella stessa generazione, è stato un attore duttile, che si affidava al regista. Quando lo incontrai per Il prefetto di ferro, io che venivo da un cinema duro, gli spiegai che non doveva sorridere. Mi rispose: 'faccio quello che mi dici tu' e così fece e non solo con me. Il rapporto tra noi divenne da quel momento quasi filiale e tanti altri film abbiamo fatto insieme''. Giuliano Gemma è stato un attore di grande bellezza, ''nel Prefetto diede il massimo trasformandola in austerità'', conclude.
Perdo un carissimo amico, oltre che testimone di nozze, con cui mi sentivo periodicamente per scambiarci idee, confronti, e commenti sportivi. Giuliano era il primo a chiamarmi dopo un'impresa di Tania (la figlia, ndr), come è successo dopo le due medaglie di Barcellona''. Così Giorgio Cagnotto, ex campione di tuffi, oggi ct azzurro, commenta così la morte di Giuliano Gemma. ''L'ho sentito l'ultima volta pochi giorni fa in occasione del suo compleanno - racconta Cagnotto in un saluto all'amico apparso sul sito della Federnuoto, corredato anche da uno foto del suo matrimonio con Gemma come testimone -. La sua vena artistica si esprimeva anche nella scultura e ne aveva realizzata una ispirandosi a Tania''. ''La nostra amicizia risale a metà degli anni '60 - continua Giorgio Cagnotto - quando ci allenavamo insieme all'Acquacetosa. Lui ha anche partecipato ad un campionato di categoria da un metro, e ricordo riusciva a fare il doppio e mezzo avanti, un tuffo difficile per l'epoca. Eravamo un gruppo unito, giovane, spensierato insieme a Klaus Dibiasi e Italo Salice. Una sera, in occasione di un mio compleanno, organizzò una festa a sorpresa a casa sua a Marino: mi trovai improvvisamente un un party insieme alle gemelle Kessler, Gianni Morandi, Mariangela Melato e tanti altri volti noti del cinema e tv. Posso dire che nonostante la sua notorietà è sempre rimasto un ragazzo semplice e umile. Non faceva mai mancare il suo sostegno e assisteva spesso alle gare di tuffi anche dei più giovani come quando premiò al trofeo giovanissimi qualche anno fa al Foro Italico. Ciao amico, mi mancherai''. Al cordoglio si unisce anche il presidente della Federnuoto Paolo Barelli