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NUNZIO GALANTINO

 

Il Santo Padre, Francesco, ha nominato S.E.R. monsignor Nunzio Galantino, vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio, segretario generale “ad interim” della Conferenza Episcopale Italiana con decreto datato 28 dicembre 2013. L’annuncio ufficiale è giunto lunedì 30 dicembre, contemporaneamente, nella cattedrale di Cassano e in Vaticano, con la lettura del decreto pontificio e di una lettera con la quale il Santo Padre s’è rivolto direttamente alla comunità diocesana come a «chiedere il permesso», ha scritto nella missiva, di potere usufruire dell’impegno del suo Pastore nell’importante ruolo al servizio della Chiesa italiana. Monsignor Galantino, comunque, ha chiesto e ottenuto da Francesco di restare alla guida della Diocesi calabrese di cui è Pastore dal marzo 2012. Il neo segretario generale della Cei succede a monsignor Mariano Crociata che ha mantenuto l’incarico dal 2008 fino allo scorso novembre quando il Santo Padre lo ha nominato Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.

INTERVISTA A DON NUNZIO GALANTINO

SULLA SUA NOMINA A SEGRETARIO GENERALE “AD INTERIM”

DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Don Nunzio, il Santo Padre Francesco l'ha nominata Segretario generale "ad interim" della Conferenza Episcopale Italiana. Un servizio di grande importanza, ancora di più in questo momento storico per la Chiesa universale e italiana.

«Sì, il Santo Padre mi ha chiamato a rendere il mio servizio alla Chiesa italiana come Segretario generale della CEI. Se penso a quanti, prima di me, hanno reso questo servizio, dico che c'è voluto un bel coraggio da parte del Papa a chiamarmi. Siccome però sono uno che si fida degli altri, sono certo che - sostenuto dal buon Dio, certo della fiducia del Santo Padre, accompagnato dall'affetto delle tante persone che mi vogliono bene e alle quali voglio bene - posso intraprendere anche questa bella e impegnativa avventura in una Chiesa e per una Chiesa che amo».

 

Quando assumerà formalmente l’incarico?

«Il Decreto di nomina porta la data del 28 Dicembre scorso. Quindi, con la pubblicazione di oggi, 30 Dicembre, diventa operativa».

 

Ma non lascerà la guida pastorale della Diocesi di Cassano all’Jonio.

«Assolutamente. Ho chiesto esplicitamente al Santo Padre di poter continuare a camminare con la Chiesa alla quale, come uomo e come credente sono stato affidato, e che, come Vescovo mi è stata affidata. Certo, Roma è un po' lontana da Cassano. Ma questo non mi spaventa. Ho sempre viaggiato e continuerò a farlo. La scelta di rimanere Vescovo residenziale penso che mi aiuterà a rendere il mio servizio senza perdere mai di vista tutta la bellezza, ma anche tutta la fatica che comporta la vita ordinaria di una Chiesa Diocesana. Mi aiuterà certamente a dare più senso a quanto andrò dicendo e facendo».

 

Il Santo Padre ha inviato una lettera alla Diocesi, quasi «chiedendo perdono», di sottrarle il suo Vescovo.

«Intanto, la lettera del Papa alla Diocesi è un fatto inedito, che ci riempie di gioia. Una lettera davvero bella e carica di affetto verso la Chiesa di Cassano e verso di me. «Vi domando, per favore, di comprendermi ... e di perdonarmi», scrive a un certo punto il Papa. Penso che Papa Francesco conosca la sofferenza che si può provare quando si sono intessute delle belle e leali relazioni tra persone. Sa cosa dico? Si vede che è un uomo che ha vissuto e continua a vivere relazioni intense con le persone. Un Parroco, un Vescovo o qualsiasi altro, se sono persone normali tendono a creare legami. E non basta un trasferimento per annullarli. Se certi legami si interrompono è perché non erano intensi. E solo chi non ha mai vissuto relazioni belle e costruttive - dentro e fuori della Chiesa - può ignorare quanta sofferenza possano comportare relazioni interrotte. Finché avrò le energie e finché potrò contare sull'aiuto di chi mi circonda, io sarò qui».

 

Lavorerà al fianco del cardinale Angelo Bagnasco, che ha presieduto la celebrazione della sua ordinazione episcopale.

«Sì, è una bella emozione. Ed è anche un modo per dirgli il mio grazie per aver invocato su di me lo Spirito e per avermi, assieme a tanti altri confratelli, imposto le mani quel 25 Febbraio 2012».

 

Succederà a monsignor Mariano Crociata, neo Vescovo di Latina.

«Spero di avere la stessa intelligenza e la stessa mitezza con la quale Mons. Crociata ha reso il suo servizio come Segretario generale. Ho collaborato con lui, nei miei anni di presenza alla CEI come Responsabile del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e di Scienze Religiose. Una bella esperienza!».


Biografia

Monsignor Nunzio Galantino è nato a Cerignola (Foggia) il  16 agosto 1948. Teologo, parroco, è professore emerito di Antropologia presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli (sez. S. Luigi), dove ha tenuto corsi anche nei bienni di specializzazione in teologia fondamentale e teologia dogmatica. All’attività accademica ha da sempre affiancato l’impegno pastorale prima come parroco a Cerignola e poi come Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio. Dopo aver frequentato il Seminario  diocesano di Ascoli Satriano, ha compiuto gli studi del  ciclo istituzionale presso il Seminario Regionale di Benevento, conseguendovi nel 1972 il Baccalaureato in Teologia. Ha poi proseguito gli studi presso l'Università di Bari, conseguendovi, nel 1974, la laurea in Filosofia. Nel 1981 ha ottenuto il Dottorato in Teologia Dogmatica  presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (sez. S. Luigi). È stato ordinato sacerdote il 23 dicembre 1972 per la Diocesi di  Cerignola - Ascoli Satriano (Foggia). Tra i numerosi incarichi pastorali svolti, dal 1974 al 1977 è stato docente al Pontificio Seminario Regionale di Benevento; dal 1977 parroco di “San Francesco d’Assisi” in Cerignola; vicario episcopale per la Pastorale, vicario episcopale per la Cultura e la formazione permanente. Dal 2004 responsabile del Servizio nazionale per gli Studi superiori di  teologia e di Scienze Religiose della Conferenza episcopale italiana. Vice direttore della rivista “Rassegna di teologia”. Dal 1° agosto 1996 Cappellano di Sua Santità. Ha fatto parte del gruppo di ricerca internazionale per lo studio degli aspetti etico-antropologici e scientifici degli xenotrapianti. Il 9 dicembre 2011 il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato 84esimo Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio. Il 25 febbraio 2012 è stato ordinato nella cattedrale di Cerignola dal cardinale Angelo Bagnasco e il 10 marzo dello stesso anno ha fatto il suo ingresso nella Diocesi calabrese. È autore di diversi volumi e saggi di antropologia.

La Città di Castrovillari, come soggetto capofila di una cordata Territoriale interistituzionale di 39 Comuni partner denominata “Neos POL.J.S.” e su progetto predisposto dai tecnici del Gal Pollino, è al primo posto nella graduatoria regionale dei Piani Locali per il Lavoro , che le assegna, così, ben duemilioni ed 800mila euro sugli oltre 4milioni complessivi.

Lo rende noto, particolarmente soddisfatto per l’obiettivo raggiunto, il Sindaco, Domenico Lo Polito, apprendendo la notizia dal Decreto di approvazione degli esiti dell’apposita Commissione di Valutazione della selezione dei PLL pubblicata oggi sul sito della Regione Calabria- Formazione e Lavoro. “Peraltro -rimarca- il nostro progetto è l’unico ad avere avuto finanziate tutte le misure richieste.”

Il progetto, che guarda come gli altri- precisa Lo Polito -, a suscitare occasioni di lavoro tra i giovani attraverso più percorsi, vuole offrire alle tante capacità opportunità, legate alle risorse presenti.

A questo darà una grande mano il “gioco di squadra”, innescato tra gli attori ed i soggetti influenti nei confronti di un'iniziativa- sostiene Lo Polito- sapientemente attivata, che non è destinata ad esaurirsi, ma a perdurare nell’ottica di quel “filo rosso” che permetterà al nostro comprensorio, con la ritrovata unità e sinergia territoriale, di riacquistare il suo ruolo baricentrico, puntando al raggiungimento delle finalità di crescita solidale e sostenibile contenute nel programma Europa 2020 e avviate anche in altre azioni di ottimizzazione dell’esistente.” “Adesso e nei prossimi mesiconclude il primo cittadinola palla passa a ciascun attore per questa sfida sinergica , che ha già dato e sta dando i suoi frutti, ribadendo oggi, più che mai, il gioco di squadra e l’unità dei territori per sfidare la recessione. Un’occasione che non deve essere sciupata per il rilancio condiviso delle realtà comprensoriali e dei soggetti che vi risiedono. Questi ultimi, è importante ricordarlo, anche se lo abbiamo detto più volte, alla ricerca di occasioni che possano coniugare le proprie aspirazioni con l’esistente che, di fatto, non è deficitario di nulla per poter creare lavoro stabile. Ecco la nuova sfida ed ecco il cambio di marcia che si chiede e che è, pure, tutto culturale . ”

convegno sull'enogastronomia.

 

«Le nostre produzioni sono troppo marginalizzate, dobbiamo aprire le nostre dispense e farle conoscere al mondo, superando i confini locali,
valorizzando il meglio di ciò che produciamo, definendone l’origine e creando valore aggiunto per il territorio, lottando contro la contraffazione». Il Presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca indica una possibile strada da seguire per migliorare le performance ed i bilanci delle aziende che operano in Calabria nel settore dell’agroalimentare e del turismo ed approfitta della presenza del giornalista Davide Paolini, curatore della Guida ai Ristoranti del Sole 24 Ore e degli esperti Gianfranco Manfredi, Fortunato Amarelli, Alfonso Cosentino e Concetta Greco per lanciare un “patto tra produttori, ristoratori ed operatori dell’accoglienza che sappia partire dalla qualità certificata per arrivare alla promozione condivisa del made in Calabria”.
«Dati  alla  mano  – ha proseguito il Direttore degli Industriali cosentini Rosario  Branda  –in  un  quadro  complessivamente  preoccupante  emerge in maniera chiara che le imprese che esportano sono quelle che stanno reagendo meglio  alla  crisi.  E’ per questo che stiamo unendo sforzi ed energie per costituire un consorzio per l’export e l’internazionalizzazione».
Le  nuove  tendenze  in  atto nei settori in esame sono state illustrare da Paolini  secondo  cui  «il futuro è nella cucina di territorio, che ha alla
base  prodotti  di alta qualità, ma il turismo enogastronomico si affermerà solo  nei  territori con buona ospitalità. I prodotti ed i paesaggi da soli
non  bastano  se  non  c’è diffusa cultura dell’accoglienza. Diventa perciò fondamentale incrociare cultura, cibo, paesaggi e ospitalità».
Per  il  Presidente  della  Sezione Agroalimentare di Confindustria Cosenza Fortunato  Amarelli  «quello  che  farà la differenza nei territori sarà la
forza  della  narrazione,  la  capacità  di  raccontarne  le  peculiarità».
Sull’esperienza  di  Assapori, il Consorzio della ristorazione d’eccellenza della   Calabria,  è  intervenuta  la  Presidente  Concetta  Greco  che  ha
sottolineato  proprio  come  gli  obiettivi che persegue il consorzio siano quelli   di  valorizzare  e  promuovere  le  produzioni,  le  tradizioni  e
l’ospitalità della regione.
Per  Alfonso  Cosentino,  Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Cosenza,  «la  parola  chiave  del  presente  è  la  rete,  l’unione di più
esperienze  e  competenze  per definire strategie di promo commercializzare dell’offerta   turistica  del  Sud  Italia,  interessando  le  filiere  più
importanti del nostro sistema produttivo».
Ad  offrire  spunti di riflessione interessanti sulle dinamiche nel settore dell’enogastronomia  in atto ci ha pensato Gianfranco Manfredi, giornalista
enogastronomico  e collaboratore della Guida ai Ristoranti del Sole 24 Ore.
«La  guida  di quest’anno presenta quasi 50 ristoranti calabresi, il numero più  alto  di  locali  recensiti  in tutte le guide pubblicate. Racconta di
ristoratori  attenti  alle  produzioni di nicchia, ad un’enologia regionale che  è  in forte crescita, al patrimonio olivicolo che presenta cultivar di
altissima qualità. Saper raccontare queste cose e suscitare emozioni in chi vi  si  accosta  è  una  vittoria  per  tutti». Presenti all’incontro tanti
imprenditori,   ristoratori,   giornalisti   di   settore,   rappresentanti dell’Associazione Italiana Sommelier, dell’Accademia della Cucina Italiana,
del  settore enologico calabrese e tanti curiosi, sempre più interessati al fenomeno  della  cucina,  anche in virtù dei numerosi programmi dedicati in tv.  «Ne sono testimonianza – ha concluso Paolini – gli otre 3.500 corsi di cucina  in  corso  di  svolgimento  e  l’aumento del 35% di iscrizioni alle scuole alberghiere in tutta Italia».

Gioacchino Campolo, nella sua veste di Consigliere Comunale, mediante apposita comunicazione protocollata presso gli Uffici Comunali e comunicato stampa inviato agli organi d'informazione, ha comunicato la sua adesione al Movimento Politico FORZA ITALIA, annunciandone, pertanto, la costituzione del medesimo Gruppo in seno al Consiglio Comunale di Corigliano Calabro.

"Tale decisione - spiega Campolo - è scaturita dalla volontà di proseguire il cammino politico intrapreso da anni all’interno di una forza politica che propugna valori e ideali fortemente condivisi. Non si tratta della mera adesione ad un qualsivoglia partito politico, bensì del riconoscimento di una convinzione che necessita, per perseguire obiettivi positivi per la Città e per il Territorio, di un percorso improntato alla coesione. Si ritiene, inoltre, che in questo contesto politico, e specialmente nel nostro territorio, vi siano tutte le condizioni per contribuire attivamente alla formazione di una classe dirigente fresca e competente, e che tale forza rinnovatrice, unitamente all’esperienza ed alla lungimiranza di esponenti politici e di governo del Territorio e della Regione, ed all’entusiasmo che si registra in numerosi giovani desiderosi di impegnarsi per una reale stagione di cambiamento, sia la strada maestra per apportare benefici alla Comunità ed al soddisfacimento dei bisogni, dei diritti, dei servizi che i Cittadini, a giusta ragione, invocano".

Campolo, "nel comunicare questa scelta maturata dopo un’attenta riflessione sull’attuale momento politico, rinnova con maggiore determinazione il suo impegno quotidiano quale rappresentante istituzionale all’insegna dell’ascolto, della denuncia sociale e della proposta".

foto 3

 

«Gioisci, rallegrati, sii felice». Queste le parole riecheggiate domenica sera nella chiesa dei Sacri Cuori, riaperta al culto nel giorno dell’Immacolata Concezione, al termine di lavori di restauro protrattisi per sei anni. A pronunciarle, il vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio, monsignor Nunzio Galantino, davanti a centinaia di fedeli in festa, attenti ed incuriositi. Ma la curiosità, ha sottolineato il Presule nella sua omelia, «non deve essere una tentazione, non deve spingere a guardare solo il tempio e le belle pietre che lo adornano. La riapertura al culto di questa casa di Dio può rimettere in circolazione energie nuove a beneficio di tutti, soprattutto dei più bisognosi e di quanti fanno fatica ad avere un punto di riferimento». Il vescovo ha quindi fatto proprio e rilanciato l’invito di papa Francesco «a lavorare per edificare una chiesa viva, che non sia un inguardabile carrozzone di iniziative. Questo può avvenire soltanto trasformando la lode in impegno».

Immensa gioia è stata espressa anche dal parroco della chiesa castrovillarese, don Carmine De Franco, che ha dedicato un affettuoso pensiero a monsignor Raffaele Barbieri, vescovo della diocesi cassanese tra il 1937 ed il 1968, «colui che ha voluto la costruzione di questo mastodontico tempio, crogiolo di vita cristiana e di cultura. Questa “Casa grande” è luogo di preghiera, di contemplazione, di ascolto della Parola, di celebrazione dei divini Misteri, per alimentare e sostenere la fede della Comunità, chiamata a testimoniarla quando dalla chiesa ritorna lungo le strade».

La solenne liturgia è culminata nella deposizione all’altare delle reliquie di san Biagio, san Vincenzo Ferrer, santa Agnese e del beato Domenico Lentini da Lauria e nell’unzione dello stesso da parte di monsignor Galantino, che ha versato il Crisma al centro e ai quattro angoli. Sull’altare è stato poi posto un braciere con il fuoco vivo e la funzione è proseguita con il vescovo che ha versato l’incenso nel turibolo per incensare la mensa e tutta l’assemblea. «Questa chiesa, come ogni chiesa, deve essere luogo di sosta e di passaggio. Dopo questa tappa festosa dobbiamo riprendere il nostro cammino», ha concluso monsignor Galantino, esortando ad intraprendere un percorso lungo il quale «sostenersi a vicenda per essere uomini e donne felici di osare il nuovo che viene dal Vangelo».

I lavori di completamento e ristrutturazione della chiesa dei Sacri Cuori sono stati finanziati dalla diocesi di Cassano all’Jonio attraverso i fondi dell’8xmille concessi dalla Cei.

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