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Stati Uniti, i Paesi dell’Unione europea, Svizzera, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Sono questi alcuni degli Stati che Mosca ha inserito con decreto in una lista di Paesi "ostili", insieme all’Ucraina. Si tratta per la gran parte di Paesi che hanno applicato o appoggiato sanzioni alla Russia in risposta alla sua invasione armata del territorio ucraino, iniziata lo scorso 24 febbraio

È colpa dell’Europa”. Nel salotto della trasmissione Controcorrente, il talk politico condotto da Veronica Gentili su Rete4, si parla ovviamente di guerra e delle possibili mosse di Vladimir Putin in Ucraina. Tra gli ospiti della puntata di domenica 6 marzo, come riporta Il Tempo, c’è la giornalista Maria Giovanna Maglie che spiega come, secondo lei, il presidente russo abbia scelto di “allargarsi” a occidente per via della debolezza dell’occidente stesso: “È frutto di un’Europa che si è preoccupata solamente di green, transizione, gender fluid, politically correct, la pace… Quando le democrazie non sono forti, le autocrazie avanzano”

La Maglie scrive Pagone.it ritiene che la Nato avrebbe dovuto essere un’organizzazione di sicurezza, e non difensiva, per evitare che la situazione tra i due Paesi prendesse questa piega. “Il tutto avviene sulla pelle degli ucraini, e anche sulla pelle dei soldati russi. Non c’è dubbio che questa guerra è talmente sporca e talmente cattiva che si combatte a suon di morti e a suon di resistenti” commenta. “Ho passato tutto il pomeriggio al telefono con gente che fa avanti e indietro con l’Ucraina. Loro chiedono torce, perché fanno lunghi percorsi a piedi per arrivare verso il confine e lo fanno al buio, e chiedono power banks, cioè i caricatori di batterie automatici, perché altrimenti perdono i contatti con i soccorritori al di là del confine” racconta.

Tragedia nella tragedia, ricorda Maria Giovanna Maglie, sarà il “mare di profughi che sta arrivando”: “Sono profughi un po’ speciali, perché sono una quantità enorme e sono tutti donne e bambini, perché gli uomini dai 18 anni in su devono restare. E noi non riusciamo a mettere in piedi un negoziato che abbia un senso”. L’unico modo per fermare Putin sarebbe “fare sentire tutta la pressione dell’occidente”, ma la giornalista dubita che questo ne sia capace.

La Cina è pronta per avere un "ruolo costruttivo" nella crisi in Ucraina e a lavorare sottolinea l Agi con la comunità internazionale per una "necessaria mediazione". Ha dichiarato il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, nel corso della conferenza stampa annuale a margine dei lavori dell'Assemblea nazionale del popolo, il Parlamento cinese.

Il ministro degli Esteri cinese ha confermato la solidità dei rapporti con la Russia nel pieno della crisi in Ucraina, dopo l'invasione delle truppe di Mosca nel Paese.

Le relazioni tra Pechino e Mosca sono "solide come una roccia", ha aggiunto, "sono importanti non solo per entrambi, ma anche per il mondo".
Dura critica agli Stati Uniti, che agli occhi di Pechino vogliono reprimere la Cina. Le dichiarazioni di Washington sull'intenzione di non innescare una nuova Guerra Fredda, di non volere cambiare il sistema Cina e di non sostenere Taiwan sono "solo verbali e mai messe in pratica", ha detto Wang Yi, e gli Usa sono impegnati in un "gioco a somma zero" e in "provocazioni" contro Pechino.

"Non è il mondo in cui un grande Paese dovrebbe comportarsi", ha aggiunto il ministro degli Esteri cinese, e "la Cina difenderà i propri legittimi interessi".
Durissima, inoltre, la critica della Cina alla strategia per l'Indo-Pacifico degli Usa, che per Pechino "intendono stabilire una Nato" nella regione, obiettivo su cui però sono "destinati a fallire".

"La strategia per l'Indo-Pacifico è un sinonimo di politica di blocco", ha dichiarato Wang. In realtà, significa "rivalità politica e formare club esclusivi", ha proseguito, e "l'obiettivo è stabilire una versione della Nato nell'Indo-Pacifico e compromettere gli interessi di lungo termine dei Paesi della regione".
Questa visione, ha aggiunto il capo della diplomazia di Pechino, "è destinata a fallire".

Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla" in aspetti come "l'accoglienza" degli ucraini e "la tutela energetica" di cittadini e imprese. Lo dice il premier Mario Draghi nella dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen prima del loro incontro a Bruxelles. 

"L'Ue - sottolinea Draghi - ha dato prova di straordinaria unità. Siamo uniti nel rispondere all'appello del presidente Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari. Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenere in aspetti come "l'accoglienza" degli ucraini e "la tutela energetica" di cittadini e imprese. "Dobbiamo fare in modo - ha detto von der Leyen - che non ci siano scappatoie e che l'effetto delle sanzioni sia massimizzato. Le sanzioni in atto stanno davvero mordendo, vediamo le turbolenze sull'economia russa". Ma considerata "l'evoluzione della situazione in Ucraina" e l'attacco "sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, naturalmente stiamo lavorando anche su ulteriori sanzioni"

Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla" in aspetti come "l'accoglienza" degli ucraini e "la tutela energetica" di cittadini e imprese. Lo dice il premier Mario Draghi nella dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen prima del loro incontro a Bruxelles.

Il presidente cinese, Xi Jinping, manifesta preoccupazione per l'attuale situazione internazionale, pur senza citare la guerra in Ucraina, a margine dei lavori della sessione plenaria della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc), l'organo consultivo del Parlamento.

"La situazione internazionale continua a subire profondi e complessi cambiamenti", ha dichiarato in un incontro con esponenti del mondo agricolo, giunti a Pechino per i lavori annuali della Ccppc. "La globalizzazione economica incontra correnti avverse e il gioco tra le grandi potenze diventa sempre più agguerrito e il mondo è entrato in un nuovo periodo di turbolenti cambiamenti", ha detto Xi, citato dall'emittente televisiva statale cinese, China Central Television.

Nonostante questo scenario, ha proseguito il presidente, lo sviluppo della Cina "presenta ancora molte condizioni strategiche favorevoli".
Il presidente cinese ha chiesto agli esponenti del mondo dell'agricoltura di garantire l'approvvigionamento dei prodotti agricoli, e in particolare del grano, di cui Russia e Ucraina sono tra i maggiori produttori, a margine dei lavori della sessione plenaria del ramo consultivo del parlamento, la Conferenza consultiva politica del popolo cinese. 

Senza citare la guerra in Ucraina, Xi, ha sottolineato che "garantire l'approvvigionamento di importanti prodotti agricoli, in particolare di grano, deve essere il compito principale, e il miglioramento della produzione agricola deve essere posto in una posizione più importante" e occorre "promuovere lo sviluppo di alta qualità della sicurezza sociale".

Lo stesso presidente cinese ha poi sottolineato che la Cina "non può fare affidamento sui mercati internazionali" per la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare e deve concentrarsi sul mercato interno, assicurandosi allo stesso tempo un livello appropriato di capacità di importazione.

Fonti   : Agi / Ansa / Paragone.it / skytg24 / e varie agenzie

 

 

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu terrà oggi una riunione d'emergenza, riferiscono fonti diplomatiche. Oggi anche riunioni d'emergenza dei ministri degli Esteri di Nato, G7 e Ue sull'Ucraina. Alla riunione europea ci sarà anche il segretario di Stato americano Blinken. "Stiamo lavorando per portare Putin al tavolo", afferma il ministro degli Esteri Di Maio. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, condanna l'attacco scellerato da parte della Russia alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Putin ha avvertito coloro che si oppongono alle azioni della Russia in Ucraina di "non esacerbare la situazione" imponendo ulteriori sanzioni al suo Paese.

L'offensiva militare russa prosegue senza sosta, con bombardamenti e città sotto assedio. Al centro della battaglia anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa: per qualche ora si teme un disastro molto più grave di quello di Chernobyl, poi le autorità di Kiev fanno sapere che l'impianto è in sicurezza. E anche l'Aiea rassicura: "Nessuna fuga di radiazioni". Con un messaggio su Twitter il presidente ucraino Zelensky torna a rivolgersi all'Europa: "È l'unica che può fermare la guerra"

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite scrive N.Locatelli su Limes ha approvato una risoluzione che chiede il ritiro completo, immediato e incondizionato delle truppe russe dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina: 141 voti a favore, 5 contrari (Russia naturalmente compresa), 35 astenuti.

Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha dato il via libera all'adesione dell'Italia alla proposta, su base volontaria, di rilascio coordinato di una quota delle proprie scorte petrolifere promossa dall'Iea, l'Agenzia internazionale dell'Energia, con un contributo di 2,041 milioni di barili - pari a 68,7 barili al giorno per 30 giorni - con l'obiettivo di ridurre il picco di prezzi a cui stiamo assistendo a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. La decisione arriva a conclusione della riunione straordinaria della Iea di cui l'Italia fa parte insieme ad altri 30 paesi.

Perché conta: La risoluzione non avrà alcun impatto sull’andamento della guerra, ma fotografa gli schieramenti.
Il fronte a guida Usa è abbastanza compatto: Nordamerica, Unione Europea, Nato, Five Eyes, petromonarchie del Golfo, Giappone, Corea del Sud e buona parte del Sudest asiatico hanno condannato Mosca. Gli Emirati Arabi Uniti sono saliti a bordo dopo essersi astenuti su una risoluzione più blanda al Consiglio di Sicurezza venerdì scorso. Le due astenute eccellenti della scorsa settimana non si sono smosse: India e Cina cercano di stare alla larga da questa guerra. Delhi sinora ci sta riuscendo grazie al disinteresse – solo apparente – degli Stati Uniti. La Cina non ci sta riuscendo per il motivo opposto, ossia perché gli Stati Uniti vogliono metterla in imbarazzo e cercare di creare qualche crepa nell’amicizia tra Pechino e Mosca.

E il fronte russo? Tra gli alleati spudorati – Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea – non ci sono pesi massimi, ma c’è pur sempre la potenza nucleare di Kim Jong-Un. Nel giardino di casa degli Usa, l’America Latina, ai soliti astenuti si è aggiunto El Salvador. Con l’eccezione della Libia, i paesi africani in cui opera il Wagner Group non hanno condannato l’invasione.

Il segnale più preoccupante per Mosca è arrivato da un alleato storico nei Balcani: la Serbia ha votato a favore della risoluzione, citando la sua attenzione per il rispetto dell’integrità territoriale. Non avendo mai accettato (al pari della Russia) la secessione del Kosovo, il voto di Belgrado è per molti versi inevitabile. A parte la Bielorussia, su questa guerra all’Onu Putin ha tutta l’Europa contro. Letteralmente.

Nuove sanzioni Usa: il tesoro americano mette nella blacklist 11 media controllati dall'intelligence russa e i loro dirigenti per la diffusione di disinformazione volta a giustificare l'invasione dell'Ucraina. La mossa segue le restrizioni varate dalle società social come Meta, Google e Twitter  contro gli account di Rt e Sputnik
(finanziati dal governo russo) in Europa e in Ucraina. Oggi però il tesoro Usa non ha incluso questi ultimi due media nella sua lista..

Palazzo Chigi ha deciso di aiutare Kiev inviando mezzi ed equipaggiamenti militari per un valore stimato tra i 100 e i 150 milioni di euro. Si tratta di lanciatori Stinger, mortai da 120 mm, mitragliatrici pesanti e leggere e anche elmetti e giubotti: finora sarebbero stati inviati kit di sopravvivenza per i soldati, mentre non sono ancora partite le armi

In questi giorni il presidente turco non ha perso occasione per una sferzata all'Ue, che ha aperto all'integrazione dell'Ucraina dopo il discorso di Zelensky al Parlamento Europeo. "Li hanno tenuti in attesa per anni e ora si ricordano dell'Ucraina, forse aspettano che qualcuno invada la Turchia per farci entrare in Europa", ha dichiarato Erdogan

La probabilità di default della Russia torna su livelli di guardia: stamani i credit-default swap (Cds) in dollari sul debito russo a cinque anni sono volati a 1.584, un valore che implica una probabilità implicita di default del 67% secondo fonti di mercato.  Fiammata anche per il rischio default del settore privato: Sberbank, una delle principali banche colpite dalle sanzioni, stamani ha visto volare i contratti Cds, che fungono da assicurazione dal rischio default, a quasi 2.400, da circa 750 dov'erano a inizio mese.

Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha affermato che vorrebbe organizzare un incontro in Turchia tra l'omologo russo Serghei Lavrov e l'omologo ucraino Dmytro Kuleba "se vengono trovate le condizioni". Lo fa sapere l'agenzia Anadolu, secondo cui l'occasione sarebbe il forum diplomatico in programma nella località turca di Antalya dall'11 al 13 marzo. Ankara aveva tentato di mediare tra Russia e Ucraina già prima dell'invasione da parte di Mosca e il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva cercato di organizzare un incontro tra gli omologhi Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin in Turchia.

Il vice segretario di Stato americano Wendy Sherman scrive l Agi è impegnata in una serie di visite ufficiali che la porteranno in Turchia, Spagna, Marocco, Algeria ed Egitto. Un viaggio di una settimana, reso urgente e necessario dagli sviluppi della situazione in Ucraina, che costituisce il principale tema in agenda soprattutto degli incontri previsti ad Ankara e Madrid.

Un incontro come sottolinea Agi che arriva a poche ore da una telefonata del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu con il collega americano Anthony Blinken. La Turchia è stato forse il Paese più attivo nella ricerca di una mediazione che evitasse l'attacco russo. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha visitato il collega ucraino Volodimir Zelensky lo scorso 3 febbraio e ribadito piu' volte il sostegno della Turchia all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina.

Erdogan scrive l Agi ha ripetutamente invitato il presidente russo Vladimir Putin a Istanbul per un faccia a faccia con Zelensky. Idea naufragata a causa del diniego di Mosca. A conflitto iniziato l'Ucraina ha chiesto alla Turchia di chiudere il passaggio degli stretti del Bosforo e Dardanelli al passaggio di navi da guerra russe, in base a quanto stabilito dal trattato di Montreux del 1936, che riconosce ad Ankara questa facoltà.

Facoltà di cui Ankara si è avvalsa, permettendo solo il passaggio di navi militari registrate presso i porti del Mar Nero (come stabilito dal trattato), solo una da quando è iniziato il conflitto e negando il nulla osta a 3 navi dirette verso le basi navali russe.

Una decisione sicuramente dura dal punto di vista politico e non militare, considerando che navi e sottomarini russi erano passati nelle settimane precedenti il conflitto. Nelle stesse ore la Turchia si è astenuta dalle sanzioni decise dal Consiglio d'Europa nei confronti di Mosca e non ha chiuso lo spazio aereo alla Russia, due decisioni su cui pesa anche l'importanza del turismo russo per l'economia turca (5-6 milioni di russi visitano la Turchia ogni anno).

Sul no alle sanzioni è intervenuto Cavusoglu, che le ha definite 'inutili e controproducenti ai fini del dialogo'. Proprio il dialogo è la strada su cui Erdogan continua a insistere, il presidente turco e' da giorni impegnato in una fitta serie di scambi diplomatici e insiste per parlare e possibilmente vedere Putin.

Fonti Limes / Repubblica / skytg24 /Agi

L'offensiva russa in Ucraina prosegue senza sosta, con le truppe di Mosca che sono arrivate a Kiev. Le manovre militari vanno avanti mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky offre a Vladimir Putin di avviare il negoziato, parlando anche di neutralità. Dalla controparte arrivano segnali contrastanti, ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov fa sapere che Mosca sarebbe disposta a negoziare con l'Ucraina a Minsk. Anche Pechino caldeggia una soluzione negoziale

La Cina "sostiene Russia e Ucraina per la soluzione dei problemi attraverso i negoziati": il presidente Xi Jinping, nel colloquio avuto con l'omologo Vladimir Putin, ha ribadito che "la posizione fondamentale della Cina è di rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di tutti i Paesi e degli scopi e dei principi della Carta dell'Onu". Pechino, ha aggiunto Xi nel resoconto del network statale Cctv, "è disposta a collaborare con la comunità internazionale per sostenere un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile e per salvaguardare il sistema internazionale con l'Onu al centro".

Vladimir Putin "è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa a livello di rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e dell'amministrazione presidenziale per negoziati con una delegazione ucraina". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Inedita visita di Francesco stamattina, che si è recato all'Ambasciata russa presso la Santa sede, in Via della Conciliazione, per manifestare la sua preoccupazione per la guerra. Si è trattenuto poco più dì mezz'ora. Lo conferma la Sala stampa del Vaticano

Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan  sostiene un intervento più deciso da parte dell'Occidente nei confronti della Russia. "La Nato avrebbe dovuto compiere passi più decisi, mentre l'Europa e i Paesi occidentali hanno fallito nel mostrarsi uniti e compatti. Continuano a mandare consigli all'Ucraina, consigli che non portano a niente, a nessun risultato, a nessuno passo concreto. Il vertice Nato è ora importante, ma non deve ridursi a mere parole di condanna, la Nato deve essere più determinata", ha detto Erdogan.

Le basi Nato in territorio italiano — Vicenza e Sigonella — sono già pienamente operative. Mercoledì 23 febbraio la 173rd Airborne Brigade ha comunicato che «circa 800 soldati della 173/a brigata aviotrasportata Usaf di stanza a Vicenza sono in partenza per la Lettonia, dove saranno dispiegati per rafforzare le capacità difensive dell’alleanza Nato, in seguito al peggioramento della crisi tra Russia e Ucraina».

Sigonella, pur essendo una struttura «non avanzata» in relazione allo scenario attuale, da giorni vede partire diversi droni «Global Hawk» per la sorveglianza dell'area interessata dalla crisi internazionale in atto.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l’informativa urgente alla Camera sulla crisi in Ucraina, ha specificato che «le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla Nato sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni - circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania». Naturalmente per un eventuale coinvolgimento nelle operazioni della Nato serve un voto del Parlamento che autorizzi la missione.

Il prezzo del gas naturale in Europa si è impennato del 30,5% in poche ore dall’attacco russo su Kiev e le altre città ucraine, salgono molto tutte le materie prime e il petrolio Brent a 104 dollari supera un’altra soglia psicologica.

Gli scenari di guerra fanno prefigurare un’accelerazione dell’inflazione. E si può prevedere che nel giro di due mesi salirà in maniera considerevole.

La crisi ucraina sta portando a una svolta che farà discutere anche nelle politiche energetiche dell’Italia. In Parlamento Mario Draghi ha dato il senso dell’emergenza in corse sui prezzi del gas e dunque dell’elettricità (che in Italia per circa metà, una quota record, viene prodotta proprio dal metano). «Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato – ha detto il presidente del Consiglio - Il governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario, e sì questo è necessario». In sostanza Draghi ha dato due indicazioni di peso: la prima è che con i prezzi del gas naturale in Europa sopra i 100 euro a megawattora, potrebbero diventare necessari presto nuovi sussidi almeno alle famiglie più vulnerabili e alle imprese energivore.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che dall'inizio dell'invasione russa 137 militari ucraini sono stati uccisi e 316 sono rimasti feriti. "Purtroppo, secondo le stime preliminari oggi abbiamo perso 137 nostri eroi, inclusi 10 ufficiali; 316 sono rimasti feriti", ha detto Zelensky sul suo canale Telegram.
"Forze nemiche di sabotaggio sono entrate a Kiev, ma io resto qui', ha quindi annunciato, secondo quanto riporta il Kyiv Independent, il presidente ucraino. Zelensky ha spiegato che resterà a Kiev e che anche la sua famiglia non lascerà l'Ucraina. "Anche se la Russia - ha aggiunto - mi ha identificato come obiettivo numero uno e i miei familiari come obiettivo numero due". "Il destino del Paese - ha concluso - dipende dai nostri soldati e dal nostro popolo".

L'Ucraina "è stata lasciata sola" a combattere la Russia, afferma Zelensky chiedendosi polemicamente: "Chi è pronto a combattere con noi? Non vedo nessuno. Chi è pronto a dare all'Ucraina una garanzia di adesione alla Nato? Tutti hanno paura", ha detto in un video pubblicato sul sito della presidenza ucraina.

Gli Usa sono pronti ad accettare profughi ucraini che fuggono dall'Ucraina: lo ha detto Jen Psaki. La portavoce della Casa Bianca ha aggiunto che le truppe americane aiuteranno i Paesi europei a trasportare i rifugiati.

La Casa Bianca ha espresso sdegno alle "notizie credibili" da fonti ucraine che lo staff della centrale nucleare di Chernobyl è stato preso in ostaggio da truppe russe, come ha scritto su Fb Alyona Shevtsova, consigliera del comando delle forze terrestri ucraine. "Condanniamo e chiediamo il loro immediato rilascio", ha detto la portavoce Jen Psaki, aggiungendo che il loro sequestro potrebbe ostacolare gli sforzi per gestire l'impianto.

Gli Usa, insieme all'Albania, hanno chiesto il voto oggi in Consiglio di Sicurezza Onu sulla bozza di risoluzione che condanna l'aggressione della Russia e la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina.

Lo confermano fonti diplomatiche precisando che si terrà alle 15 ora locale, le 21 italiane. Il testo è destinato al fallimento perchè Mosca userà il suo diritto di veto in Consiglio per bloccarlo, ma Washington punta ad ottenere la più ampia maggioranza possibile e poi portare la risoluzione nei prossimi giorni in Assemblea Generale.
 
Fonti varie agenzie / Ansa / Repubblica / Corriere della Sera

La guerra è iniziata. Nella notte, dopo gli appelli del presidente Zelensky ai russi e il tentativo di mettersi in contatto con Putin, la Russia ha dato il via a quella che lo Zar ha chiamato una “operazione militare speciale”.

"La Russia moderna, anche dopo il crollo dell'Urss e la perdita di una parte significativa del suo potenziale, è oggi una delle più potenti potenze nucleari del mondo ed è in vantaggio in numerosi degli ultimi tipi di armi". É una parte del messaggio che il presidente Vladimir Putin ha rivolto alla nazione in un intervento televisivo per annunciare il via "all'operazione militare" in Ucraina.

Forze russe sarebbero entrate nel Paese da più punti della frontiera, anche da Bielorussia e Crimea. Forti esplosioni e scontri sono stati riferiti a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e a Kiev. Secondo la presidenza ucraina, "più di 40 soldati ucraini e circa 10 civili sono stati uccisi", e si contano anche 18 morti fra cui 10 donne, in un raid russo su Odessa. Sul fronte opposto sarebbero stati abbattuti "cinque aerei e un elicottero russi" e "circa 50 occupanti" sarebbero morti. Bloccata la navigazione nel mare d'Azov. Mosca annuncia: "Annientate le difese aeree" ucraine, ma denuncia "vittime civili nel Donbass", Kiev chiama i civili alle armi e fa appello alla donazione di sangue per i soldati feriti. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhaylo Podolyak afferma che ci sono pesanti combattimenti all'aeroporto di Hostomel, a circa 30 chilometri a nord-ovest di Kiev. Lo riporta Bloomberg. Mosca afferma di aver distrutto 74 obiettivi militari, incluse 11 piste d'atterraggio.

Putin ha annunciato l'operazione militare in Ucraina, affermando di dover proteggere il Donbass. Il presidente della Russia ha esortato le forze di Kiev a consegnare le armi e "andare a casa", assicurando che i piani di Mosca non includono l'occupazione dell'Ucraina ma smilitarizzare il Paese con una operazione speciale. La Russia "non farà lo stesso errore due volte nel compiacere l'Occidente": lo ha affermato Vladimir Putin. "Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire" in Ucraina "sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato", ha detto il presidente russo citato dalla Tass Un'ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio ucraino sono inaccettabili, ha aggiunto Putin. L'inviato di Mosca alle Nazioni Unite ha affermato che la Russia sta prendendo di mira la "giunta al potere a Kiev". La Russia sta usando "armi di alta precisione per distruggere infrastrutture militari ucraine". Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando Interfax. Altre forze russe stanno entrando in Ucraina dalla Bielorussia. "Le difese aree dell'Ucraina sono state soppresse", sostiene il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.

Tutto il mondo, Cina esclusa, ha condannato l’azione di Putin. Biden ha definito quello russo un attacco “non provocato e ingiustificato”. Anche la Nato ha reagito: le truppe sui territori degli stati membri dell’Est sono state rinforzate, ma l’Alleanza ha detto chiaramente che i militari Nato non verranno spediti in Ucraina. Quindi Kiev ha tutto il sostegno morale, economico e di armamenti, ma non riceverà aiuto sul campo. Zelensky dovrà vedersela da sola contro Mosca.

E' un momento grave per noi, la guerra è in Europa". Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in una dichiarazione alla stampa. "Nei prossimi giorni invieremo ulteriori forze sul fianco Est dove già sono state inviate migliaia di truppe. Dopo l'invasione della Russia di un Paese non alleato abbiamo attivato oggi il piano di difesa della Nato, che dà maggior autorità ai comandanti in campo. Noi siamo pronti, ma la nostra è un Alleanza preventiva, non vogliamo un conflitto", dice Stoltenberg. "La Russia ha chiuso le porte ad una soluzione diplomatica", ha aggiunto. "Non ci sono truppe Nato in Ucraina al momento, non abbiamo né piani né intenzioni di dispiegare le truppe Nato in Ucraina ma stiamo incrementando truppe nella parte orientale dell'Alleanza in territorio Nato. L'Ucraina è un partner di valore, ma non abbiamo truppe e non abbiamo piani di inviare truppe in Ucraina".

"I Paesi alleati della Nato non accetteranno mai riconoscimenti illegali" da parte di Mosca. "Richiamiamo con urgenza la Russia a tornare indietro dal percorso di violenza e aggressione scelto". È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio Atlantico della Nato. Nel corso della riunione del Consiglio Atlantico è stata approvato un ulteriore dispiegamento di forze di terra, acqua e aria sul fianco sinistro dell'Alleanza. E' stata anche aumentata la prontezza di risposta dei contingenti".

"E' il momento più triste del mio mandato da segretario generale Onu. Presidente Putin, nel nome dell'umanità, porta indietro le truppe russe". Lo ha detto Antonio Guterres. "Questo conflitto deve fermarsi ora", ha aggiunto: "Quello che mi è chiaro è che questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu". Il Regno Unito condanna l'azione militare intrapresa da Mosca in Ucraina: lo afferma il primo ministro britannico, Boris Johnson, che in un messaggio si dichiara "inorridito" per quello che definisce "un attacco non provocato". Il presidente Vladimir Putin - denuncia Johnson - "ha scelto la strada del bagno di sangue e della distruzione". L'operazione militare russa è "una violazione eclatante" del diritto internazionale. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Tra domani e sabato, secondo quanto si apprende da fonti di governo, si potrebbe riunire di nuovo il Consiglio dei ministri per varare un decreto per un nuovo dislocamento delle truppe italiane, in linea con il dispositivo che sta mettendo in campo la Nato dopo gli attacchi russi in Ucraina. Le decisioni, viene sottolineato, sono subordinate al Consiglio superiore di Difesa, convocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel pomeriggio.
Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina su istruzioni del Ministro Luigi Di Maio l'Ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov.

L'Ambasciatore Sequi - fa sapere la Farnesina - ha espresso al diplomatico russo la ferma condanna del Governo italiano per la gravissima, ingiustificata e non provocata aggressione di Mosca ai danni dell'Ucraina, che costituisce una chiara e netta violazione del diritto internazionale. L'ambasciatore di Mosca a Roma, Sergey Razov, scrive in una nota l'ambasciata russa, "ha espresso l'auspicio che, rispetto alla situazione ucraina, l'Italia mantenga quella politica ponderata che tradizionalmente caratterizza le relazioni bilaterali tra Russia e Italia". Razov, "ha chiesto alla parte italiana di garantire al dovuto livello la sicurezza di tutti i cittadini russi che si trovano in territorio italiano, compreso il personale delle missioni diplomatiche della Federazione Russa".  "Il segretario generale del ministero" degli Esteri, l'ambasciatore Ettore Sequi, "ha promesso la propria collaborazione tramite i competenti organi italiani", aggiunge la nota.

Il Copasir ha svolto oggi una riunione straordinaria con l'audizione dell'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, prefetto Franco Gabrielli, in merito all'attacco militare russo sul territorio ucraino. Il sottosegretario ha aggiornato tempestivamente il Comitato nella riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica e sugli intendimenti del governo per fronteggiare la gravissima situazione, insieme ai partner europei e agli alleati atlantici, e sulle ricadute sulla nostra sicurezza nazionale, con particolare riferimento al tema dell'approvvigionamento energetico, la sicurezza cibernetica, i riflessi sui flussi migratori e l'impatto sullo scenario internazionale". Lo rende noto Adolfo Urso, presidente del Copasir.

Il comando militare ucraino ha affermato che i russi hanno colpito un ospedale a Vuhledar, nella regione di Donetsk. Il bilancio è di 4 morti e 10 feriti, tra cui 6 medici. Lo riporta il Guardian. L'Ucraina ha affermato che la Russia ha effettuato 203 attacchi dall'inizio della giornata in quasi l'intero territorio. In un aggiornamento separato del ministero degli Esteri ucraino, pubblicato alle 14 ora locale, funzionari hanno affermato che un elicottero russo K-52 e tre elicotteri sono stati abbattuti vicino a Gostomel nella regione di Kiev.

"L'Ucraina si difenderà e vincerà. Il mondo può e deve fermare Putin: il momento di agire è ora": così il ministro degli Esteri ucraino Kuleba dopo l'annuncio dell'operazione militare della Russia. "Putin ha lanciato un'invasione su larga scala dell'Ucraina: le nostre pacifiche città sono sotto attacco, questa è una guerra di aggressione", aggiunge Kuleba. L'Ucraina impone la legge marziale nel paese. Lo afferma il presidente Volodymyr Zelensky. "State calmi e state a casa": il presidente ucraino invita a non lasciarsi prendere dal panico, L'operazione russa in corso in diverse città dell'Ucraina mira a "distruggere lo Stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un occupazione": lo ha denunciato in un comunicato il ministero degli Affari esteri ucraino. Kiev ha anche invitato la comunità internazionale ad "agire immediatamente". "Solo azioni unite e forti possono fermare l'aggressione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin", aggiunge il ministero.

Durante un briefing presso l'ufficio presidenziale di Kiev, il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak ha consigliato ai giornalisti di lavorare dalle loro redazioni poiché le autorità ucraine si aspettano un assalto alla sede del governo. Lo rendono noto su twitter diversi media presenti nella capitale ucraina.

Il presidente Zelensky ha annunciato che l'Ucraina ha rotto le relazioni diplomatiche con la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello affinchè i cittadini ucraini donino il sangue, "ne hanno bisogno militari feriti", ha detto. Si è rivolto anche ai datori di lavoro, chiedendo loro di prendersi cura dei dipendenti, di assicurare che le forniture non siano interrotte.
L'esercito bielorusso, ha dichiarato il presidente Lukashenko, non sta partecipando all'invasione russa dell'Ucraina.

Joe Biden è riunito con il Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca. Lo riferiscono fonti dell'amministrazione ai media americani.
"Oggi firmerò un decreto che impone lo stato di emergenza", ha detto il presidente lituano Gitanas Naueda in una riunione del Consiglio di difesa nazionale, confermando che il Paese è pronto a "chiedere l'attivazione dell'articolo 4 della Nato" che prevede consultazioni di emergenza se un membro dell'alleanza è minacciato.

Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una catastrofica perdita di vite umane e sofferenza", afferma Biden dopo l'annuncio del presidente russo di condurre un'operazione militare in Ucraina. Gli Stati Uniti e gli alleati "imporranno sanzioni dure alla Russia": "continueremo a fornire sostegno e assistenza all'Ucraina e alla sua popolazione". Lo ha detto il presidente americano a quello ucraino Volodymyr Zelensky.

Petrolio e gas hanno rappresentato il 60% delle esportazioni russe nel 2019. Al netto della crisi legata alla pandemia, rappresentano comunque due voci più che primarie dello status economico e finanziario di Mosca. Ragionare sulle conseguenze, nel brevissimo e nel breve periodo, del conflitto in corso tra Russia e Ucraina è utile per comprendere cosa potrebbe accadere all’Ue anche in riferimento sia alle infrastrutture già esistenti ma non operative, che a quelle non ancora ultimate.

fonti ansa e varie agenzie

Il presidente russo Vladimir  Putin e quello americano Joe Biden   hanno "accettato in linea di massima" di incontrarsi a un vertice, proposto dal loro omologo francese Emmanuel Macron e che "si potrà tenere solo se la Russia non invaderà l'Ucraina": lo ha annunciato l'Eliseo.

Il vertice sarebbe poi esteso a "tutte le parti in causa" e si concentreranno su "sicurezza e stabilità strategica in Europa", ha precisato la presidenza francese, aggiungendo che la preparazione dell'incontro Usa-Russia inizierà questo giovedì.

Macron potrebbe avere presto colloqui con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, con il primo ministro britannico, Boris Johnson, e con "altri stretti alleati". Sono già confermate per le "prossime ore" conversazioni telefoniche di Macron con il presidente Usa, Joe Biden, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

Dal canto suo, ha riferito dalla Casa Bianca, Biden incontrerà il suo omologo russo, Vladimir Putin, "se non è avvenuta un'invasione". Il presidente inoltre intende discutere della crisi Ucraina-Russia nel prossimo G7 virtuale in programma giovedì 24 febbraio. "Biden - ha spiegato la portavoce Jen Psaki - prenderà parte a una riunione virtuale con i leader del G7 per discutere della situazione riguardante Russia e Ucraina". In particolare, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, avranno un confronto giovedì.

Il colloquio Macron-Putin si era chiuso con l'auspicio di una tregua e di un vertice Usa-Russia. Ma gli Usa avevano dato l'ok a patto che non ci fosse un'invasione russa dell'Ucraina. Nel Donbass "la tensione continua a salire". La repubblica filorussa Donetsk denuncia la morte di un miliziano e il ferimento di altri due.

Tuttavia, ha affermato il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, finché non esiste una "forza d'attacco" delle truppe russe in alcuna città, è inappropriato dire che l'attacco avverrà domani o dopodomani.  "Questo non significa che non vi sia alcuna minaccia. Voglio ricordare ai nostri partner che la minaccia esiste dal 2013", ha detto il ministro al canale TV 1+1.

Puntualmente, a smorzare le speranze di una soluzione diplomatica arrivano gli allarmi diffusi dall'intelligence americana attraverso i media: la Cnn afferma che i russi hanno già schierato il 75 per cento delle loro truppe convenzionali in posizione di attacco, mentre alla Cbs il corrispondente per la sicurezza nazionale David Martin si spinge a dire che i comandanti russi hanno già ricevuto l'ordine di invadere l'Ucraina e stanno mettendo a punto i necessari piani. Un'affermazione che va addirittura oltre quella fatta poche ore prima dalla vice presidente Kamala Harris, secondo la quale, ormai, "Putin ha preso la sua decisione".

E alla profezia catastrofica del premier britannico Boris Johnson, per il quale Mosca pianifica "la più grande guerra in Europa dal 1945". "Non c'è alcun motivo per la Russia di attaccare nessuno", controbatte Peskov, invitando i Paesi occidentali a "tornare a essere ragionevoli". Ma certo non aiutano ad allentare le tensioni le dichiarazioni del governo bielorusso, secondo il quale la Russia lascerà proprie truppe nel Paese vicino anche dopo la fine delle esercitazioni congiunte durate dieci giorni. 

Anzi, avverte il ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin, Mosca e Minsk hanno deciso di istituire una "task force appropriata, che se necessario è pronta a combattere". Proclami che secondo l'Eliseo Putin avrebbe smentito nel suo colloquio con Macron. I venti di guerra non smorzano tuttavia la volontà di trovare una soluzione negoziata. Della crisi ucraina e in generale della situazione della sicurezza in Europa torneranno a parlare lunedì a Bruxelles i ministri degli Esteri della Ue. In quest'occasione, il capo della Farnesina Luigi Di Maio vedrà per uno scambio informale il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba, già incontrato a Kiev martedì scorso.

E' arrivato a circa 61.000 il numero di civili in fuga dalla regione ucraina del Donbass, che sono riparate in Russia, nella regione di Rostov, dopo l'evacuazione ordinata venerdì dai leader delle autoproclamate repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk.

Lo rivela stamani il ministro russo per le emergenze, Alexander Chupriyan in una conferenza stampa, citato dall'agenzia Tass. Intanto, altre due regioni russe hanno proclamato stamani lo stato d'emergenza per l'arrivo di profughi evacuati dalla regione ucraina del Donbass: si tratta di quelle di Penza e di Saratov, che si sono rese disponibili ad accogliere fra i 500 e i 1.500 profughi a testa. Lo scrive l'agenzia Interfax, che dice che, oltre a quella di Rostov e le due nuove, avevano già proclamato lo stato d'emergenza anche le regioni di Ryazan, Volgograd, Voronezh e Kursk. In quest'ultima, fanno sapere le autorità locali, è arrivato un treno con 525 civili dal Donbass.

Fonti agi ansa e varie agenzie

 

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